Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

Deposizione di Raffaello è la tavola centrale della Pala Baglioni detta anche Deposizione Borghese perché custodita presso tale galleria a Roma.

Raffaello, Deposizione Borghese, 1507, olio su tavola, 184 x 176 cm. Roma, Galleria Borghese

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Indice

Descrizione della Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

Il corpo esanime di Cristo è sorretto da tre uomini che procedono con fatica verso sinistra dove si trova il sepolcro. La loro schiena infatti è inarcata nello sforzo di sorreggere la salma avanzando sul terreno impervio. A destra si trovano invece le pie donne con la Maria e la Maddalena che accompagnano il trasporto del corpo.

Al centro della scena un giovane trasportatore esprime una grande agitazione. San Giovanni Evangelista invece giunge le mani e Maria Maddalena dal viso sofferente e i capelli mossi dal vento tiene amorevolmente la mano di Gesù. Nel gruppo che accompagna Cristo al sepolcro sono presenti anche a sinistra, Giuseppe d’Arimatea e a destra, Nicodemo che osserva in direzione dell’osservatore.

Le pie donne confortano Maria che pare priva di sensi. Infatti una donna la regge, cingendole la vita con le braccia e una seconda sostiene il capo abbandonato sulla spalla. Una terza, infine, siede in basso di fronte alla Vergine e alza le braccia in suo soccorso.

La scena si svolge in un paesaggio roccioso e a destra si intravede il pendio del monte Golgota con le tre croci sulla vetta. Al centro invece il paesaggio si apre sulle colline popolate da figure umane. Si intravede un lago, un castello e la strada lontana è costeggiata da alberelli. L’orizzonte infine è rappresentato da una fila di montagne lontana.

Interpretazioni e simbologia della Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

La vicenda di Federico Baglioni, detto Grifonetto Baglioni

La tavola che raffigura la Deposizione di Cristo è la parte centrale e secondo il biografo Vasari fu dedicata alla memoria del figlio della nobildonna. Grifonetto infatti morì assassinato per vendetta a causa del conflitto interno alla famiglia, scatenato da motivi di dominio della città.

Il fatto che lo coinvolse fu particolarmente efferato. Il giovane infatti uccise a fil di spada tutti i suoi parenti maschi che potevano costituire un ostacolo al suo dominio su Perugia. La strage fu perpetrata durante il matrimonio di suo cugino Astorre Baglioni con Lavinia Colonna, il 15 luglio 1500. Anche i due giovani morirono, uccisi dagli aggressori.

La madre di Grifonetto rimase inorridita dal massacro perpetrato dal figlio e insieme agli altri familiari abbandonò il giovane. Uno dei familiari, Giampaolo Baglioni era sopravvissuto fuggendo a Marsciano e quando Grifonetto tornò a Perugia lo raggiunse facendolo uccidere in corso Vannucci.

La madre e la moglie Zenobia Sforza accorsero per soccorrere Grifonetto moribondo e lo esortarono a perdonare i suoi assassini per espiare la colpa della strage familiare. Dopo la morte del giovane Atalanta Baglioni portò i vestiti insanguinati del figlio sui gradini del duomo di Perugia chiedendo di fermare ogni eccidio per il controllo della città.

L’interpretazione di Raffaello

La Deposizione rimanda al fatto di sangue soprattutto nella figura di Maria, il ritratto di Atalanta Baglioni, madre che soffre per la morte del figlio. Secondo la tradizione poi il viso della Maddalena è il ritratto di Zenobia Sforza, la moglie di Grifonetto. Il giovane uomo estraneo alla iconografia della Deposizione dipinto al centro dell’opera è quello di Grifonetto Baglioni.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’artista e biografo manierista Giorgio Vasari riportò alcune notizie sulla storia della Pala Baglioni segnalando il nome della committente, Atalanta Baglioni. La donna faceva parte di una importante famiglia di Perugia.

La Deposizione si trova alla Galleria Borghese a Roma. La tavola conservata presso la galleria è lo scomparto centrale della Pala Baglioni. In origine la committente fece collocare la pala all’interno della cappella della famiglia nella chiesa di San Francesco al Prato. Nella stessa chiesa era già presente la Pala degli Oddi, sempre di Raffaello.

La Pala Baglioni rimase fino al 1608 nella chiesa di San Francesco. A questa data Papa Paolo IV sostenuto dai frati la fece trasferire in segreto a Roma per regalarlo al nipote, il cardinale Scipione Borghese. Il cardinale infatti durante i suoi studi universitari a Perugia. In seguito alle lamentele degli abitanti della città, il Papa fece poi realizzare una copia da Lanfranco e probabilmente un’altra da Giuseppe Cesari, detto il cavalier d’Arpino. Attraverso un documento ufficiale del Papa stesso, il dipinto diventò infine proprietà del cardinale.

L’artista e la società. La storia della Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

Raffaello Sanzio realizzò la pala nel 1507 e firmò il dipinto come RAPHAEL URBINAS MDVII. La scritta si trova in basso a sinistra del dipinto sul gradino di roccia. Raffaello ottenne un grande successo dipingendo la Pala Baglioni. Per questo, Papa Giulio II, l’anno dopo la realizzazione del dipinto, lo chiamò in Vaticano.

Raffaello progettò con grande attenzione la Deposizione realizzando molti disegni. Ad oggi infatti sono conservati sedici studi distribuiti in musei di tutto il mondo. Secondo lo studio cronologico degli studi Raffaello partì raffigurando il Compianto sul Cristo morto giungendo a raffigurare invece la Deposizione nel sepolcro.

Gli storici dell’arte indicano la Deposizione della Pala Baglioni come uno dei capolavori di Raffaello.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

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Lo stile della Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

Raffaello prese ispirazione da opere classiche nelle quali è rappresentato il Trasporto di Melagro. Inoltre si ritrovano somiglianze con la scena di sfondo della Cappellina dei Corpi Santi nel Duomo di Orvieto opera di Luca Signorelli. Gli studiosi inoltre segnalano tra le fonti anche la Deposizione a stampa di Andrea Mantegna alcune figure dipinte da Michelangelo per gli atteggiamenti.

Raffaello dipinse gli uomini che trasportano Cristo morto in posizioni e con espressioni particolarmente efficaci per rappresentare la loro fatica. Inoltre per suggerire il loro movimento verso sinistra le figure dipinte su questo lato sono rappresentate mentre salgono alcuni gradini.

La donna seduta al suolo a destra presenta il corpo ruotato che forma un motivo simile a quello della Madonna del Tondo Doni di Michelangelo. Inoltre il corpo di Gesù ricorda quello scolpito ne La Pietà di Michelangelo che si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Invece la figura di Nicodemo riprende la figura incompiuta del San Matteo sempre di Michelangelo.

I corpi dei personaggi presentano una decisa plasticità grazie al chiaroscuro che modella le anatomie. I personaggi assumono così un volume ritagliato e quasi scultoreo.

La tecnica della Deposizione Borghese di Raffaello (Pala Baglioni)

La Deposizione Borghese è un’opera dipinta con velature di colore ad olio stese su una tavola di legno di 184 centimetri e 176 cm.

Il colore e l’illuminazione

I colori brillanti delle vesti assumono un aspetto quasi smaltato. La composizione cromatica è articolata sul contrasto di complementarietà tra il rosso degli abiti e il verde del paesaggio. Infatti questo tipo di contrasto permette di esaltare ulteriormente i due colori della coppia. Il bianco di alcuni indumenti è diffuso in modo omogeneo e contribuisce a creare l’equilibrio della scena.

L’illuminazione è progettata in modo coerente e proviene dall’alto frontalmente. Sul fondo le montagne sono azzurre, offuscate e prive di contrasto. Queste caratteristiche sono tipiche della prospettiva aere che permette di rappresentare la lontananza, per tradizione elaborata da Leonardo da Vinci.

Lo spazio

La scena della Deposizione è risolta sul primo piano mentre i particolari del paesaggio sono lontani e diventano quasi uno sfondo dipinto. Infatti non vi sono piani secondari o particolari naturali che raccordano il piano della scena con l’ambiente. Solo a sinistra, la roccia del sepolcro crea una quinta naturale più vicina al gruppo dei personaggi.

La composizione e l’inquadratura

La Deposizione è di forma rettangolare e l’inquadratura permette di rappresentare tutti i personaggi che compongono la scena.

I due gruppi si dispongono ai lati della tavola mentre al centro, verso destra, la figura del giovane Grifonetto crea un ponte che unisce i trasportatori e le donne. Anche le diverse componenti del paesaggio sottolineano la disposizione dei personaggi. A sinistra il sepolcro scuro evidenzia per contrasto le figure dei trasportatori. Al centro l’ampio paesaggio incornicia la figura di Grifonetto. Infine a destra il pendio del Golgota fa da sfondo alle donne.

La struttura compositiva del dipinto si regge sulle due diagonali che salgono da sinistra e da destra. Su quella che sale da sinistra infatti si trovano la gamba piegata del trasportatore, il braccio teso, la spalla e il volto di Grifonetto. Sulla diagonale che sale da destra invece sono dipinti il corpo di Cristo e il busto inclinato indietro del trasportatore.

In basso la disposizione delle gambe dei personaggi crea una scansione ritmica orizzontale dello spazio. Inoltre la disposizione dei personaggi su due ali struttura simmetricamente la scena. Invece le posture dei personaggi indicano un movimento verso sinistra che alleggerisce la statica simmetrica della composizione. Come solito nelle opere di Raffaello le posture dei corpi, i loro gesti i movimenti creano una disposizione delle masse armonica ed equilibrata.

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Bibliografia

  • Pierluigi De Vecchi, Raffaello, Rizzoli, Milano 1975
  • Sylvia Ferino Pagden, M. Antonietta Zancan, Raffaello. Catalogo completo, Firenze 1989.
  • John Shearman, Studi su Raffaello, edizione italiana a cura di Barbara Agosti e Vittoria Romani, Electa, Milano 2007
  • Paolo Franzese, Raffaello, Mondadori Arte, Milano 2008. ISBN 978-88-370-6437-2
  • Mario Dal Bello, Raffaello. Le madonne, Libreria Editrice Vaticana, 2012, EAN: 9788820987237
  • Antonio Forcellino, Raffaello. Una vita felice, 2 luglio 2009, Laterza, Collana: Economica Laterza, EAN: 9788842087472
  • Eugenio Gazzola, La Madonna Sistina di Raffaello. Storia e destino di un quadro, Quodlibet 2013
  • Claudio Strinati, Raffaello, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016, EAN: 9788809994218
  • Claudio Strinati, Raffaello. Ediz. a colori, 2016, Scripta Maneant, EAN: 9788895847498

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 novembre 2021.

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