Théodore Géricault fu un artista francese attivo nei primi anni dell’Ottocento ed esponente del Romanticismo.
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Biografia
Nascita di Théodore Géricault
1791. Jean-Louis André Théodore Géricault nacque a Rouen il 26 settembre 1791.
Il contesto familiare di Théodore Géricault
La famiglia di Théodore Géricault era di Parigi ma originaria della zona della Manica, a nord della Francia.
L’adolescenza
1796. La famiglia di Géricault, nel 1796, anno nel quale il piccolo Théodore aveva 5 anni, si trasferì a Parigi. Il bambino crebbe circondato da una certa agiatezza che gli permise di ottenere una buona istruzione presso il Lycée Impérial. Nel corso della propria adolescenza, Géricault si rese conto di essere molto attratto dall’arte e dalla carriera mitare. La sua ulteriore passione per i cavalli sarà il tratto d’unione tra arte e realtà militare.
La formazione di Théodore Géricault
La prima formazione artistica di Géricault si svolse nell’atelier di Carle Vernet. Durante le lezioni conobbe anche il figlio del maestro, Horace Vernet. Pierre-Narcisse Guérin fu il maestro che Géricault frequentò successivamente prima di iscriversi alla Scuola di Belle Arti di Parigi.
I primi successi
1812. Géricault ottenne dalla commissione del Salon del 1812 la possibilità di esporre il dipinto intitolato Ufficiale dei Cavalleggeri della Guardia imperiale alla carica.
1814. In occasione del Salon del 1814, Géricault presentò l’opera intitolata Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia per il quale non ottenne il successo del 1812. Il tono antieroico del dipinto e alcune imprecisioni nella composizione furono la causa dell’insuccesso.
Il Prix de Rome mancato e il soggiorno in Italia
1816. All’età di 25 anni. Géricault partecipò al Prix de Rome ma non ottenne la borsa di studio per il soggiorno a Roma. Questo insuccesso non fermò il giovane che decise di condurre la formazione classica in Italia a proprie spese.
Giunto a Roma, Géricault si applicò intensamente allo studio dell’arte del Rinascimento. Tra gli artisti più apprezzati vi furono Tiziano e Tintoretto dai quali Géricault riprese l’uso del colore che gli storici dell’arte indicano come colorismo veneto.
L’artista soggiornò anche a Firenze dove continuò ad approfondire lo studio delle tecniche e dei linguaggi del classicismo.
Il ritorno a Parigi
1817. Géricault tornò a Parigi nel 1817. Una volta tornato a Parigi dal soggiorno romano, Géricault iniziò a lavorare al suo capolavoro intitolato La Zattera della Medusa.
La vita privata e affettiva
La partenza per la formazione classica a Roma del 1816 forse fu motivata anche dalla necessità di Géricault di allontanarsi da una zia acquisita. Infatti il giovane di 25 anni aveva una relazione molto imbarazzante con Alexandrine-Modeste Caruel, della quale tentò di liberarsi.
Il giovane artista tornò in Francia nel 1817 e la riprese la relazione con Alexandrine. Nel 1818 dalla giovane avrà un figlio, Georges-Hippolyte, morto nel 1882 a Bayeux in Francia.
I viaggi
Géricault nel 1816 si recò a Roma dove studiò le opere degli artisti del Rinascimento quali Leonardo, Raffaello e Michelangelo e artisti del Seicento. L’artista soggiornò anche a Firenze.
La carriera espositiva
1819. Nel 1819 l’artista espose la Zattera della Medusa al Salon d’Automne di Parigi.
Lo stile di Théodore Géricault
Théodore Géricault fu un esponente del Romanticismo francese.
I soggetti
Géricault dipinse soprattutto opere di figura nelle quali il soggetto umano è rappresentato nel contesto di narrazioni storiche o drammi contemporanei come nel caso de La zattera della Medusa. Anche i cavalli compaiono in molti dipinti e studi e dell’artista già dagli anni delle sue prime opere.
L’evoluzione dello stile
Le prime opere dipinte da Théodore Géricault presentavano ancora una ispirazione neoclassica. Infatti in gioventù l’artista fu ispirato dal lavoro di Jean-Auguste Dominique Ingres.
Ne la Zattera della Medusa e soprattutto nei Ritratti di alienati Géricault utilizzò uno stile realista che descrive le figure senza troppa partecipazione emotiva o interpretazione estetica.
Géricault dopo aver terminato il suo grande e impegnativo dipinto dedicato al drammatico incidente del naufragio si avvicinò al mondo del disagio mentale. Infatti dipinse una serie di ritratti di alienati che furono ispirati anche dalla sua esperienza di depressione curata da un famoso medico dell’epoca.
Influenze stilistiche da altri artisti
Nel 1817 l’artista tornò a Parigi e si si interessò al lavoro dell’artista francese Eugène Delacroix.
Eredità artistica
Théodore Géricault forse a causa dei suoi problemi di stabilità mentale manifestò un carattere estroverso e anticonformista. Per questo incarnò tra i suoi contemporanei il prototipo di artista romantico e maledetto. Inoltre l’artista conduceva una vita piena di eccessi e trasgressione.
Le opere di Théodore Géricault
Corazziere Ferito che abbandona il campo di battaglia di Théodore Géricault
Théodore Géricault, Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia, 1814, olio su tela, 358 x 294 cm. Parigi, Museo del Louvre
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Cattura di un cavallo selvaggio nella campagna romana di Théodore Géricault
Théodore Géricault, Cattura di un cavallo selvaggio nella campagna romana, 1816, olio su tela, 48,5 x 60,5 cm. Rouen, Musée des Beaux-Arts
Géricault partecipò alla selezione per il prestigioso Prix de Rome nel 1816 ma non ottenne la borsa di studio che permetteva di soggiornare a Roma a carico dello Stato. Così il giovane artista, di 25 anni, decise di recarsi in Italia a proprie spese. In questo dipinto si coglie la passione di Géricault per i cavalli che il pittore francese ritrasse anche in opere precedenti di carattere militare e celebrativo. Ossevando lo stile dell’opera si individuano anche le influenze dell’arte classica che Géricault studiò a Roma e a Firenze.
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La zattera della Medusa
Théodore Géricault, La zattera della Medusa, (Le Radeau de la Méduse), 1818-1819, olio su tela, 491 x 716 cm. Parigi, Museo del Louvre
Il dipinto che racconta la drammatica esperienza del naufragio è il più noto dell’artista francese. In quest’opera infatti si coglie la novità della pittura romantica che esalta il dramma umano dei naufraghi e sollecita l’immaginazione del pubblico.
Ciclo degli alienati di Théodore Géricault
Théodore Géricault, Ciclo degli alienati, 1820-1824, olio su tela. Sedi sparse
La serie delle alienati dipinti da Géricault rappresenta ancora un mistero per gli storici dell’arte. Infatti non è documentata con esattezza la loro commissione. Infatti Théodore Géricault potrebbe averli dipinti per indagare meglio l’animo umano oppure per una specie di auto terapia. L’artista realizzò dieci ritratti e i cinque di essi che rimangono ad oggi furono conservati dall’allievo dell’artista Lachèze a Baden-Baden fino al 1864. Géricault dipinse questa serie dopo aver conosciuto il giovane medico alienista Etienne-Jean Georget. L’artista infatti si rivolse a lui in seguito allo stato di depressione che si era acuito dopo il 1819.
Studio di cavallo grigio
Théodore Géricault, Studio di cavallo grigio, ?data, olio su tela, misure. Béziers, Museé des Beaux-Arts
La figura del cavallo riprodotta in questo dipinto, testimonia l’amore di Géricault per questi animali. Infatti l’artista già dai primi anni della sua carriera, compiva studi dal vero nei mercati di bestiame per rappresentare al meglio i cavalli nei suoi dipinti con soggetti militari.
Bibliografia
- Gérard-Georges Lemaire, Géricault, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1998, EAN: 9788809762008
Tutte le opere di Théodore Géricault
- Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia
- La zattera della Medusa
- Studio di cavallo grigio
- Ciclo degli alienati
- Cattura di un cavallo selvaggio nella campagna romana
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Théodore Géricault, La zattera della Medusa, sul sito del Museo del Louvre di Parigi.
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