Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

Il Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli è un dipinto giovanile che presenta però una maturità esecutiva nella costruzione anatomica del Santo.

Sandro Botticelli, Martirio di San Sebastiano, 1473, tempera su tavola, 195 x 100 cm. Berlino, Gemäldegalerie

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Indice

Descrizione del Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

San Sebastiano è nudo e presenta un corpo magro e adolescenziale. Il Santo è rivolto a destra, legato ad un palo e il suo corpo è trafitto da alcune frecce. I piedi nudi di San Sebastiano poggiano su due rami spezzati.

La scena del martirio è ambientata in un paesaggio pianeggiante che sul fondo confina con uno specchio d’acqua. A sinistra, poi si colgono alcune alte torri collegate da moli e un promontorio. In secondo piano i soldati autori del martirio procedono verso il porto mentre uno di loro riposa sul prato. A destra, in ombra, un uomo si china per cogliere qualcosa dal terreno.

Interpretazioni e simbologia del Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

La nudità e la posa di San Sebastiano deriva dalla tradizione iconografica cristiano-cattolica.

Il neoplatonismo di Sandro Botticelli

Sandro Botticelli interpretò il tema cattolico del Martirio di San Sebastiano applicando i principi della filosofia neoplatonica. Infatti gli studiosi indicano che l’artista probabilmente fece parte dell’Accademia neoplatonica dal 1470 circa.

Marsilio Ficino e Agnolo Poliziano animavano la corte dei Medici a Firenze con le loro idee napoleoniche che interpretavano la realtà attraverso la combinazione di due principi, il divino e il materiale. Secondo le idee del neoplatonismo infatti l’uomo partecipa ad entrambi grazie alla ragione e agli impulsi dettati dai suoi istinti. L’uomo attraverso la ragione comprende il divino mentre seguendo gli impulsi dell’istinto è legato alla realtà materiale dell’universo.

Interpretando le teorie neoplatoniche, Botticelli distacca la figura del Santo dalla realtà terrena sospendendo la sua figura. Inoltre Sebastiano è avvicinato alla divinità rappresentata dalla luce ultraterrena malinconica e trascendente. I soldati invece partecipano totalmente alla materialità della violenza e sono anche fisicamente distanti dalla divinità del martire.

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Il dipinto di Sandro Botticelli è custodito presso la Gemäldegalerie di Berlino in Germania.

La storia dell’opera Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

Sandro Botticelli dipinse il Martirio di San Sebastiano nel 1473. La data del dipinto era presente sulla cornice originale che ora è perduta. Secondo le memorie dell’artista manierista Giorgio Vasari il San Sebastiano era affissa a un pilastro della chiesa di Santa Maria Maggiore di Firenze.

Sandro Botticelli realizzò questo dipinto nel suo periodo giovanile.

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Lo stile del Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

Nonostante la giovane età Botticelli dipinse una figura anatomicamente corretta ed espressiva.

Il paesaggio che ospita la scena del martirio ricorda le opere fiamminghe grazie alla descrizione minuziosa delle figure.

La tecnica

Il Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli è una tempera su tavola di 195 centimetri di altezza e 100 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Testo in preparazione

Lo spazio

I rami che sono rappresentati in scorcio prospettico nella parte inferiore del dipinto, sono orientati verso l’osservatore. Questo espediente spaziale offre un invito visivo e fa da tramite tra spazio reale e virtuale del dipinto.

La scena è osservata da un punto di vista molto basso che dona alla figura di San Sebastiano una dimensione monumentale. Inoltre la linea di orizzonte è piuttosto bassa e pare di osservare i soldati che si allontanano da una posizione elevata. Infine, i due tronconi di ramo che offrono sostegno a San Sebastiano si protendono verso l’osservatore. Si possono quindi considerare come il punto di contatto verso il fronte del dipinto nel quale si trova l’osservatore che ha come confronto i piedi di grandi dimensioni. Questo accorgimento compositivo sottolinea ulteriormente nello sguardo di chi osserva la monumentalità della figura.

La composizione e l’inquadratura

La figura di San Sebastiano occupa gran parte della dimensione verticale del dipinto. I due rami spezzati dipinti in basso hanno la funzione di sostenere i piedi del Santo.

Confronti con il Martirio di San Sebastiano di Sandro Botticelli

Piero del Pollaiolo dipinse un San Sebastiano, ora presso la National Gallery di Londra, qualche anno dopo quello di Botticelli. Il dipinto presenta una scena particolarmente dinamica e affollata. Inoltre Piero del Pollaiolo diede molta rilevanza ai soldati che incoccano gli archi e le balestre e scoccano le frecce.

Invece nel dipinto di Sandro Botticelli è assoluta protagonista la figura del Santo mentre i soldati sono rappresentati con piccole dimensioni mentre si allontanano dal primo piano. Francesco Botticini dipinse invece un Martirio di San Sebastiano molto simile a quello di Sandro Botticelli.

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Bibliografia

  • Aby Warburg, Botticelli, 2003, 2016, Abscondita Collana: Miniature, EAN: 9788884165770
  • Carlo Bo, Botticelli, 2003, Rizzoli Skira Corriere della Sera Collana: I classici dell’arte, EAN: 5000000159960
  • Guido Cornini, Botticelli, 2016, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809994249

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 20 maggio 2021.

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