Il Peccato di Franz von Stuck

Il Peccato di Franz von Stuck è un famoso dipinto che nel primo Novecento rappresentò l’icona della donna seduttrice e peccatrice.

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893, olio su tela, 94,5 x 59,5 cm. Monaco. Neue Pinakothek

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Indice

Descrizione de Il Peccato di Franz von Stuck

Nel dipinto è rappresentato il busto nudo di una donna dalla pelle bianchissima con un serpente avvolto intorno alle spalle. Il corpo nudo della ragazza è coperto solamente dai lunghi capelli scuri che si confondono in alto con lo sfondo. La protagonista guarda in avanti verso l’osservatore con una espressione provocante. Il suo viso è in penombra ed emerge appena dal fondo scuro.

Il serpente è raffigurato con la testa poggiata sulla spalla destra della protagonista e i denti esposti come nell’atto di attaccare una preda. Lo sguardo dell’animale è diretto in avanti verso l’osservatore del dipinto e il suo corpo scende dalla spalla sinistra della giovane.

Interpretazioni e simbologia de Il Peccato di Franz von Stuck

Il Peccato (Die Sünde) è l’opera più nota di Franz von Stuck. L’immagine della giovane sembra apparire improvvisamente dal buio come in un incubo e la sua figura ricorda quella di un essere mostruoso. L’originalità dell’opera è rappresentata dagli sguardi delle due figure puntati in avanti.

La rappresentazione del peccato è presente in molte opere di Franz von Stuck. In questi dipinti il male è infatti associato all’erotismo e alla figura della donna predatrice. I protagonisti delle sue opere emergono da un fondo scuro. Le atmosfere quindi evocano il buio, l’ultraterreno, il male il peccato e l’erotismo che nasce dal pericolo.

L’immaginario biblico ne Il Peccato di Franz von Stuck

L’opera si offre ad una lettura biblica infatti il serpente nella tradizione cristiana rappresenta il simbolo del male. Franz von Stuck si ispirò diverse volte a episodi raccontati nella Bibbia che proponeva con un taglio contemporaneo. L’artista rivisitava infatti i temi religiosi interpretandoli con una sensibilità sociale e moderna. In un certo senso operò una secolarizzazione delle tematiche bibliche. L’intenzione dell’artista fu anche quella di desacralizzare la figura religiosa ed esplorarne il significato mondano. Negli stessi anni anche Edvard Munch dipinse una figura di Madonna al limite del blasfemo.

Eva moderna

Stuck interpretò l’episodio biblico del peccato originale sottraendo da esso ogni elemento narrativo. Nel dipinto infatti non vi sono riferimenti all’Eden, al frutto proibito e a Adamo. Solo Eva è raffigurata nell’ombra nuda e avvolta nelle spire del serpente. Una luce o fiamma sulfurea brilla debolmente in alto a destra. Il significato di questa debole luce non è chiaro. Forse fa riferimento all’inferno oppure allude alla conoscenza del bene e del male promessa dal demone in cambio della sua trasgressione.

Ne Il Peccato Franz von Stuck mette in luce la componente di intenzionalità di Eva che non è una semplice vittima del male. Attualizzando la figura di Eva, von Stuck la trasforma così in una femme fatale. Una donna predatrice e desiderosa di imporre il proprio potere sul partner.

Il tema del peccato si trova nell’opera di Franz von Stuck per la prima volta nel dipinto Die Sinnlichkeit (Sensuality) (collezione privata) del 1889.

Il male e la figura femminile ne Il Peccato di Franz von Stuck

Il Male e la figura femminile sono un binomio che si ritrova in antiche tradizioni e in molte opere di fine Ottocento. Von Stuck interpretò il tema del peccato biblico dipingendo il serpente come simbolo del male. La donna invece è la tentatrice colei che accoglie il male e cattura la preda attraverso la provocazione erotica. Il soggetto rappresentato da Von Stuck è trattato nel libro della Genesi della Bibbia. Il demonio in forma di serpente compare nel Paradiso terrestre e spinge Eva a trasgredire all’imposizione di Dio.

La psicanalisi, il sogno e l’occultismo

Le opere come Il Peccato risentono probabilmente delle ricerche sull’immaginario del sogno. Von Stuck operò infatti negli anni in cui Sigmund Freud elaborò la sua teoria della psicanalisi che stava mettendo in discussione il primato della religione. L’artista dipinse le sue opere in un clima culturale dominato inoltre dalle ricerche di Richard Wagner e Friedrich Nietzsche. Questi autori si interessarono alle pulsioni profonde della psiche mettendo in discussione la morale sociale e la religione. Parallelamente si diffondevano le scienze occulte come l’ipnotismo e lo spiritismo. Altri artisti della Secessione quali Albert von Keller e Gabriel von Max ospitarono sedute spiritiche. Probabilmente anche Stuck partecipò a tali riunioni e le ospitò a Villa Stuck.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione de Il Peccato di Franz von Stuck

Die Sünde (Il Peccato) di Franz von Stuck comparve per la prima volta alla prima mostra della Secessione di Monaco nel 1893. La Neue Pinakothek di Monaco visto il successo dell’opera la acquisì tramite donazione privata e la espose immediatamente.

Franz von Stuck partecipò con le sue opere all’Esposizione colombiana del 1893 a Chicago. Qualche settimana dopo fu presente quindi alla prima mostra della Secessione di Monaco. Nel 1896 Stuck espose poi alcuni suoi lavori in occasione dell’Esposizione annuale di Saint Louis. In questa sede espose Il Peccato che era l’opera più famosa tra quelle dipinte in quegli anni. Il dipinto partecipò poi alla prima mostra annuale alla Carnegie Art Galleries di Pittsburgh. Due anni dopo, nel 1898, fu anche alla terza mostra annuale alla Carnegie Art Galleries di Pittsburgh. Questo successo internazionale è quindi alla base delle molte versioni dell’opera dipinte in quegli anni da von Stuck.

L’artista e la società. La storia dell’opera Il Peccato di Franz von Stuck

Franz von Stuck dipinse dodici versioni dell’opera tra il 1891 e il 1912. I dipinti differiscono per piccoli dettagli e per la resa pittorica. Quella più famosa è conservata presso la Neue Pinakothek di Monaco.

Il pubblico del tempo fu scandalizzato dal dipinto che raffigurava un nudo diretto e privo di riferimenti alla tradizione figurativa. Inoltre il messaggio era deliberatamente provocatorio. Invece alcuni giovani artisti furono affascinati dall’operazione originale e spregiudicata di Franz von Stuck. Stuck considerò così l’acquisto del Museo come un momento fondamentale della sua carriera. Infatti dopo la sua esposizione alla Secessione di Monaco e la presentazione alla Neue Pinakothek di Monaco, Die Sünde acquistò molta notorietà. La sua immagine fu riprodotta in diversi ambiti e usata anche in una pubblicità dei primi del Novecento di un colluttorio.

Il successo de Il Peccato di Franz von Stuck

Il Peccato fu un dipinto molto conosciuto di Franz von Stuck che suscitò molte polemiche già dalla prima esposizione. Il medico tedesco e poeta Hans Carossa citò l’opera nel romanzo autobiografico intitolato “L’anno dei bei inganni” (Dr. Hans Carossa , Gesammelte Werke “Das Jahr der schönen Täuschungen”, II, Lipsia, 1949,). Carossa in visita alla mostra della Secessione viennese o presso la Neue Pinakothek descrive le sale e l’opera di von Stuck esposta. Il Peccato si trovava su uno speciale cavalletto circondato da un semicerchio di curiosi. I visitatori erano colpiti dal buio della sfondo, dai capelli di Eva, dal suo corpo pallido e conturbante e dal serpente. L’autore concluse che alcune opere d’arte rafforzano il senso di comunità dentro nell’osservatore. Altre invece evocano la solitudine e l’oscurità che ognuno porta dentro di sé. Questo è il caso dell’opera di Franz von Stuck.

Altre opere letterarie

Thomas Mann nel suo romanzo Gladius Dei (Spada di Dio), pubblicato nel 1902, alluse alla pittura di Franz von Stuck e probabilmente proprio a Die Sünde. Nel romanzo, Thomas Mann, inventò un personaggio, Ieronimus, che condanna la diffusione dell’arte a tema sessuale e blasfemo. Il protagonista sperimenta anche la visione della spada infuocata di Dio che calava sulla terra per distruggere l’arte degenerata che circolava a Monaco. Mann descrive anche il dipinto di una moderna Madonna racchiusa in una cornice d’oro. Si tratta probabilmente del tabernacolo disegnato da von Stuck con grandi colonne doriche. Stuck forse in seguito alla pubblicazione del romanzo di Mann ridisegnò il suo Künstleraltar, (Altare degli artisti). Spostò così Il Peccato esposto nella sua grande cornice dorata in alto trasformandolo in icona dell’arte.

Il dipinto di Von Stuck ispirò probabilmente la Madonna e altri ritratti femminili di Edvard Munch.

Le opere precedenti con soggetto religioso e

Von Stuck però tra il 1889 e il 1891, prima della prima mostra pubblica in cui espose Die Sünde, dipinse quattro opere con soggetti religiosi. Utilizzò poi i dipinti per la sua prima mostra personale alla Galerie Schulte di Berlino. Li espose anche in occasione della Mostra d’arte internazionale di Monaco dello stesso anno. Le opere sono Il giardino del Paradiso del 1889, conservato in una località sconosciuta, Lucifero del 1890, esposto presso The National Gallery for Foreign Art, Sofia, Bulgaria. Paradiso Perduto dipinto intorno al 1890 conservato in una località sconosciuta. La cacciata dal Paradiso del 1889 custodito presso una collezione privata.

Come gli altri simbolisti tedeschi anche Franz von Stuck utilizzò lo scandalo prodotto da queste opere per attirare il pubblico delle mostre. Inoltre i critici accolsero con favore i dipinti e Stuck fu spinto a creare una immagine ben più scioccante come Il Peccato.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de Il Peccato di Franz von Stuck

Il Peccato di Franz von Stuck è considerata dagli storici dell’arte una icona del movimento simbolista. Le figure della donna e del serpente sono idealizzate e immerse in una atmosfera tenebrosa che si avvale della luce come principale strumento di descrizione.

La tecnica

Il dipinto esposto a Monaco è un olio su tela e, come quasi tutte le altre versioni, è di media grandezza.

Il colore e l’illuminazione

La pelle della giovane è livida e chiara e resa con sfumature calde e fredde di toni leggermente colorati. Il serpente invece si percepisce grazie ai riflessi freddi prodotti dalla pelle lucida e scura. Nello sfondo scuro si individuano solo i segni delle violente pennellate. Rimane luminosa solo un porzione a forma di rettangolo nella quale è dipinta la firma dell’artista.

Il corpo della protagonista e il serpente sono illuminati direttamente dal fascio di luce che si proietta sulla parete di fondo.

Lo spazio

Chi osserva l’opera è direttamente coinvolto perché i due protagonisti sembrano consapevoli di essere osservati. Franz von Stuck ruppe così la parete virtuale che separa convenzionalmente lo spazio dipinto con quello reale dell’osservatore.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto è di forma rettangolare e sviluppo verticale come le altre versioni, tranne una. L’inquadratura è interamente occupata dalla figura della protagonista raffigurata a mezza figura. La cornice dell’opera è massiccia e dorata e presenta due colonne ai lati. Nel bordo inferiore della cornice è inciso il titolo dell’opera.

Le versioni dell’opera

Collezione privata, 1893-1895

Il peccato di Franz von Stuck pastello del 1893/1895
Il Peccato di Franz von Stuck pastello del 1893/1895

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893-1895 circa, olio su tela, 48,8 x 43,4 cm. Collezione privata

Staatsgemäldesammlungen, Neue Pinakothek di Monaco, 1893

Monaco, Il peccato di Franz von Stuck
Monaco, Il peccato di Franz von Stuck

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893, olio su tela, 94,5 x 59,5 cm. Monaco. Neue Pinakothek

Museum Villa Stuck di Monaco, 1893

Villa Stuck a Monaco, Il peccato di Franz von Stuck
Villa Stuck a Monaco, Il peccato di Franz von Stuck

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893, non datato (1893 circa), olio su tela, 88,5 x 53,5 cm. München, Museum Villa Stuck 

L’opera riporta la firma in alto a destra nella forma FRANZ / STVCK. Questa versione è conservata nella villa museo dell’artista a Monaco e fa parte del Künstleraltar costruito nello studio dell’artista.

Museum Wiesbaden, 1893

Wiesbaden, Il peccato di Franz von Stuck
Wiesbaden, Il peccato di Franz von Stuck

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893, Die Sünde, The Sin. Wiesbaden, Museum Wiesbaden

La firma si trova in alto a destra nella forma FRANZ / STVCK. Proviene dalla Collezione di Ferdinand Wolfgang Neess

Collezione Katharina Büttiker di Zurigo, 1895 circa

Il peccato di Franz von Stuck del 1895 circa
Il peccato di Franz von Stuck del 1895 circa

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1895 circa, olio su tela, 88 x 53,5 cm. Zürich, Deutschland, Collezione Katharina Büttiker

Questa versione si trovava nell’altare dell’arte di von Stuck.

Wallraf-Richartz-Museum und Fondation Corboud di Colonia, 1899

Il peccato di Franz von Stuck del 1899
Il Peccato di Franz von Stuck del 1899

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1899, olio su cartone, 32,5 x 77 cm. Köln, Deutschland, Wallraf-Richartz-Museum und Fondation Corboud

La firma dell’artista si trova in basso e a destra nell’iscrizione FRANZ / STUCK 99. Al centro della cornice dorata è incisa la scritta DIE SVENDE (Il Peccato). Tra le versioni è quella che propone il corpo disteso in orizzontale della protagonista.

Il peccato di Franz von Stuck del 1893-1894
Il Peccato di Franz von Stuck del 1893-1894

Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), 1893-1894, olio su tela, 90,2 x 53,3 cm. Luxembourg, Collezione privata

L’opera è stata acquistata dal collezionista il 6 novembre 2014, presso Sotheby’s, New York, con asta 19th Century European Art, il 6 novembre 2014, lotto 49. Il costo del dipinto è stato di $965,000 (€767.701,00).

Art Museum di Seattle

Versione del 1908 circa non datata realizzata in Synthonos (tempera) su tela, 88,6 x 55 cm. Seattle, Washington, USA, Frye Art Museum

Firma in alto a destra: FRANZ / STVCK. Dono di Charles and Emma Frye del 1952

Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo di Palermo

Del 1909, olio su tela, 88,5 x 53,5 cm. Palermo, Italia, Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo

Firma in alto a destra: FRANZ / STVCK

Nationalgalerie di Berlino

Non datato (1912 circa), olio su tela, 88 x 52,5 cm. Berlino, Staatliche Museen zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz, Nationalgalerie

Firma in alto a destra: FRANZ / STVCK

Museum of Arts and Crafts di Zagabria

post 1893 non datato, olio su tela, 56,5 x 46 cm. Zagabria, Muzej za umjetnost i obrt | Museum of Arts and Crafts

Firma in alto a destra: FRANZ STUCK. Il museo di Zagabria acquisì questa versione de Il Peccato nel 1995.

Approfondimento. Eva peccatrice

di Anna Maria Nosotti

Il peccato si manifesta in molteplici varianti e sotto molteplici aspetti: la lussuria è uno di questi. E se il peccato ha avuto un’origine, la tradizione biblica la fa risalire ad Eva, forse la prima Famme fatale della storia. Eccola infatti emergere dal primo quadro di Von Stuck oscura e misteriosa, coperta solo dai lunghi capelli, con un enorme serpente poggiato sulla spalla. Ma è più pericolosa lei o il serpente? E poi, si tratta di un essere reale o di un incubo? Sicuramente il suo sguardo penetrante attrae lo spettatore, che piano piano si trova a perdersi nel male.

La stessa immagine ritorna nella terza opera, questa volta però più nitida e inquietante. Tra queste due, ecco un altro dipinto, raffigurante una donna nuda (forse sempre Eva), semisdraiata nell’ombra, anzi nell’oscurità del male. Ma le versioni de “Il peccato” sono ben 12, in cui il simbolismo per certi aspetti Freudiano del cofondatore della “Secessione” diviene sempre più ossessivo e ripetitivo, difficile da definire, come complesso è l’animo della donna, nonostante un maschilismo allora, come oggi, imperante la voglia sempre vedere o come sottomessa o artefice del male, ma mai nella sua reale completezza.

Tilla Durieux nel ruolo di Circe di Franz von Stuck

Tilla Durieux nel ruolo di Circe di Franz von Stuck
Tilla Durieux nel ruolo di Circe di Franz von Stuck

Per il ritratto di un’altra famme fatale, sempre di questo autore, si rimanda a “Circe”, conservata presso l’Alte Nationalgalerie di Berlino. In questo quadro la modella per la maga Omerica è Odilie Godefroy, alias Tilla Durieux, attrice del cinema muto e del teatro. Attrice…femme fatale per eccellenza.

Consulta anche le pagine: Arte e teatro, Arte e femme fatale, Arte e eros, Arte e amore, Arte e letteratura, Le streghe nell’arte, Arte e bellezza femminile, La Bibbia nell’arte

Vai alla Sezione: Arte e cultura, Temi letterari

Leggi gli altri contributi di Anna Maria Nosotti: Arte e femme fatale, Arte e teatro, La Divina Commedia nell’arte, Ritratti di Dante Alighieri, Il diavolo nell’arte

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Bibliografia

  • A. Tiddia, S. Marinelli, Franz von Stuck. Lucifero moderno. Catalogo della mostra (Trento, 11 novembre 2006-18 marzo 2007), Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi, 2006, EAN: 9788876249815

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 11 febbraio 2022.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Franz von Stuck intitolate:

  • Il Peccato (Die Sünde)

Leggi La vita e tutte le opere di Franz von Stuck

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Franz von Stuck, Il Peccato (Die Sünde), sul sito della Neue Pinakothek di Monaco.

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