La portinaia di Medardo Rosso

La portinaia di Medardo Rosso è una scultura del 1882 in cera chiara esposta presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

Medardo Rosso, La portinaia, 1883, cera gialla con supporto interno in gesso, 38.5 x 34.5 x 21 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione de La portinaia di Medardo Rosso

La piccola scultura di Medardo Rosso raffigura il busto di una anziana donna con il viso chinato e i capelli raccolti sulla nuca.. La superficie dell’opera è grezza e la luce che la illumina crea effetti di chiaroscuro pittorico che operano una parziale fusione della scultura con l’ambiente.

Interpretazioni e simbologia de La portinaia di Medardo Rosso

Concierge: Impression d’une concierge è il titolo in lingua francese della scultura di Medardo Rosso che in italiano è indicata come La portinaia. Gli storici dell’arte indicano come modella della scultura di Medardo Rosso, la sciora Orsola, la portinaia della sua abitazione di Milano che si trovava in Via Montebello3. I curatori della GAM di Milano ricordano che Medardo Rosso vedeva quotidianamente la donna all’interno della guardiola del palazzo e la sua figura divenne per lui una vera ossessione.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Nel corso della sua carriera artistica, Medardo Rosso donò solo questa scultura alla Gam di Milano nel 1922. I curatori del museo di Milano ricordano che presso i registri della collezione è indicato che verso la fine del 1952 Francesco Rosso sostituì l’opera perché danneggiata gravemente probabilmente in seguito allo sfollamento della città durante la Seconda Guerra Mondiale. Francesco Rosso recuperò poi l’originale danneggiato, lo restaurò e lo portò al Museo Rosso di Barzio. In cambio, donò alla Gam di Milano una fusione in bronzo della Ruffiana e la cera de La Portinaia realizzata sotto la sua supervisione.

La ricostruzione di questa vicenda è documentata da una lettera di Costantino Baroni a Francesco Rosso del 10 novembre 1952 e dagli atti del Comune di Milano redatti nella stessa data. La copia che attualmente si trova alla GAM di Milano è custodita con numero d’inventario 2030.

Una versione de La portinaia si trova presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospitata presso il Palazzo delle Belle Arti.

L’artista e la società. La storia dell’opera La portinaia di Medardo Rosso

Medardo Rosso concepì e realizzò l’opera intorno agli anni 1883 – 1884 come è testimoniato dalla documentazione fotografica realizzata dallo stesso artista. Medardo Rosso cambiò il titolo a questa scultura in Sant’Orsola solo una volta, in occasione della mostra Mostra d’Arte Sacra di Venezia nel 1920. Infatti era abitudine dello scultore di adattare le sculture alle diverse mostre cambiando il titolo e a volte anche la datazione.

Questa abitudine, che si può considerare parte del processo creativo di Medardo Rosso, ha creato molte difficoltà agli storici nella datazione delle opere dello scultore e nella ricostruzione della loro vicenda espositiva. Come ricorda lo storico dell’arte Luciano Caramel In occasione della mostra del 1920 molte opere famose di Medardo Rosso diventarono effigie di santi. Così Bambino ebreo diventò San Luigi e Bambino malato diventò San Giovannino.

Medardo Rosso ritornò più volte ossessivamente sulla scultura e secondo gli storici dell’arte realizzò almeno 12 repliche dell’opera. Infatti lo scultore considerava la portinaia una evoluzione della precedente scultura intitolata Il Sagrestano nella direzione del punto di vista unico per rappresentare un’immagine effimera.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de La portinaia di Medardo Rosso

Medardo Rosso è a volte indicato come uno scultore impressionista per via della parziale incompletezza delle sue sculture. Nel tempo infatti le sue opere persero particolari e definizione fino a diventare sculture parzialmente astratte sul finire della sua carriera. Medardo Rosso, ricercò, infatti, una progressiva sintesi formale che produsse una scultura anti-monumentale e anti-graziosa. Le opere di Medardo Rosso sono infatti di piccole dimensioni e spesso necessitano di una fruizione ravvicinata in un ambiente chiuso e quindi non sono adatte ad essere esposte all’esterno, in una piazza. Inoltre per via dei soggetti rappresentati creano con l’osservatore una relazione diretta, adatta ad un ambiente raccolto. Inoltre, proprio La Portinaia come il precedente Sagrestano rappresentano una importante tappa nell’evoluzione della scultura di Medardo Rosso verso il punto di vista unico. Inoltre, la tendenza a fondere la scultura con lo spazio circostante crea un dialogo formale fra lo spazio dell’ambiente e la materia dell’opera.

La Milano popolare di Medardo Rosso

Le prime sculture di Medardo Rosso risentono del clima della Scapigliatura Milanese e di quello artistico e culturale del Piemonte soprattutto dello spiritualismo di Antonio Fontanesi. Nel caso de La portinaia, la superficie riporta i segni della modellazione delle mani dell’artista. Questo soggetto come altri quali Il birichino o Effetto d’uomo che legge ricordano l’ambiente popolare urbano senza però fare riferimento a una ideologia sociale. Sono infatti soggetti che facevano parte della quotidianità dell’artista come la portinaia della sua abitazione di Milano.

Sono infatti soggetti che diedero a Medardo Rosso la possibilità di adeguare il nuovo linguaggio plastico alle correnti pittoriche del momento, prima di tutto l’Impressionismo. Ne La portinaia questi riferimenti sono evidenti nella mancanza di definizione dei tratti somatici, occhi, naso e bocca che sono appena accennati e intuibili dal contesto di insieme. Questa mancanza o parziale definizione dei dettagli del volto sono da riferirsi alla ricerca della rappresentazione immediata di un’impressione fugace.

Medardo Rosso e la fotografia

Le opere di Medardo Rosso sono abbondantemente documentate dalle fotografie realizzate dallo scultore. Infatti Medardo Rosso era solito utilizzare nella modellazione delle sculture scatti fotografici che non solo documentavano le fasi di realizzazione ma costituivano un importante strumento creativo. Infatti, attraverso l’immagine fotografica, Metardo Rosso poteva controllare gli effetti della luce sulla scultura e l’integrazione di questa con lo spazio circostante.

La tecnica de La portinaia di Medardo Rosso

La versione de La portinaia di Medardo Rosso della GAM di Milano è una scultura in cera e supporto interno di gesso. L’opera misura 38.5 x 34.5 x 21 cm.

La luce sulla scultura

Il tipo di illuminazione utilizzata, nel caso delle opere di Medardo Rosso, rappresenta una componente particolarmente importante del processo di fruizione dell’osservatore. Infatti le opere di Medardo Rosso presentano una superficie scabra sulla quale i segni dell’artista creano effetti pittorici determinati proprio dall’incidenza della luce. Inoltre l’intenzione di Medardo Rosso era proprio quella di integrare la scultura con l’ambiente circostante. Per questo, il tipo di illuminazione e la sua incidenza costituiscono un elemento importante nella sua esposizione. Nel caso de La Portinaia, inoltre, la luce scivola sulla superficie molto chiara e crea ombre di diverse intensità rivelando la modellazione difforne dello scultore che rende vibrante l’intera scultura.

Rapporto con lo spazio

Per via della parziale definizione del busto della donna anziana, l’opera non è comprensibile da ogni sua angolazione. Infatti, potrebbe sembrare una massa informe se non osservata di profilo e parzialmente di fronte dove sono più evidenti i tratti fisiognomici appena accennati. L’osservatore è invitato quindi ad avvicinarsi e ad apprezzare la qualità della modellazione che riporta tracce minimali dell’intervento dello scultore. Inoltre occorre considerare il fine primo del linguaggio scultoreo di Medardo Rosso che favoriva la fusione della scultura con l’ambiente circostante. Per questo girando intorno al busto, partendo da una vista indefinita si giunge a scoprire la fisionomia della protagonista ripercorrendo il processo di creazione di Medardo Rosso.

La composizione e l’inquadratura

La Portinaia di Medardo Rosso si presenta come un unica massa piramidale che contiene il busto e la testa dell’anziana donna. La parte inferiore è di maggiori dimensioni e virtualmente più stabile. Invece, quella superiore ha dimensioni più piccole ed è instabile perché inclinata in avanti.

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Bibliografia

  • Medardo Rosso e L. Giudici, Scritti sulla scultura, Abscondita (15 luglio 2003) Collana: Carte d’artisti, ISBN-10: 8884160596 ISBN-13: 978-8884160591
  • Luciano Caramel, Medardo Rosso. Le origini della scultura moderna, catalogo della mostra di Trento (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, 28 maggio-22 agosto 2004) e di Torino (GAM, 9 settembre-28 novembre 2004), Skira, 2004, ISBN-10 ‎888491907X ISBN-13 ‎978-8884919076
  • Francesco Stocchi, Medardo Rosso, Giunti Editore Collana: Dossier d’art In commercio dal: 1 aprile 2015, EAN: 9788809993617
  • Sharon Hecker, Un monumento al momento. Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea, Johan & Levi (12 dicembre 2017) Collana: Saggistica d’arte, ISBN-10: 8860102014 ISBN-13: 978-8860102010

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 26 maggio 2023.

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Leggi La vita e tutte le opere di Medardo Rosso

Consulta la pagina dedicata alla scultura di Medardo Rosso, La portinaia, sul sito della Galleria d’Arte Moderna di Milano. sul catalogo generale dei Beni Culturali Italiani e sul sito dei Beni Culturali della Regione Lombardia.

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