Scene di caccia della Tomba di Nakht è una pittura murale egizia che testimonia la vita quotidiana dello scriba e della sua famiglia.
Scene di caccia della Tomba di Nakht, 1550 – 1291 a.C., pittura murale. Luxor, Tomba di Nakht
Indice
Descrizione del dipinto Scene di caccia della Tomba di Nakht
Nell’immagine sono rappresentate molte scene di vita quotidiana. I contadini egizi sono infatti impegnati nella raccolta dell’uva e nella sua pigiatura al centro della fascia centrale.
Interpretazioni e simbologia del dipinto Scene di caccia della Tomba di Nakht
Le immagini egizie sono piene di particolari e rappresentano, spesso, come in questo dipinto, scene della vita quotidiana del defunto. La scena descrive lo scriba intento a cacciare e a pescare con la sua famiglia.
I personaggi più importanti come il faraone e i dignitari sono più grandi degli altri. Questo simbolismo si chiama prospettiva gerarchica.
Infine le figure sono spesso accompagnate o descritte con geroglifici e ogni personaggio ha con se degli attributi simbolici che ne identificano il ruolo.
L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!
Esami 2020-2021
Comincia a pensare all’esame. Consulta la pagina: Tesi, tesine o mappe concettuali.
Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio
Suggerimenti e link utili per implementare una corretta didattica online o didattica a distanza, nel periodo di emergenza virus. Consulta la pagina: Didattica online.
I Committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
La Tomba di Nakht nella quale sono dipinte queste scene di caccia si trova a Luxor, in Egitto.
La storia dell’opera Scene di caccia della Tomba di Nakht
Questo dipinto risale al 1550–1291 a.C.e fu quindi realizzato durante il Nuovo Regno.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile dell’opera Scene di caccia della Tomba di Nakht
Le figure sono, sempre, disegnate di profilo tranne le spalle e gli occhi che sono frontali. Questa tecnica, innaturale e simbolica, permetteva di rappresentare ogni parte del corpo nella sua prospettiva più riconoscibile. Così, anche gli animali sono sempre rappresentati di profilo.
Gli oggetti della vita quotidiana sono dipinti con vivacità. Si possono infatti ammirare animali come pesci e attività agricole. La descrizione della natura ha un intento naturalistico sebbene manchi il chiaroscuro e le forme siano bidimensionali.
La tecnica
Il dipinto fu realizzato direttamente sull’intonaco delle pareti. Le immagini poi sono in leggero rilievo per metterne in evidenza i contorni in presenza di una illuminazione radente. In questo modo i contorni vengono sottolineati e le figure acquistano un minimo spessore che le stacca dallo sfondo.
Il colore e l’illuminazione
I colori sono quelli tipici delle pitture egizie e ben codificati. Le figure femminili sono raffigurate con il colore della pelle più chiaro rispetto ai maschi. Inoltre non viene rappresentata una fonte luminosa che illumina la scena, quindi, si considera come ideale.
Lo spazio
La profondità dello spazio è resa sovrapponendo le figure e utilizzando la prospettiva di sovrapposizione.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto è costruito sovrapponendo orizzontalmente le scene del racconto su tre fasce.
© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci
Bibliografia
- Giovanna Magi, Luxor, Karnak, la valle dei Re, Bonechi Collana: Arte e storia, 2014, EAN: 9788847605015
La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!
La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 27 novembre 2019.
Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Arte egizia intitolate:
- Tavoletta di Narmer
- Busto di Nefertiti
- Scene di caccia della Tomba di Nakht
Consulta la pagina dedicata al dipinto Scene di caccia della Tomba di Nakht, sul sito ufficiale governativo.
Visto dal vero. Hai visto dal vero l’opera analizzata? Suggerimenti? Commenta sul gruppo Facebook: