Francesco Hayez fu l’esponente più rappresentativo del Romanticismo italiano che si caratterizzò per i temi legati all’Indipendenza dalla dominazione straniera.
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La biografia di Francesco Hayez
Nascita di artista di Francesco Hayez
1791. Francesco Hayez nacque il 10 febbraio 1791 a Venezia.
Il contesto familiare di Francesco Hayez
La famiglia di Hayez era poverissima e segnata da tragedie. La madre si chiamava Chiara Torcellan ed era nata sull’isola di Murano di Venezia. Il padre Giovanni invece era originario di Valenciennes, in Francia e faceva il pescatore. La famiglia era composta da quattro fratelli. La zia materna, moglie di Francesco Binasco un antiquario e collezionista d’arte, si occupò del piccolo Francesco. Si conoscono poche notizie rispetto alla storia familiare di Hayez.
L’adolescenza di Francesco Hayez
Hayez adolescente crebbe così a Milano e ricevette i primi insegnamenti.
La prima formazione di Francesco Hayez
Hayez prese lezioni di disegno da Zanotti quindi dal pittore veneziano Francesco Maggiotto di impostazione tardo settecentista. Negli anni della formazione si costruì una vasta cultura mitologica e storica. In questi anni si avvicinò alla pittura di maestri veneti del Settecento.
Passò poi alla scuola di Filippo Farsetti a Venezia. Il maestro presso il proprio palazzo sul Canal Grande conservava una importante raccolta di gessi, tratti dalle statue antiche più famose. La sera, Hayez, negli anni di formazione frequentò la scuola del nudo dell’Accademia di belle arti Venezia.
1805. Il 1º aprile 1805, il giovane Hayez dall’età di 14 anni, vinse il primo premio per il disegno di nudo.
L’Accademia di Belle arti durante il periodo napoleonico
1806 – 1808. In seguito alla costituzione del Regno d’Italia napoleonico, Ie istituzioni di Venezia subirono alcune trasformazioni. L’amministrazione filo napoleonica spostò I’Accademia di Belle arti nel complesso della Carità. Dal 1808 inoltre il conte Leopoldo Cicognara diventò presidente dell’Accademia e fu promotore di un processo di rinnovamento. Teodoro Matteini assunse la docenza presso la cattedra di pittura storica.
1809. Hayez, intorno all’età di 18 anni, frequentò quindi l’Accademia di Venezia e realizzò i primi dipinti considerati dagli storici. Inoltre, conobbe presso, l’Accademia il pittore Lattanzio Querena con il quale portò avanti e studio del colore. Dipinse in questo periodo un’Adorazione dei magi, entro il 1809 su commissione dei padri armeni della parrocchiale di Lussingrande (in croato Veli Lošinj), e un Ritratto della famiglia del pittore.
L’alunnato di Roma
1809. Hayez nel 1809 partecipò al concorso indetto dall’Accademia di Venezia che consentiva di ottenere una borsa di studio e recarsi a Roma. Grazie a questo premio, i giovani artisti avevano la possibilità di formarsi per tre anni presso l’ambiente artistico romano. Anche in Francia esisteva la stessa istituzione detta Prix de Rome alla quale partecipò e vinse l’artista francese Jacques-Louis David. Francesco Hayez vinse il premio a pieni voti e si trasferì a Roma nell’ottobre de 1809, accompagnato dal collega Odorico Politi, dallo zio Binasco. L’artista portò con sé le lettere di presentazione dell’influente conte Cicognara. Inoltre Hayez beneficiò della protezione dello scultore Antonio Canova, amico di Cicognara e del cardinale Ercole Consalvi. Durante il viaggio di trasferimento, Hayez visitò Bologna, Firenze e Siena.
La vita a Roma
Giunto a Roma, Francesco Hayez si presentò ad Antonio Canova che gli facilitò e l’ingresso nel mondo culturale e artistico della città. Lo scultore infatti deteneva molti incarichi ufficiali e quindi aveva la possibilità di far accedere Hayez a molte collezioni importanti. Cosi Canova e il suo collaboratore Antonio D’Este furono i due personaggi che contribuirono maggiormente alla formazione di Hayez a Roma. Il giovane pittore frequentò le sale dei Musei Capitolini e del Museo Chiaramonti dove studiò la scultura antica greco-romana. Il pittore Vincenzo Camuccini lo aiutò ad ottenere il permesso per visitare le Stanze Vaticane dove si trovano gli affreschi di Raffaello Sanzio. Fece poi la conoscenza di alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca.
Hayez condusse una vita brillante mondana e la sua personalità artistica convinse il suo protettore veneziano a prolungare la sua formazione a Roma. Il conte Cicognara infatti, il 28 aprile 1812 scrisse a Canova di nutrire grandi speranze nei confronti di Hayez. Cicognara vedeva nel pittore un futuro interprete dell’arte italica.
Il concorso a Brera
1812. L’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel 1812, bandì un concorso con tema il mito di Laocoonte. Hayez partecipò, ma vinse exequo con Antonio De Antoni, protetto dal pittore neoclassico Andrea Appiani, molto influente a Milano e presso l’amministrazione napoleonica. Il pittore era infatti membro dell’accademia di Brera e primo pittore di Napoleone.
Il quarto anno di alunnato a Roma e il concorso a San Luca
1813. Hayez nell’estate delle 1813, inviò all’Accademia di Venezia il saggio finale dei tre anni di alunnato. L’opera dai toni romantici intitolata Rinaldo e Armida fu molto apprezzata dagli accademici e soprattutto da Cicognara. Questo successo permise al conte di concedere a Hayez un altro anno di alunnato a Roma e un cospicuo sostegno economico.
17 maggio 1813. Hayez vinse il primo premio al concorso Mecenate Anonimo indetto dall’Accademia di San Luca a Roma dal tema Atleta trionfante.
Il trasferimento a Firenze
In questi anni, Giuseppe Tambroni, console napoleonico, accolse Hayez a Palazzo Venezia. In questa sede il giovane pittore diventò amante della figlia del maggiordomo dell’ambasciata. La giovane però era sposata e quando il marito affrontò l’artista esplose lo scandalo. Così, Canova chiese al protetto di trasferirsi a Firenze.
17 marzo 1814. Gioacchino Murat, su richiesta del ministro dell’Interno Giuseppe Zurlo, Commissionò ad Hayez un dipinto. La commissione fu gestita dal protettore veneziano di Hayez, il conte Cicognara che stabili il soggetto e il prezzo. Hayez tornò così a Roma per realizzare Ulisse alla corte di Alcinoo per un compenso di 50 scudi pontefici mensili per un anno.
1817. Francesco Hayez iniziò a frequentare l’importante famiglia Scaccia presso la quale conobbe la giovane Vincenza. I due si sposarono il 13 aprile 1817 nella chiesa di Santa Maria in Via a Roma.
Il ritorno a Venezia
Intanto, il conte Cicognara chiese al pittore d di tornare a Venezia per dipingere un’opera da inviare in Austria. Infatti, l’imperatore Francesco I d’Austria sposò Carolina Augusta di Baviera e il dipinto di Hayez rappresentava gli omaggi di Venezia alle reali nozze. Hayez realizzò la Pietà di Ezechia, ora perduta. Per ringraziare il suo benefattore, Hayez ritrasse il conte insieme alla sua famiglia. Le due opere furono presentate insieme alla cittadinanza.
1818 – 1821. Inizialmente, con la giovane moglie, il pittore si stabilì presso gli zii Binasco e poi dalla sorella. Hayez ottenne, la possibilità di aiutare il pittore decoratore, suo amico, Giuseppe Borsato. Si dedicò così alla decorazione di facoltose ville veneziane e padovane. Dopo circa 3 anni di lavoro, Hayez abbandonò i cantieri per tornare ad occuparsi di pittura, e migliorare la propria posizione sociale. Mise da parte i soggetti mitologici e si dedicò alla pittura storica. Il primo dipinto di soggetto storico-medievale fu l’opera intitolata Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri.
L’attività a Milano
I maestri della pittura storica si trovavano a Milano e Hayez decise di cercare nella città lombarda migliori occasioni professionali. A Milano operavano infatti Andrea Appiani e Giuseppe Bossi e la prestigiosa Accademia di Brera organizzava importanti premi ed eventi. Il pittore suo amico, conosciuto a Roma, Pelagio Palagi lo introdusse nei salotti romantici più influenti della città. Conobbe così Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi, Ermes Visconti e Ignazio Fumagalli.
Estate 1820. Ignazio Fumagalli fece esporre il dipinto di Hayez, Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri presso l’Accademia di Brera. Così, all’età di 29 anni, il pittore veneziano ottenne un primo grande successo. Facoltosi committenti si interessarono al suo lavoro e Hayez realizzò le prime opere di largo respiro quali I Vespri siciliani, L’addio di Ettore e Andromaca, Catmor e Sulmalla e il Conte di Carmagnola, commissionato dal conte Francesco Teodoro Arese Lucini.
1821. Grazie al Conte di Carmagnola, Hayez riscosse le simpatie di Alessandro Manzoni e ottenne lo status di pittore colto, impegnato e vicino agli ideali risorgimentali. Il conte Cicognara si accorse del valore del dipinto e chiese ad Hayez di lasciarlo presso l’Accademia di Venezia. L’opera, infatti, avrebbe aumentato il prestigio dell’istituzione. Hayez, però, consapevole delle possibilità offerte dai ricchi committenti di Milano, nel 1821 spedì l’opera a Brera e ottenne un enorme successo. I rapporti con il primo mecenate, il conte Cicognara, così, si incrinarono.
La morte di Francesco Hayez
1882. Francesco Hayez morì il 21 dicembre 1882 a Milano all’età di 91 anni.
La vita privata e affettiva di Francesco Hayez
1817. Hayez il 13 aprile 1817 sposò Vincenza Scaccia a Roma.
1869. La moglie Vincenza morì nel 1869. Hayez visse così con Angiolina Rossi Hayez.
I viaggi
1818-1821. Il Cicognara richiamò Hayez a Venezia. L’artista dal 1818 al 1821 decorò importanti veneziane e padovane.
1822. Hayez si trasferì definitivamente a Milano nel 1822 per misurarsi con artisti storici quali Andrea Appiani e Giuseppe Bossi.
La carriera artistica
I maestri di Francesco Hayez
Francesco Maggiotto fu il primo maestro di Francesco Hayez. A Venezia prese lezioni da Filippo Farsetti. Teodoro Matteini fu infine il suo insegnante presso l’Accademia di belle arti Venezia.
Amicizie d’artista
Alla scuola del nudo dell’Accademia di belle arti Venezia strinse amicizia con Lattanzio Querena. Giunto a Roma, nel 1809 diventò amico di Pelagio Palagi, Tommaso Minardi, Dominique Ingres, Bartolomeo Pinelli e Friedrich Overbeck. Nel 1822 si trasferì a Milano e ritrovò l’amico Pelagio Palagi che lo avvicinò ad Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi, Ermes Visconti e Ignazio Fumagalli. La sua fortuna a Milano irritò il Cicognara perché l’artista contribuì ad arricchire le collezioni milanesi a scapito di quelle di Venezia. Fu amico di Massimo d’Azeglio.
Influenze stilistiche di altri artisti del passato
Hayez durante gli anni di formazione studiò i grandi maestri veneti del Settecento, da Giambattista Tiepolo e Sebastiano Ricci a Francesco Fontebasso e Giovanni Battista Piazzetta. Ammirò soprattutto soprattutto Gregorio Lazzarini. Di quest’ultimo adottò uno stile chiaro e levigato. Il classicismo di Hayez deriva in gran parte dalle influenze sulla sua pittura di Antonio Canova e Raffaello.
La carriera espositiva di Francesco Hayez
1805. Francesco Hayez il 1º aprile 1805 vinse il primo premio per il disegno di nudo.
1809. Nel 1809 ottenne una borsa di studio di pittura di durata triennale che gli permise di trasferirsi a Roma. Si trasferisce così nella grande città a ottobre 1809. Il Cicognara scrisse per Hayez una lettera di presentazione per Antonio Canova. Grazie a Canova e Vincenzo Camuccini visitò collezioni e musei.
1812. Nel 1812 l’artista partecipò ad un concorso bandito dall’Accademia di Brera sul Laocoonte.
1822. Giunto a Milano nel 1822 grazie a preziosi amici ottenne così molte commissioni.
Incarichi e cariche ufficiali
1850. Diventò titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Brera dal 1850 succede a Luigi Sabatelli.
1852. Nel maggio del 1852 ottenne l’Ordine della Croce di Ferro conferito dall’imperatore Francesco Giuseppe.
1860. Nel 1860 divenne professore onorario dell’Accademia di belle arti di Bologna. Inoltre nello stesso anno assunse la carica di presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, in rappresentanza dell’amico Massimo d’Azeglio.
1861. Nel 1861 Hayez lasciò Brera e donò lo studio interno all’Accademia
L’evoluzione dello stile
Francesco Hayez iniziò la carriera di artista dipingendo opere neoclassiche. In seguito si avvicinò al Romanticismo. Hayez è considerato infatti il maggiore esponente riconosciuto del romanticismo italiano. Fu un artista Innovatore e poliedrico.
Dai primi anni Venti dell’ottocento di avvicinò alla pittura di soggetto storico-medievali. Le sue opere sono caratterizzate da un’attenta ricerca tecnica e da un sobrio equilibrio visivo. Le figure sono poi disegnate con uno uno stile chiaro e levigato. In alcuni casi i contenuti presentano significati allegorici. Infine utilizzò il colore in chiave allegorica soprattutto nei dipinti rinascimentali.
La fase più matura della pittura storica di Hayez si realizzò negli anni Quaranta dell’Ottocento. Nelle opere di Hayez si colgono suggestioni risorgimentali, si ritrova la tradizione del Melodramma e i testi di Alessandro Manzoni.
Negli anni intanto intensificò la carriera di ritrattista per la ricca borghesia lombarda e dei personaggi del tempo di cultura e società a Milano dal 1822. I ritratti di Francesco Hayez sono riconoscibili per il loro grande realismo che caratterizza soprattutto i nudi femminili. Spesso i personaggi sono immersi in un ambiente domestico. Il clima che avvolge le figure è di una pacata caratterizzazione drammatica. Dipinse anche diversi autoritratti dal taglio sperimentale.
Le opere romantiche di Hayez nascondono spesso un contenuto risorgimentale. La sua pittura inoltre si può considerare come una reinterpretazione del romanticismo in chiave storica e classicheggiante. I riferimenti all’antico però rimangono a metà tra storicismo e classicismo.
Le opere di Francesco Hayez
Il sacrificio di Laocoonte di Francesco Hayez
1812. Il sacrificio di Laocoonte, post 1812, olio su tela, 141 x 108.6 cm. Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Galleria d’Arte Moderna
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Laocoonte di Francesco Hayez
1812. Laocoonte, 1812, olio su tela, 246 x 175 cm. Milano (MI), Accademia di Belle Arti di Brera
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Atleta trionfante di Francesco Hayez
Francesco Hayez, Atleta trionfante, 1813, olio su tela, 226 x 156 cm. Roma, Accademia di San Luca
Ulisse alla corte di Alcinoo di Francesco Hayez
1814-1815. Ulisse alla corte di Alcinoo, 1814-1815, olio su tela, 381 x 535 cm. Napoli, Museo nazionale di Capodimonte
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Pietro Rossi di Francesco Hayez
1818-1820. Pietro Rossi, 1818-1820. Milano. Pinacoteca di Brera.
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Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa di Francesco Hayez
1822-1823. Il Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa, 1822-1823, olio su tela, 125 x 108 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo di Francesco Hayez
1823. L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo, 1823, olio su tela, 291 x 201,8 cm. Tremezzo, Museo Nazionale di Villa Carlotta
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Autoritratto con un gruppo di amici di Francesco Hayez
1825-1830. Autoritratto con un gruppo di amici, circa 1825-1830, olio su tela, 29,5 x 32,5 cm. Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli
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La congiura dei Lampugnani di Francesco Hayez
1826. La congiura dei Lampugnani, 1826, olio su tela, 149 x 117 cm. Milano, Pinacoteca di Brera, Museo
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Autoritratto con tigre e leone di Francesco Hayez
1831. Autoritratto con tigre e leone, ca. 1831, olio su tela, 51 x 43 cm. Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli
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Bagnante in un paesaggio di Francesco Hayez
1832. Bagnante in un paesaggio, ca. 1832, olio su tela, 62 x 56 cm. Bergamo (BG), Pinacoteca dell’Accademia Carrara
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Odalisca di Francesco Hayez
1839. L’Odalisca, 1839, olio su Tela, 80 x 64 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Ritratto di Alessandro Manzoni di Francesco Hayez
Francesco Hayez, Il Ritratto di Alessandro Manzoni, 1841, olio su tela, 120 x 92,5 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Malinconia
1840-1842. Malinconia, 1840-1842, olio su tela, 138 × 101 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Giorgio Cornaro inviato a Cipro dalla Repubblica Veneta di Francesco Hayez
1842. Giorgio Cornaro inviato a Cipro dalla Repubblica Veneta fa conoscere alla regina Caterina Cornaro, sua parente, ch’ella non è più padrona del suo regno, poiché lo stendardo del Leone sventola già sulla fortezza dell’isola, 1842, olio su tela, 151 x 121 cm. Bergamo (BG), Pinacoteca dell’Accademia Carrara
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l doge Francesco Foscari destituito
1844. Il doge Francesco Foscari destituito, 1844, olio su tela, 230 x 305 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Betsabea al bagno
1845, Betsabea al bagno, 1845, olio su tela, 107 x 77 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Autoritratto a 57 anni Francesco Hayez
1848. L’Autoritratto a 57 anni, 1848, tecnica, 124 x 94 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria di Francesco Hayez
ante 1849. Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, post 1800-ante 1849, olio su tela, 290 x 200 cm. Brescia (BS), Musei Civici di Arte e Storia. Santa Giulia – Museo della Città
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Giacobbe, incontratosi con Esaù, e inchinandosi a lui sette volte, gli mostra il gregge ed i cammelli di Francesco Hayez
ante 1849. Giacobbe, incontratosi con Esaù, e inchinandosi a lui sette volte, gli mostra il gregge ed i cammelli, ante 1849, olio su tela, 298 x 210 cm. Brescia (BS), Musei Civici di Arte e Storia. Santa Giulia
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Ritratto di Teresa Manzoni Borri Stampa
1849. Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri, 1849, olio su tela, 117 x 92 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Il Bacio Episodio della giovinezza
1859. Il Bacio Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XI, 1859, olio su tela, 112 x 88 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Ruth
1853. Ruth, 1853, olio su tela, 137 x 100 cm. Bologna, Collezioni Comunali d’Arte
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Ritratto di Massimo d’Azeglio
1864. Ritratto di Massimo d’Azeglio, 1864, olio su tela, 119 x 93 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Ecce Homo di Francesco Hayez
post 1867-ante 1875. Ecce Homo, post 1867-ante 1875, olio su tela, 128 x 210 cm. Lovere (BG), Galleria Tadini
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Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo
1867. Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del piombo, 1867, olio su tela, 238 x 192 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Ritratto di Gioacchino Rossini
1870. Ritratto di Gioacchino Rossini, 1870, olio su tela, 109 x 87 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Ritratto della contessa Antonietta Negroni Prati Morosini di Francesco Hayez
1871. Ritratto della contessa Antonietta Negroni Prati Morosini, 1871, olio su tela, 115 x 93.5 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
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Autoritratto di Francesco Hayez
1881. Autoritratto, post 1881, olio su tela, 51 x 63 cm. Lovere (BG), Galleria Tadini
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Autoritratto di Francesco Hayez
post 1881-ante 1899. Autoritratto, post 1881-ante 1899, olio su tela, 39.5 x 53.5 cm. Milano, Polo Arte Moderna e Contemporanea. Galleria d’Arte Moderna
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Vaso di fiori sulla finestra di un harem
1881. Vaso di fiori sulla finestra di un harem, 1881, olio su tela, 125 x 94,5 cm. Milano, Pinacoteca di Brera
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Bibliografia
- F. Mazzocca (a cura di), Francesco Hayez. Ediz. illustrata, Silvana (5 novembre 2015) Collana: Cataloghi di mostre, ISBN-10: 8836632343 ISBN-13: 978-8836632343
- Francesco Leone, Fernando Mazzocca, Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini. Catalogo della mostra (Forlì, 9 febbraio-16 giugno 2019). Ediz. a colori, Silvana Collana: Arte, 13 febbraio 2019, EAN: 9788836641437
- F. Mazzocca (a cura di), Romanticismo. Catalogo della mostra (Milano, 26 ottobre 2018-17 marzo 2019). Ediz. a colori, Silvana (29 ottobre 2018) Collana: Arte, ISBN-10: 8836641008 ISBN-13: 978-8836641000
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Francesco Hayez, Vaso di fiori sulla finestra di un harem, sul sito della Pinacoteca di Brera di Milano.
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