Impressionismo

L’Impressionismo fu un movimento artistico nato in Francia sul finire dell’Ottocento che ebbe grande influenza sulla pittura in Europa.

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Sintesi e riassunto su Impressionismo

L’Impressionismo fu una corrente artistica nata sul finire dell’Ottocento, tra il 1860 e il 1870, a Parigi, in Francia. In tale data la Francia fu coinvolta nella guerra franco-prussiana che portò notevoli conseguenze nel campo culturale e artistico.

Consulta la pagina intitolata La guerra franco-prussiana e gli artisti di Parigi

Gli artisti che promossero l’impressionismo erano originariamente appartenenti al Gruppo di Batignolles del quale faceva parte anche il realista Édouard Manet. I giovani artisti erano accumunati dalla finalità di proporre un’alternativa all’arte Accademica di soggetto storico e neoclassico. Le due esperienze artistiche che furono di ispirazione ai giovani di Batignolles furono il Romanticismo e il Realismo. I paesaggisti romantici John Constable e William Turner furono ispiratori della pittura en plain-air del gruppo. Nel contesto della pittura realista molte influenze derivarono dalla Scuola di Barbizon, attiva tra il 1830 e il 1870 nella foresta di Fontainebleau. A questa esperienza, negli anni Sessanta dell’Ottocento parteciparono anche alcuni futuri impressionisti.

Tradizionalmente, per datare la vita del movimento si fa riferimento alle otto mostre che riunirono gli artisti più rappresentativi del gruppo. A queste mostre parteciparono anche altri artisti indicati, in seguito, e come post-impressionisti e i neo-impressionisti. I promotori dell’esperienza impressionista organizzarono la prima mostra nel 1874 presso l’ex studio del fotografo francese Nadar. Le altre mostre si tennero nel 1876, nel 1877, nel 1879, nel 1880, nel 1881, nel 1882 e l’ultima nel 1886. L’impressionismo si esaurì negli anni Novanta dell’Ottocento.

Consulta la pagina Le otto mostre degli impressionisti.

Il termine Impressionismo nacque da una dichiarazione del critico dell’arte Louis Leroy che commentò il dipinto di Monet intitolato proprio Impression. Soleil Levant. La pittura impressionista si caratterizza quindi da una mancanza di dettagli a favore di una rappresentazione atmosferica d’insieme.

Il termine Impressionismo

Il critico dell’arte Louis Leroy osservando il dipinto di Monet intitolato Impression. Soleil Levant espresse un giudizio negativo giudicando l’opera poco più che un’impressione. Infatti al tempo la pittura ufficiale e quella dei Salon Parigini era rappresentata da opere accademiche o realiste nelle quali la figura era ben dettagliata.

La storia dell’Impressionismo

1874. Presso l’ex studio del fotografo Nadar il gruppo di giovani artisti riuniti a Batignolles organizzò la prima mostra alternativa alla pittura ufficiale.

1880. Dal 1880 circa, il mondo dell’arte consolidata e le autorità statali iniziarono lentamente ad accettare la pittura impressionista. Léon Gambetta, a capo del governo francese, sostenne politicamente gli impressionisti mentre si schierarono a favore della nuova pittura alcuni critici e intellettuali tra i quali Émile Zola. Lo scrittore era già stato un fervente sostenitore della pittura di Édouard Manet. I quadri impressionisti ebbero così accesso al Salon e ai musei. Il gallerista Paul Durand-Ruel introdusse i dipinti impressionisti nel mercato del collezionismo.

1886. Nel 1886 si tenne l’ultima, e ottava, mostra degli impressionisti. La pittrice Mary Cassatt contribuì, a partire da questa data, alla diffusione dell’Impressionismo negli Stati Uniti e al successo della pittura di Monet oltreoceano. Inoltre, sull’esempio francese, nacque un gruppo di impressionisti statunitensi.

Anni Novanta dell’Ottocento. Con la morte di alcuni artisti del gruppo, l’esperienza impressionista iniziò a dissolversi. Gustave Caillebotte, che aveva finanziato la nascita del gruppo, morì nel 1894. Berthe Morisot morì nel 1895 e Alfred Sisley nel 1899.

Le radici stilistiche e teoriche dell’Impressionismo

La rottura con la tradizione artistica accademica

Le radici stilistiche e teoriche dell’Impressionismo si possono rintracciare nel Romanticismo e nel Realismo. Infatti le due correnti artistiche rappresentarono una rottura con la tradizione accademica introducendo alcune caratteristiche che permisero la nascita dell’Impressionismo.

L’artista romantico si ribellò così all’Accademismo e seguì la via delle emozioni e delle istanze individuali. Invece l’artista realista abbracciò la causa sociale contestando le convenzioni borghesi come fece Édouard Manet che scandalizzò i benpensanti con le sue tele.

La figura dell’artista ribelle e protagonista del proprio genio

L’artista romantico valorizzò la propria individualità come fonte di ispirazione tanto che la vita dell’autore diventò una chiave di lettura per comprendere il suo lavoro. L’artista realista diventò un acuto osservatore della vita sociale dell’epoca e le sue opere rappresentano anche giudizi morali sulla vita contemporanea.

I soggetti del quotidiano

Nel Neoclassicismo e in parte nel Romanticismo i soggetti umani furono essenziali per rappresentare le grandi scene dell’opera. In Inghilterra però i pittori romantici di paesaggio come Constable e Turner resero protagonista la natura.

Anche Friedrich in Germania dipinse grandi paesaggi romantici nei quali la figura umana è marginale. Il soggetto dell’opera diventò di secondaria importanza. Gli artisti romantici rappresentarono soggetti e temi propri di ambienti culturali diversi come quello religioso, quello profano e quello storico.

L’artista realista dipinse soggetti non consueti e popolari ambientati in paesaggi reali e urbani. Anche gli artisti impressionisti si dedicarono alla pittura en plein-air spesso ritraendo figure familiari o semplici cittadini.

L’Impressionismo e lo sviluppo tecnologico

Gli impressionisti, fin dalle loro prime sperimentazioni, si avvalsero delle principali conquiste tecnologiche del loro tempo. Prima di tutto, l’invenzione dei tubetti metallici di colore ad olio permise ai giovani pittori di spermentare la pittura en plain-air. Inoltre, per raggiungere le località nelle quali dipingere gli impressionisti utilizzarono il treno protagonista delle prime grandi stazioni metropolitane.

Lo stile dell’Impressionismo

Il colore diventa protagonista

Nelle opere del Romanticismo e del Realismo si perde l’esattezza della figura che caratterizza la pittura Neoclassica e Storica. Assume quindi grande importanza il colore e l’atmosfera cromatica che anche in quasi assenza di disegno crea l’intera opera come nelle opere di William Turner.

Nell’ambito della pittura impressionista si collocano anche pittori di figura, come Degas, Caillebotte e Renoir che partirono da una formazione più accademica. Le loro opere infatti presentano una maggiore definizione delle forme e le figure risultano maggiormente costruite con il disegno come nel caso delle anatomie di cavalli di Edgar Degas.

La pennellata espressiva

Gli artisti del Romanticismo e del Realismo applicarono direttamente il colore sulla tela tramite pennellate a volte anche materiche di colore a corpo. L’effetto è ben diverso dal colore ad olio applicato per velature sovrapposte che creano superfici levigate ma prive del gesto dell’artista. Le campiture romantiche e realiste, mosse, animate e irregolari, furono così una fonte di ispirazione per la futura tecnica impressionista.

Lo stile impressionista fu quindi caratterizzato, in generale, da una pittura veloce e priva di dettagli disegnati. In questo modo i paesaggi assumono l’aspetto di un’impressione più che una scena descritta. In tal senso le figure devono essere interpretate rispetto all’intero contesto del dipinto, altrimenti, appaiono come semplici macchie di colore.

Gli artisti dell’Impressionismo

I principali artisti che aderirono alle esperienze dell’Impressionismo furono: Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Jean-Frédéric Bazille e Gustave Caillebotte. Sono da ricordare le pittrici impressioniste Berthe Morisot, Mary Cassatt, Marie Braquemond e Eva Gonzalès.

Gustave Caillebotte un artista che finanziò l’Impressionismo

Il giovane Gustave Caillebotte proveniva da una famiglia altoborghese molto agiata. Il pittore iniziò ad interessarsi dal 1872 in modo serio alla pittura dopo aver conosciuto Giuseppe de Nittis in occasione di un viaggio a Napoli con il padre. Così tornato a Parigi strinse amicizia con Edgar Degas e frequentò le riunioni serali al Café Guerbois, dove si riunivano i giovani futuri impressionisti.

Presto Caillebotte si appassionò alla ricerca della nuova pittura e partecipò già alla prima mostra del 1874. Il 24 dicembre del 1874 morì suo padre e Gustave ereditò un gran patrimonio. Caillebotte così finanziò altre edizioni a partire dalla seconda e sostenne economicamente gli amici artisti tra i quali Claude Monet. In particolare la terza, del 1877, fu interamente organizzata e finanziata dal pittore e fu definita proprio la mostra di Caillebotte. L’artista fu quindi anche collezionista e mecenate. Dal 1882 l’interesse verso l’arte si attenuò e progressivamente Caillebotte si allontanò dal mondo dell’arte.

Paul Durand-Ruel mecenate e gallerista dell’Impressionismo

L’imprenditore francese Paul Durand-Ruel nacque a Parigi il 31 ottobre del 1831 e morì nella stessa città il 5 febbraio del 1922. Durand-Ruel fu un appassionato sostenitore degli impressionisti e in particolare di Monet, Renoir, Pissarro, Moret e Sisley. Promosse, quindi, i loro dipinti nella sua galleria del 16 rue Laffitte a Parigi e in quella di Londra. Già il padre e la madre di Durand-Ruel commerciavano disegni di artisti noti, presso il loro negozio di Parigi. Tra questi vi era il pittore romantico francese Eugène Delacroix. Grazie all’attività di vendita del figlio, il negozio si trasformò presto in una galleria d’arte.

Le opere dell’Impressionismo

Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival di Berthe Morisot

Èugene Manet con la figlia a Bougival di Berthe Morisot
Èugene Manet con la figlia a Bougival di Berthe Morisot

Berthe Morisot, Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival (Eugène Manet et sa fille dans le jardin de Bougival) 1881, olio su tela, 72 x 92 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet

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Ritratto di Henri Cordier di Gustave Caillebotte

Ritratto di Henri Cordier di Gustave Caillebotte
Ritratto di Henri Cordier di Gustave Caillebotte

Gustave Caillebotte, Ritratto di Henri Cordier, 1883, olio su tela, 65 x 82 cm. Parigi, museé d’Orsay

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I piallatori di parquet di Gustave Caillebotte

I piallatori di parquet di Gustave Caillebotte
I piallatori di parquet di Gustave Caillebotte

Gustave Caillebotte, I piallatori di parquet, 1875, olio su tela, 102 x 146,5 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Impressione, sole nascente di Claude Monet

Impressione sole nascente di Claude Monet
Impressione sole nascente di Claude Monet

Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872, olio su tela, 48 x 63 cm. Parigi, Musée Marmottan

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Regate ad Argenteuil di Claude Monet

Regata ad Argenteuil di Claude Monet
Regata ad Argenteuil di Claude Monet

Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872 circa, olio su tela, 48 x 75 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Campo di papaveri di Claude Monet

Campo di papaveri di Claude Monet
Campo di papaveri di Claude Monet

Claude Monet, Campo di papaveri, 1873, olio su tela, 50 x 65 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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La stazione Saint-Lazare Claude Monet

La stazione ferroviaria di Saint-Lazare di Claude Monet
La stazione ferroviaria di Saint-Lazare di Claude Monet

Claude Monet, La stazione di Saint-Lazare, 1877, olio su tela, 75, 5 x 104 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Donna con il parasole rivolta verso sinistra di Claude Monet

Donna con il parasole rivolta verso sinistra di Claude Monet
Donna con il parasole rivolta verso sinistra di Claude Monet

Claude Monet, Donna con il parasole rivolta verso sinistra (Essai de figure en plein-air : Femme à l’ombrelle tournée vers la gauche), 1886, olio su tela, 131 x 88 cm. Parigi, musée d’Orsay

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Covoni fine dell’estate di Claude Monet

Covoni, fine dell'estate di Claude Monet
Covoni, fine dell’estate di Claude Monet

Claude Monet, Covoni, fine dell’estate (Meules, fin de l’été), 1891, olio su tela, 60,5 x 100,8 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Effetto vento, serie dei pioppi di Claude Monet

Effetto vento, serie dei pioppi di Claude Monet
Effetto vento, serie dei pioppi di Claude Monet

Claude Monet, Effetto vento, serie dei pioppi (Effet de vent, série des Peupliers), 1891, olio su tela, 105 x 74 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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La cattedrale di Rouen, tempo grigio di Claude Monet

La cattedrale di Rouen, tempo grigio di Claude Monet
La cattedrale di Rouen, tempo grigio di Claude Monet

Claude Monet, La cattedrale di Rouen, tempo grigio (La cathédrale de Rouen. Le portail, temps gris), 1892, olio su tela, 100,2 x 65,4 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Ninfee rosa di Claude Monet

Ninfee rosa di Claude Monet
Ninfee rosa di Claude Monet

Claude Monet, Ninfee rosa, 1897-1899, olio su tela, 81,5 x 100 cm. Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna

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Armonia in rosa di Claude Monet

Lo stagno delle ninfee, armonia in rosa di Claude Monet
Lo stagno delle ninfee, armonia in rosa di Claude Monet

Claude MonetLo stagno delle ninfee, armonia in rosa (Le bassin aux nymphéas, harmonie rose), 1900, olio su tela, 90 x 100 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Il Canal Grande di Venezia di Claude Monet

Il Canal Grande di Venezia di Claude Monet, collezione privata
Il Canal Grande di Venezia di Claude Monet

Claude Monet, Il Canal Grande di Venezia, 1908, olio su tela, dimensioni 73.7 x 92.4 cm, Boston, Museum of Fine Arts

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Bibliografia

  • Jean-Philippe BreuilleL’impressionnisme et la peinture de plein air, Parigi, Larousse, 1992, ISBN 2-03-740068-3
  • Henri Loyrette, Impressionnisme. Les origines, 1859-1869, Parigi, Réunion des Musées Nationaux, 1994, ISBN 2-7118-2820-4
  • Gioia Mori, Impressionismo, Van Gogh e il Giappone, Giunti Editore, Art Dossier nº 149, 2001, ISBN-10-8809013689 ISBN-13-978-8809013681
  • Maria Teresa Benedetti, Impressionismo: le origini, Giunti Editore, Art Dossier nº 159, 2002, ISBN-10-8809016068, ISBN-13-978-8809016064
  • Sue Roe, Impressionisti. Biografia di un gruppo, 3ª ed., Laterza, 2009, ISBN 9788842090724
  • Bernard Denvir, L’impressionismo, Giunti Editore, Art Dossier nº 73, 2010, ISBN-10-8809761693, ISBN-13 -978-8809761698
  • Marina Ferretti-Bocquillon, Japonismes / Impressionnismes, Parigi, Gallimard, 2018, ISBN 978-2072784866.
  • Martina Corgnati, Impressioniste. Mary Cassat, Marie Braquemond, Eva Gonzalès, Berthe Morisot, Nomos, 2018, ISBN-10 ‏ : ‎ 8898249470 ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8898249473

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