Claude Monet la vita e le opere

Claude Monet fu un artista francese attivo nella seconda metà dell’Ottocento come importante esponente dell’Impressionismo.

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Biografia

Nascita di Claude Monet

Oscar-Claude Monet nasce a Parigi il 14 novembre 1840.

Il contesto familiare

Oscar-Claude è il nome di battesimo del piccolo Monet, nato a Parigi il 14 novembre 1840, che diventerà poi semplicemente Claude. Il padre di Claude è un droghiere, Adolphe Monet, che era stato marinaio mercantile a Le Havre. La madre si chiama Louise-Justine Aubrée. Claude viene battezzato nella cattedrale di Notre-Dame-de-Lorette il 20 maggio 1841. All’età di 5 anni, la famiglia si trasferisce a Le Havre, dove abita la sorellastra del padre porta avanti un commercio di articoli marittimi col marito Jacques Lecarde. Monet cresce in un clima sereno e borghese senza preoccupazioni economiche.

L’adolescenza

Monet frequenta il collège communal di Le Havre ma senza grande entusiasmo. Inoltre è insofferente alle regole e dimostra un carattere indisciplinato amante dell’aria aperta. È interessato solo al disegno. Nell’estate del 1857 abbandona il collège, anche a causa della morte della madre avvenuta il 28 gennaio. Claude si occupa al commercio insieme al padre.

La formazione

La zia, che alla morte del marito si dedica alla pittura, spinge Claude a continuare la formazione artistica con Jacques-François Ochard, un docente del collège. Le prime opere di Monet sono caricature. Realizza così circa un centinaio di caricature degli abitanti di Le Havre. Monet continua poi la sua formazione grazie all’aiuto di un corniciaio di Gravier’s, che lo presenta al paesaggista di marine Eugène Boudin. Secondo i racconti degli storici Boudin nota alcune caricature esposte nella vetrina del corniciaio, scopre il talento di Monet e gli offre la possibilità di dipingere en plein-air con lui.

Monet per ampliare la sua conoscenza del mondo artistico di Parigi, visita il Salon nel maggio 1859. Ammira così gli artisti francesi più rappresentativi dell’arte ufficiale. Monet apprezza soprattutto le opere del paesaggista Constant Troyon che lo convince a tentare di frequentare l’atelier di Thomas Couture. Couture, artista accademico, però, non accetta la candidatura di Monet.

Monet, comunque non è convinto che la pittura accademica sia la sua strada e si iscrive all’Académie Suisse, scuola d’arte privata. Il fondatore, il pittore neoclassico Charles Suisse, ammiratore di David permette agli allievi di sperimentare liberamente il proprio percorso formativo, e la scuola non richiede esami o restrizioni. Monet completa così la sua formazione frequentando la Brasserie des Martyrs, dove si incontrano molti scrittori e intellettuali. Con questi nel tempo rafforza legami di amicizia utili per la sua carriera. Stringe inoltre ulteriormente i rapporti con Boudin, che considera un valido maestro.

Il servizio militare

Nel 1861, all’età di 21 anni, Monet presta servizio militare e si arruola nel reggimento dei Cacciatori d’Africa, di stanza ad Algeri. Monet, trova molto interessanti la luce e i colori nordafricani che trovano già spazio nelle opere di gusto orientalista, apprezzate in Europa. Il pittore però incorre in un incidente e torna in Francia, a Le Havre, per la convalescenza.

Nella città sulla manica Monet non ritrova Boudin che si è trasferito. Stringe così amicizia con il pittore olandese di vedute marine Johan Barthold Jongkind che compie studi all’aperto e realizza le opere in studio. L’amicizia con Jongkind giova molto a Monet che riprende la formazione con grande passione.

Anche il padre di Monet spinge il figlio a concentrarsi nello studio artistico e paga allo Stato francese 2 500 franchi per esonerare Claude dal servizio militare. Monet si affida così agli insegnamenti del pittore Auguste Toulmouche che lo spinge a frequentare un atelier di fama.

I maestri

Monet inizia a frequentare l’atelier di Charles Gleyre, dove migliora la tecnica pittorica e il disegno. Affronta così lo studio del nudo, la prospettiva e altre discipline utili alla sua formazione. In questi anni Monet fa la conoscenza dei pittori Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir e Jean-Frédéric Bazille, uniti dal rifiuto dell’arte accademica. Con questo gruppo di amici e colleghi, nell’aprile del 1863, si reca a Chailly-en-Bière, all’interno della foresta di Fontainebleau, già frequentata dagli artisti di Barbizon. Corot, Daubigny e Rousseau, tra gli altri, osservavano dal vero la natura, interpretandola con opere realistiche nel rifiuto del paesaggio retorico e accademico.

Amicizie d’artista e compagni di studi

Monet rimane diverso tempo a Chailly dipingendo en plein air. Con Bazille parte per un viaggio a Honfleur, nel 1864, poi a Sainte-Adresse, quindi Rouen e infine torna a Chailly. Al ritorno conosce Gustave Courbet, maestro del realismo, che lo sostiene quando, in seguito a una lite, il padre smette di finanziare la sua carriera pittorica.

Monet tiene d’occhio anche le novità di Parigi e cerca di avvicinarsi alla pittura di Édouard Manet autore dello scandaloso dipinto Colazione sull’erba. Monet dipinge così le prime opere che attirano l’attenzione della critica dei Salon. Sono di questo periodo La foce della Senna a Honfleur, La punta della Héve con la bassa marea, La foresta di Fontainebleau e Camille in abito verde. Dipinge anche una sua versione de La Colazione sull’erba, che viene però criticata da Gustave Courbet.

Monet in questo periodo dipinge en plein air influenzato dal realismo di Courbet e il naturalismo di Manet. Le sue opere, però, sono lontane dal gusto ufficiale e non sono accettate dalle giurie dei Salon. Monet conosce Camille-Léonie Donciuex, una giovane ragazza di Lione che sposa il 28 giugno 1870 e dalla quale ha il figlio Jean.

Va avanti l’amicizia con due artisti che saranno in seguito importanti esponenti dell’Impressionismo, Bazille e Pierre-Auguste Renoir. Questa relazione umana e professionale è testimoniata dalle opere dei due artisti che ritraggono l’isolotto della Grenouillère.

La Guerra franco-prussiana e il soggiorno a Londra

Nel 1870 Monet si trasferisce in Normandia, a Trouville con la moglie Camille e il figlio Jean. In seguito all’assedio di Parigi, Monet, parte per Londra per evitare l’arruolamento. Il suo amico Bazille invece si offre volontario e muore sul campo di battaglia. Il pittore prende casa in Arundel Street, al numero 11, nei pressi di Aldwych. Monet a Londra incontra il realista Daubigny, che gli fa conoscere il suo gallerista, Paul Durand-Ruel, che si era rifugiato nella città dove possiede una galleria d’arte a New Bond Street.

Attraverso il gallerista Durand-Ruel conosce il pittore francese Camille Pissarro e insieme a lui esplora i musei della città. Ammira le opere di Turner, Gainsborough e Constable. Monet continua a dipingere vedute di Londra e del fiume Tamigi. In seguito al termine del conflitto franco-prussiano nel 1871, come gli altri colleghi torna in Francia.

I primi viaggi

Il pittore decide quindi di viaggiare e si reca a Zaandam, nei Paesi Bassi dove visita il Rijksmuseum il 22 giugno 1871. Ritrae paesaggi tipici dell’Olanda con mulini a vento e canali. Monet torna in Francia nell’autunno del 1871 e rimane per qualche tempo a Parigi, dove frequenta Renoir e Pissarro. Presto Monet si stanca dell’ambiente cittadino e si trasferisce ad Argenteuil un piccolo villaggio costruito sulla riva destra della Senna e sede di turismo nautico.

Il soggiorno ad Argenteuil

Auguste Renoir, Sisley e Gustave Caillebotte raggiungono Monet ad Argenteuil. Durante questo soggiorno il pittore sperimenta una personale rappresentazione della luce sul paesaggio che ritrae anche da un battello attrezzato ad atelier galleggiante. Per ottenere una maggiore resa atmosferica nelle sue opere adotta una pennellata breve e virgolettata che produce una vibrazione cromatica. Monet acquista così una maggiore sicurezza di esecuzione e l’attenzione di critici e galleristi.

La prima mostra impressionista

In seguito alle sperimentazioni di Argenteuil e alla consapevolezza di aver raggiunto una certa notorietà, Monet si fa promotore di una mostra alternativa all’ufficialità dei Salon. Così, Monet e altri suoi compagni, riuniti nel gruppo Societè anonyme, il 15 aprile 1874, inaugurarono l’esposizione presso l’ex studio del fotografo di Parigi Nadar. Con Monet espongono Degas, Cézanne, Boudin, Pissarro, Berthe Morisot, Renoir e Sisley. Monet espone Impressione, sole nascente che è considerata un importante esempio della tecnica impressionista. Il dipinto suscita critiche contrastanti tra le quali alcune recensioni molto velenose dei critici schierati con l’arte accademica.

Secondo le cronache del tempo è in questa occasione che il critico Louis Leroy condanna le opere come impressioni, termine che rimane a indicare lo stile del gruppo. La prima esposizione impressionista non raggiunge gli obiettivi sperati anche dal punto di vista economico. Così, Renoir, convince il gruppo di artisti a organizzare un’asta che si tiene il 24 marzo 1875, presso l’Hôtel Drouot di Parigi. La critica non aiuta e nonostante l’impegno del gallerista Durand-Ruel, Monet riusciva appena a pagarsi le cornici.

La seconda mostra impressionista

Il pittore si trova nuovamente in difficoltà economiche e affronta la malattia della moglie Camille. Scrive così a Edouard Manet in data 28 giugno 1875 che lo aiuta nuovamente. La seconda mostra impressionista si inaugura nell’aprile 1876. Monet espone diciotto quadri, e forse grazie al supporto dello scrittore Emile Zola e di Castagnary, vende qualche opera. Inoltre, Zola lo indica come il capogruppo impressionista.

Monet raccoglie consensi e aiuti da colleghi e collezionisti. Il pittore impressionista Gustave Caillebotte, il medico George de Bellio e il finanziere Ernest Hoschedé acquistano le sue opere e lo sostengono finanziariamente. Molti dipinti della collezione Caillebotte, donati allo Stato Francese faranno in futuro parte delle raccolte del musée d’Orsay.

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Galleristi e Mecenati

Hoschedé commissiona a Monet la decorazione delle pareti del suo castello di Rottembourg, presso Montgeron con opere quali: Tacchini a Montgeron, Giardino a Montgeron. Hoschedé fallisce, a causa della crisi finanziaria avvenuta negli anni Settanta dell’Ottocento, e le due famiglie si trasferiscono in un’unica casa nei pressi di Vétheuil, lungo le rive della Senna, nel dipartimento della Val-d’Oise.

Vedute urbane e la morte di Camille

Monet torna a dipingere vedute urbane dal 1877 e boulevard approfittando della trasformazione urbanistica progettata dal barone Haussmann. Camille dopo la nascita del figlio Michel si ammala gravemente e Monet chiede aiuto a Caillebotte per far fronte alle spese. Nonostante le cure, Camille muore il 5 settembre 1879, all’età di 32 anni, a causa di un tumore all’utero.

La fine del gruppo impressionista

Intanto il gruppo impressionista si sfalda e ogni artista intraprende una carriera personale anche all’interno dei Salon. A Vétheuil, in seguito alla crisi del gruppo impressionista inizia ad affrontare un percorso artistico individuale. Monet, nell’inverno 1883 si reca a Étretat, una località marina e dipinge le vedute marine con le caratteristiche falesie. Le opere dipinte in questo periodo segnano così il passaggio dalla felice vena creativa di Argenteuil e il ritiro nell’eremo personale di Giverny.

Il trasferimento a Giverny e i viaggi nel sud della Francia

Nel 1883 Monet si trasferisce a Giverny, nella valle della Senna. Nello stesso periodo Monet decide di intraprendere un viaggio in Costa Azzurra e in Liguria per dipingere i colori del Mediterraneo che aveva visto in occasione del servizio militare in Algeria. In Italia sceglie di visitare Bordighera, nella Riviera di Ponente, accompagnato da Renoir. Monet, cambia così decisamente la sua pittura con quella che gli storici definiscono la svolta aigre. Monet rimane affascinato dal paesaggio italiano e ritorna in seguito a Bordighera nel gennaio 1884, da solo soggiornando presso la pensione Anglaise.

Monet rivela il suo progetto di viaggio solo al gallerista Paul Durand-Ruel, per essere sicuro di trovarsi a lavorare in solitudine. A Bordighera, Monet si dedica alla pittura di giardini ritraendo la proprietà del signor Moreno ricca di ulivi, aranci, limoni, mandarini, palme e piante rare. Inoltre fa amicizia con il proprietario dei giardini che il pittore considera un paradiso terrestre. Monet approfitta del suo ospite e compie gite nei dintorni per ammirare i paesaggi della Liguria. Visita valli e borghi come quello medievale di Dolceacqua. A Bordighera, Monet dipinge con grande slancio e passione la natura e il sole Mediterraneo. Come già farà poi con altri soggetti, ripete più volte la stessa inquadratura al variare della luce e delle condizioni climatiche.

Belle-Île e Antibes

Alla ricerca di nuovi stimoli, Monet continua a viaggiare in diverse località della Francia: a settembre 1886 si trova a Belle-Île-en-Mer, in Bretagna. In questa località conosce Gustave Geffroy, che diventa un suo grande sostenitore. Nel 1888, invece, parte per Antibes, nella Francia mediterranea, per ritrovare i colori del sud.

Gli anni del grande successo

Nel 1889, torna a Giverny, lascia il gallerista Durand-Ruel e inizia a collaborare con Georges Petit, gallerista degli accademici Meissonier, Cabanel e Gérôme, ma interessato all’Impressionismo. Petit in occasione dell’Esposizione Universale espone una selezione di opere di Monet e di Auguste Rodin, determinando ufficialmente il successo internazionale dell’Impressionismo. Monet conquista così il successo sperato e per ribadire il suo ruolo di grande maestro, organizza una sottoscrizione pubblica per acquistare il noto dipinto di Manet l’Olympia, dalla vedova del pittore. L’opera diventa così un simbolo della pittura pre-impressionista di rottura con l’ufficialità.

Le serie atmosferiche

Monet in questi anni inizia a realizzare le serie di dipinti con medesimo soggetto ritratto però con diverse condizioni di luce. Monet realizza circa quindici opere dedicate a Macine, quindi i Pioppi. Dal 1889 al 1891, lavora alla serie dei Covoni. Si dedica poi alla nota serie della Cattedrale di Rouen.

Il giardino di Giverny

Monet trasforma la casa colonica di Giverny in una residenza circondata da parco ricco di vegetazione. Chiede alle autorità il permesso di utilizzare un corso d’acqua dal fiume Epte di irrigazione agricola per allestire un laghetto nel quale coltivare diverse specie di ninfee.

Nuovi viaggi

Dopo la morte di Ernest Hoschedé, Monet si lega ufficialmente, nel 1892, alla moglie Alice. Il febbraio del 1895 Monet parte per la Norvegia dove vive il figlio della nuova moglie, Jacques Hoschedé. In questa località del nord Europa Monet trova una luce diversa, soprattutto quella invernale. L’artista arriva così a Oslo (che al tempo era Christiania) e si trasferisce a Sandviken dove ebbe la possibilità di dipingere foreste, fiordi, il Bjørnegård, e vedute del villaggio di Sandviken.

Monet nel 1896, dopo il soggiorno in nord Europa, torna nuovamente a Dieppe e Pourville. Il pittore però non è del tutto soddisfatto dei lavori prodotti in questa occasione e torna nella sua residenza di Giverny. Nel giugno 1898 Georges Petit e di Durand-Ruel organizzano due mostre a favore di Monet che raggiunge così una ulteriore notorietà. La fama del pittore si diffonde nelle principali città del centro Europa degli Stati Uniti.

Nei primi anni del Novecento, Monet torna a Londra dove vive il figlio Michel. Nella città inglese il pittore ritrova le atmosfere nebbiose che gli ispirano le vedute di angoli noti e importanti monumenti. Dipinge i ponti di Charing Cross e di Waterloo e ritrae il palazzo di Westminster in diverse condizioni atmosferiche. Queste opere, come le Vedute del Tamigi, riscuotono molto successo a Parigi. A settembre e novembre 1908, Monet compie un viaggio a Venezia, soggiorna a palazzo Barbaro e al Grand Hotel Britannia. La città lagunare permette al pittore di apprezzare le architetture, e la luce che si riflette sulle acque della laguna. Questo sarà l’ultimo viaggio compiuto dal pittore.

La Prima Guerra Mondiale

Con l’avanzare dell’età iniziano a manifestarsi problemi di salute e avvengono i primi lutti familiari. Il 19 maggio 1911 muore la moglie Alice e il 1º febbraio 1914 Monet muore il figlio. Accanto al pittore rimane la figlia Blanche, che si trasferisce a Giverny. Professionalmente Monet decide di interrompere i lunghi viaggi impegnativi e allestisce un grande studio, a Giverny, dove dipinge i grandi pannelli con la rappresentazione delle ninfee del suo giardino. Questa ultima e grande fatica costa molto lavoro e sofferenza a Monet. Infatti, consapevole di essere ormai alla fine della sua vita spende ogni energia per portare a termine la serie.

Monet da questo momento rimane presso la sua residenza e dipinge prendendo ispirazione dalle ninfee che crescono negli specchi d’acqua del suo giardino. Monet è malato agli occhi da tempo. Soffre infatti di cataratta bilaterale che per la prima volta gli viene diagnosticata nel 1912. Il pittore quindi non percepisce i colori con la giusta intensità. Intanto scoppia la Prima Guerra Mondiale e Monet solo e sofferente affronta la serie dei Salici piangenti che esprimono la tristezza per il dramma del conflitto.

Gli ultimi anni

Nell’estate del 1922, Monet, quasi cieco, smette di dipingere. Il politico Georges Clemenceau, suo amico, spinge Monet a sottoporsi ad un intervento di rimozione del cristallino nel gennaio del 1923. Il pittore ha 82 anni e recupera parzialmente l’uso dell’occhio destro, ma subentrano danni al cristallino. Così per impedire l’abbagliamento della luce solare inizia a portare speciali occhiali con lenti colorate che gli predispone il dottor Jacques Mawas. Conseguenza di questa vista recuperata, ma annebbiata, sono dipinti che sembrano astratti come Il ponte giapponese, nelle versioni del 1924 al Musée Marmottan, o La casa dell’artista, del 1924.

La morte di Claude Monet

Nel giugno del 1926, i medici diagnosticano a Monet un carcinoma del polmone e il 5 dicembre il pittore muore a Giverny. Claude Monet è sepolto nel cimitero di Giverny insieme ai suoi familiari.

Riconoscimenti ufficiali

Per coronare la sua carriera con un grande gesto ufficiale, Monet, nel 1920, offre allo Stato francese dodici grandi tele di Ninfee. I pannelli sono imponenti e ognuno è lungo circa quattro metri. Lo Stato accetta la donazione e le grandi tele, nel 1927, trovano posto in due sale ovali dell’Orangerie delle Tuileries. In seguito anche il Musée Marmottan accoglie grandi opere del maestro impressionista.

Lo stile

Claude Monet fu un grande sostenitore della pittura impressionista. Monet evitò di utilizzare il bianco e il nero e la sovrapposizione di colori che spegne la loro luminosìtà e adottò ombre colorate utilizzando i contrasti tra complementari. La sua pittura quindi accosta pennellate di colori puri che esaltano ulteriormente le tinte. Monet praticò la pittura en plein-air che imponeva una esecuzione veloce e la produzione quindi di impressioni prive di dettagli.

I soggetti

I soggetti preferiti da Monet sono stati specchi d’acqua che riflettono la luce, paesaggi e vedute urbane rappresentati in varie condizioni atmosferiche.

L’evoluzione dello stile

Intorno alla metà dell’Ottocento, la pittura francese era ancora legata all’arte accademica storica e neoclassica come nel caso di Alexandre Cabanel e William Bouguereau. Monet, come gli altri giovani artisti del gruppo di Batignolles erano fortemente contrari all’arte ufficiale dei Salon ed erano intenzionati a fornire un’alternativa sul piano tecnico e tematici.

Monet elaborò la sua ricerca impressionista spinto dalla necessità di creare un’alternativa alla pittura accademica. Inoltre fu influenzato dalle teorie positiviste rivolte alla rappresentazione del vero attraverso le scoperte scientifiche della visione. Monet studiò i meccanismi che regolano i comportamenti della luce e dei colori partendo dalle teorie scientifiche con l’osservazione dal vero. L’arte accademica invece era impostata sul disegno, il chiaroscuro, la prospettiva che valorizzano la forma e lo spazio.

Monet quindi mette in secondo piano la prospettiva geometrica troppo rigida per le sue sperimentazioni. Si ispirò direttamente alla natura osservata en plein-air senza applicare schemi stilistici idealizzati.

Le opere di Claude Monet

Trofeo di caccia di Claude Monet

Trofeo di caccia di Claude Monet
Trofeo di caccia di Claude Monet

Claude Monet, Trofeo di caccia, 1862, olio su tela, 104 x 75 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Cour de ferme en Normandie di Claude Monet

Cour de ferme en Normandie di Claude Monet
Cour de ferme en Normandie di Claude Monet

Claude Monet, Cour de ferme en Normandie, 1863, olio su tela, 65,2 x 81,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Navigando al chiaro di luna di Claude Monet

Navigando al chiaro di luna di Claude Monet
Navigando al chiaro di luna di Claude Monet

Claude Monet, Navigando al chiaro di luna, 1864 ca, olio su tela, 60 x 73,80 cm. Edimburgo, UK, National Gallery of Scotland

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Colazione sull’erba di Claude Monet

Claude Monet, Colazione sull’erba, 1865 – 1866, olio su tela, 248 x 217 cm. Parigi, museé d’Orsay

Colazione sull'erba di Claude Monet
Colazione sull’erba di Claude Monet

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Donne in giardino

Donne in giardino di Claude Monet
Donne in giardino

Claude Monet, Donne in giardino, 1866, olio su tela, 255 x 205 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet

Claude Monet, La terrazza a Sainte-Adresse, 1867, olio su tela, 98,1 x 129,9 cm. New York, Metropolitan Museum of Art

La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet
La terrazza a Sainte-Adresse di Claude Monet

Sulla terrazza dei bagni, accanto alla balaustra, una giovane donna e un uomo discorrono piacevolmente. Altri due ospiti, seduti in primo piano sembrano osservare i movimenti dei due giovani mentre il vento agita le bandiere e spinge le vele delle barche.

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The Beach at Sainte-Adresse di Claude Monet

The Beach at Sainte-Adresse di Claude Monet
The Beach at Sainte-Adresse di Claude Monet

Claude Monet, The Beach at Sainte-Adresse, 1867, olio su tela, 75,8 x 102,5 cm. Chicago, Art Institute

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Il calesse di Claude Monet

Claude Monet, Il calesse. Strada coperta di neve a Honfleur, 1867 circa, olio su tela, 65 x 92,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

Il calesse di Claude Monet
Il calesse di Claude Monet

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La Gazza di Claude Monet

La Gazza di Claude Monet
La Gazza di Claude Monet

Claude Monet, La Gazza, 1868-1869, olio su tela, 89 x 130 cm. Parigi, museé d’Orsay

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La Grenouillère

La Grenouillère di Claude Monet
La Grenouillère

Claude Monet, La Grenouillère, 1869, olio su tela, 74,6 x 99,7 cm. New York, Metropolitan Museum of Art

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Treno nella campagna di Claude Monet

Treno nella campagna di Claude Monet
Treno nella campagna di Claude Monet

Claude Monet, Treno nella campagna, 1870 circa, olio su tela, 50 x 65 cm. Parigi, museé d’Orsay

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L’Hotel des roches noires a Trouville di Claude Monet

L'Hotel des roches noires a Trouville di Claude Monet
L’Hotel des roches noires a Trouville di Claude Monet

Claude Monet, Titolo, 1870, olio su tela, 81 x 58,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet
Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Claude Monet, Il molo di Le Havre con tempo brutto, 1870, olio su tela, 60 x 50 cm. Collezione privata

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Méditation. Madame Monet au canapé di Claude Monet

Méditation. Madame Monet au canapé di Claude Monet
Méditation. Madame Monet au canapé di Claude Monet

Claude Monet, Méditation. Madame Monet au canapé, intorno al 1871, olio su tela, 48,2 x 74,5 cm. Parigi, musée d’Orsay

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L’insenatura di Argenteuil di Claude Monet

TstPulvirenti MsOrsay L'insenatura di Argenteuil di Claude Monet
TstPulvirenti MsOrsay L’insenatura di Argenteuil di Claude Monet

Claude Monet, L’insenatura di Argenteuil, 1872 circa, olio su tela, 60 x 80,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Argenteuil di Claude Monet

Argenteuil di Claude Monet
Argenteuil di Claude Monet

Claude Monet, Argenteuil, 1872, olio su tela, 50 x 65 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Impressione, sole nascente di Claude Monet

Impressione sole nascente di Claude Monet
Impressione sole nascente di Claude Monet

Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872, olio su tela, 48 x 63 cm. Parigi, Musée Marmottan

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Regate ad Argenteuil di Claude Monet

Regata ad Argenteuil di Claude Monet
Regata ad Argenteuil di Claude Monet

Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872 circa, olio su tela, 48 x 75 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Campo di papaveri di Claude Monet

Campo di papaveri di Claude Monet
Campo di papaveri di Claude Monet

Claude Monet, Campo di papaveri, 1873, olio su tela, 50 x 65 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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La colazione di Claude Monet

La colazione di Claude Monet
La colazione di Claude Monet

Claude Monet, La colazione, 1874 circa, olio su tela, 160 x 201 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Il ponte di Argenteuil

Il ponte di Argenteuil di Claude Monet
Il ponte di Argenteuil

Claude Monet, Il ponte di Argenteuil, 1874, olio su tela, 60,5 x 80 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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I carbonai di Claude Monet

I carbonai di Claude Monet
I carbonai di Claude Monet

Claude Monet, I carbonaiI carbonai, 1875 circa, olio su tela, 54 x 66 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Un angolo di appartamento di Claude Monet

Un angolo di appartamento di Claude Monet
Un angolo di appartamento di Claude Monet

Claude Monet, Un angolo di appartamento, 1875, olio su tela, 81,5 x 60,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Il giardino di Hoschedé a Montgeron

Il giardino di Hoschedé a Montgeron di Claude Monet
Il giardino di Hoschedé a Montgeron

Claude Monet, Il giardino di Hoschedé a Montgeron, circa 1876, olio su tela, 175 x 194 cm. San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage

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Stagno di Montgeron

Stagno a Montgeron di Claude Monet
Stagno a Montgeron

Claude Monet, Stagno di Montgeron, circa 1876, olio su tela, 173 x 194 cm. San Pietroburgo, Museo dell’Hermitage

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La Caccia (La Chasse)

La caccia di Claude Monet
La caccia

Claude Monet, La Caccia (La Chasse), 1876, olio su tela, 173 x 140 cm. Parigi, Museé de la Chasse et de la Nature

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Tacchini a Montgeron

Tacchini a Montgeron di Claude Monet
Tacchini a Montgeron

Claude Monet, Tacchini a Montgeron, 1877, olio su tela, 174 x 172,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, La stazione di Saint-Lazare, 1877, olio su tela, 75, 5 x 104 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, La Rue Montorgueil a Parigi, 1878, olio su tela, 81 x 50 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Claude Monet, Camille sur son lit de mort, 1879, olio su tela, 90 x 68 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, La Seine à Vétheuil, 1879, olio su tela, 80,3 x 60 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Claude Monet, Eglise de Vétheuil, 1879, olio su tela, 65,5 x 50,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Veduta di Vetheuil, 1880, olio su tela, 80 x 60.3 cm. New York, Metropolitan Museum

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Claude Monet, Blanche Hoschedé enfant, 1880, olio su tela, 46 x 38 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Claude Monet, La Manneporte a Étretat, reflets sur l’eau, 1883, olio su tela, 65,4 x 81,3 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art

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Claude Monet, Ville a Bordighera (Les Villas à Bordighera), 1884, olio su tela, 115 x 130 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Claude Monet, Gli scogli di Belle-Ile, la Côte sauvage, 1886, olio su tela, 65 x 81,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Claude Monet, Donna con il parasole rivolta verso sinistra (Essai de figure en plein-air : Femme à l’ombrelle tournée vers la gauche), 1886, olio su tela, 131 x 88 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Claude Monet, Campo di tulipani in Olanda, 1886, olio su tela, 65,5 x 81,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Barca a Giverny (In norvegese), ca 1887, olio su tela, 97,5 x 130,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Covoni, fine dell’estate (Meules, fin de l’été), 1891, olio su tela, 60,5 x 100,8 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Effetto vento, serie dei pioppi (Effet de vent, série des Peupliers), 1891, olio su tela, 105 x 74 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Pioppi sulla riva del fiume Epte a Giverny, 1891, olio su tela, 100,3 x 65,2 cm. Philadelphia, Museum of Art

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Claude Monet, I quattro alberi, 1891, olio su tela, 81,9 x 81,6 cm. New York, Metropolitan Museum of Art

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Claude Monet, La cattedrale di Rouen, tempo grigio (La cathédrale de Rouen. Le portail, temps gris), 1892, olio su tela, 100,2 x 65,4 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, La cattedrale di Rouen in pieno sole (La cathédrale de Rouen. Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil), 1893, olio su tela, 107 x 73 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Mone, La Seine à Port-Villez, 1894, olio su tela, 65.4x 100.3 cm. Londra, National Gallery

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Claude Monet, La cattedrale di Rouen effetto mattina, 1894, olio su tela, 100.6 x 66 cm. Boston, Museum of Fine Arts

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Claude Monet, Ninfee rosa, 1897-1899, olio su tela, 81,5 x 100 cm. Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna

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Claude Monet, Il ponte di Waterloo a Londra (Le pont de Waterloo à Londres), 1899 ca., pastello su carta rosata, 31,3 x 48,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude MonetLo stagno delle ninfee, armonia in rosa (Le bassin aux nymphéas, harmonie rose), 1900, olio su tela, 90 x 100 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Le Jardin de l’artiste à Giverny, 1900, olio su tela, 81,6 x 92,6 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Claude Monet, Londra. Il Parlamento. Effetto di sole nella nebbia, 1904, olio su tela, 81 x 92 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Claude Monet, Water Lilies, 1906, olio su tela, 89,9 x 94,1 cm. Chicago, Art Institute

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Claude Monet, Il palazzo dei Dogi, 1908, olio su tela, 81,3 x 99,1 cm. New York, Brooklyn Museum

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Bibliografia

  • Claudio Pescio, Claude Monet. La poesia della luce, Giunti, 1999, ISBN 8809013255
  • Maria Teresa Benedetti, Monet: i luoghi, n. 151, Giunti, 2001, ISBN 880902057X
  • Vanessa Gavioli, Monet, in I Classici dell’Arte, vol. 4, Rizzoli, 2003
  • Marco Goldin, Monet, la Senna, le ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo, Linea d’Ombra Libri, 2004, Collana: Grandi mostre, ISBN-10: 8887582831 ISBN-13: 978-8887582833
  • Gérard-Georges Lemaire, Monet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, ISBN-10: 8809994167, ISBN-13: 978-8809994164

Tuttel le opere di Claude Monet pubblicate

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Claude Monet, Ninfee Blu (Nymphéas bleus), sul sito del Musée d’Orsay di Parigi.

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