Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet ritrae una veduta marina della nota località francese sulla Manica.

Claude Monet, Il molo di Le Havre con tempo brutto, 1870, olio su tela, 60 x 50 cm. Collezione privata

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Indice

Descrizione de Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

La veduta marina di Claude Monet ritrae un veliero fermo sul mare in burrasca di fronte al molo di Le Havre. Altre piccole imbarcazioni procedono tra le onde mosse mentre il vento che viene da destra e che gonfia le vele e agita la bandiera della nave. Sul molo coperto da lastre di pietra alcune persone guardano le imbarcazioni spinte del brutto tempo. Sulla destra, in corrispondenza del bordo del dipinto, si trova un lampione scuro. Infine, nel cielo alcuni gabbiani volano aiutati dal vento.

Interpretazioni e simbologia de Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

La jetée du Havre par mauvais temps è il titolo originale in lingua francese del dipinto di Claude Monet che in italiano è tradotto come Il molo di Le Havre con tempo brutto. L’acqua è spesso presente nei dipinti di Monet, sotto forma di mari, fiumi e laghi. Il pittore impressionista, infatti, era interessato a rappresentare i riflessi della luce sulla superficie liquida e questo interesse lo accompagnò per tutta la vita. Proprio per poter fruire di una personale fonte di ispirazione, Monet fece deviare un corso d’acqua per creare un laghetto nel quale coltivare diverse specie di ninfee.

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Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet è proprietà di una Collezione privata.

L’artista e la società. La storia dell’opera Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Monet dipinse questa marina nel 1870. Nello stesso anno il pittore si trasferì con la moglie e il piccolo figlio Jean a Trouville, in Normandia. Presto, però, scoppiò la La guerra franco-prussiana e Monet si rifugiò in Inghilterra. A Londra conobbe il pittore francese Daubigny, che lo presentò al suo gallerista Paul Durand-Ruel, anch’egli a Londra, a causa del conflitto, dove possedeva una galleria d’arte a New Bond Street. Grazie a Durand-Ruel, Monet conobbe anche Camille Pissarro con il quale esplorò i musei della città ammirando le opere dei paesaggisti romantici inglesi, Turner, Gainsborough e Constable.

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Lo stile de Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Claude Monet fu un importante protagonista dell’Impressionismo con opere di paesaggio e vedute nelle quali sperimentò i principi scientifici della luce riflessa dalle superfici. Nel dipinto che ritrae il molo di Le Havre le paste colorate sono stese con brevi pennellate distinte e sovrapposte. Le figure sono appena accennate con piccoli tratti scuri che costruiscono le sagome delle figure umane, delle imbarcazioni e del lampione a destra.

Questa scelta, oltre a indicare la provenienza della luce frontalmente, permette di mettere in evidenza la grande massa agitata dal brutto tempo. Infatti, le sagome delle figure sono appena riconoscibili, solamente il necessario per chiarire il contesto e creare una suggestione ambientale. L’attenzione dell’osservatore è così rivolta alla scena nel suo insieme e non distratta dalla descrizione dei particolari. Lo stesso meccanismo è portato al limite dell’astrazione nel celebre dipinto Impressione, sole nascente. Gli autori di molti testi di storia dell’arte indicano quest’opera come perfetto esempio di impressionismo.

La tecnica de Il molo di Le Havre con tempo brutto di Claude Monet

Claude Monet dipinse Il molo di Le Havre con tempo brutto, utilizzando impasti di colori a olio applicati su tela. Le dimensioni dell’opera sono 60 centimetri di larghezza e 50 cm di altezza.

Il colore e l’illuminazione

La veduta marina è cromaticamente molto fredda. Prevale infatti il blu scuro del cielo che si riflette sulla superficie bagnata delle pietre che lastricano il molo. Al centro invece il mare mosso è tendente al verde. Le figure umane, le imbarcazioni e il lampione sono quasi nere e in controluce. Infine la luce solare è fredda e debole perché è filtrata dallo nubi tempestose.

Lo spazio

La veduta marina dipinta da Monet ritrae il molo in primo piano e il mare in tempesta che si apre fino all’orizzonte. Lo spazio è suggerito dalla costruzione geometrica del molo, invece nel mare le distanze sono indicate dalla dimensione delle imbarcazioni che diminuisce verso l’orizzonte.

Il punto di vista che rappresenta la posizione virtuale dell’osservatore è più alto del molo e corrisponde probabilmente ad una finestra dei piani alti. In primo piano, in basso, è rappresentato dal molo, il secondo piano dal bastimento e dalle imbarcazioni. Verso lo sfondo, il paesaggio ai apre sull’orizzonte. Infine, la profondità è costruita con l’utilizzo delle prospettive di grandezza, di sovrapposizione, di altezza rispetto al bordo superiore e di definizione delle figure.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di Claude Monet è di forma rettangolare. L’inquadratura, di poco orizzontale, non offre un’ampia visione panoramica ma concentra la composizione sulla nave mossa dai marosi. La struttura compositiva subisce un forte condizionamento dalla spessa linea scura e obliqua che rappresenta il bordo del molo. In alto, invece, si coglie in ultimo la dell’orizzonte.

Il piano dipinto è così organizzato su tre fasce. A partire dal basso, il molo obliquo poi il mare e infine, in alto, il cielo. La parte inferiore con il molo è rigida e pesante, caratterizzata da linee oblique, dalle fughe tra le lastre di pietra e dal colore molto scuro. Invece, la metà superiore è mossa e leggera grazie ai colori chiari e alle curve prodotte dalle onde. Anche la presenza del vento movimenta e alleggerisce questa porzione di immagine.

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Bibliografia

  • Claudio Pescio, Claude Monet. La poesia della luce, Giunti, 1999, ISBN 8809013255
  • Maria Teresa Benedetti, Monet: i luoghi, n. 151, Giunti, 2001, ISBN 880902057X
  • Vanessa Gavioli, Monet, in I Classici dell’Arte, vol. 4, Rizzoli, 2003
  • Marco Goldin, Monet, la Senna, le ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo, Linea d’Ombra Libri, 2004, Collana: Grandi mostre, ISBN-10: 8887582831 ISBN-13: 978-8887582833
  • Gérard-Georges Lemaire, Monet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, ISBN-10: 8809994167, ISBN-13: 978-8809994164

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 26 gennaio 2022.

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