Il Positivismo

Il Positivismo fu un modello filosofico e culturale ispirato al progresso della ricerca scientifica e al conseguente sviluppo tecnologico.

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Riassunto e sintesi su: Positivismo

Il temine Positivismo deriva dalla parola latina positum, participio passato neutro del verbo ponere. In italiano si può tradurre come “ciò che è posto”. Questa definizione indica quindi che il pensiero positivista deriva dall’osservazione di fatti concreti e reali.

Il positivismo fu un modello filosofico e culturale che si diffuse durante il corso dell’Ottocento, a partire dagli anni Venti, e rivolto al progresso della ricerca scientifica e al conseguente sviluppo tecnologico. Questo movimento nacque in Francia nella prima metà dell’Ottocento e si diffuse nella seconda metà del secolo in tutto il mondo occidentale. Fu presente nelle nazioni più industrializzate come Inghilterra, Francia e Germania. Il Positivismo in Italia si diffuse nella seconda metà dell’Ottocento. Il filosofo francese Auguste Comte (1798-1857) fu il promotore delle idee che fondarono il Positivismo. Per certe caratteristiche il Positivismo si avvicina all’Illuminismo.

Sul finire dell’Ottocento, anni Ottanta e Novanta, il modello positivista entrò in crisi a causa delle critiche messe in atto da alcuni intellettuali. La causa del fallimento del pensiero positivista in arte fu la sua impossibilità a rispondere all’esigenza spirituale e estetica dell’individuo. Si diffusero così le idee estetiche e filosofiche del Decadentismo e del Simbolismo. In Italia la Scapigliatura si oppose al Positivismo, riproponendo ideali sentimentali e romantici.

Il contesto sociale del Positivismo

Il Positivismo fu legato al fenomeno sociale della Rivoluzione industriale di metà Ottocento che determinò una grande industrializzazione delle metropoli europee.

Gli ideali del Positivismo

I pensatori positivisti esaltarono il progresso scientifico e tecnologico. Di conseguenza, le idee positiviste nacquero come reazione al secondo romanticismo e al primo simbolismo. Gli ideali positivisti diventarono presto una fiducia incondizionata nella scienza e nel continuo sviluppo della tecnologia. La scienza e la tecnica, così, diventarono le due discipline di riferimento mentre persero di interesse valori di tipo metafisico, idealistico e religioso. Il metodo scientifico diventa così il principale interprete della realtà.

Crollo del Positivismo

L’individuo non può fare a meno della realtà spirituale e metafisica. Probabilmente ad un certo punto della vita di ognuno prevalgono così le necessità spirituali e la comprensione della realtà fisica o naturale diventa meno urgente.

Quindi la scienza non riuscì a rispondere agli interrogativi esistenziali presenti da sempre nella storia culturale dell’umanità.  Gli scienziati ammisero così la loro estraneità alle questioni metafisiche. Inoltre nel caso del principio di indeterminazione di Heisenberg del 1927 si avanzò l’ipotesi delle categorie matematiche di casualità, probabilità e improbabilità come come descrittori degli accadimenti reali.

Il Positivismo in letteratura

In Francia il Positivismo è legato al Naturalismo mentre in Italia dal Verismo.

L’arte durante il Positivismo

Negli anni dominati dal pensiero positivista l’arte assunse il compito di rappresentare la realtà, naturale e sociale, con un linguaggio obiettivo. In Francia gli artisti riuniti nella Scuola di Barbizon, Corot, Théodore Rousseau, Diaz, Millet, Daubigny. Questi pittori, riuniti nel 1830 presso la piccola pensione di père Ganne a Barbizon, proposero paesaggi realistici e, quindi, non idealizzati ma osservati dal vero. Gli artisti francesi come Courbet e Manet partirono dagli ideali del Naturalismo letterario presenti ad esempio nelle opere dei fratelli Goncourt, di Emile Zola e di Guy de Maupassant. Il realismo in arte di diffuse in tutta Europa con caratteristiche leggermente diverse e proprie di ogni regione. In Italia i Macchiaioli sperimentarono un realismo sociale legato alla rappresentazione della realtà delle campagne e degli eserciti Risorgimentali.

Le opere prodotte durante il Positivismo

La scuola di Barbizon

Trinità dei Monti di Camille Corot

Trinità dei Monti di Jean-Baptiste Camille Corot
Trinità dei Monti di Camille Corot

Camille Corot, Trinità dei Monti (La Trinité-des-Monts), 1830 circa, olio su tela, 45 x 74 cm. Parigi, Museo del Louvre

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La cattedrale di Chartres di Camille Corot

La cattedrale di Chartres di Jean-Baptiste Camille Corot
La cattedrale di Chartres di Camille Corot

Camille Corot, La cattedrale di Chartres (La Cathédrale de Chartres), 1830 ripreso nel 1872, olio su tela, 64 x 51.5 cm. Parigi, Museo del Louvre

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Salici sulla riva dell’acqua di Camille Corot

Salici sulla riva dell'acqua di Camille Corot
Salici sulla riva dell’acqua di Camille Corot

Camille Corot, Salici sulla riva dell’acqua, 1855 circa, olio su tela, 46 x 62 cm. Parigi, museé d’Orsay

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La Mietitura di Charles-François Daubigny

La Mietitura di Charles-François Daubigny
La Mietitura di Charles-François Daubigny

Charles-François Daubigny, La Mietitura, 1851, olio su tela, 135 x 196 cm. Parigi, museé d’Orsay

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La Neve di Charles-François Daubigny

La Neve di Charles-François Daubigny
La Neve di Charles-François Daubigny

Charles-François Daubigny, La Neve, 1873, olio su tela, 90 x 120 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Un viale nella foresta di Isle-Adam di Théodore Rousseau

Un viale nella foresta di Isle-Adam di Théodore Rousseau
Un viale nella foresta di Isle-Adam di Théodore Rousseau

Théodore Rousseau, Un viale nella foresta di Isle-Adam, 1849, olio su tela, 101 x 82 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Strada nella foresta di Fontainebleau, effetto temporale

Strada nella foresta di Fontainebleau, effetto temporale
Strada nella foresta di Fontainebleau, effetto temporale

Théodore Rousseau, Strada nella foresta di Fontainebleau, 1860-1865, olio su tela, 30 x 51 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Funerale a Ornans di Gustave Courbet

Funerale a Ornans di Gustave Courbet
Funerale a Ornans di Gustave Courbet

Gustave Courbet, Funerale a Ornans, 1849-1850, olio su tela, 315 x 668 cm, Parigi, Musée d’Orsay

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Gli spaccapietre di Gustave Courbet

Gli spaccapietre di Gustave Courbet
Gli spaccapietre di Gustave Courbet

Gustave Courbet, Gli Spaccapietre (Les Casseurs de pierres), 1849, olio su tela, ?cm. Opera distrutta

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Ritratto di Émile Zola di Édouard Manet

Ritratto di Émile Zola di Édouard Manet
Ritratto di Émile Zola di Édouard Manet

Édouard Manet, Ritratto di Émile Zola, 1868, olio su tela, 146 x 114 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Un episodio della battaglia di San Martino di Giovanni Fattori

Un episodio della battaglia di San Martino di Giovanni Fattori
Un episodio della battaglia di San Martino di Giovanni Fattori

Giovanni Fattori, Un episodio della battaglia di San Martino, 1868, olio su tela, 175 x 410 cm. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

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In riposo o il Carro rosso di Giovanni Fattori

Il riposo (carro rosso) di Giovanni Fattori
Il riposo (carro rosso) di Giovanni Fattori

Giovanni Fattori, Il riposo (carro rosso), 1887, olio su tela, 88 x 170 cm. Milano, Pinacoteca di Brera

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Bibliografia

  • La scienza dell’arte, Roux, 1887, EAN: 2564792127362
  • Piero Di Giovanni, Filosofia e psicologia nel positivismo italiano, Laterza, Collana: Percorsi Laterza, 2003; Edizione: 4, 2006, EAN: 9788842069225
  • Marzio Zanantoni, Positivismo, Editrice Bibliografica, Collana: I movimenti e le idee, 2017, EAN: 9788870759099

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