Futurismo

Il Futurismo fu una Avanguardia artistica italiana promossa da Filippo Tommaso Marinetti nei primi anni del Novecento attraverso diversi manifesti teorici.

Pagina aggiornata il: 8 agosto 2021. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Il Futurismo è considerato dagli storici dell’arte una delle prime Avanguardie storiche degli anni Dieci del Novecento. Il movimento nacque in Italia e si diffuse poi nel resto dell’Europa e nel resto del mondo Occidentale.

Il Futurismo interessò diversi ambiti della cultura, letteratura, arte, musica, teatro e cinema e permeò ogni aspetto della vita sociale. Infatti i futuristi si interessarono di gastronomia, moda, arredamento e architettura. Il poeta e intellettuale italiano Filippo Tommaso Marinetti coniò il termine di Futurismo e fu il principale promotore del movimento.

Il contesto storico del Futurismo

Gli anni nei quali Marinetti e gli altri artisti elaborarono il Futurismo furono caratterizzati sa un grande fermento sociale. Negli anni dieci del Novecento si crearono le condizioni che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Inoltre furono anni di grandi invenzioni nelle comunicazioni quali il telegrafo senza fili, la radio le prime cineprese. Anche in campo tecnologico si produssero i primi aeroplani e le automobili ebbero un primo impulso di massa.

La costruzione di una gran quantità di veicoli a prezzi relativamente moderati fu possibile grazie alla predisposizione di catene di montaggio industriali. Anche l’aspetto delle città cambiò in seguito alle nuove sollecitazioni tecnologiche. Furono infatti necessarie nuove strade per i veicoli, ferrovie ampie corsi e l’illuminazione elettrica ravvivò la notte urbana. Enormi cantieri nascevano nelle periferie delle grandi città per costruire le grandi fabbriche considerate come le nuove cattedrali tecnologiche.

L’impressione fu quella di una repentina accelerazione del ritmo esistenziale e l’inizio di uno sviluppo senza freni. In tali condizioni la trasformazione della società assunse una dimensione preponderante.

Questi fattori stimolarono intensamente la creatività dei giovani futuristi che manifestarono subito la loro vocazione militante e politica. Infatti la finalità degli  artisti fu quella di imporre una accelerata evolutiva alla società attraverso le loro opere e il loro esempio.

L’attivismo dei Futuristi

I futuristi manifestarono dai primi anni di nascita del movimento il loro carattere militante. Nel Manifesto dei pittori futuristi, del febbraio 1910 i firmatari si rivolsero ai colleghi artisti chiamandoli compagni, segno di forte un legame di appartenenza al gruppo. Gli artisti si dichiaravano quindi liberi grazie al progresso delle scienze rispetto agli schiavi del passato e sicuri radiosa magnificenza del futuro…

Gli artisti manifestavano la loro fede futurista anche con una forte presenza nella vita pubblica. Già Filippo Tommaso Marinetti con la pubblicazione del primo manifesto sul quotidiano francese Le Figaró dimostrò di avere una grande abilità mediatica. Le risse futuriste ebbero molta risonanza sui giornali italiani e contribuirono a creare la fama del movimento.

Le opere del Futurismo

Stati d’animo II: Quelli che restano di Umberto Boccioni

Quelli che restano di Umberto Boccioni, Seconda Serie
Quelli che restano di Umberto Boccioni, Seconda Serie

Umberto Boccioni, Stati d’animo II: Quelli che restano, 1911, olio su tela, 70.8 x 95.9 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA)

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Avanguardie artistiche storiche, Futurismo


Stati d’animo II: Quelli che vanno di Umberto Boccioni

Quelli che vanno di Umberto Boccioni, Seconda Serie degli Stati d'animo
Quelli che vanno di Umberto Boccioni, Seconda Serie degli Stati d’animo

Umberto Boccioni, Stati d’animo II: Quelli che vanno, 1911, olio su tela, 70.8 x 95.9 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA)

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Avanguardie artistiche storiche, Futurismo


Stati d’animo II: Gli addii di Umberto Boccioni

Gli addii di Umberto Boccioni, Seconda Serie
Gli addii di Umberto Boccioni, Seconda Serie

Umberto Boccioni, Stati d’animo II: Gli addii, 1911, olio su tela, 70.5 x 96.2 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA)

Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…

Ti possono interessare anche: Avanguardie artistiche storiche, Futurismo


Le mani del violinista di Giacomo Balla

Dinamismo di un cane al guinzaglio di Giacomo Balla

Bambina che corre sul balcone di Giacomo Balla

Quelli che restano di Umberto Boccioni

Quelli che vanno di Umberto Boccioni

Gli addii di Umberto Boccioni

Elasticità di Umberto Boccioni

La città che sale di Umberto Boccioni

Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni

Bibliografia

  • AA.VV., I Futuristi e le Quadriennali, Electa, Roma 2008
  • Mario De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli, Collana: Universale economica. Saggi, 2014, EAN: 9788807884092

Link esterni

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci