Il Gruppo degli Otto

Il Gruppo degli Otto si formò in Italia a metà del Novecento in seguito alla decisione di alcuni artisti di abbandonare il Fronte Nuovo delle Arti.

Pagina aggiornata il: 22 giugno 2021. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Con il nome Gruppo degli Otto si indica l’esperienza comune, durata dal 1952 al 1954, di alcuni artisti italiani attivi a metà del Novecento.

La storia del Gruppo degli Otto

Gli otto artisti che decisero di riunirsi facevano parte della più ampia realtà indicata come Fronte Nuovo delle Arti, nata nel secondo dopoguerra. Dalla seconda metà degli anni Quaranta del Novecento intorno a figure carismatiche quali Renato Guttuso molti artisti si riunirono intorno all’ideologia di sinistra. La loro esperienza fu fortemente influenzata dalla partecipazione ad attività antifasciste o addirittura la militanza nella Resistenza italiana al nazi-fascismo.

Intorno al 1950 alcuni artisti appartenenti al Fronte Nuovo delle Arti decisero di sperimentare un linguaggio astratto. Il nucleo principale del Fronte però, con Renato Guttuso in testa, era fortemente contrario a questa scelta. Infatti una delle condizioni dell’arte sociale promossa dal Fronte era quella di proporre una facile lettura in favore di una efficace propaganda degli ideali socialisti. Alla base dell’ideologia del Fronte Nuovo delle Arti vi erano infatti posizioni dichiaratamente marxiste.

La scelta di sperimentare posizioni meno figurative era infatti considerata troppo individualista e in dialogo con il novecentismo e con il Realismo Socialista.

Il critico dell’arte Lionello Venturi nel 1950 precisò la sua posizione rispetto alle nuove tendenze astratte coniando il termine di astratto-concreto. Il critico quindi teorizzò la coesistenza tra astrazione e istanze personali dell’artista. Questa concezione moderò così il concetto storico di astrattismo geometrico legittimando la presenza di figure riconoscibili nelle opere astratte.

Le mostre del Gruppo degli Otto

Gli artisti Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova, nel 1950, sposero insieme in occasione della XXV edizione della Biennale d’Arte Internazionale di Venezia. Gli artisti rappresentarono la componente astratta del Fronte Nuovo delle Arti. In opposizione era presente anche la componente allineata con l’ortodossia figurativa del Partito Comunista Italiano PCI. Il Fronte Nuovo delle Arti a causa di questa scissione si scioglierà ufficialmente il 3 marzo 1950 a Venezia.

La fondazione del Gruppo degli Otto

Nel 1952 Afro Basaldella e Renato Birolli proposero di formare un gruppo di artisti dal carattere militante. Antonio Corpora contattò così il critico Lionello Venturi per un testo introduttivo sulla pubblicazione in occasione della XXVI edizione della Biennale d’Arte Internazionale di Venezia.

Lo scioglimento del Gruppo

Ennio Morlotti uscì dal Gruppo nel 1954 e in seguito lo lasciò anche Emilio Vedova. Il Gruppo degli Otto così si sciolse e i membri percorsero altre sperimentazioni individualmente.

Gli artisti del Gruppo degli Otto

Il critico d’arte Lionello Venturi fu il catalizzatore teorico del gruppo al quale aderirono Afro Basaldella, Renato Birolli, Antonio Corpora, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Emilio Vedova.

Il linguaggio del Gruppo degli Otto

Lionello Venturi, nel catalogo del 1952, interpretò il lavoro degli otto artisti come l’intento di uscire da l’antinomia astrattismo-realismo. Inoltre individuò la fonte ispiratrice della loro sperimentazione intorno al 1910 con influenze dal Cubismo, dall’Espressionismo e dall’Astrattismo.

Rispetto al linguaggio utilizzato, Venturi nel testo del 1952, giustificò l’utilizzo di un riverbero figurativo per un fine evocativo ed espressivo. Inoltre gli otto artisti rinunciarono all’ortodossia astratta accogliendo qualsiasi fonte di ispirazione interiore e figurativa. D’altra parte Venturi prese le distanze con l’informale dichiarando la necessità di un controllo formale dell’opera. In tal modo il critico rimarcò il rispetto della tradizione artistica italiana e l’apertura verso le esperienze europee. Inoltre sottolineò la necessità dell’autonomia dell’arte rispetto alle ideologie diversamente dalla componente realistica del Fronte legata alle istanze del PCI.

Le opere del Gruppo degli Otto

I lavoratori del mare di Antonio Corpora

I lavoratori del mare di Antonio Corpora
I lavoratori del mare di Antonio Corpora

Antonio Corpora, I lavoratori del mare, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Interno di fabbrica di Emilio Vedova

Interno di fabbrica di Emilio Vedova
Interno di fabbrica di Emilio Vedova

Emilio Vedova, Interno di fabbrica, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Il porto di Nantes di Renato Birolli

Il porto di Nantes di Renato Birolli
Il porto di Nantes di Renato Birolli

Renato Birolli, Il porto di Nantes, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Piccola vetreria di Giuseppe Santomaso

Piccola vetreria di Giuseppe Santomaso
Piccola vetreria di Giuseppe Santomaso

Giuseppe Santomaso, Piccola vetreria, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Gli scaricatori di Giulio Turcato

Gli scaricatori di Giulio Turcato
Gli scaricatori di Giulio Turcato

Giulio Turcato, Gli scaricatori, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Riparatrici di reti di Ennio Morlotti

Riparatrici di reti di Ennio Morlotti
Riparatrici di reti di Ennio Morlotti

Ennio Morlotti, Riparatrici di reti, 1949-1950, olio su tela, 70 x 100 cm. Forlì, Palazzo Romagnoli, Collezione Verzocchi

Consulta la scheda dell’opera…

Link esterni

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci