Radici degli alberi di Vincent Van Gogh è una delle ultime opere dipinte dall’artista prima della sua tragica morte.
Vincent Van Gogh, Radici degli alberi, 1890, olio su tela, 50,3 cm x 100,1 cm. Amsterdam, Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation)
Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito del Van Gogh Museum di Amsterdam.
Descrizione di Radici degli alberi di Vincent Van Gogh
Nel dipinto Radici degli alberi sono ritratti intrichi di tronchi e radici sottili che riempiono completamente la tela e creano un’impressione di astrattismo. Infatti, al primo sguardo sembra di riconoscere sulla superficie del dipinto un insieme astratto di colori e forme indistinte. Solo dopo aver prestato attenzione all’immagine, si scoprono le radici che abbracciano il suolo roccioso. Alcune parti dell’opera sono appena abbozzate, infatti a sinistra, in basso e in alto, compare solo una velatura di colore che ricopre la tela.
A sinistra, sono presenti due grosse radici che proseguono verso l’alto e sono interrotte dal bordo del dipinto. Da queste, nella loro parte inferiore, nascono altre piccole radificazioni parzialmente scoperte. Nella parte centrale del dipinto, si coglie poi una massa di colore verde che raffigura forse una piccola zona erbosa. Tra le altre radici e i tronchi sottili, che emergono dal terreno, si può osservare il fondo di terra e rocce messe a nudo dagli agenti atmosferici.
Consulta la pagina del sito del Van Gogh Museum dedicata alla scoperta di Wouter van der Veen.
Interpretazioni e simbologia di radici degli alberi, l’ultimo dipinto di Van Goh
Alcuni storici hanno osservato con attenzione l’ultimo dipinto di Van Gogh per trovare il significato di quest’opera al limite dell’astratto. È probabile, però, che a vedere un anticipo di Informale nell’intrico di colori e forme contorte sia solo il nostro sguardo moderno. Infatti, per Vincent la porzione di natura dipinta era una delle tante che ispiravano la sua sensibilità di artista. Van Gogh dipingeva spinto da una necessità esistenziale. L’artista ritraeva ogni situazione che viveva e le persone che lo circondavano.
Vincent non era, però, scollegato dalle ricerche dei suoi colleghi del tempo. Infatti, affrontava intense discussioni sull’arte che lo portavano, spesso, a litigare. Sembra che proprio a causa di un alterco, Gauguin, durante il suo soggiorno alla Casa gialla, decise di tornare a Parigi. Allora, che cosa spinse Van Gogh a concentrare la sua attenzione su un intrico di rami e radici proprio il giorno del suo suicidio? Questo legname era probabilmente, come altro ad Auvers, destinato al riscaldamento.
Leggi anche:
I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione di Radici degli alberi di Vincent Van Gogh
Presso il museo di Amsterdam l’opera Radici degli alberi è indicata con il titolo inglese di Tree Roots e con l’originale Boomwortels. L’opera è custodita presso il Van Gogh Museum di Amsterdam con numero di inventario F F0816 e JH JH2113.
Le opere di Vincent Van Gogh, dopo la morte dell’artista, avvenuta il 29 luglio 1890, passarono passaromo al fratello Theo van Gogh che viveva a Parigi. Theo morì il 25 gennaio 1891 e lasciò l’eredità di Vincent alla vedova, Jo van Gogh-Bonger, e al loro figlio, Vincent Willem van Gogh. Jo van Gogh-Bonger conservò, quindi, Radici degli alberi fino alla sua morte, avvenuta il 2 settembre 1925.
Vincent Willem van Gogh, dal 20 gennaio 1931, prestò l’opera allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Il 10 luglio 1962, il nipote dell’artista lo trasferi quindi alla Fondazione Vincent van Gogh di Amsterdam. La Fondazione e lo Stato dei Paesi Bassi strinsero poi un accordo che affidò allo Stato la conservazione, la gestione della collezione e la realizzazione del Rijksmuseum Vincent van Gogh, da allestire ad Amsterdam. Così Radici degli alberi, l’ultimo dipinto di Vincent Van Gogh, fu in prestito permanente al Rijksmuseum Vincent van Gogh dal 2 giugno 1973 e al Van Gogh Museum di Amsterdam dal 1° luglio 1994.
L’artista e la società. La storia dell’opera Radici degli alberi di Vincent Van Gogh
Il dipinto di Vincent Van Gogh, che in italiano è indicato come Radici degli alberi, risale molto probabilmente agli ultimi giorni dell’artista. Ad avvalorare questa tesi degli storici è la descrizione che ne fece Andries Bonger, fratello della moglie di Theo, fratello di Vincent. In una lettera Bonger scrisse: “La mattina prima della sua morte, aveva dipinto un sous-bois [scena di foresta], pieno di sole e vita“. L’opera, infatti appare come non finita e alcune delle sue parti sono appena accennate. Van Gogh morì il 29 luglio 1890 in seguito ad un colpo di arma da fuoco nel ventre. L’artista inoltre risiedeva proprio nell’auberge Ravoux che si trova non lontano dal luogo, a circa 150 metri, in cui realizzò l’ultimo suo quadro.
La ricerca di Wouter van der Veen
Gli storici erano da tempo a conoscenza che Vincent aveva ritratto un angolo nei dintorni di Auvers-sur-Oise ma la posizione esatta rimaneva sconosciuta. Wouter van der Veen, direttore dell’Institut Van Gogh di Amsterdam, durante il periodo di lockdown, nel 2020, ha casualmente fatto una importante scoperta. Il direttore possiede un archivio di cartoline, risalenti al 1900 – 1910, appartenute ad una anziana signora di Auvers. Mettendo in ordine l’archivio, Wouter van Der Veen scoprì che una di esse raffigurava un ciclista fotografato contro un pendio ricoperto di radici.
Wouter van Der Veen è lo storico che ha scoperto il luogo in cui fu realizzato l’ultimo dipinto di Van Gogh. Secondo le osservazioni di van Der Veen, l’artista iniziò a dipingere Radici degli alberi la mattina. Lo continuò poi nel corso della giornata perchè la luce che si rileva nel dipinto è quella del tardo pomeriggio. La morte, infine, risale presumibilmente al lasso di tempo che va dalle le 19 e alle 21. Secondo lo storico, la sua scoperta rivela che Van Gogh non si sia suididato ubriaco e in preda ad un delirio incontrollato. Invece, passò l’ultimo suo giorno a dipingere e il suicidio, secondo van Der Veen, è da intendersi come un gesto lucidamente meditato.
Il luogo dove è stato dipinto Radici degli alberi di Vincent Van Gogh
Per diversi giorni, lo storico ha analizzato l’immagine comparadola con il dipinto di Van Gogh e ha trovato molti punti in comune. van Der Veen sottolinea come il pendio, gli intrichi delle radici e la pietra calcarea coinciodno nella cartolina e nel dipinto. Ora, questo angolo di Auvers non è cambiato molto. Il comune per conservare quesa memoria ha protetto la zona con una rete. I visitatori così possono osservare la fonte di ispirazione dell’ultimo dipinto di Van Gogh.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile
Radici degli alberi di Vincent Van Gogh, l’ultimo dipinto del pittore olandese, è caratterizzato da una pittura pastosa in alcune aree mentre altre risultano non finite. Come nelle sue opere del periodo passato nel sud della Francia, i colori sono brillanti e non del tutto naturalistici. Il pittore ha steso zone di colore più diluito sulla preparazione della tela per intervenire in seguito con colori più densi, a corpo. Le pennellate creano infatti spessi tratti di colore che contribuiscono a modellare le forme. In questo modo, aiutandosi con linee di contorno, Van Gogh ottenne un intrico di radici dalle linee sinuose che assume un aspetto decorativo.
Il colore e l’illuminazione
Vincent dipinse di getto, come era solito fare, la composizione, osservando direttamente, almeno all’inizio, la zona del sottobosco. Lo sfondo, coperto da un giallo piuttosto intenso, rappresenta il suolo che sale dal bordo della strada. Questo particolare si può comprendere ora, che è possibile osservare le cartoline del tempo con l’angolo fotografato. Verso l’alto, il giallo si fonde poi con il marrone-arancio, mentre, in basso, è coperto da pennellate oblique e parallele di verde.
I tronchi e le radici sono, invece, resi con un colore freddo, azzurro-blu, che contrasta con il suolo e mette in evidenza l’intrico di radici. I contrasti che permettono di riconoscere la scena dipinta sono quelli di complementarietà, di timbro, di calore e di luminosità. Infatti il terreno è dipinto con colori caldi e chiari che contrastano con il blu delle radici. La luce del sole colpisce direttamente le radici e crea profondi chiaroscuri che mettono in risalto i colori vividi usati da Van Gogh.
Articolo correlato
Melo in fiore di Piet Mondrian
© 2017-2025 ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci
Bibliografia
- Ronald de Leeuw, Van Gogh, in Art dossier, nº 22, Giunti, 1998, ISBN 88-09-76052-2.
- Enrica Crispino, Van Gogh, Giunti, 2010, ISBN 978-88-09-05063-1
- Giordano Bruno Guerri, Follia? Vita di Vincent van Gogh, 23 marzo 2011, 2023, Bompiani, Collana: I grandi tascabili, EAN: 9788845266928
- Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, Traduttore: M. Donvito B. Casavecchia, Curatore: M. Cescon, 25 agosto 2016, VII edizione, Guanda, Collana: Tascabili Guanda. Narrativa, EAN: 9788823516908
- I miei quadri raccontati da me di Vincent Van Gogh, a cura di Piergiorgio Dragone, 20 settembre 2017, Donzelli, Collana: Mele, EAN: 9788868436728
- Rainer Metzger, Ingo F. Walther, Van Gogh. Tutti i dipinti, 5 luglio 2018, Taschen, Collana: Bibliotheca Universalis, EAN: 9783836559591
La scheda è quasi completa. Ancora qualche giorno di pazienza, grazie per la tua visita!
La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 6 dicembre 2024.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Vincent Van Gogh intitolate:
- Giardino di primavera
- Ritratto di Gordina de Groot
- I mangiatori di patate
- Contadina accanto al focolare
- Autoritratto con cappello giallo
- Due girasoli recisi in verde e giallo
- Fritillarie
- Restaurant de la Sirène ad Asnières
- L’Italiana
Arles 1888
- Terrazza del caffè la sera
- Notte stellata sul Rodano
- La mietitura
- Les bretonnes et le pardon de pont Aven
- L’arlesiana
- La Mousmé
- Ritratto di Vincent Roulin
- Seminatore al tramonto
- Ritratto di Père Tanguy
- Sera d’estate, campo di grano al tramonto
- Vista di Saintes-Marie de-la-Mer
- Il ponte di Langlois
- La casa gialla
- La sala da ballo ad Arles
- Ritratto di Eugène Boch
1889
- Il cortile interno dell’ospedale di Arles
- Autoritratto di Vincent van Gogh
- Autoritratto con orecchio bendato
- I Girasoli
- Notte stellata
- Campo di grano con cipressi
- Montagne a Saint-Rémy
- La camera di Vincent ad Arles
Auvers-sur-Oise 1890
- La Siesta
- Sulla soglia dell’eternità
- Il dottor Gachet
- La ronda dei carcerati
- La chiesa di Auvers-sur-Oise
- Casolari con tetto di paglia a Cordeville
- Pietà di Vincent van Gogh
- Campo di grano con corvi
- Radici degli alberi
Leggi La vita e tutte le opere di Vincent Van Gogh
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Vincent Van Gogh, Radici degli alberi, sul sito del Van Gogh Museum di Amsterdam.
Grazie per aver consultato ADO
Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.