Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet è considerato il primo autoritratto del pittore francese e fu anche tra i pochi dipinti accettati dalla giuria del Salon di Parigi.

Gustave Courbet, Autoritratto con cane nero, ca 1842/1844, olio su tela, 46,3 x 55,5 cm. Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux Arts

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Indice

Descrizione dell’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Il giovane Gustave Courbet si ritrae seduto all’aperto, appoggiato ad una roccia e circondato da un paesaggio di montagna e una pipa in mano. Indossa abiti da viaggio, un ampio cappello scuro, un mantello e pantaloni quadrettati. Accanto a lui, sulla destra, è seduto il fedele cane black spaniel nero. Il pittore porta con sé un bastone da passeggio e il quaderno per gli schizzi poggiati sulle rocce dietro di lui. Courbet si trova in una posizione elevata come si può notare dall’ampio cielo che si vede a destra e il paesaggio in basso.

Interpretazioni e simbologia dell’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Courbet au chien noir o Autoportrait au chien noir sono i titoli originali, in lingua francese, del dipinto di Gustave Courbet che in italiano è indicato come Autoritratto con cane nero. Questo dipinto è considerato dagli storici dell’arte il primo autoritratto del pittore. Courbet si raffigura come un romantico viaggiatore seduto su un percorso di montagna. La posizione dall’alto e lo sguardo di traverso diretto in basso insieme al sottile sorriso restituiscono un’espressione di sicurezza giovanile e autocompiacimento.

Gli storici ipotizzano che il paesaggio ritratto da Courbet in questo dipinto sia quello della Valle di Bonnevaux nel Doubs, che si trova nel Massiccio del Giura, nei pressi della Svizzera. Probabilmente gran parte della veduta fu immaginata dal pittore.

Il giovane Courbet si ritrae come un bohémien dal mantello nero e la fodera arancione, il grande cappello scuro e i pantaloni chiari a righe azzurre che formano un motivo a quadretti. I capelli lunghi e il bastone da passeggio contribuiscono a caratterizzare il personaggio come un viaggiatore romantico. Esponendo questo dipinto, il pittore intese dare un’immagine sicura e affascinante di sé per presentarsi al meglio al pubblico del Salon di Parigi.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet è esposto a Parigi presso il Petit Palais, al Musée des Beaux Arts custodito con numero d’inventario: PPP731. Juliette Courbet donò il dipinto al museo nel 1909. Courbet presentò questa autoritratto alla giuria del Salon di Parigi nel 1844. L’opera fu così esposta alla mostra presso il Louvre con il numero 414 e il titolo di Portrait de l’auteur (Ritratto dell’autore). Il critico d’arte amico di Courbet, Castagnary, espose poi il dipinto in una mostra organizzata nel 1882.

L’artista e la società. La storia dell’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Autoritratto con cane nero risale agli anni 1842-1844, quando il pittore francese aveva all’incirca 23 o 24 anni. Gustave Courbet nacque a Ornans nel 1819 e morì a La Tour-de-Peilz, in Svizzera, nel 1877. Courbet firmò e datò, posteriormente, il dipinto con una scritta di colore blu in basso a sinistra “Gustave Courbet 1842“. Gli storici considerano la data apocrifa, cioè non corrispondente a quella nella quale Courbet realizzò l’autoritratto che fu ripreso dal pittore nel 1844. Autoritratto con cane nero è il primo autoritratto di Gustave Courbet e fa parte di una serie di autoritratti giovanili di difficile datazione.

Gli storici hanno potuto ricostruire la storia di questo dipinto grazie ad una lettera che Courbet scrisse ai genitori il 21 febbraio 1844. Courbet racconta nella lettera che il pittore Nicolas-Auguste Hesse dopo aver visitato il suo studio gli consigliò di inviare alcuni lavori alla commissione esaminatrice del Salon. Così Courbet inviò per la quarta volta alcune opere tra le quali L’Autoritratto con cane nero, Lot e le sue figlie e Studio di un paesaggio.

Piccolo ritratto dell'artista con cane nero di Gustave Courbet
Piccolo ritratto dell’artista con cane nero di Gustave Courbet

Era la quarta volta che Courbet tentava di esporre presso il prestigioso Salon di Parigi e la giuria accettò l’autoritratto. Proprio in questa lettera Courbet affermò che il dipinto risaliva al 1842 quando aveva anche realizzato il Piccolo ritratto dell’artista con cane nero, ora al museo di Pontarlier. Inoltre, secondo, le cronache dell’epoca il cane che compare nel dipinto era stato regalato all’artista poco prima del mese di maggio del 1842.

In corrispondenza del bordo superiore del dipinto è ancora presente la traccia di una cornice arcuata. Secondo gli storici, questo particolare insieme allo sguardo del giovane artista, rivolto verso il basso, indica che il dipinto era forse destinato a un sopraporta.

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Lo stile dell’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Gustave Courbet è considerato dagli storici dell’arte il promotore e il fondatore del Realismo nell’arte. Il pittore si dedicò alla rappresentazione di persone comuni, gente del popolo, elevandole a soggetti degni di essere rappresentati con dipinti di grande formato come la tradizione attribuiva alla nobile pittura storica. Nei dipinti di Courbet si individuano influenze dalla pittura spagnola del Seicento e da quella veneta. Lo stesso Courbet si definì erede di Tiziano.

Le sue opere sono dipinte con attenzione al dettaglio reale che viene raffigurato senza idealizzazioni e abbellimenti. I colori in genere sono scuri di intonazione terrosa e applicati sulla tela con pennellate e spatolate materiche. Tipica di Courbet fu la tecnica a coltello che utilizzò abilmente anche nelle sue marine. Nel dipinto Autoritratto con cane nero, che risale alla sua giovinezza, lo stile è ancora legato parzialmente alla tradizione romantica. Si colgono infatti riferimenti alla pittura del francese Géricault e dei paesaggisti inglesi.

La tecnica dell’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet

Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet è un dipinto realizzato con impasto di colori ad olio applicati su tela. L’opera misura 46,3 centimetri di altezza e 55,5 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

L’Autoritratto con cane nero di Gustav Courbet è caratterizzato dalla imponente massa di colore scuro, quasi nero, rappresentato dall’artista e dal cane che lo accompagna, posta al centro del dipinto. Nella parte sinistra prevalgono toni caldi di colore ocra e marrone. Invece, a destra, i colori sono più chiari, di intonazione fredda come gli azzurri e i grigi che indicano la lontananza del paesaggio. La scena è caratterizzata anche da un forte contrasto tra i colori scuri del mantello, del cappello e del cane molto evidenti contro il colore ocra chiaro della roccia. La luce proviene dal fondo del paesaggio quindi la figura di Courbet risulta in controluce come quella del cane.

Lo spazio

Il giovane Courbet è seduto verso l’alto contro una parete rocciosa che crea una nicchia naturale poco profonda a sinistra. A destra invece il paesaggio si apre verso il basso, sulla pianura rappresentata in lontananza. Le distanze sono indicate a destra dalle dimensioni dei particolari naturali che si riducono verso l’orizzonte.

La composizione e l’inquadratura

L’Autoritratto con cane nero di Gustave Courbet è di forma rettangolare e l’inquadratura orizzontale dispone il soggetto principale al centro. Il protagonista e il suo cane sono racchiusi, infatti, in un triangolo compositivo che si colloca proprio al centro dell’opera. La composizione valorizza soprattutto la diagonale del dipinto che sale dall’angolo in basso a destra e corrisponde alla linea del terreno e alla disposizione delle due figure principali.

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Bibliografia

  • Jean-Jacques Fernier, Courbet, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1995, 1998, EAN: 9788809761957
  • Claude Schopp, La modella senza volto, Indagine su un quadro scabroso, Donzelli editore, Saggi. Arti e lettere, 2019, ISBN: 9788868439156

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 20 maggio 2023.

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