Ritratto di Marcel Proust di Jacques-Emile Blanche

Ritratto di Marcel Proust di Jacques-Emile Blanche ritrae il famoso scrittore dandy francese all’età di 21 anni, ancora un cronista di mondanità.

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Jacques-Emile Blanche, Ritratto di Marcel Proust, 1892, olio su tela misure?. Parigi, museé d’Orsay

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Approfondimento. Il tempo perduto, il tempo ritrovato

di Anna Maria Nosotti

1892: Proust ha circa 20 anni, ma è già un magnifico dandy, perfettamente a suo agio in quel di Trouville, elegante luogo di villeggiatura nel Calvados. L’abito, assai curato, è impreziosito da un fiore all’occhiello: una camelia oppure un’orchidea, il fiore della Recherche.

Proust amava moltissimo questo quadro, al punto di non volersene separare mai, in nessuna circostanza; infatti si tratta di un ritratto che sfida il passare degli anni, la malattia, il dolore…Come per Dorian Gray, il nostro scrittore amava mantenere di sé un’immagine carica di gioventu’, capace di vincere il trascorrere del tempo, lui che del rapporto col tempo farà il nocciolo della sua produzione letteraria.

Certo, la storia e il suo evolversi fanno capolino nei sette volumi della Recherche du temp perdu, ma quello che a lui preme è l’analisi del tempo interiore, quello della memoria, del ricordo, delle emozioni rievocate dalle sensazioni.

E di questo è intrisa tutta la sua opera: tutti ricordano alcune pagine (l’episodio delle Madeleine è sicuramente il più rappresentativo), in cui la memoria involontaria si attiva attraverso profumi, suoni, oggetti che richiamano ricordi, e grazie alla quale dilatiamo il tempo, per cui attimi del passato diventano lunghi momenti di riflessione e verità.

Ma l’unico tempo concesso alla nostra memoria, che non andrà perduto finché perdurrà la nostra esistenza, è quello ritrovato, in cui possiamo far rivivere un passato che altrimenti sarebbe immediatamente perso. Il ricordo vince la morte? Foscolianamente direi di si.

Marcel Proust e il suo tempo

È indubbia anche l’influenza che esercitò su di lui il filosofo Bergson, per cui il tempo della scienza (oggettivo) e quello della coscienza (soggettivo) mal potevano conciliarsi tra di loro, ma la maestria di Proust si rivela nel calare questi concetti in una narrazione musicale, ma lenta, come il tempo della mente.

Ma torniamo al suo ritratto o meglio al suo rapporto con l’arte figurativa. Nei suoi romanzi sono presenti continui riferimenti ai maestri della pittura, e in questo l’autore realizza una vera e propria fusione tra arte e vita, propria del decadentismo. Proprio per questo, nel 2022 il museo Carnevalet di Parigi ha dedicato una mostra a Marcel Proust, la cui locandina è costituita per l’appunto dall’opera di Blanche di cui stiamo parlando. L’esposizione conteneva foto, quadri, locandine pubblicitarie legate alla vita dell’artista e ai suoi rapporti col mondo culturale parigino dell’epoca. E fra questi, forse proprio la Parigi di un pittore come Caillebotte riesce, proustianamente, a fermare il tempo che altrimenti sarebbe andato perduto.

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Bibliografia

  • La pittura al Museo d’Orsay. Testi di Michel Laclotte, Geneviève Lacambre, Anne Distel, Claire Frèches-Thory, Marc Bascou. Premessa di Françoise Cachin, Scala, 1995 EAN: 2560460022700
  • Simona Bartolena, Parigi Musèe d’Orsay, Il Sole 24 Ore, 2005, EAN: 2570140011214
  • Musee d’Orsay – La Guida delle Collezioni, RMN, 2006, EAN: 2570140229985

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 19 maggio 2023.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Jacques-Emile Blanche, Ritratto di Marcel Proust, sul sito del museé d’Orsay di Parigi.

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