La Mare, effet de neige di Claude Monet

La Mare, effet de neige di Claude Monet comparve alla quarta mostra impressionista e dell’opera si persero le tracce durante la Seconda guerra mondiale.

Claude Monet, La Mare, effet de neige, 1874-1875, olio su tela, 60 x 81 cm. Collezione privata

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La Mare, effet de neige di Claude Monet

La Mare, effet de neige di Claude Monet
La Mare, effet de neige di Claude Monet

Claude Monet, La Mare, effet de neige, 1874-1875, olio su tela, 60 x 81 cm. Collezione privata

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Indice

Descrizione di La Mare, effet de neige di Claude Monet

Il dipinto di Claude Monet raffigura un paesaggio invernale. Il terreno è completamente coperto dalla neve come i tetti della case. Nel paesaggio, a destra, tre piccole figure umane camminano sul terreno innevato dal quale emergono gli alberi spogli. I riflessi azzurri degli esili tronchi si riflettono sul laghetto ghiacciato a sinistra e in primo piano.

Interpretazioni e simbologia di La Mare, effet de neige di Claude Monet

Il paesaggio invernale di Claude Monet è un esempio di Impressionismo lirico. La scena minimale è brillante e racconta un momento di vita popolare con delicatezza e grande maestria tecnica.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Monet, pochi mesi dopo aver dipinto La Mare, effet de neige organizzò una vendita all’asta presso l’Hôtel Drouot di Parigi. L’evento riunì altri pittori impressionisti, Berthe Morisot, Pierre-Auguste Renoir e Alfred Sisley, delusi dalla cattiva accoglienza della critica della prima mostra impressionista del 1874. In questa occasione, il mercante d’arte Paul Durand-Ruel, sostenitore del gruppo, acquistò 18 delle 73 opere presenti, tra le quali vi era anche La Mare, effet de neige di Monet.

L’opera fu presente alla quarta mostra impressionista organizzata a Parigi nel 1879 dal titolo “4e exposition faite par un Groupe d’artistes Indépendants“. Durand-Ruel conservò il dipinto almeno fino al 1879. Nel 1893, Henri Vever, noto designer francese di gioielli di fine secolo e grande collezionista di stampe giapponesi e quadri impressionisti, acquistò il dipinto. Secondo le ricerche storiche, nel 1898 l’opera di Monet appartenne alla collezione Holthusen, ad Amburgo, in Germania. Lindustriale tessile tedesco Richard Semmel, che viveva a Berlino con sua moglie Clara, acquistò l’opera intorno al 1930. In seguito all’ascesa del governo nazionalsocialista il collezionista e la sua famiglia furono colpiti dalle sanzioni a causa delle origini ebraiche e perché l’industriale era simpatizzante del partito democratico tedesco. Semmel lasciò così Berlino e si trasferì ad Amsterdam nel 1933. Per questo fu costretto a vendere la sua collezione d’arte e a partire per New York, viaggiando attraverso il Cile, a causa dell’occupazione naziata dei Paesi Bassi.

La Mare, effet de neige è stato messo all’asta da Christie’s a New York il 12 maggio 2022. La celebre casa d’aste ha stimato il valore dell’opera tra 18 e 25 milioni di dollari. In seguito ad un accordo legale, l’incasso della vendita sarà diviso tra gli eredi di Richard Semmel e la famiglia francese ultima proprietaria dell’opera.

L’artista e la società. La storia dell’opera La Mare, effet de neige di Claude Monet

Claude Monet dipinse La Mare, effet de neige 1874-1875 ad Argenteuil dove risiedeva dal dicembre del 1871. Il maestro francese realizzò quest’opera in un momento determinante nell’evoluzione della sua sperimentazione artistica che verrà più tardi definita Impressionismo.

Il dipinto di Claude Monet, intitolato La Mare, effet de neige scomparve durante il periodo del regime nazista. Richard Semmel, il collezionista di origini ebraiche, proprietario dell’opera fu obbligato infatti a venderla, con l’intera collezione, in seguito alle pressioni delle autorità del terzo Reich. Dopo la data della vendita del dipinto, avvenuta prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, non vi sono documenti che permettano di ricostruire la proprietà dell’opera.

Il Dipartimento Restituzioni di Christie’s si è occupato del dipinto di Monet in seguito alla richiesta dei proprietari di mettere in vendita l’opera. Gli studiosi hanno così scoperto che il dipinto era segnalato del database delle opere sottratte dalle autorità naziste. I curatori della vendita sono stati quindi in grado di stabilire che il dipinto, dal momento della sua vendita, ha fatto parte di un’unica collezione privata per oltre 70 anni. Gli esperti della casa d’aste hanno quindi favorito un accordo transattivo tra gli attuali proprietari e gli eredi del collezionista Richard Semmel. L’attività di restituzione di opere come quella di Monet si basa sui principi enunciati nella Conferenza di Washington del 1998 sui beni dell’era dell’Olocausto che disciplina la risoluzione delle controversie legali. Un precedente importante rispetto a questa attività riparativa riguarda il dipinto intitolato Il ritratto di Adele Bloch-Bauer I di Gustav Klimt.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di La Mare, effet de neige di Claude Monet

Monet a metà degli anni Settanta dell’Ottocento, portò avanti una intensa ricerca pittorica e tecnica. Il maestro impressionista elaborò così un linguaggio finalizzato a ritrarre le mutevoli condizioni della luce sul paesaggio. Gli esperti mettono quindi in evidenza l’uso di una pennellata sempre più sciolta e libera dalle forme. Inoltre la superficie dipinta è ricoperta da uno spesso strato di vernice protettiva che contribuisce a trasmettere con grande efficacia gli effetti più atmosferici più effimeri del paesaggio.

La tecnica

La Mare, effet de neige di Claude Monet è un dipinto realizzato con impasto di colori ad olio applicato su una tela di 60 centimetri di altezza e 81 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Il paesaggio di Monet raffigura una distesa bianca, evanescente e chiarissima. Lo strato di neve che copre il terreno e i tetti risulta dalla fusione di toni blu e bianchi che rendono l’effetto della neve ghiacciata.

Lo spazio

Il paesaggio, in primo piano è caratterizzato dal laghetto di sinistra e dal gruppo di alberi spogli che creano un riferimento dimensionale per il resto della scena. In secondo piano, infatti, le tre piccole figure umane permette di percepire le distanze. Lo sfondo poi è rappresentato dalla linea del centro abitato con altre piccole figure umane sulla sinistra. La variazione dei colori e la loro consistenza nella zona più lontana permette di apprezzare la profondità dell’immagine.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di Monet è di forma rettangolare e presenta un’inquadratura orizzontale che permette di rappresentare un’ampia porzione del paesaggio innevato. La linea che corre alla base degli edifici segna una importante direttrice della struttura compositiva. In basso invece, prevalgono le linee oblique dei tronchi e quelle ancora più inclinate delle loro ombre azzurre. Nella zona occupata dal centro abitato, invece, prevale una costruzione ortogonale delle case.

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Bibliografia

  • Claudio Pescio, Claude Monet. La poesia della luce, Giunti, 1999, ISBN 8809013255
  • Maria Teresa Benedetti, Monet: i luoghi, n. 151, Giunti, 2001, ISBN 880902057X
  • Vanessa Gavioli, Monet, in I Classici dell’Arte, vol. 4, Rizzoli, 2003
  • Marco Goldin, Monet, la Senna, le ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo, Linea d’Ombra Libri, 2004, Collana: Grandi mostre, ISBN-10: 8887582831 ISBN-13: 978-8887582833
  • Gérard-Georges Lemaire, Monet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, ISBN-10: 8809994167, ISBN-13: 978-8809994164

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 17 aprile 2021.

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Leggi La vita e tutte le opere di Claude Monet

Consulta la pagina dedicata a Claude Monet sul sito della Fondation Monet di Giverny.

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