Giovanni Fattori fu un artista italiano attivo nella seconda metà dell’Ottocento, noto come uno dei più influenti pittori Macchiaioli.
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Nascita di Giovanni Fattori
1825. Giovanni Fattori nacque a Livorno il 6 settembre 1825.
Il contesto familiare di Giovanni Fattori
Il padre dell’artista si chiamava Giuseppe mentre la madre Lucia Nannetti era di Firenze. Rinaldo era il primogenito ed ebbe con lui un rapporto molto stretto. Infatti aveva 15 anni più di Giovanni e gli fece quasi da padre. Inoltre Rinaldo era titolare di un’attività finanziaria nella quale si impiegò anche il fratello già in età di scuola elementare. Comunque proseguì la sua istruzione di base e sul lavoro imparò a leggere e a scrivere.
La formazione di Giovanni Fattori
Giovanni manifestò però subito la predisposizione al disegno. La famiglia così lo affidò all’insegnamento privato dell’artista di Livorno Giuseppe Baldini. Più avanti, si trasferì a Firenze dove presso l’Accademia di Belle Arti fu allievo di Giuseppe Bezzuoli, un riconosciuto protagonista della pittura romantica. Presso la scuola libera del nudo ebbe anche come maestro Enrico Pollastrini. Fattori non fù uno studente modello o particolarmente brillante ed era conosciuto per il suo carattere sanguigno e burlone. Nonostante questo terminò gli studi nel 1852 all’età di 27 anni.
I maestri di Giovanni Fattori
Il primo maestro di Giovanni Fattori fu un artista di Livorno, Giuseppe Baldini. Fattori in seguitò non apprezzò molto il suo carattere che considerava frivolo e superficiale. Presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze fu allievo poi del pittore romantico Giuseppe Bezzuoli e di Enrico Pollastrini pittore storico e di genere.
Allievi di Giovanni Fattori
Giovanni Malesci fu allievo di Fattori durante gli ultimi anni di vita. L’artista permise al giovane di frequentare il suo studio gratuitamente riconoscendo il suo potenziale. Malesci lavorò così a Fianco di Fattori dal 1903, a 19 anni, fino alla morte del maestro avvenuta nel 1908. Quando Fanny Marinelli, terza e ultima moglie dell’artista morì, Malesci si prese cura di Fattori e diventò suo erede universale.
Le opere
Soldati francesi del ’59
1859. Soldati francesi del ’59, 1859 circa, olio su tavola, 15,5 x 32 cm. Milano, Collezione privata
La cugina Argia di Giovanni Fattori
1861. La cugina Argia, 1861 c., olio su cartone, 36,2 x 29 cm. Città, Galleria d’Arte Moderna di Firenze
La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori
1862. La battaglia di Magenta, 1862, olio su tela, 232 x 384 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna
Signora all’aperto
1866. Signora all’aperto, 1866, olio su tavola, 12.7 x 28 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
La rotonda dei Bagni Palmieri
1866. La Rotonda dei bagni Palmieri, 1866, olio su tavola, 12 x 35 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna
Un’opera dalle dimensioni molto ridotte che però permette di cogliere molto facilmente l’utilizzo della macchia. Infatti le figure delle donne, i loro abiti e i loro volti, sono rappresentati da campiture di colore bidimensionale. Non si coglie così il chiaroscuro che modella i corpi dei dipinti neoclassici o romantici ma una nuova concezione della forma.
La Signora Martelli a Castiglioncello
1867 circa. La Signora Martelli a Castiglioncello, 1867 circa, olio su tavola, 20 x 35 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
L’artista frequentò assiduamente, fino al 1875, la residenza di Castiglioncello di proprietà del critico di Firenze Diego Martelli. Presso tale località si formò così la Scuola di Castiglioncello che raccoglieva intellettuali e gli artisti Macchiaioli. Nel dipinto è rappresentataTeresa Fabbrini, la compagna di Diego Martelli. Fattori si recò nella tenuta nel 1867 in seguito alla morte della prima moglie. Infine realizzò questo dipinto all’età di 42 anni.
Episodio della battaglia di Custoza
1870. Episodio della battaglia di Custoza. Il principe Amedeo Ferito viene accompagnato dall’ambulanza, 1870, olio su tela, 100 x 265 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
Cavallo nero
1870. Cavallo nero, 1870, olio su tavola, 44.5 x 30.2. Milano, Galleria d’Arte Moderna
L’animale più rappresentato nei dipinti di Fattori è dipinto qui all’interno di una scuderia. Infatti a sinistra si intravedono le arcate dell’ambiente interno.
In vedetta, o Il muro bianco
1872. Giovanni Fattori, In vedetta, o Il muro bianco, 1872, olio su tela, 37 x 56 cm. Valdagno, collezione Marzotto
In vedetta è uno dei dipinti più noti dell’artista macchiaiolo nel quale sono ritratti i soldati del neonato Regno d’Italia. Fattori infatti oltre a realizzare grandi opere celebrative delle battaglie risorgimentali dipinse anche realistiche rappresentazioni dei militari in perlustrazione nelle campagne toscane.
Lo staffato
1880. Lo staffato, 1880, olio su tela, 90 x 130 cm. Firenze, palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna
Una celebre opera di Fattori dal soggetto drammatico e simbolico e priva di eroismo bellico. Un militare colpito da una pallottola cade da cavallo e rimane incastrato con un piede alla staffa. Il corpo viene trascinato dalla corsa dell’animale spaventato e il viso dilaniato dal terreno.
L’immagine atroce colpì già i contemporanei del maestro e la stessa regina del Regno italiano riconobbe la drammaticità della scena. Infatti in questa versione delle sei dipinte da Fattori, il paesaggio deserto mette in rilievo le figure nere del cavallo e del militare caduto. L’opera diventa così simbolo universale della devastazione portata dalla guerra.
In riposo o il Carro rosso
1887. Il riposo (carro rosso), 1887, olio su tela, 88 x 170 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
Cavalleggero
1890. Cavalleggero, 1890, olio su tela, 40 x 67.5 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
Un contadino accompagnato da due buoi e un cavalleggero si incontrano su una strada di campagna. I soggetti più rappresentati da Giovanni Fattori furono proprio gli abitanti delle campagne e i militari delle battaglie d’Indipendenza. In questo dipinto i due protagonisti si incontrano virtualmente nel paesaggio toscano.
Gruppo di lancieri su strada
1893. Gruppo di Lancieri su strada, 1893, olio su tela. Firenze, Galleria d’Arte Moderna
Alt!
1893. Giovanni Fattori, Alt!, 1893, olio su tavola, 29 x 57 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Pitti
Campagna romana
1896 circa. Campagna romana, 1896 circa, olio su tela, 83 x 173 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
La datazione del dipinto è frutto dell’indagine degli storici che hanno confrontato le opere di Fattori. Inoltre si basa sulla ricostruzione dei suoi soggiorni romani durante i quali l’artista dipinse le campagne e i suoi abitanti. I viaggi a Roma iniziarono nel 1872, all’età di circa 47 anni mentre questo dipinto pare realizzato intorno ai 71 anni.
Nell’opera ricorre il tema del rapporto tra uomo e animale nelle campagne dell’Agro Pontino. Infatti come nelle opere che raccontano la Maremma di Grosseto, Fattori dipinse i butteri a cavallo e le loro vacche presentandoli come parte del paesaggio che li circonda.
Ultime pennellate
1908. Ultime pennellate, 1908, olio su tela, 83 x 173 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
Secondo l’allievo che seguì Fattori negli ultimi anni della sua vita, Giovanni Malesci, questo dipinto incompiuto è l’ultima opera del maestro macchiaiolo. Si trova così al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno dal 1958 quando fu donata da Malesci, erede universale di Fattori.
Bibliografia
- Raffaele Monti, Giovanni Fattori. 1825-1908, Sillabe, Anno edizione: 2002, EAN: 9788883471353
- Raffaele Monti, Fattori, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1998; 2008, EAN: 9788809761971
- Stefano Fugazza, Giovanni Fattori. Il vero tra forma, linguaggio e sentimento, Mauro Pagliai, Editore Collana: I maestri della luce in Toscana Anno edizione: 2008, EAN: 9788856400298
- Fattori. Catalogo della mostra (Padova, 24 ottobre 2015-28 marzo 2016), (a cura di F. Dini, F. Mazzocca, G. Matteucci), Marsilio, Collana: Cataloghi Anno edizione: 2015, EAN: 9788831722032
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giovanni Fattori, Alt!, sul sito della Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Pitti di Firenze.
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