Giuditta di Gustav Klimt

Giuditta di Gustav Klimt è un soggetto biblico che l’artista austriaco interpretò con due celebri dipinti in stile Secessione.

Gustav Klimt, Giuditta, 1901, olio su tela, 84 x 42 cm. Vienna, Belvedere e Museum

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione di Giuditta di Gustav Klimt

Il volto della giovane eroina biblica è incorniciato da lunghi capelli neri. Il seno destro dell’eroina è coperto da un velo traslucido e dall’oro dei gioielli. Una fascia con pietre preziose circonda il collo della giovane. Giuditta tiene la mano sulla testa di Oloferne che si trova in basso a destra.

Interpretazioni e simbologia di Giuditta di Gustav Klimt

Giuditta è una eroina biblica che decapitò il generale Oloferne liberando gli israeliti dall’assedio dell’esercito nemico. La figura della giovane fu dipinta da molti artisti per richiamare l’attenzione sulla forza femminile e valorizzarne lo spirito di sacrificio. Nel Seicento la pittrice Artemisia Gentileschi dipinse alcune versioni della scena della decapitazione legandola forse alla propria esperienza personale. Nell”Ottocento poi Giuditta diventò il simbolo della femme fatale che seduce l’uomo di potere per poi distruggerlo.

La protagonista dell’opera è evidentemente Giuditta e il generale Oloferne è raffigurato in basso. La sua testa decapitata si intravede appena in basso a destra quanto basta per indicare l’identità della giovane.

La figura della Giuditta biblica dipinta da Gustave Klimt ritrae una donna forte. Inoltre la protagonista è interpretata come una provocatrice dallo sguardo lascivo. L’interpretazione di Klimt della giovane di Betulia ne propone così un’immagine ammiccante e sensuale. Inoltre la donna guarda con decisione di fronte a sé, verso l’osservatore, con un’espressione di sfida.

Il paesaggio stilizzato dello sfondo deriva da un fregio assiro che si trova a Palazzo di Sennacherib a Ninive.

L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!

Scuola 2022-2023

Storia dell’arte. A breve troverai approfondimenti sulle principali epoche della Storia dell’Arte

Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio

I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Giuditta I del pittore austriaco Gustav Klimt si trova all’Österreichische Galerie Belvedere a Vienna.

L’artista e la società. La storia dell’opera Giuditta di Gustav Klimt

Il dipinto di Gustav Klimt risale al 1901. Giuditta I è la prima versione di un’opera dedicata alla figura biblica da Klimt. L’artista dipinse poi una seconda versione, sempre nel 1901, che si trova a Venezia. Invece Giuditta II, detta anche Salomè, risale al 1909. Le due versioni realizzate da Gustave Klimt dell’eroina biblica Giuditta presentano diverse differenze stilistiche e simboliche.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Giuditta di Gustav Klimt

La Giuditta I è considerata dagli storici dell’arte come una delle prime opere del periodo aureo di Gustav Klimt. Si tratta quindi di un primo esempio del suo linguaggio semplificato e sintetico nel quale l’oro e la decorazione hanno un’importanza fondamentale. Utilizzando questi semplici strumenti figurativi Gustav Klimt creò il prototipo di donna-gioiello che riscosse immediato successo. Klimt giunse a questa sintesi figurativa e formale in seguito al suo viaggio in Italia quando visitò i mosaici bizantini a Ravenna.

Come nelle altre opere auree di Gustav Klimt, nel dipinto coesistono due stili pittorici. I visi dei personaggi sono tridimensionali e trattati con un debole chiaroscuro. Gli incarnati sono resi con un minuto tratteggio di pennellate divise di toni freddi e caldi

Invece gli abiti sono decorati e bidimensionali. Anche il fondo è costruito con forme stilizzate che suggeriscono un paesaggio arcaico di alberi di fico e vite. Nell’insieme la caratteristica che definisce le opere auree è l’accentuato decorativismo.

La tecnica

Giuditta I è un dipinto realizzato con colori a olio su una tela di 84 centimetri di altezza e 42 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

L’oro è il materiale più evidente nel dipinto di Klimt. Infatti spiccano i gioielli e le decorazioni del fondo esaltati dal nero della capigliatura. Anche la cornice disegnata da Klimt è ricoperta d’oro. Il fratello dell’artista Georg, scultore, falegname e scaricatore di porto, realizzò la cornice.

Un debole azzurro copre lo sfondo in basso a sinistra mentre gli incarnati presentano toni caldi, ocra gialla e marrone.

Lo spazio

Nel dipinto la figura di Giuditta è decisamente preponderante su tutto lo spazio pittorico. Infatti la scena non è organizzata secondo la tradizionale prospettiva ma semplicemente con la figura della protagonista che si staglia contro lo sfondo. Inoltre le parti decorate come il velo e il collare dorato creano una fusione tra primo piano e fondo.

La composizione e l’inquadratura

Il ritratto di Giuditta è rettangolare e sviluppato in verticale. L’inquadratura dell’immagine quindi verticalizza e slancia la figura della giovane.

Giuditta II di Gustav Klimt della Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia

Gustav Klimt, Giuditta II, 1909, olio su tela, 178 x 46 cm. Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna

Giuditta II di Gustav Klimt
Giuditta II di Gustav Klimt

Giuditta II è un olio su tela di 178 di altezza e 46 cm di larghezza.

Il dipinto di Gustav Klimt si trova presso la Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia. Questa seconda versione del soggetto biblico risale al 1909, cioè otto anni dopo la realizzazione della prima versione dipinta nel 1901.

Lo stile

La figura di Giuditta II presenta le caratteristiche delle donne-gioiello dipinte nelle opere di Klimt. La sua immagine slanciata assume un’eleganza e una monumentalità che ne sottolinea il fascino.

Il viso e le parti del corpo esposte sono modellate con il chiaroscuro. Invece il tessuto dell’abito e lo sfondo sono bidimensionali e decorati con elementi astratti. Anche altre parti del dipinto sono apparentemente campiture bidimensionali informi ma contribuiscono a restituire la figura della donna. I capelli infatti sono definiti dalla forma bidimensionale e decorata.

Il linearismo che si nota nella costruzione delle forme deriva dalla teoria della linea sinuosa del Liberty. In particolare il decorativismo elegante e lineare delle donne dipinte da Klimt deriva dalla grafica in stile Secessione. Oltre che nei profili dei corpi e nelle pieghe dei panneggi, l’andamento elegante della linea di Klimt si ritrova nelle spirali e negli altri motivi geometrici.

Il dipinto è di forma rettangolare e presenta una verticalità spiccata come molti dipinti di Gustav Klimt. L’inquadratura slanciata rende quindi la figura di Giuditta allungata e simile a molte donne klimtiane che assumono un aspetto monumentale. L’inquadratura valorizza poi l’immagine di Giuditta che è rappresentata quasi a figura intera e il bordo taglia in parte l’abito in basso.

Confronti. Le Giuditte di Gustave Klimt

Adele Bloch-Bauer, facoltosa viennese più volte ritratta da Gustav Klimt, è la modella che offrì il suo viso a Giuditta. Questa somiglianza, oltre all’interpretazione di Klimt, rende moderna l’immagine dell’eroina biblica. Anche il taglio delle due figure è decisamente diverso. Infatti, in Giuditta I la giovane è rappresentata fino alla vita mentre in Giuditta II compare l’intero corpo. Giuditta I poi si trova in posizione frontale mentre Giuditta II è rivolta verso sinistra.

Le posizioni assunte dalle due figure determinano poi un diverso rapporto con l’osservatore. Infatti Giuditta I osserva decisamente verso chi guarda il quadro ed è consapevole di essere osservata. Giuditta II invece sembra colta nel momento dell’azione e non si cura della presenza dell’osservatore. Infine la Giuditta esposta a Venezia è seminuda e presenta un ammiccamento erotico più esplicito rispetto a quella di Vienna.

Approfondimento. Eros e Thanatos

di Anna Maria Nosotti

Donatello, Botticelli, Mantegna, Giorgione, Michelangelo, Caravaggio, Artemisia Gentileschi….Klimt : tutti affascinati dalla storia della biblica Giuditta. A questa eroina è dedicato un intero libro, contenuto nella Bibbia cristiana, ma non in quella ebraica.

Ma di lei parla anche Dante (Paradiso, XXXII):

«Ne l’ordine che fanno i terzi sedi
siede Rachel di sotto da costei
con Bëatrice, sì come tu vedi.

Sarra e Rebecca, Iudìt e colei
che fu bisava al cantor che per doglia
del fallo disse ’Miserere mei’.»

La vicenda che la riguarda è oltremodo significativa : si dice infatti che fu lei a liberare la città di Betulia, assediata dal re Nabucodonosor. Della sua bellezza si invaghì il generale Oloferne, il quale volle invitarla ad un banchetto. Poiché si era addormentato per il troppo vino, Giuditta gli tagliò la testa con la sua stessa spada e poi ritornò tranquilla nella nella propria casa. Gli Assiri, trovato morto il loro condottiero, furono presi dal panico e messi in fuga dai Giudei.

Personaggio storico o leggenda?

Personaggio storico o leggenda? Non è questo che interessa agli artisti, quanto la potenza, la forza, la determinazione di questo personaggio.

E se vogliamo parlarne come di una femme fatale, non possiamo che osservare questi due dipinti di Klimt, denominati Giuditta I e Giuditta II.

Nel primo quadro viene sottolineata la seduttività della bella ebrea, dagli occhi capaci di incantare, completamente avvolta dall’oro: una Giuditta moderna, fortemente erotica.

Nella seconda opera, la figura è intera e vista di profilo, e sembra sorreggere per i capelli la testa mozza di Oloferne : se il connubio eros e thanatos è stato un fondamento di tanta arte e di tantissima letteratura, questa immagine non può che ricondurci a questo terribile binomio, in cui le pulsioni di vita e di morte si fondono assieme, per scandire la dimensione psichica e fisica di ogni essere umano.

Consulta anche le pagine: Arte e femme fatale, Arte e bellezza femminile

Vai alla Sezione: Temi e soggetti religiosi

Leggi gli altri contributi di Anna Maria Nosotti: Arte e femme fatale, Arte e teatro, La Divina Commedia nell’arte, Ritratti di Dante Alighieri, Il diavolo nell’arte

Articolo correlato

Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci

Bibliografia

  • Eva Di Stefano, Gustav Klimt. L’oro della seduzione, Giunti Editore, Collana: Atlantissimi, 2017, EAN: 9788809850170

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 24 ottobre 2021.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Gustav Klimt intitolate:

Leggi La vita e tutte le opere di Gustav Klimt

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Gustav Klimt, Giuditta, sul sito del Belvedere e Museum di Vienna.

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Gustav Klimt, Giuditta, sul sito della Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia.

Grazie per aver consultato ADO

Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.

ADO content