Jean-Baptiste Camille Corot la vita e le opere

Jean-Baptiste Camille Corot fu un artista francese, ispiratore della Scuola di Barbizon e considerato uno dei più interessanti paesaggisti dell’Ottocento.

Pagina aggiornata il: 16 luglio 2023. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Biografia di Jean-Baptiste Camille Corot

Nascita

1796. Jean-Baptiste Camille Corot nacque a Parigi il 16 luglio 1796.

Il contesto familiare

La famiglia di Camille Corot era di estrazione borghese. Il padre era un un mercante di stoffe mentre la madre confezionava abiti ed era una modista ricercata.

L’adolescenza di Jean-Baptiste Camille Corot

L’adolescenza di Corot fu tranquilla ed economicamente stabile. Infatti i familiari affidarono i loro guadagni ad amministratori oculati che accrebbero il patrimonio familiare. Il giovane Corot quindi crebbe in un clima sereno e agiato. Raccontano gli storici dell’arte che all’età di 19 anni l’artista aveva ancora il carattere di un adolescente impacciato. Nella vita privata era molto affezionato alla madre e beneducato. Si dimostrava inoltre timoroso del padre al quale non osava opporre le sue idee sul futuro lavorativo.

La vita privata e affettiva di Jean-Baptiste Camille Corot

Il padre inserì il giovane nel commercio di tessuti. Corot però non possedeva alcuna abilità in questo esercizio. Nonostante tutto, il giovane esercitò questa professione fino ai 26 anni. A questo punto ottenne finalmente dal padre il permesso di seguire la sua passione per l’arte.

Il giovane Corot studiò presso il Lycée Pierre-Corneille di Rouen ma non fu uno studente eccezionale. A causa di questa incapacità negli studi entrò in un collegio ma la sua situazione non cambiò. Intorno ai 21 anni iniziò finalmente la sua formazione in ambito artistico.

La morte di Jean-Baptiste Camille Corot

Jean-Baptiste Camille Corot morì a Parigi il 22 febbraio 1875 all’età di 79 anni.

La formazione di di Jean-Baptiste Camille Corot

1817. Corot nel 1817, a 21 anni aprì il primo studio presso la sua abitazione a Ville-d’Avray. I suoi genitori avevano in questa località la loro casa di campagna.

1822. La famiglia dell’artista decise poi dal 1822 di finanziare la sua attività e Corot continuò a dipingere nello studio presso l’abitazione di campagna senza preoccuparsi delle entrate economiche. Portò avanti così per un primo tempo l’attività di artista dilettante senza confrontarsi con il mercato.

Durante l’esercizio del commercio di stoffe Corot trasse ispirazione dai tessuti decorati presenti nel negozio e sviluppò un certo senso estetico. Il giovane iniziò a dipingere solo nel 1821 all’età di 25 anni e da quel momento si applicò costantemente alla di paesaggio. Iniziò così a studiare le opere di John Constable e di William Turner i due principali paesaggisti inglesi di genere romantico.

Gli insegnamenti neoclassici

La vera formazione artistica di Corot iniziò quindi tra il 1821 e il 1822. Il primo maestro di Corot fu Achille Etna Michallon un artista ispirato al lavoro del pittore francese Jacques-Louis David. L’artista diede molti consigli professionali a Corot e la sua influenza si fece sentire anche negli anni futuri. Il giovane iniziò così a disegnare litografie e apprese come costruire convincenti ambienti tridimensionali. Inoltre imparò a dipingere en plein-air realizzando molti schizzi soprattutto nella foresta di Fontainebleau. Dipinse poi villaggi di pescatori della Normandia e paesaggi dei sobborghi che si trovavano a ovest di Parigi proprio come Ville-d’Avray. Il maestro Michallon trasmise a Corot i principi del Neoclassicismo francese. Di esempio furono inizialmente i paesaggi di Pierre Henri de Valenciennes.

Alla morte del maestro Michallon, Corot si avvicinò a Jean-Victor Bertin un paesaggista di gusto classico. Nonostante l’impostazione impartita da Bertin il giovane si dedicò all’osservazione del paesaggio dal vero

I viaggi

1825. Corot nel 1825 affrontò il suo Grand Tour cioè un un viaggio nelle principali città europee a scopo di formazione. L’artista scelse di recarsi in Italia dove maturò il suo stile realizzando 200 disegni e 150 dipinti in quasi tre anni di lavoro. Soggiornò a Roma, a Narni e a Tivoli. In questa città l’artista francese ammirò il patrimonio artistico territoriale avvolto dalla luce mediterranea che illuminava il paesaggio.

1828. Corot nel 1828 si recò a Napoli dove dipinse l’arcipelago Campano e le vedute del Vesuvio. Parti nel 1828 dall’Italia facendo una piccola sosta a Venezia e quindi raggiunse nuovamente Parigi.

1828-1834. Tra il 1828 e il 1834, Corot compì dei viaggi in Normandia e a Rouen.

Corot si recò a Barbizon, una città che si trova all’interno della foresta di Fontainebleau.

1834. L’artista in seguito agli insuccessi ai Salon ritornò in Italia. Il secondo viaggio in Italia di Camille Corot fu nel 1834. L’artista soggiornò a Venezia e in Toscana e si concentrò sulla natura selvaggia che si ritrova anche in alcune tele che ritraggono Volterra nel 1834. Tornando nuovamente a Parigi fece soggiorno in Lombardia e dipinse vedute del lago di Como.

I maestri

Achille Etna Michallon, un pittore neoclassico, fu il primo maestro di Camille Corot e trasmise al giovane i principi del paesaggio classicheggiante. In seguito dipinse sotto la guida di Jean-Victor Bertin un altro paesaggista dalla formazione neoclassica.

Amicizie d’artista e compagni di studi

Tra gli artisti con i quali strinse amicizia vi fu il pittore Eugène Delacroix esponente del Romanticismo francese.

La Carriera artistica

Galleristi e Mecenati

Corot apparteneva ad una famiglia agiata e condusse la sua formazione e la sua vita finanziandosi con il denaro di famiglia.

La carriera espositiva di Jean-Baptiste Camille Corot

Corot come gli artisti della sua epoca partecipò a diverse edizioni del Salon di Parigi, nel 1831, nel 1833, nel 1834 e nel 1839.

Nel 1855 partecipò all’Esposizione Universale di Parigi raggiungendo un gran successo.

Collaborazioni con altri artisti

A Roma dopo il 1825, si avvicinò al lavoro del francese Pierre-Athanase Chauvin anche lui pittore di paesaggi all’aperto. Prima di tornare a Parigi, nel 1828, si recò a Napoli dove conobbe gli artisti della Scuola di Posillipo.

A Fontainebleau Corot conobbe i pittori del gruppo di Barbizon tra i quali Théodore Rousseau, Paul Huet, Constant Troyon e Jean-Francois Millet. Nel gruppo vi era anche Charles-Francois Daubigny.

La fortuna professionale e le commissioni

L’artista partecipò al Salon del 1831 e del 1833 ma queste sue partecipazioni non riscossero molto successo tra pubblico e critica.

Dopo il secondo viaggio in Italia, al ritorno a Parigi dopo il 1834 Camille Corot tentò inutilmente di raggiungere il successo al Salon di Parigi.

Invece lo scrittore poeta Charles Baudelaire ammiro molto le sue opere e le difese dagli attacchi della critica definendolo capo della moderna scuola di paesaggio. Queste considerazioni favorevoli di Baudelaire portarono il pubblico ad interessarsi nuovamente delle opere di Corot.

L’artista raggiunse la grande notorietà in seguito alla sua presenza all’Esposizione Universale del 1855 a 59 anni. In questa occasione Napoleone III acquistò una sua opera intitolata Il carretto, ricordo di Marcoussis. Da questo momento il suo lavoro raccolse molti consensi e nel 1859 Corot espose molti dipinti al Salon. L’artista fu apprezzato anche da suoi colleghi come l’amico Delacroix e Camille Pissarro suo allievo e futuro promotore della pittura impressionista.

Incarichi e cariche ufficiali

Corot in seguito al successo raggiunto grazie all’appoggio di Charles Baudelaire, dopo il 1834, diventò un membro della giuria del Salon.

Lo stile di Jean-Baptiste Camille Corot

Corot è considerato dagli storici dell’arte un grande interprete della pittura di paesaggio dell’Ottocento e fu un innovatore nel genere. Tendenzialmente i suoi dipinti partono dalle forme della tradizione neoclassica contaminandola con l’osservazione e la pittura en plein-air anticipando così l’impressionismo.

Camille Corot nella sua carriera di artista realizzò più di 3000 dipinti. La critica e gli storici oggi lo considerano uno dei massimi paesaggisti europei. Secondo la critica d’arte la carriera di Corot si può suddividere in due periodi. Nonostante questa definizione la loro individuazione rimane sfumata anche perché artista era solito terminare le opere molti anni dopo il loro inizio.

A livello compositivo le opere di Camille Corot sono armonizzate attentamente per ottenere effetti di sintesi strutturale. Inoltre la sua pratica della pittura en plein-air si limitava alla realizzazione di schizzi e bozzetti che utilizzava per realizzare le opere d’arte in studio per procedere con una più attenta composizione strutturale e cromatica.

I soggetti

Camille Corot in gioventù fu molto attento a realizzare opere dal gusto ufficiale e quindi neoclassico destinate alla giuria del Salon. Questi dipinti rappresentano quindi paesaggi classicheggianti nei quali si trovano personaggi del mito come ninfe e pastori. Per se stesso invece dipinse opere più libere e personali realizzate con osservazione all’aperto e suggestioni ambientali come la luce mediterranea o le nebbie che derivano dal suo periodo passato sul lago di Como. In queste opere si trovano inoltre alcune suggestioni tratte dalle prime opere fotografiche. In una fase più matura trattò anche la figura umana.

I temi

Camille Corot è considerato un paesaggista tra i più sensibili dell’800. Il suo paesaggismo coniugò la costruzione neoclassica con l’ispirazione dal vero. Nelle sue opere si nota quindi sempre un certo grado di idealizzazione ma la scena rimane ancorata alla realtà.

La poetica

L’artista si rapportò al paesaggio con un’ottica molto tradizionale. Infatti nelle sue opere la gamma cromatica è dominata dai marroni e dai neri che i pittori impressionisti bandirono a favore delle ombre colorate. Si ritrovano inoltre il verde scuro e tendente al grigio e verdi argentei. Le sue opere di paesaggio raccolgono quindi le suggestioni personali tratte dai luoghi visitati. I dipinti presentano una forma a volte neoclassica e altre più realistica ma la composizione è sempre studiata attentamente. 

L’evoluzione dello stile di Jean-Baptiste Camille Corot

1821-1825. Inizialmente i paesaggi dipinti da Corot furono influenzati dai suoi maestri e risentono della lezione neoclassica e modelli tradizionali. Nonostante questo l’artista esercitò molta osservazione del paesaggio dal vero.

Il periodo giovanile

Il periodo giovanile di Camille Corot è caratterizzato da opere di stampo tradizionale dipinte con un’analisi dettagliata delle forme architettoniche e del paesaggio. L’artista utilizzò in questa fase spesse linee di contorno, pennellate chiare e sottili. Era solito in questo inoltre preparare il fondo della tela con un abbozzo più o meno dettagliato.

1825. In Italia, durante il viaggio del grand tour, dopo il 1825, ebbe modo di ammirare le opere di Leonardo Da Vinci e di altri artisti italiani. il suo interesse però rimase il paesaggio osservato dal vero. I suoi paesaggi preferiti furono quelli dell’Agro Romano. I paesaggi che ritraggono questi luoghi secondo gli storici rivelano una grande abilità compositiva. Inoltre l’artista nella composizione raggiunse una efficace distribuzione delle masse. Da queste osservazioni imparò poi a rappresentare la luce nitida e chiara del Mediterraneo rendendola con tonalità leggere e poco brillanti.

Anche dopo aver raggiunto il grande successo, dopo il 1834, Camille Corot continuò a dipingere en plein-air vagando per le campagne. Oltre ai paesaggi si dedicò anche alla figura umana raccogliendo spunti stilistici dalle opere del Romanticismo.

1828-1834. Dal 1828 al 1834 Camille Corot realizzò molte opere partendo dagli schizzi eseguiti dal vero durante il soggiorno in Italia. Queste opere seguono canoni neoclassici anche in funzione della possibile esposizione ai Salon Parigini dominati dalle tendenze accademiche della giuria.

Il ritorno a Parigi

Negli anni della rielaborazione dei disegni romani Camille Corot si recò anche in Normandia e a Rouen. In queste località riprese a studiare i paesaggi en plein-air. L’attività prevalente di Corot fu quella del paesaggista ma negli anni dopo ritorno a Parigi si dedicò anche alla figura umana e al ritratto. Alcuni amici e parenti posarono per lui e uno dei famosi ritratti di questo periodo è dedicato alla nipote Lauree Laure Sennegon che fu molto apprezzato dalla critica contemporanea e in seguito donato al museo del Louvre nel 1829, in primavera.

Una grande svolta nella pittura di Corot fu il suo soggiorno presso Barbizon dove incontrò un gruppo di artisti.

Corot in visita al lago di Como, in Italia nel 1834, fu attratto dalle nebbie che aleggiavano sull’acqua. Utilizzò queste sue suggestioni per altri quadri in futuro.

Il periodo maturo

La seconda fase iniziò più o meno dopo il compimento dei 50 anni. A partire da questa data le opere diventano più intense e sono caratterizzate da pennellate più veloci e meno misurate. Proprio per questo fu considerato un anticipatore dell’impressionismo. Nel secondo periodo utilizzò una pennellata più dinamica e apparentemente libera. A ben guardare invece si tratta di una libertà condizionata da un attento controllo del gesto pittorico.

Influenze stilistiche da altri artisti del passato

Camille Corot trasse molti spunti in gioventù dai due esponenti del paesaggismo Romantico John Constable e di William Turner. Dal primo maestro fu indirizzato alla conoscenza delle opere di Pierre Henri de Valenciennes che rappresentano un passaggio dalla pittura settecentesca alla poetica del Romanticismo. In Italia ammirò Leonardo da Vinci e i grandi artisti del Rinascimento.

Eredità artistica di Jean-Baptiste Camille Corot

Allievi e seguaci

Corot esercitò una positiva influenza sul gruppo di Barbizon e contribuì a dare uno slancio nuovo alla pittura di paesaggio. Nel 1897 Claude Monet dichiarò di avere come unico grande maestro Camille Corot. L’artista diede il suo contributo all’evoluzione della pittura di figura. L’impressionista Edgar Degas apprezzava di più le opere di figura di Corot rispetto ai paesaggi. L’influenza dell’opera di Corot si trova anche in alcune opere di Pablo Picasso.

Camille Corot è quindi considerato nella tradizione della storia dell’arte come uno dei precursori della pittura impressionista. Camille Pissarro fu suo allievo.

Le opere di Jean-Baptiste Camille Corot

Ponte di Narni di Jean-Baptiste Camille Corot

1826. Ponte di Narni (Le pont de Narni, aux environs de Rome), 1826, olio su tela, 34 x 48 cm. Parigi, Museo del Louvre

Corot tornato a Parigi dal viaggio in Italia, sulla base degli schizzi realizzati in Italia dipinse Il ponte di Narni nel 1826. L’opera riprende il bozzetto di un acquedotto romano diroccato. L’artista lo trasformò in uno scenario pastorale dal tono idilliaco aggiungendovi macchie di grandi alberi e distese di verdi prati. Questo dipinto piacque molto alla giuria del Salon. Altri critici notarono anche una particolare concezione della luce che sarà di ispirazione agli artisti impressionisti.

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


Trinità dei Monti

1830. Trinità dei Monti (La Trinité-des-Monts), 1830 circa, olio su tela, 45 x 74 cm. Parigi, Museo del Louvre

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


La cattedrale di Chartres

1830. La cattedrale di Chartres (La Cathédrale de Chartres), 1830 ripreso nel 1872, olio su tela, 64 x 51.5 cm. Parigi, Museo del Louvre

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


La piazzetta vista dalla Riva degli Schiavoni di Jean-Baptiste Camille Corot

1835-1845. La piazzetta vista dalla Riva degli Schiavoni, 1835-1845, olio su tela, 46.7 x 68.6 cm. Pasadena, California, Norton Simon Museum

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon, Venezia nella pittura


I giardini di Villa d’Este a Tivoli di Camille Corot

Camille Corot, I giardini di Villa d’Este a Tivoli, 1843, olio su tela, 43 x 60 cm. Parigi, Museo del Louvre

Il paesaggio di Camille Corot raffigura un panorama che si apre sulle colline abitate e coperte di vegetazione del borgo. Tivoli. Les jardins de la Villa d’Este è il titolo originale in lingua francese del dipinto. I giardini di Villa d’Este si trova a Parigi conservato presso il musée du Luvre con numero d’inventario RF 1943 5. Camille Corot soggiornò in Italia tra il 1825 e l’autunno del 1828 per condurre la sua formazione artistica.

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


La ventata (The Blast)

1850. La ventata (The Blast), 1850, olio su tela, 81 x 100 cm. Stockholm, Nationalmuseum

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon, Il vento nell’arte


Mattino. La danza delle ninfe di Camille Corot

Camille Corot, La danza delle ninfe, 1850, olio su tela, 98 x 131 cm. Parigi, museé d’Orsay

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Realismo naturalistico, Paesaggio, Scuola di Barbizon, Arte e mitologia classica


Salici sulla riva dell’acqua di Camille Corot

Camille Corot, Salici sulla riva dell’acqua, 1855 circa, olio su tela, 46 x 62 cm. Parigi, museé d’Orsay

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Realismo naturalistico, Paesaggio, Scuola di Barbizon, Il fiume nell’arte


Souvenir de Mortefontaine

1864. Souvenir de Mortefontaine (Ricordo di Mortefontaine), 1864, olio su tela, 65.5 x 89 cm. Parigi, Museo del Louvre

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


Le coup de vent di Jean Baptiste Camille Corot

1865. Le coup de vent, 1865, olio su tela, 60 x 80.3 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Realismo, Scuola di Barbizon, Il vento nell’arte Arte tempeste e temporali, Tramonti nell’Arte, Cielo e nubi nell’arte


Giovane donna con perla

1868. Giovane donna con perla, 1868, olio su tela, 70 x 55 cm. Parigi, Musée du Louvre

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


La rimozione delle reti di Camille Corot

Camille Corot, La rimozione delle reti, 1871, olio su tela, 66 x 82 cm. Parigi, museé d’Orsay

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Realismo naturalistico, Paesaggio, Scuola di Barbizon, Arte pesca e pescatori


Souvenir di Coubron

1872. Souvenir di Coubron, 1872, olio su tela, 46.4 x 55.7 cm. Budapest, Museum of Fine Arts

Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Il Realismo, Scuola di Barbizon


Bibliografia

  • V. Pomarède (a cura di), Corot e l’arte moderna. Souvenirs et impressions. Catalogo della mostra (Verona, 27 novembre 2009-7 marzo 2010), Marsilio, Collana: Cataloghi, 2009, EAN: 9788831799027

Tutte le opere di Camille Corot pubblicate

Link esterni

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Camille CorotGiovane donna con perla, sul sito del Musée du Louvre di Parigi.

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci