Las Meninas di Diego Velázquez

Las Meninas di Diego Velázquez rappresenta, forse, una sorta di autocelebrazione dell’artista, consapevole della sua importanza presso la corte di Filippo IV.

Diego Velázquez, Las Meninas, 1656, olio su tela, 318 x 276 cm. Madrid, Museo del Prado

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Indice

Descrizione di Las Meninas di Diego Velázquez

Al centro della scena la piccola Margherita in piedi si rivolge verso il fronte del dipinto. L’infanta mostra un’espressione serena e sicura mentre porge la mano destra a una damigella. Margherita indossa un ampio abito chiaro dai tessuti preziosi, damascati e decorati da ricami colorati. Il corpetto è stretto e aderente alla vita mentre la gonna con guardinfante è molto larga e arriva quasi a terra coprendo interamente il corpo della ragazzina. Lunghi capelli biondi incorniciano il suo viso.

Due damigelle accompagnano la infanta Margherita. Le ragazze indossano abiti simili, chiari con decorazioni di tessuto più scuro. La damigella che si trova a sinistra del dipinto si inchina e tiene la mano della infanta. La damigella di destra invece abbandona le mani sull’ampia gonna e osserva frontalmente verso l’osservatore. I loro giovani visi sono impreziositi da un’acconciatura sobria ma elegante, decorata con nastri ricamati.

A destra compare una donna nana vestita di scuro, con i lunghi capelli sciolti che ricadono lungo la schiena. La donna indossa una collana molto semplice e osserva in direzione centrale. Alla sua destra compare la figura di un adolescente. Ai piedi della nana riposa accucciato un grande mastino.

In secondo piano, in ombra, si intravedono due donne che conversano e posano per il ritratto. Sul fondo, in controluce sull’ingresso, appare la figura di un uomo fermo sui gradini.

A sinistra, parzialmente coperto da una grande tela, il pittore osserva davanti a se e tiene nella mano destra un pennello e la tavolozza nella mano sinistra. Infine, nello specchio affisso alla parete di fondo sono appena visibili due figure, una femminile e una maschile.

Il grande ritratto è ambientato in una stanza dalle pareti molto alte e poco illuminata.

Interpretazioni e simbologia di Las Meninas di Diego Velázquez

Las Meninas è il titolo in lingua spagnola del dipinto realizzato dal pittore Diego Velázquez. In italiano la traduzione è Le damigelle d’onore ma solitamente l’opera è indicata con il titolo in lingua originale.

Nel dipinto Las Meninas, Diego Velasquez ritrae la famiglia reale, che posa per uno dei tanti ritratti realizzati dall’artista come quello esposto al Prado che ritrae la figlia di Filippo IV. Un altro celebre ritratto dell’Infanta Margherita si trova al Louvre di Parigi. Anche al centro di questo dipinto si trova la bambina accompagnata da dame di corte. Alla destra di Margherita si trova Doña Maria Augustina de Sarmiento. A sinistra della piccola invece si trova Doña Isabel de Velasco. Sul fondo, dietro le dame di corte, si apre una porta e compare José Nieto che osserva la scena.

Las Meninas è considerato un capolavoro che consente più letture stratificate. Apparentemente, è un semplice ritratto di corte. In realtà, si tratta anche di una operazione di propaganda su quanto l’arte possa riprodurre efficacemente la realtà.

I misteri nascosti ne Las Meninas di Diego Velázquez

L’interpretazione della scena si presta a considerare diverse letture. Nel dipinto infatti compaiono alcuni elementi che creano un senso di mistero. Per questo, nel tempo, l’opera ha suscitato alcuni interrogativi rispetto alle scelte compositive di Velazquez. Un primo interrogativo sorge sul perché i due reali compaiono nel riflesso dello specchio. I commentatori hanno elaborato diverse teorie. Una di queste ipotizza che in realtà i due sovrani spiassero in penombra la scena di posa. La luce proveniente dal fondo, dove si trova Nieto, rivela invece la loro presenza. Poi qualcuno si è chiesto quale dipinto stia realizzando Velazquez.

Probabilmente, lo stesso Diego Velasquez dipinse Las Meninas con l’intenzione di lasciare spazio a diverse interrpretazioni. L’arrivo del cortigiano José Nieto sul fondo non ha una spiegazione rispetto alla sua funzione sulla scena. Poi, non è chiara la situazione dei reali riflessi nello specchio, se siano giunti al momento o se stiano osservando l’artista al lavoro. La presenza, infine, di Velasquez nel dipinto sta forse ad indicare l’intenzione di celebrare se stesso oppure di sancire la sua presenza alla corte di Filippo IV. Sicuramente, la sua intenzione fu quella di dichiarare l’assoluta superiorità della pittura sulle altre arti in qualità di esercizio intellettuale.

L’infanta Margherita

L’Infanta Margherita nacque nel 1651 e morì nel 1673. Quindi nel 1656, anno di  consegna del dipinto di Diego Velázquez aveva circa 5 anni. Filippo IV di Spagna perse la prima moglie, Elisabetta di Borbone, nel 1644 e il loro unico figlio, Baltasar Carlos morì nel 1646. Così il sovrano nel 1649 sposò Marianna d’Austria. Dalla loro unione nacque Margherita. Nacquero poi Felipe Prospero (1657–1661), e Carlo II (1661–1700) che prese il posto del padre all’età di 4 anni.

Lo studio di Diego Velázquez e i rapporti con re Filippo IV di Spagna

L’ambiente che ospita il ritratto dell’Infanta è lo studio dell’artista. Il re Filippo IV, infatti, intorno al 1650 concesse l’uso come studio de la Pieza Principal (sala principale), presso la Real Alcázar di Madrid, a Velazquez. Lo spazio era stato l’ultimo appartamento di Baltasar Carlos, il primo figlio del sovrano, e al suo interno il re sedeva spesso su una sedia a sua disposizione per osservare l’artista al lavoro.

I rapporti tra i vari membri della corte, compresi i reali, erano sottoposti ad una stretta etichetta di comportamento. Così il re, molto amante dell’arte, forse infranse la tradizione e strinse amicizia con l’artista. Alcuni commenti scritti da Filippo IV in seguito alla morte del maestro sembrano confermare tale ipotesi. Il re infatti si trovò nella difficile scelta di nominare il successore di Velazquez come pittore di corte.

La grande notorietà raggiunta da Las Meninas fece nascere anche alcuni aneddoti. Si racconta che fu Filippo IV a dipingere la croce rossa di Santiago sul petto dell’immagine di Velazquez.

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Las Meninas è conservato a Madrid al Museo del Prado.

L’artista e la società. La storia dell’opera

La Meninas risale al 1656 e fu dipinto dal maestro al’età di circa 57 anni ed è considerato il capolavoro dell’artista spagnolo. Velázquez infatti nacque a Siviglia, in Spagna nel 1599. La propria figura dipinta dal maestro è ritenuta dagli studiosi come uno dei suoi migliori autoritratti.

Diego Velázquez è considerato protagonisti della pittura del ‘600 spagnola. L’artista si formò a Siviglia e in seguito si trasferì a Madrid dove fu nominato pittore di corte di Filippo IV. In questa città passò parte della sua vita e esercitò la sua attività di ritrattista per la corte e per la famiglia reale. Velázquez si recò in Italia e durante il suo secondo viaggio realizzò il ritratto di Innocenzo X con il quale si confermò come un grande interprete del carattere e della psicologia del personaggio.

Il maestro spagnolo dipinse quindi il suo famoso ritratto di corte in tarda età e lo terminò circa quattro anni prima della sua morte avvenuta a Madrid nel 1660. Velázquez, negli ultimi anni di vita, dipinse poche opere e soprattutto ritratti della famiglia reale di Spagna.  Al tempo, l’artista era ormai un affermato pittore di corte che aveva servito la casa reale per quasi 33 anni. Questa affermazione risulta un’eccezione se si considera che nella Spagna del Seicento gli artisti non potevano raggiungere un elevato status sociale.

Filippo IV acconsentì ad essere ritratto ma in maniera indiretta a causa della sua età avanzata. Infatti nel dipinto, la sua immagine è riflessa nello specchio.

La fortuna critica di Las Meninas di Diego Velázquez

L’opera, nel corso degli anni ha quindi raccolto molti consensi tra gli artisti come Luca Giordano che definì il dipinto «teologia della pittura».

Nel 1734 in seguito all’incendio scoppiato nel palazzo dell’Alcazar andarono perduti 30 centimetri di tela nel bordo di sinistra.

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Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Las Meninas di Diego Velasquez

La pittura del Seicento spagnolo fu, in generale, condizionata dalle opere di Caravaggio che venne diffusa dai seguaci napoletani dell’artista. Per un altro verso, invece, furono le nature morte fiamminghe ad essere fonte di ispirazione. Nel cercare le fonti artistiche del dipinto Las Meninas, gli storici, hanno indicato il celebre dipinto intitolato I coniugi Arnolfini di Van Eyck come ispiratore del doppio ritratto riflesso.

La pittura di Diego Velasquez in Las Meninas è molto rapida ed eseguita con pennellate larghe. L’effetto è quello di una trama di segni applicati in modo sicuro e veloce. La materia pittorica è poco amalgamata e i colori sono posti sulla tela come usciti dal tubetto, non mescolati ad altri. Si tratta, infatti, di una tecnica che ispirò Édouard Manet e gli impressionisti. Le pennellate creano delle zone uniformi, quasi delle macchie, che ravvicinate, creano l’effetto desiderato di chiaroscuro o campiture più uniformi come sul pavimento o sui muri.

La tecnica

L’opera è un dipinto a olio su tela di 318 centimetri di altezza e 276 centimetri di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Il colore diffuso maggiormente sulla superficie del dipinto è un grigio tendente al bruno, più scuro nella parte alta e meno illuminata. Il pavimento è ocra moderatamente saturo perché colpito dalla luce del sole. I colori degli abiti delle donne e delle cortigiane sono tutti tendenti al grigio, al nero, tranne l’abitino del bambino di destra che ha riflessi rossi e porpora. L’abito dell’Infanta Margherita è bianco con riflessi ocra e molto luminoso. Spiccano fiori e decorazioni di rosso carminio, colore che si ritrova anche in un riflesso dello specchio e sulla croce disegnata sul petto di Velázquez. L’incarnato dei volti, soprattutto quello dell’Infanta Margherita, è chiarissimo e quasi color avorio.

Lo spazio di Las Meninas di Diego Velásquez

Lo spazio geometrico è rappresentato dalla fuga delle diagonali della parete di destra. Anche la grande tela poggiata a sinistra contribuisce a dimensionare lo spazio. Nel primo piano e nello spazio occupato dal gruppo sono le sovrapposizioni e le diverse grandezze tra le figure a creare di profondità. Infine, sul fondo, la figura del dignitario di corte che entra da l’idea della distanza alla quale è posto lo specchio che riflette i reali. Il punto di vista coincide anche con quello dello spettatore che viene inserito, con questo stratagemma, direttamente nello spazio.

La composizione e l’inquadratura

Il grande dipinto di Diego Velázquez è di forma rettangolare e l’inquadratura sviluppata in verticale valorizza l’altezza del grande studio dell’artista.

Sulle pareti dello studio prevalgono le linee ortogonali prodotte dalle cornici dei dipinti appesi. In primo piano invece sono più evidenti le linee curve create dalle figure dei vari personaggi che popolano la scena. A destra i tre visi allineati in primo piano creno una linea obliqua che dirige lo sguardo dell’osservatore verso la figura lontana di Nieto, affacciato in controluce.

La figura della piccola Margherita è costruita sulla verticale centrale e rappresenta una figura stabile che fa da centro alla composizione. L’allineamento dei visi dei personaggi che si trovano alla sua destra e alla sua sinistra creano inoltre una curva concava che mette in risalto la piccola protagonista dell’opera.

Il piccolo nano di destra con il suo movimento della gamba rivolto in avanti crea un punto di entrata nella scena e guida lo sguardo verso il centro. Infine, il retro della grande tela di sinistra crea una cornice che mette il risalto i personaggi centrali.

Approfondimenti. Le interpretazioni dell’opera nel tempo

Il pittore napoletano Luca Giordano, nel 1892, in seguito alla visita agli appartamenti privati dell’Alcazar di Filippo IV fu affascinato da Las Meninas. L’artista ne fu talmente colpito da definirlo “la teologia della pittura”. Giordano dipinse, così, un’opera intitolata omaggio a Velasquez conservata presso la National Gallery di Londra. Anche Pablo Picasso, in tarda età, realizzò 58 tele dedicandole a questo dipinto che furono, poi, donate al museo di Picasso a Barcellona.

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Bibliografia

  • Maurizio Marini, Velázquez, Giunti Editore. Collana: Dossier d’art, 2017 EAN: 9788809992450
  • Vincenzo Gambardella, Las Meninas allo specchio. Saggio su Diego Velázquez, Ensemble, Collana: Varia, 2020, EAN: 9788868816339
  • Carl Justi, Diego Velázquez, Parkstone Press Ltd, Collana: Mega Square, 2020, EAN: 9781783105571

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 16 novembre 2021.

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