Caravaggio la vita e le opere

Caravaggio fu un artista attivo sul finire del Cinquecento protagonista di una pittura di grande impatto emotivo che influenzò diverse generazioni di artisti.

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Biografia

Nascita

1571. Caravaggio nacque a Milano il 29 settembre 1571.

Il contesto familiare

Il vero nome di Caravaggio era Michelangelo Merisi. Per lungo tempo gli storici furono convinti che Michelangelo Merisi fosse nato a Caravaggio. Recentemente uno storico ha scoperto nel Liber baptizatorum della parrocchia di Santo Stefano in Brolo un documento che accerta la sua nascita il 29 settembre a Milano. I genitori di Caravaggio si chiamavano Fermo Merisi e Lucia Aratori, nacquero a Caravaggio e si sposarono il 14 gennaio 1571.

Il matrimonio si celebrò sotto la protezione del Marchese di Caravaggio e Conte di Galliate Francesco I Sforza. Il nobile fece da testimone i due sposi che si trasferirono a Milano. Forse fermo Merisi era membro del gruppo dei Magister, gli architetti che si occupavano dei Cantieri delle chiese milanesi. Se questa ipotesi è vera probabilmente la famiglia abitava presso le case delle maestranze delle Fabbriche del Duomo di Milano.

Secondo lo storico Maurizio Calvesi invece Fermo Merisi era un maestro di casa che lavorava ha perso i marchesi di Caravaggio residenti a Milano. l’artista aveva una sorella di nome Caterina e due fratelli Giovan Battista e Giovan Pietro. La famiglia nel 1575 fuggì da Milano a causa della peste e si trasferì a Caravaggio. Il padre dell’artista però morì di malattia. Anche il nonno Bernardino e lo zio Pietro morirono di peste.

L’adolescenza

1584. La peste terminò quando Caravaggio aveva 13 anni e il giovane iniziò così la sua formazione.

La vita privata e affettiva

1590. La madre di Caravaggio probabilmente morì a Milano il 29 novembre 1590. Il giovane aveva circa 19 anni.

1590-1592. Caravaggio aveva una personalità irrequieta. L’artista visse una breve vita e fu coinvolto in varie avventure esistenziali. Secondo Bellori negli anni tra il 1590 e il 1592 l’artista uccise una persona a Milano. In seguito a questo episodio fuggì a Venezia e poi a Roma. Secondo lo storico la partenza per Roma fu quindi motivata dalla fuga per evitare l’arresto.

1596. Caravaggio nei primi anni di soggiorno a Roma fu ricoverato per una malattia presso l’ospedale della Consolazione.

I guai giudiziari

1600. L’artista il 28 novembre del 1600 aggredì con un bastone un nobile ospitato dal Cardinal del Monte, Girolamo Stampa da Montepulciano. In seguito a questo episodio e ad altre risse le autorità arrestarono Caravaggio e lo portarono nelle carceri di Tor di Nona.

1601. Nel 1601 Caravaggio venne rilasciato.

1603. Nel 1603 l’artista subì un nuovo processo perché denunciato dal pittore Giovanni Baglione. L’artista Infatti querelò Caravaggio, Orazio Gentileschi e Onorio Longhi per aver scritto frasi offensive nei confronti. L’ambasciatore francese però intervenne a suo favore e l’artista fu liberato ma costretto agli arresti domiciliari.

1604. Le autorità arrestarono nuovamente l’artista tra il maggio e l’ottobre del 1604 per possesso d’armi e ingiurie alle guardie cittadine. Anche il garzone di un’osteria lo querelò per avergli tirato sul volto un piatto di carciofi.

1605. Caravaggio nel 1605 scappò a Genova dove rimase per tre settimane. L’artista era infatti stato denunciato per aver ferito Mariano Pasqualone di Accumuli un notaio a causa dell’amante dell’artista Lena. I protettori dell’artista riuscirono però a mettere a tacere la vicenda. Al ritorno Roma l’artista subì un’altra querela da parte di Prudenzia Bruni la sua padrona di casa che lamentava il mancato pagamento dell’affitto. Caravaggio per vendetta lanciò dei sassi alla finestra della donna e finì nuovamente querelato.

Il duello mortale

1606. La sera del 28 maggio 1606 a Campo Marzio l’artista litigò violentemente durante una partita di Pallacorda. La discussione era nata nei confronti di un fallo durante il gioco. Caravaggio durante la rissa ferì in mortalmente Ranuccio Tommasoni da Terni e fu ferito egli stesso. Tra i due contendenti vi erano antichi rancori. Infatti erano interessati alla stessa donna Fillide Melandroni. Secondo gli storici dietro a questo fatto vi furono anche motivi di ordine economico e politico. Le autorità quindi condannarono l’artista alla decapitazione pena che poteva seguire chiunque per strada.

La fuga a Napoli

Filippo I Colonna aiutò Caravaggio a fuggire da Roma. L’artista riparò quindi probabilmente in uno dei feudi di Marino, di Palestrina di Zagarolo o Paliano. L’artista alla fine del 1606 arrivò a Napoli e abitò nei quartieri spagnoli per un anno. I Colonna continuarono a proteggerlo da lontano raccomandandolo a una loro famiglia collaterale i Carafa-Colonna. A Napoli visse felicemente e dipinse opere famose ma solo due di queste sono rimaste in città.

La fuga a Malta

1607. Nel 1607 Caravaggio partì per raggiungere Malta grazie all’aiuto della famiglia Colonna. A Malta l’artista fu accolto da Alof De Wignacourt il gran maestro dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni. I piani dell’artista erano quelli di diventare Cavaliere per ottenere l’immunità e salvarsi dalla condanna a morte. Il 14 luglio 1608 il gran maestro lo nominò cavaliere di grazia che era il Rango inferiore rispetto al cavaliere di Giustizia di origine aristocratica. Anche a Malta Caravaggio litigò con un cavaliere del rango superiore e fu arrestato.

1608. L’artista venne rinchiuso nel carcere di Sant’Angelo a La Valletta ma il 6 ottobre 1608 evase e si rifugiò a Siracusa in Sicilia. Il 6 dicembre 1608 i cavalieri espulsero però l’artista dall’ordine con disonore. Mario Minniti un amico conosciuto a Roma lo ospitò a Siracusa.

Il ritorno a Napoli

1609. A fine estate del 1609 Caravaggio si imbarcò per tornare a Napoli. Forse in ottobre alcuni Cavalieri di Malta lo aggredirono all’uscita dalla Locanda del Cerriglio nei pressi di via Monteoliveto. In seguito all’aggressione rimase ferito sul volto. Papa Paolo V intanto revocò la condanna a morte. L’artista si trovava a Napoli presso la marchesa Costanza Colonna soggiornando nel palazzo Cellamare.

La partenza per tornare a Roma

Nel luglio del 1610 si imbarcò quindi su una feluca-traghetto che ogni settimana si recava a Porto Ercole. L’artista era diretto però allo scalo Portuale di Palo di Ladispoli che era una proprietà degli Orsini e si trovava in territorio papale. Secondo i suoi piani avrebbe atteso il condono del Papa in questa località che distava circa 40 km dalla città per poi tornare come uomo libero.

Caravaggio scese dall’imbarcazione ma questa ripartì con il suo bagaglio che conteneva anche alcune tele tra le quali Maria Maddalena in estasi, un San Giovanni Battista e un altro San Giovanni Battista disteso. L’artista quindi si imbarcò nuovamente per Porto Ercole per recuperare i suoi bagagli. Però giunse molto malato e con la febbre alta forse a causa di un’infezione intestinale. Rimase quindi nella a Porto Ercole curato nel sanatorio di Santa Maria Ausiliatrice che apparteneva alla Confraternita di Santa Croce.

La morte di Caravaggio

1610. Caravaggio morì quindi a causa di malattia il 18 luglio 1610 a Porto Ercole assistito dai religiosi della Confraternita di Santa Croce.

La formazione di artista

1584. Caravaggio si formò a Milano. Il giovane artista intorno ai 13 anni andò a lavorare nella bottega di Simone Peterzano a Milano. L’artista era un esponente del Manierismo Lombardo che vantava come maestro Tiziano. Secondo il contratto stretto e firmato dalla madre il 6 aprile 1584, riservava un trattamento economico di 40 scudi d’oro. Il giovane artista rimase nella bottega di Simone Peterzano per circa 4 anni. Nella Bottega di Peterzano studiò i maestri della scuola pittorica lombarda e veneta. In questi anni l’artista iniziò a manifestare il suo carattere turbolento.

1588. Caravaggio uscì dal laboratorio di Peterzano nel 1588 all’età di 19 anni.

1588-1592. Gli storici non hanno molte informazioni sugli spostamenti di Caravaggio tra il 1588 e il 1592. Questa data però rappresenta l’ultima testimonianza del suo operato in Lombardia.

I viaggi

1592. In seguito alla morte della madre, il 29 novembre 1590, all’età di 21 anni, partì dalla Lombardia più o meno a metà del 1592.

1593. Non vi sono fonti storiche e documentali che accertino la presenza di Caravaggio a Roma dal 1592 al 1593.

1594. Nel 1594 Caravaggio forse risiedette presso Monsignor Pandolfo Pucci da Recanati a Roma.

1596. Secondo documenti scoperti nel 2010 presso l’archivio di Stato Caravaggio si trasferì a Roma solo nel 1596, a 25 anni. In questa data Infatti l’artista risulta residente presso la bottega del pittore siciliano Lorenzo Carli.

1605. In seguito a guai giudiziari fuggì a Genova dove rimase per tre settimane.

1606. Nel 1606 Caravaggio fu condannato a morte per aver ucciso un nobile in un duello. Partì quindi per Roma e si rifugiò a Napoli protetto dalla famiglia Colonna.

1607. Nel 1607 decise di trasferirsi a Malta per diventare Cavaliere dell’Ordine di San Giovanni e ottenere l’immunità.

1608. In seguito ad un ennesimo diverbio con un cavaliere fu incarcerato a Malta e il 6 ottobre 1608 evase raggiungendo Siracusa.

1609. Tornò a Napoli nel 1609.

1610. Nel luglio del 1610 decise di avvicinarsi a Roma dopo la notizia della grazia ottenuta dal Papa. Partì così con una imbarcazione diretta a Porto Ercole. Scese quindi allo scalo Portuale di Palo di Ladispoli. Si accorse che il il traghetto era partito con i suoi bagagli e si imbarcò nuovamente. Raggiunse così Porto Ercole dove morì

I maestri di artista

Simone Peterzano fu il maestro di Caravaggio per 4 anni, dal 1584 al 1588.

Amicizie d’artista e compagni di studi

Caravaggio conobbe l’artista Lorenzo Carli a Roma nel 1596 e si stabilì presso di lui. Grazie a questo artista conobbe poi Mario Minniti col quale strinse una grande amicizia. A Roma divenne anche amico del pittore Costantino Spata.

La Carriera artistica

I Mecenati

1957-1560. Quando Caravaggio fu dimesso dall’ospedale, a Roma, l’amico pittore Costantino Spata nel 1597 lo avvicinò al cardinale Francesco Maria del Monte. Il collezionista e uomo di cultura acquistò alcuni quadri di Caravaggio tra i quali il Baro. Caravaggio rimase al servizio del cardinale del Monte per circa tre anni. Il cardinale fu un importante mecenate per Michelangelo Merisi e gli assicurò un trattamento economico e un’abitazione dignitosa. Grazie al sodalizio con il Cardinal Francesco Maria del Monte, Caravaggio iniziò a farsi conoscere presso la nobiltà romana.

Il marchese Giustiniani abitava vicino al Cardinal del Monte ed era un ricco banchiere di Genova che agiva all’interno della Corte pontificia. L’aristocratico viveva Roma all’interno del palazzo Giustiniani insieme al fratello Cardinale Benedetto Giustiniani. Il marchese fu per molti anni protettore di Caravaggio e collezionò molte sue opere. Inoltre si fece avanti per salvare l’artista in occasione di gravi questioni di legge che si era procurato a causa del suo carattere aggressivo.

1606. Filippo I Colonna raccomando Caravaggio in seguito alla condanna a morte del 1606. Lo ospitò presso uno dei feudi di Marino, di Palestrina di Zagarolo o Paliano. Durante il soggiorno presso i Colonna Caravaggio dipinse alcune opere fra le quali la cena di Emmaus che si trova Brera. Caravaggio si trasferì poi a Napoli dove i Colonna lo raccomandarono ad una famiglia che apparteneva ad un ramo collaterale, i Carafa-Colonna.

1608. Alof De Wignacourt il gran maestro dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni ospitò Caravaggio a Malta in seguito alla fuga da Roma. Inoltre commissionò all’artista alcune opere.

Collaborazioni con altri artisti

1595. L’artista tra il 1595 è il 1596 sia vicino all’ambiente dei pittori Romani. Conobbe l’artista di Messina Lorenzo Carli che al tempo possedeva una bottega in via della Scrofa. Caravaggio quindi si trasferì presso Carli dove visse e dipinse. Grazie a Carli Caravaggio conobbe Mario Minniti un giovane siciliano. Minniti diventò un grande amico di Caravaggio fino all’inizio del 1600 quando tornò in Sicilia.

Caravaggio lasciò poi la bottega di Lorenzo Carli che si occupava di opere di minore importanza. L’artista si legò così ad Antiveduto Grammatica. Fu poi per alcuni mesi presso il pittore Giuseppe Cesari detto Cavalier D’Arpino che era all’epoca un importante esponente del tardo manierismo.

Caravaggio lasciò poi la bottega di Lorenzo Carli che si occupava di opere di minore importanza. L’artista si legò così ad Antiveduto Grammatica. Fu poi per alcuni mesi presso il pittore Giuseppe Cesari detto Cavalier D’Arpino che era all’epoca un importante esponente del tardo manierismo. L’artista subì poi un ricovero lo allontanò dal Cavalier D’Arpino.

La fortuna professionale e le commissioni

1599. Nel 1599 Caravaggio ottenne una grande commissione grazie al cardinale Francesco Maria del Monte. All’artista fu chiesto di dipingere tre grandi tele per la cappella Contarelli che si trova nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Le opere trattavano della vita di San Matteo. L’artista terminò in meno di un anno le due tele intitolate la vocazione di San Matteo e Il martirio di San Matteo.

1560. Dopo il 1560, grazie al sostegno del Cardinal del Monte Caravaggio divenne celebre e fu un modello per molti giovani artisti. La capacità di realizzare grandi opere e la velocità di esecuzione portarono a Caravaggio altre commissioni di grande importanza.

1607. A Malta nel 1607, l’artista dipinse nel 1608 la decollazione di San Giovanni Battista che si trova nella concattedrale di San Giovanni di La Valletta nella stessa chiesa si trova anche il San Gerolamo scrivente.

1609-1610. Nel suo secondo soggiorno a Napoli, Caravaggio dipinse altre opere tra le quali quella considerata l’ultima Il martirio di Sant’Orsola del 1610 per Marcantonio Doria che oggi si trova nel Palazzo Zevallos Napoli.

Lo stile

Caravaggio fu uno dei principali esponenti della pittura del tardo Cinquecento.

Caravaggio nelle sue opere interpretò empaticamente la natura umana. Inoltre studiò attentamente e realisticamente la fisicità dei corpi. La pittura di Caravaggio è inoltre caratterizzata dall’uso scenografico della luce.

L’aspetto principale che caratterizza le opere di Caravaggio è il naturalismo. I corpi dei suoi personaggi presentano infatti una forte modellazione resa attraverso l’illuminazione teatrale. Infatti le figure sembrano uscire improvvisamente da uno sfondo buio ed essere illuminate dalla luce di scena. Spesso nei suoi dipinti lo sfondo è privo di dettagli proprio per mettere in evidenza il soggetto illuminato.

Caravaggio studiava i modelli umani all’interno del suo studio e li illuminava con lanterne, creando quindi luce direzionata o luce radente. Otteneva così un forte rilievo scultoreo. Le figure quindi sono prodotte da forti contrasti di luminosità tra di luci e profonde ombre.

La luce nei dipinti di Caravaggio diventa una componente simbolica e spirituale oltre che strumento di valori plastici. Lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan definì la pittura di Caravaggio come realismo drammatico. Infatti nelle opere dell’artista il tema religioso si coniuga con quello sociale poiché il divino viene rivelato dai poveri. 

A Siracusa, nel 1608, Caravaggio si avvicinò all’archeologia e alle antichità architettoniche ellenistiche e romane.

L’evoluzione dello stile

1594. Nel periodo vissuto a Roma intorno al 1594 Caravaggio dipinse soprattutto ritratti e copie di devozione.

1596. Durante il periodo passato presso lo studio del Cavalier D’Arpino, intorno al 1596, Caravaggio dipinse alcune nature morte e decorazioni all’interno di opere più importanti.

1597-1560. Negli anni passati presso il Cardinal del Monte, tra il 1597 e il 1560,  la pittura rivoluzionaria di Caravaggio fece molto scalpore. Infatti forte della protezione del Cardinale Caravaggio inizio a sperimentare una pittura di grandi opere lasciando da parte le piccole nature morte e i ritratti.

1599. Caravaggio iniziò inserire soggetti popolari nelle sue opere religiose a partire dal 1599 quando dipinse per la chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Soprattutto in San Matteo e l’angelo si ritrovano personaggi che richiamano una estetica popolare. Il risultato è di un grande realismo intriso di drammaticità. Questo taglio poetico avvicinò il suo lavoro ai valori spirituali espressi dal pauperismo nato all’interno della Chiesa Cattolica.

1606. La condanna alla decapitazione, comminata nel 1606, portò Caravaggio a rappresentare spesso nei suoi dipinti teste mozzate.

Influenze stilistiche da altri artisti del passato

Le influenze sulla pittura di Caravaggio che provengono dalla scuola Veneta di Giorgione, Tiziano e Tintoretto sono frutto degli insegnamenti di Paterzano. Secondo il biografo Bellori inoltre l’artista insieme al suo maestro compì un viaggio a Venezia dopo aver abbandonato Milano. Lo storico Roberto Longhi riscontro nell’opera di Caravaggio forti influenze dell’area bresciana.

L’artista studiò inoltre le opere di Foppa, Borgognone, Savoldo, Moretto e Romanino. Inoltre se dedicò allo studio di Vincenzo Campi esponente della pittura Cremonese. Sempre secondo Roberto Longhi le prime idee sulla rivoluzione luministica Caravaggio le maturò studiando questi dipinti. A Roma Caravaggio studiò attentamente l’arte classica e gli artisti del Rinascimento italiano. Approfondì in particolare le opere di Michelangelo e Raffaello e di Tiziano, Correggio e Leonardo.

Eredità artistica

Allievi e seguaci di Caravaggio

L’opera di Caravaggio ha avuto una grande influenza su gran parte della pittura barocca. Questa influenza prese il nome di caravaggismo.

Le opere di Caravaggio nei musei del mondo

La fama di Caravaggio si consolidò nel ventesimo secolo dopo un lungo periodo di abbandono critico. Oggi i dipinti di Caravaggio sono considerati un patrimonio dell’umanità e si trovano nei maggiori musei del mondo.

Le opere di Caravaggio

Bacco adolescente di Caravaggio

Bacco adolescente di Caravaggio
Bacco adolescente

1589. Bacco adolescente, tra il 1589 e il 1596, olio su tela, 95 x 85 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

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Il sacrificio di Isacco di Caravaggio

Il Sacrificio di Isacco di Caravaggio
Il Sacrificio di Isacco

1591. Sacrificio di Isacco, 1591, olio su tela, 104 X 135 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

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Ragazzo con cesta di frutta di Caravaggio

Ragazzo con cesta di frutta di Caravaggio
Ragazzo con cesta di frutta

1593. Ragazzo con cesta di frutta, 1593-1594, olio su tela, 70 x 74 cm. Roma, Galleria Borghese

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Bacchino malato

Bacchino malato di Caravaggio
Bacchino malato

1593-1594. Bacchino malato, 1593-1594, olio su tela, 67 x 53 cm. Roma, Galleria Borghese

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Canestra di frutta di Caravaggio

Canestra di frutta di Caravaggio
Canestra di frutta

1594/1598.Canestra di frutta, 1594/1598, olio su tela, 49 x 62 cm. Milano, Pinacoteca Ambrosiana

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La buona ventura di Caravaggio

La buona ventura di Caravaggio
La buona ventura

1596-1597. La buona ventura, 1596-1597 circa, olio su tela, 99 x 131 cm. Parigi, Musée du Louvre

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Narciso di Caravaggio

Narciso di Caravaggio
Narciso di Caravaggio

Caravaggio, Narciso, tra il 1597 e il 1599, olio su tela, 112 x 92 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica.

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Scudo con testa di Medusa

Scudo con testa di Medusa di Caravaggio
Scudo con testa di Medusa

1598. Scudo con testa di Medusa, 1598 ca., olio su tela, 60 x 55 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi

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Vocazione di San Matteo di Caravaggio

Vocazione di San Matteo di Caravaggio
Vocazione di San Matteo

1599-1602. Vocazione di San Matteo, 1599-1602, olio su tela, 322 x 340 cm. Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli

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Conversione di San Paolo di Caravaggio

La Conversione di San Paolo della Cappella Cerasi, nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma
La Conversione di San Paolo della Cappella Cerasi, nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma

1600-1601. Conversione di San Paolo, 1600-1601, olio su tavola di cipresso, 237 x 189 cm. Roma, Collezione privata Odescalchi Balbi

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San Matteo e l’angelo di Caravaggio

San Matteo e l'angelo di Caravaggio
San Matteo e l’angelo

1602. San Matteo e l’angelo, 1602, olio su tela, 295 x 195 cm. Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli

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Martirio di san Matteo di Caravaggio

Martirio di san Matteo di Caravaggio
Martirio di san Matteo

1600-1601. Martirio di san Matteo, 1600-1601, olio su tela, 323 x 343 cm. Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli

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La crocifissione di San Pietro di Caravaggio

La Crocifissione di San Pietro di Caravaggio
La Crocifissione di San Pietro

1600-1601. La Crocifissione di San Pietro 1600-1601, olio su tela, 230 x 175 cm. Roma, Santa Maria del Popolo

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La cena di Emmaus di Caravaggio

La cena di Emmaus di Caravaggio
La cena di Emmaus

1601. La cena di Emmaus 1601, olio su tela, 141 x 196.2 cm. Londra, National Gallery

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La Madonna dei pellegrini di Caravaggio

La Madonna dei Pellegrini di Caravaggio
La Madonna dei Pellegrini

1604-1606. Madonna dei Pellegrini, 1604-1606, olio su tela, 260 x 150 cm. Roma, Chiesa di Sant’Agostino in Campo Marzio, Cappella Cavalletti

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La morte della Vergine di Caravaggio

La morte della Vergine di Caravaggio
La morte della Vergine

1605. La morte della Vergine, 1605 circa, olio su tela, 369 x 245 cm. Parigi, Musée du Louvre

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Le sette opere di misericordia di Caravaggio

Sette opere di misericordia di Caravaggio
Sette opere di misericordia

1606-1607. Le sette opere di misericordia, 1606-1607, olio su tela, 390 x 260 cm. Napoli, Pio Monte di Misericordia

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David con la testa di Golia di Caravaggio

David con la testa di Golia di Caravaggio
David con la testa di Golia

1609. David con la testa di Golia, 1609, olio su tela, 125 x 101 cm. Roma, Galleria Borghese

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Bibliografia

  • Gianni Papi, Caravaggio, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017, EAN: 9788809994270
  • M. C. Terzaghi, Caravaggio Napoli. Catalogo della mostra (Roma, 12 aprile-14 luglio 2019), 2019, M. C. Terzaghi Editore: Mondadori Electa, EAN: 9788891824004

Tutte le opere di Caravaggio

Link esterni

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Caravaggio, David con la testa di Golia, sul sito della Galleria Borghese di Roma.

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