La buona ventura di Caravaggio

Il dipinto La buona ventura fa parte delle opere del periodo chiaro di Caravaggio. Dello stesso tema esiste un precedente dipinto realizzato dall’artista nella bottega del Cavalier d’Arpino tra il 1593 e il 1594.

Caravaggio, La buona ventura, 1596-1597 circa, olio su tela, 99 x 131 cm. Parigi, Musée du Louvre

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Indice

Descrizione de La buona ventura di Caravaggio

Una giovane zingarella si avvicina ad un giovane nobile ben vestito e gli predice il futuro, attraverso la lettura della mano. La zingarella è abbigliata con abiti semplici e un po esotici. La giovane ha un aspetto curato, porta un turbante fissato sotto la gola e una veste pesante annodata alla spalla destra. Il giovane, invece, indossa abiti ricchi ed eleganti, una giacca di velluto prezioso dalla quale fuoriesce il colletto di una camicia di pregio. Sul capo porta, poi, un cappello piumato, indossa dei guanti e, infine, al fianco sinistro si intravede l’elsa di una spada. I due ragazzi scambiano uno sguardo molto intenso.

Il giovane, rivolto verso sinistra, guarda negli occhi la giovane con un’espressione incerta. La spavalderia, dettata dalla sua condizione, è sottolineata, infatti, dalla mano destra appoggiata al fianco. Nonostante questo, i suoi occhi tradiscono un certo timore, forse, a causa della sicurezza che si legge nello sguardo della zingarella. La giovane, dall’aspetto rubizzo sembra catturare lo sguardo del ragazzo per distoglierlo dal furto dell’anello. Sul suo volto, inoltre, si coglie un forzato sorriso mentre lo sguardo è attento a sorvegliare la reazione del giovane. Lo sfondo è rappresentato da una parete sulla quale si proiettano le lunghe ombre di un’architettura.

Interpretazioni e simbologia de La buona ventura di Caravaggio

La buona ventura è un dipinto che appartiene alla categoria delle scene di genere, cioè a rappresentazioni di vita quotidiana e di strada. Nonostante i dipinti fossero destinati ad una fruizione decorativa delle case degli aristocratici, non è escluso, però, che veicolassero messaggi morali o di altro genere.

Nel dipinto di Caravaggio, La buona ventura è, forse, sottinteso un monito a non prestarsi alle lusinghe di persone poco raccomandabili. Infatti, la zingarella è rappresentata come una giovane, apparentemente, ben disposta che approfitta dell’ingenuità del giovane per sfilargli l’anello dal dito. Un’altra lettura morale, per alcuni, contenuta nell’opera, è il monito verso il desiderio di conoscere il proprio destino senza rispettare la priorità della volontà divina che lo determina.

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L’artista e la società. La storia dell’opera

Caravaggio nacque nel 1571 e dopo un apprendistato, iniziato all’età di tredici anni, presso l’artista milanese Simone Peterzano, si trasferì nel 1592, a 21 anni, a Roma. Nella grande città pontificia beneficiò della protezione del cardinale Del Monte che commissionò all’artista molte opere. Una seconda versione de La buona ventura, dipinta negli anni 1593-1594, si trova presso la Pinacoteca Capitolina di Roma. Il tema trattato nei due dipinti ebbe molto successo tra gli artisti che, in seguito, seguirono le orme del maestro.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de la Buona ventura di Caravaggio

I dipinti realizzati a Roma, città nella quale Caravaggio si trasferì dal 1592, appartengono al periodo chiaro. Gli storici, infatti, hanno definito così lo stile che caratterizzò i lavori realizzati in quel periodo. Nello studio del Cavalier d’Arpino, Giuseppe Cesari, furono realizzate, per i nobili committenti romani, nature morte, scene di genere e ritratti. Il termine “chiaro” identifica, così, le opere che non presentano ancora forti contrasti e il fondo scuro dal quale emergono le figure messe in risalto da potenti lame di luce.

Al periodo chiaro appartiene la Canestra di frutta nella quale si può apprezzare la notevole attenzione per il dettaglio e la capacità di riprodurre le superfici naturali. Anche il Bacco adolescente fu dipinto in questo periodo. Ne La buona ventura sono le trame dei diversi tessuti ad essere attentamente rappresentate. Le pieghe degli abiti, la plissettatura della camicetta il velluto della casacca del giovane e la piuma, sono resi magistralmente con grande capacità tecnica.

Il colore e l’illuminazione

Pur trattandosi di un dipinto appartenente al periodo chiaro di Caravaggio, la luce inizia a creare un’atmosfera teatrale e intensa. Sulla parete dietro le figure, la luce radente proiettata crea una sferzata obliqua di luce che anima lo sfondo. I personaggi, infatti, sono messi in forte evidenza attraverso l’uso di forti contrasti di luminosità. La zingarella spicca con la veste e il turbante chiari e luminosi contro l’ombra di sinistra. Il giovane, invece, risalta perché ritagliato dal controluce del mantello scuro e dell’abbigliamento, contro la luce che si riflette sul fondo.

Gli incarnati dei due giovani sono caldi e saturi come i loro abiti, marrone scuro, quello della zingara e ocra molto intenso quello del giovane cavaliere. Anche la parete di fondo riluce di un ocra dorato che scalda l’intera atmosfera. Gli indumenti bianchi e luminosi creano delle zone luminose e brillanti che distribuiscono armoniosamente i pesi cromatici.

Lo spazio

La parete di fondo determina chiaramente la ridotta profondità del dipinto rivelando la propensione di Caravaggio verso ambientazioni interne o prive di dettagli ambientali. Lo spazio attivo è compreso tra i due giovani ed è determinato dai loro sguardi. Con il tempo, Caravaggio, contrarrà progressivamente lo spazio che avvolge i personaggi dei suoi dipinti. I lavori appartenenti al periodo scuro saranno caratterizzati da pose in studio e da sfondi scurissimi dai quali emergono le figure illuminate parzialmente con atmosfere teatrali.

La composizione e l’inquadratura

Il formato orizzontale del dipinto è, idealmente, diviso simmetricamente in due metà verticali. A destra il giovane e a sinistra la zingarella. I volti sono disegnati alla stessa altezza e con una inclinazione, nuovamente, speculare. L’asse del loro sguardo si solleva verso il centro del dipinto. I loro corpi sono ruotati centralmente e le braccia, destro della zingara e sinistro del giovane creano due parentesi compositive laterali. Ad interrompere la simmetria del dipinto e la statica delle posture concorrono le oblique degli abiti e dell’ombra proiettata sulla parete.

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