Stéphane Mallarmé di Edouard Manet

Stéphane Mallarmé di Edouard Manet è un ritratto del poeta che risale allo stesso anno della pubblicazione de Pomeriggio di un fauno illustrato da Manet.

Edouard Manet, Stéphane Mallarmé, 1876, olio su tela, 27,5 x 36 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Descrizione del Ritratto di Stéphane Mallarmé di Edouard Manet

Mallarmé siede appoggiato su alcuni cuscini, posa la mano desta su alcune fogli e affonda una mano sinistra nella tasca del cappotto. Il poeta fuma un importante sigaro che gli conferisce un aspetto elegante.

Interpretazioni e simbologia del Ritratto di Stéphane Mallarmé di Edouard Manet

Mallarmé posò nello studio di Manet assumendo un atteggiamento molto rilassato. Il risultato è quindi di un ritratto molto naturale.

Manet scelse una tela di piccole dimensioni sulla quale delineare con grande scioltezza un ritratto molto somigliante. Secondo gli studiosi dell’opera dell’artista, l’immagine si avvicina ad una fotografia istantanea che ritrae con freschezza e verità Mallarmé.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Manet eseguì il ritratto di Mallarmé e lo regalò al poeta in segno di riconoscenza  per un articolo in suo favore. Mallarmé infatti insegnava inglese al Lycée Condorcet di Parigi e pubblicò il testo su una rivista inglese. Il poeta elogiando la pittura di Manet aveva anche indicato il pittore come guida dell’Impressionismo. Nel 1866 l’artista aveva realizzato il ritratto dello scrittore Zola per ringraziare anche lui per la pubblicazione di un pamphlet in occasione del Salon di Parigi.

Mallarmé apprezzò il ritratto definendolo un curioso quadretto che rimase di proprietà della famiglia fino al 1928. Infine, lo Stato francese, a questa data, acquisì il piccolo dipinto. Il ritratto si trova oggi nelle collezioni del museé d’Orsay di Parigi.

L’artista e la società. La storia del Ritratto di Stéphane Mallarmé di Edouard Manet

Il Ritratto di Stéphane Mallarmé di Edouard Manet risale al 1876. Nello stesso anno il poeta pubblicò il poema Pomeriggio di un fauno con le illustrazioni di Manet. Inoltre risale al 1875 la pubblicazione della traduzione di Mallarmé del racconto Il corvo di Edgar Allan Poe sempre illustrato da Manet.

Edouard Manet e il poeta francese Stéphane Mallarmé diventarono amici nel 1873. I due si frequentarono per circa dieci anni discutendo di cultura e di ogni aspetto della loro vita.

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Approfondimento. Il poeta del simbolo e il pittore dell’impressionismo

di Anna Maria Nosotti

Mallarmée e Manet erano buoni amici: pare si siano conosciuti nel 1873 grazie alla scrittrice Nina de Villard, amica comune dei due. All’affetto si aggiunsero la stima reciproca e il piacere di collaborare, al punto che il poeta convinse il pittore a illustrare, con alcune incisioni, la sua opera pregevolissima L’après-midi d’un faune, che verrà poi musicata da un altro grande decadente, Debussy. Invece questo ritratto fu eseguito da Manet per ringraziare Mallarmèe di un suo articolo, in cui l’amico lo definiva come il migliore degli impressionisti. Farlo posare con una mano tra le pagine del libro, significava ripagarlo facendo di lui l’intellettuale per antonomasia, il maestro del Simbolismo.

Ma cosa significa “parlare per simboli” , come aveva detto Verlaine? Ecco la definizione di Simbolismo che ne da Jean Moréas nel suo manifesto, datato 1886:

Nemica della didattica, della declamazione, del falso sensibilismo, della descrizione oggettiva, la poesia simbolista cerca di: rivestire l’Idea di una forma sensibile. […] L’Idea, dal canto suo, non deve affatto lasciarsi scorgere priva dei sontuosi paludamenti delle analogie esterne, poiché il carattere peculiare dell’arte simbolista consiste nel non approdare alla concezione dell’idea in Sè

Il Simbolismo in letteratura

Il Simbolismo fu una corrente letteraria, pittorica e musicale, nata in Francia alla fine del XIX secolo, anticipata da poeti del calibro di Baudeleire, Verlaine e Rimbaud. Per questi autori la realtà non è quella della scienza, della ragione o dell’esperienza, ma è qualcosa di più profondo e misterioso che può essere inteso soltanto dalla poesia. Il Simbolismo partiva dai seguenti presupposti: La poesia è musica ed espressione dell’inconscio. Il poeta non deve descrivere la realtà, ma coglie e trasmette le impressioni più vaghe e indefinite, suggerisce emozioni e stati d’animo, penetra l’intima essenza delle cose.

E proprio Mallarmèe, più di qualunque altro, si è servito dei simboli per rappresentare le emozioni tramite un’immaginazione traboccante di significati nascosti, considerando il mondo come un mistero (“Il mondo è una foresta di simboli” aveva già cantato Baudelaire) e l’arte come un sogno.

E molti dei poeti che verranno dopo saranno suoi debitori, a partire da Pascoli e D’annunzio fino a Dino Campana. Anche l’arte figurativa sarà fortemente influenzata dal Simbolismo: per questo, si rimanda a famosissimi pittori, quali Odilon Redon, Gustave Moreau, Edvard Munch e, per certi aspetti, persino a Paul Gaugin e Gustave Klimt.

Consulta anche le pagine: Arte e teatro, Arte e femme fatale, Arte e eros, Arte e amore, Arte e letteratura, Le streghe nell’arte, Arte e bellezza femminile, La Bibbia nell’arte

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Bibliografia

  • Gérard Georges Lemaire, Manet, Giunti, Collana: Dossier d’art, 2017, ISBN: 9788809990654

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Edouard Manet, Stéphane Mallarmé, sul sito del museé d’Orsay di Parigi.

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