Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli è un dipinto commissionato dal banchiere Gaspare di Zanobi del Lama per la sua cappella funeraria in Santa Croce a Firenze.
Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, 1475 circa, tempera su tavola, 111 x 134 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi
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Indice
Descrizione dell’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli
In alto, al centro del dipinto Maria, seduta, porge Gesù Bambino all’adorazione di un magio. Al di sopra di lei, sulla sinistra, San Giuseppe è appoggiato ad una roccia e osserva la scena. Il Santo indossa un abito blu scuro coperto da un ampio mantello ocra. Inoltre, sulla pietra accanto a lui sono posati alcuni oggetti.
Il magio che rende omaggio al Bambino indossa un abito nero riccamente ricamato con fili d’oro sulle spalle e sulla schiena. I suoi capelli sono grigi e corti e rivelano la sua anziana età. Il turbante è a terra come il suo dono contenente oro. Un altro magio, poi, di età matura, è inginocchiato ai piedi della Vergine. Nel vaso offre l’incenso e si trova al centro del dipinto. Il cappello è posato accanto a lui e regge il contenitore prezioso. Infine, il re magio più giovane si trova a destra. La corona dorata è ai suoi piedi. Si rivolge al compagno a sinistra e con la mano tiene il vaso contenente della mirra.
La famiglia de’ Medici nel dipinto
I membri della famiglia de’ Medici sono disposti a sinistra. Uno di loro guarda verso lo spettatore. In lontananza, poi, giungono altre persone. A sinistra, sullo sullo sfondo, vi sono dei ruderi classici. Si alzano, infatti, alti pilastri che sorreggono archi a tutto sesto. In alto rimane anche una parte di trabeazione. Invece, sul rudere di muro lapideo a destra è appollaiato un pavone. Inoltre, tra le fessure del muro e sul terreno crescono erbe di varie specie. In basso, a destra, altri dignitari osservano la scena. Uno di loro molto giovane guarda direttamente verso lo spettatore. Infine, nel paesaggio di fondo scorre un fiume. Lo traversa un ponte a schiena d’asino. L’acqua scorre e serpeggia verso la montagna in lontananza.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Gaspare di Zanobi del Lama commissionò a Botticelli il dipinto intitolato Adorazione dei Magi. L’opera era destinata all’altare maggiore della sua cappella funebre dedicata all’Epifania, nella chiesa di Santa Maria Novella. Il notabile fiorentino era un banchiere, sensale dell’Arte del Cambio. Inoltre, faceva parte della corte della famiglia de’ Medici. La scelta ricadde, così, su Sandro Botticelli perché, al tempo, era uno dei pittori protetti dalla potente famiglia di Firenze. Gaspare di Zanobi del Lama si fece ritrarre nel dipinto. Si trova, infatti, nel gruppo di destra e guarda verso lo spettatore. Indossa un abito azzurro e porta capelli corti e grigi.
Nel 1556 la famiglia Fedini assunse il patronato della cappella quindi nel 1570 passò a Flavio Mondragone, istruttore di Francesco I de’ Medici. Mondragone acquisito il potere sulla cappella dell’epifania decise poi di trasferire il dipinto di Botticelli presso il proprio palazzo di Firenze. Quando Francesco I de’ Medici accusò il Mondragone di tradimento, confiscò i beni del notabile. Il dipinto finì così molto probabilmente nelle collezioni del Granducato di Toscana.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Una lunetta con l’Adorazione del Bambino coronava la pala di Botticelli. Attualmente la lunetta si trova sul portale centrale della chiesa.
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Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
La tecnica
L’Adorazione dei Magi è una tempera su tavola di 111 centimetri di altezza e 134 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
Il dipinto intitolato l’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli è tendenzialmente caldo. Infatti, il colore più diffuso nella scena è il marrone-ocra della struttura che fa da scenografia alla scena. Le rupi, i tronchi e i ruderi di muro, sulla destra, sono colorati con ocra chiaro. Inoltre molte delle vesti sono di colore arancio, ocra e rosso.
Il mantello della Vergine è azzurro mentre la sua veste è rossa. L’abito di San Giuseppe è ocra arancio molto simile al colore che si ritrova sulle rocce e sui tronchi. Lo stesso colore ricopre, poi, anche l’abito del ragazzo in basso a destra. Alcuni membri della famiglia de’ Medici indossano vesti azzurre violette mentre altri, a sinistra, foggiano eleganti abiti rossi, verdi e color indaco.
I contrasti di luminosità mettono in evidenza gli abiti e i volti dei personaggi contro lo scuro delle ombre della struttura che protegge la Sacra Famiglia. Inoltre il cielo molto chiaro crea un forte contrasto con il primo piano.
La fonte luminosa è naturale ma non è rappresentata all’interno del dipinto. La luce proviene infatti da sinistra e mette in evidenza con ombre poco profonde il panneggio degli abiti e le fisionomie dei personaggi. L’interno della struttura centrale, invece, è completamente in ombra, soprattutto alle spalle di Maria e di Giuseppe.
Lo spazio
Botticelli reinterpretò lo spazio scenico dell’Adorazione dei Magi che la tradizione iconografica aveva dettagliatamente codificato. Il modello più rappresentato prevedeva infatti la disposizione dei gruppi di personaggi organizzati in una narrazione orizzontale e direzionata verso la Natività. Infatti la Sacra Famiglia si trovava ad una estremità e il corteo dei Magi giungeva dall’estremità opposta. Questo modello era tratto dalla Sacra Rappresentazione che rievocava l’evento nelle vie di Firenze.
Il maestro fiorentino invece introdusse la visione frontale della scena. Inoltre la sacra famiglia si trova al centro e i personaggi secondari sono disposti su ali prospettiche laterali.
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Bibliografia
- Aby Warburg, Botticelli, 2003, 2016, Abscondita Collana: Miniature, EAN: 9788884165770
- Carlo Bo, Botticelli, 2003, Rizzoli Skira Corriere della Sera Collana: I classici dell’arte, EAN: 5000000159960
- Guido Cornini, Botticelli, 2016, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809994249
La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 29 dicembre 2021.
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, sul sito della Galleria degli Uffizi di Firenze.
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