Gustave Courbet fu un artista francese attivo nella seconda metà dell’Ottocento, impegnato socialmente e promotore del Realismo in pittura.
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Biografia di Gustave Courbet
Nascita e contesto familiare di Gustave Courbet
Jean Désiré Gustave Courbet nasce il 10 giugno 1819 a Ornans, un paese della Franca Contea, nella Francia orientale nel Massiccio del Giura, nei pressi della Svizzera. Quella di Courbet è una famiglia di ricchi proprietari terrieri. Gustave è il primogenito di Régis Courbet e Sylvie Oudot. Ha tre sorelle Zoé, Zélie e Juliette. Per tutta la sua vita rimane legato alla sua famiglia e ai luoghi della sua infanzia.
La formazione di Gustave Courbet
Da bambino, Courbet frequenta la scuola di Ornans e il padre, allievo del pittore Antoine-Jean Gros, gli impartisce la prima formazione artistica. Nel 1837, all’età di circa 18 anni, si trasferisce a Besançon per seguire gli studi come desiderava la sua famiglia che lo voleva avvocato. Si avvicina nel frattempo all’arte e segue senza regolarità i corsi di Charles-Antoine Flajoulot, un pittore molto vicino allo stile di David.
Si trasferisce quindi a Parigi dove si scrive alla facoltà di diritto ma non segue i corsi e inizia la sua formazione artistica da autodidatta. Nella città francese sono ancora molto presenti gli stimoli prodotti dalla pittura romantica di Géricault e Delacroix. Inoltre il vivace clima intellettuale e artistico stimola i giovani artisti come Courbet che inizia a frequentare musei ed esposizioni alla ricerca dei suoi maestri. Visita così spesso il Louvre dove può studiare con attenzione le opere di Rubens, Rembrandt, Caravaggio e Tiziano. Inoltre può frequentare la galleria spagnola del Re Luigi Filippo dove ammira i dipinti dei pittori spagnoli Velázquez e Zurbarán.
Mentre si dedica allo studio delle opere d’arte e all’attività di pittura, frequenta l’ambiente mondano e culturale di Parigi. Si reca spesso presso la brasserie Andler dove incontra artisti e intellettuali quali Baudelaire, Champfleury e Proudhon. Nel 1847 ha una figlia dalla modella Virginie Binet sua giovane amante. In questo periodo inizia a sperimentare uno stile proprio e dipinge, tra le altre opere, Uomo disperato del 1841, Autoritratto con il cane nero 1842-1844, L’uomo ferito del 1844-1854, e il Ritratto dell’artista del 1845-1846.
I primi riconoscimenti e il difficile rapporto con il Salon des Artistes di Parigi
Courbet nel 1844 Invia alcuni dipinti alla giuria del Salon di Parigi che sceglie di esporre l’Autoritratto con cane nero. Nel 1848 forse per assenza della giuria che fino ad allora aveva accettato solo poche opere del pittore, Courbet espone una decina tra disegni e dipinti presso il Salon di quell’anno Salon. Courbet partecipa anche al Salon del 1849 con il dipinto intitolato Dopocena ad Ornans, opera acquistata dallo stato francese e premiata con la medaglia di seconda classe.
L’opera ora perduta intitolata Gli spaccapietre però non è particolarmente apprezzata. Al Salon del 1850-1851 Courbet presenta Funerale a Ornans che suscita molte critiche negative. Il pubblico e la critica ufficiale contestano al pittore la volgarità e la bruttezza dei personaggi rappresentati in una tela di grandissime dimensioni, riservate fino a quel tempo solo alla nobile pittura storica. Il sostegno di un mecenate quale Alfred Bruyas permette a Courbet di occuparsi liberamente e senza preoccupazioni di dipingere e portare avanti il proprio lavoro. Inizia così a esporre in Germania e in Austria.
Il Padiglione del Realismo
Il dipinto più importante degli anni Cinquanta dell’Ottocento è L’Atelier du peintre, del 1854-1855, ora esposto al Parigi al Museo d’Orsay. L’opera però viene rifiutato dal Salon perché giudicata troppo grande. Courbet reagisce a questo rifiuto finanziando un padiglione, definito poi Padiglione del Realismo, dove organizza una mostra personale in contemporanea a quella del Salon. La mostra si intitola Du réalisme comprende quaranta dipinti accompagnati da uno scritto programmatico pubblicato sul catalogo nel quale Courbet dichiara che l’etichetta di realista gli è stata imposta alla pari di quella attribuita nel 1830 ai pittori romantici. Da questo momento quindi Gustave Courbet è indicato come il capofila del movimento realista.
Partecipa al Salon del 1857 con il dipinto intitolato Fanciulle sulla riva della Senna che riscuote molto successo e gli apre un ulteriore mercato in Europa.
La scuola di pittura per formare liberi artisti
Nel 1861 apre una propria scuola di pittura nella quale forma liberamente i suoi allievi. La sua teoria concepisce l’artista come il risultato delle proprie scelte. Intanto crescono le commissioni e Courbet realizza molti paesaggi, scendi di caccia e nature morte.
Nel 1863 dipinge Il ritorno dell’assemblea, opera che per il suo contenuto suscita molte polemiche. La commissione esaminatrice del Salon del 1863 lo rifiuta con sdegno per oltraggio alla morale religiosa. Viene anche respinta dal Salon des Refusés. Un collezionista compra l’opera e, sconcertato dalla scena, la distrugge. Di questo periodo è anche il dipinto Venere e Psiche del 1863, che fu condannato anch’esso dai giudici del Salon. Nel 1866 dipinge per conto del diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey (1831-1879), l’opera più scandalosa, intitolata L’origine del mondo.
Nel 1867 Courbet partecipa all’Esposizione Universale di Parigi con nove dipinti. Contemporaneamente finanzia l’allestimento di una mostra personale in un padiglione eretto presso la Place de l’Alma nel quale trovano posto più di sue cento opere.
Il soggiorno in Normandia e le vedute marine
Nell’estate del 1869, Courbet si trova in Normandia a Étretat dove dipinge alcune vedute marine burrascose. Il pittore espone le due opere dal titolo Il mare in burrasca e La falesia di Etretat dopo la tempesta al Salon del 1870 e ottiene ampi consensi di pubblico e di critica. In questo modo Courbet raggiunge definitivamente il successo tanto inseguito.
La Guerra franco-prussiana e la Comune di Parigi
Il 19 luglio 1870 scoppia la guerra franco-prussiana combattuta tra il secondo Impero francese ed il regno di Prussia. La guerra causa lo spopolamento di Parigi ma Courbet rimane in città per combattere con il popolo e resistere all’attacco dei prussiani. Molti artisti si rifugiano a Londra come Monet e Pissarro altri muoiono nei combattimenti come Bazille. A settembre 1870, Napoleone III è sconfitto a Sedan e imprigionato. Léon Gambetta è il presidente del governo repubblicano francese. In seguito alla proclamazione della terza Repubblica francese, Courbet è nominato presidente della Commissione delle arti. Contribuisce a salvare molto del patrimonio artistico dai saccheggi dei soldati prussiani e fa custodire le opere dei musei in luoghi nascosti.
L’abbattimento della colonna di place Vendôme
Nel settembre del 1870 il pittore chiede al governo di Difesa nazionale l’abbattimento della colonna di place Vendôme simbolo di oppressione e di guerra. Infatti Napoleone Bonaparte aveva ordinato la realizzazione del monumento per commemorare la vittoria francese alla battaglia di Austerlitz. Simbolicamente il metallo necessario per realizzare la colonna fu ottenuto fondendo i cannoni austriaci.
La guerra ha fine con la stipula del trattato di Versailles sottoscritto il 26 febbraio 1871 da Adolphe Thiers, presidente della Terza Repubblica francese e Otto von Bismarck, dell’Impero tedesco appena nominato. Il 18 gennaio 1871 a Versailles, Guglielmo I è infatti nominato imperatore del Secondo Reich. Il 28 gennaio 1871 viene firmato l’armistizio tra i due stati in guerra. L’accordo è poi ratificato dal trattato di Francoforte il 10 maggio 1871. Il popolo parigino intanto insorge contro il governo repubblicano e istitutuisce la Comune di Parigi dal 18 marzo al 28 maggio 1871. Courbet diventa assessore all’istruzione pubblica. Il 12 aprile 1871 viene deliberata dalla Comune la demolizione della colonna che viene rimossa il 16 maggio 1871.
La condanna di Gustave Courbet
Le truppe repubblicane con l’aiuto dell’esercito prussiano, il 28 maggio 1871 soffocano il primo tentativo di governo socialista e cade la Comune di Parigi. Così il tribunale della restaurata Repubblica arresta Courbet che nonostante non abbia partecipato direttamente all’abbattimento, è considerato un ideatore del gesto. Il 7 giugno 1871 le milizie del presidente Adolphe Thiers, che si trova al sicuro a Versailles, arrestano Courbet che subisce una condanna a sei mesi di carcere che sconta nella prigione di Sainte-Pélagie. Inoltre i giudici gli comminano una multa di cinquecento franchi, più 6850 franchi di spese penali. Nel periodo passato in prigione Coubet realizza molte nature morte. Il pittore subisce un nuovo processo nel 1873, e viene sanzionato per un totale di 323.091 franchi e 68 centesimi, pagabile a rate. È la somma che i giudici hanno calcolato necessaria a rimborsare le spese di ricostruzione della colonna Vendôme.
L’esilio in Svizzera
Dopo la repressione della Comune di Parigi anche il mondo della cultura e dell’arte si schierano contro i rivoltosi. Infatti, la maggior parte degli intellettuali la considerano un tentativo barbarico di sovvertire l’ordine naturale della società. Molte voci aurorevole della letteratura inoltre contestano il tentativo di autodeterminazione del popolo come un crimine e un atto irresponsabile. Considerando che anche gli artisti della capitale provengono da ambienti alto borghesi il ritorno alla normalità porta ad un clima punitivo. Così, la commissione esaminatrice esclude Courbet dal Salon del 1872. Alla delusione dell’artista, si aggiunge anche la preoccupazione di essere di nuovo arrestato.
Courbet così lascia la Francia e si trasferisce provvisoriamente in Svizzera in attesa di poter rientrare. Gli svizzeri accolgono l’artista con favore ma questo non basta per risollevare lo stato d’animo di Courbet che peggiora i problemi di salute dovuti alla sua obesità eccedendo nell’uso di alcolici. Anche la sua pittura ne risente e in questo periodo secondo gli storici dell’arte, non realizza opere importanti.
La morte di Gustave Courbet
Coubet muore il 31 dicembre 1877 a La Tour-de-Peilz, presso Vevey a causa della una cirrosi epatica. Il giorno dopo avrebbe dovuto pagare la prima rata della sanzione dovuta al Governo francese per l’abbattimento della colonna Vendôme. Il suo corpo viene sepolto nel cimitero di Ornans.
Galleristi e mecenati di Gustave Courbet
Il collezionista Alfred Bruyas amico e mecenate fu un convinto sostenitore di Courbet. Dopo aver acquistato il dipinto del pittore intitolato Le bagnanti invitò Courbet nella sua casa di Montpellier. Bruyas compare in alcuni dipinti di Courbet tra i quali il noto L’Atelier du peintre e in Buongiorno signor Courbet.
Il carattere di Gustave Courbet
Gustave Courbet per tutta la vita aspirò ad essere libero e sottolineò questa sua aspirazione anche nei suoi scritti. Courbet militò nella Comune di Parigi, scontò alcuni mesi di prigione e per aver sostenuto l’abbattimento della colonna Vendôme fu condannato ad una grossa multa che lo spinse a trasferirsi in Svizzera in esilio. Anche in campo artistico, Courbet non partecipò ad alcuna scuola, non frequentò alcuna accademia e lo rivendicò orgogliosamente nei suoi scritti. Il pittore fu fortemente ostile a qualsiasi organizzazione strutturata come la chiesa dalla quale fu sempre distante. Fin da giovane manifestò un carattere sanguigno e ribelle ma amante dei piaceri e soprattutto delle donne.
Lo stile di Gustave Courbet
Il realismo di Gustave Courbet prevede la rappresentazione di situazioni quotidiane e spontanee. Quindi i protagonisti dei dipinti di Courbet non sono ritratti in pose artificiose o esteticamente aggraziate ma al lavoro, mentre esercitano attività domestiche o personali. Nel dipinto La filatrice del 1853 custodito presso Musée Fabre di Montpellier si coglie proprio questo aspetto fondamentale del realismo di Gustave Courbet.
Infatti, la protagonista del dipinto è la sorella addormentata e vinta dalla fatica del lavoro. Quindi il pittore ritrasse situazioni ordinarie e poco decorose per il gusto della borghesia del tempo come il lavoro delle classi più poveri e momenti di intimità personale come il riposo. I protagonisti dei dipinti realisti sono spesso ritratti come vinti dalla fatica o impegnati in attività materiali come gli Spaccapietre. La reazione negativa del pubblico artistico di Parigi si deve al fatto che la pittura ufficiale dei Salon ritraeva eroi della storia e figure dell’Antichità classica che permettevano la rappresentazione di nudi artistici in pose aggraziate e idealizzate.
La poetica di Gustave Courbet
Secondo Courbet non servono le scuole di pittura. Infatti ogni pittore deve formarsi autonomamente seguendo la propria ispirazione e conducendo in modo autonomo gli studi sulla tradizione. Il suo motto era: «Fai quello che vedi, che senti, che vuoi».
Le influenze di artisti precedenti e i modelli stilistici di Gustave Courbet
I pittori spagnoli Velázquez e Zurbarán sono stati determinanti Nella formazione artistica di Gustave Courbet a Parigi. Inoltre il pittore, ammirato dalla pittura Veneta si definì discendente di Tiziano e Veronese.
I soggetti di Gustave Courbet
Nella pittura di Courbet sono rappresentati paesaggi, marine, scene di quotidiana di paese, paesaggi con figura e spesso figure femminili.
I temi della pittura di Gustave Courbet
Courbet rappresentò nei suoi dipinti durante tutta la sua carriera artistica i luoghi della sua infanzia a cui rimase affezionato per tutta la vita. Affrontò scene di vita quotidiana con le quali si occupò di problemi sociali legati soprattutto al duro lavoro dei contadini.
L’opinione della critica
Gustave Courbet ebbe molti nemici tra la critica ufficiale del Salon che condannarono fermamente le sue opere realiste. Il pittore ebbe però anche convinti sostenitori come il suo amico critico d’arte Castagnary che lo definì un artista di «incrollabile fiducia in se stesso e l’indomita tenacia». Le critiche più aspre alla pittura di Gustave Courbet vennero dal pubblico e dalla critica dei Salon parigini dove il pittore presentò le prime rivoluzionarie tele tra le quali Funerale a Ornans. A creare irritazione nel mondo dell’arte ufficiale fu la rappresentazione di persone qualunque, considerate triviali, all’interno di un quadro di grande formato che la tradizione assegnava solo alla nobile pittura storica.
L’importanza di Gustave Courbet nella storia dell’arte
Gustave Courbet è considerato dagli storici dell’arte il più importante esponente del realismo. Inoltre si deve a lui anche la definizione del termine che contraddistingue la ricerca realista nella storia dell’arte.
Le opere di Gustave Courbet
Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Autoritratto con cane nero, ca 1842/1844, olio su tela, 46,3 x 55,5 cm. Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux Arts
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Uomo disperato
1843-1845. Uomo disperato, 1843-1845, olio su tela, 45 x 54 cm. BNP Paribas Art Investment Council
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Autoritratto di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Autoritratto (L’homme à la pipe), circa 1846, olio su tela, 45,8 x 37,8 cm. Montpellier, Musée Fabre
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Funerale a Ornans di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Funerale a Ornans, 1849-1850, olio su tela, 315 x 668 cm, Parigi, Musée d’Orsay
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Gli spaccapietre di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Gli Spaccapietre (Les Casseurs de pierres), 1849, olio su tela, ?cm. Opera distrutta
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Hector Berlioz di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Hector Berlioz, 1850, olio su tela, 61 x 48 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Buongiorno signor Courbet di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Buongiorno signor Courbet, 1854, olio su tela, 129 x 149 cm. Montpellier, Francia, Museé Fabre
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La bottega del pittore di Gustave Courbet
Gustave Courbet, La bottega del pittore (L’Atelier du peintre), 1854-1855, olio su tela, 361 x 598 cm. Parigi, Museo d’Orsay
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Champfleury di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Champfleury, 1855, olio su carta incollata su tela, 46 x 38 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Caccia al capriolo guardingo di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Caccia al capriolo guardingo, primavera (Le chevreuil chassé aux écoutes, printemps), data, tecnica, cm. Parigi, Musée d’Orsay
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L’Uomo ferito
Gustave Courbet, L’Uomo ferito (L’Homme blessé), 1844-1854, olio su tela, 81,5 x 97,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay
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I lottatori di Gustave Courbet
Gustave Courbet, I lottatori, 1852, olio su tela, 252 x 198 cm, Budapest, Szépmūvészeti Múzeum
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Le vagliatrici di grano di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Le vagliatrici di grano (Les cribleuses de blé), 1854, olio su tela, 131 x 167 cm. Nantes, Musée des Beaux-Arts
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La fregola primaverile di Gustave Courbet
Gustave Courbet, La fregola primaverile, 1861, olio su tela, 355 x 507 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Donna nuda con cane di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Donna nuda con cane, 1861-1862 circa, olio su tela, 65 x 81 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Il ruscello nero di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Il ruscello nero, 1865, olio su tela, 94 x 135 cm. Parigi, museé d’Orsay
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L’Origine del mondo di Gustave Courbet
Gustave Courbet, L’Origine del mondo, 1866, olio su tela, 46 x 55 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La sorgente di Gustave Courbet
Gustave Courbet, La sorgente, 1868, olio su tela, 128 x 97 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Mare calmo di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Mare calmo, 1869, olio su tela, 59,7 x 73 cm. New York, Metropolitan Museum of Art
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La falesia di Etretat dopo il temporale di Gustave Courbet
Gustave Courbet, La falesia di Etretat dopo il temporale, 1870, olio su tela, 133 x 162 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Il mare in burrasca di Gustave Courbet
Gustave Courbet, Il mare in burrasca, 1870, olio su tela, 117 x 160,5 cm. Parigi, museé d’Orsay
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La trota di Gustave Courbet
Gustave Courbet, La trota, 1873, olio su tela, 65,5 x 98,5 cm. Parigi, museé d’Orsay
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Bibliografia
- Jean-Jacques Fernier, Courbet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1995, 1998, EAN: 9788809761957
- Claude Schopp, La modella senza volto, Indagine su un quadro scabroso, Donzelli editore, Saggi. Arti e lettere, 2019, ISBN: 9788868439156
Tutte le opere di Gustave Courbet
- Mare calmo
- Autoritratto con cane nero
- Funerale a Ornans
- Gli spaccapietre
- La bottega del pittore
- L’Uomo ferito
- Caccia al capriolo guardingo, primavera
- Le vagliatrici di grano
- I lottatori
- Uomo disperato
- Autoritratto del Musée Fabre di Montpellier
- Hector Berlioz
- La fregola primaverile
- Champfleury
- Donna nuda con cane
- La trota
- La falesia di Etretat dopo il temporale
- Il mare in burrasca
- L’Origine del mondo
- La sorgente
- Buongiorno signor Courbet
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Gustave Courbet, Le vagliatrici di grano (Les cribleuses de blé), sul sito del Musée des Beaux-Arts di Nantes.
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