Profumo di Luigi Russolo

Profumo di Luigi Russolo è un dipinto che testimonia la ricerca della sinestesia sensoriale nell’ambito della pittura futurista.

Luigi Russolo, Profumo, 1910, olio su tela, 65,5 x 64,5 cm. Rovereto, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart), Collezione VAF-Stiftung

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Indice

Descrizione di Profumo di Luigi Russolo

La donna ritratta di profilo alza il viso verso l’alto e sembra quasi perdere i sensi perché inebriata dalgli effluvi profumati che si diffondono intorno a lei.

Interpretazioni e simbologia di Profumo di Luigi Russolo

In Profumo, Luigi Russolo creò una corrispondenza sinestetica tra i sensi della vista e dell’olfatto. Il soggetto dell’opera infatti, come dichiarato dal titolo è il profumo che inebria la protagonista, ritratta di profilo. Russolo utilizzando uno stile divisionista ricreò così, con una superficie vibrante di colori, l’atmosfera inebriante del profumo.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Secondo i documenti dell’epoca, Russolo ottenne uno grande successo esponendo l’opera nelle principali città del mondo occidentale. Prufumo comparve infatti a Milano, San Paolo, Detroit, New York, Filadelfia, Madrid, Zug, Barcellona, Losanna, Hannover. La Fondazione Feierabend utima proprietaria del dipinto ha consesso in deposito Prufumo di Luigi Russolo al Mart di Rovereto che ha inserito l’opera nelle proprie collezioni.

La storia dell’opera Profumo di Luigi Russolo

Luigi Russolo dipinse Profumo nel 1910, intorno all’età di 25 anni. Quest’opera, conservata al Mart di Rovereto, risale ad un periodo decisivo per l’evoluzione della carriera artistica di Russolo. Infatti nel dicembre del 1909 il giovane pittore incontrò a Milano il futurista Umberto Boccioni di 27 anni. Nel corso del 1910 insieme a Boccioni e a Carlo Carrà conobbe il teorico intellettuale del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti. I quattro giovani diventarono così molto amici e il loro sodalizio artistico portò alla redazione del Manifesto dei pittori futuristi (11 febbraio 1910) e del Manifesto tecnico della pittura futurista (11 aprile 1910).

Profumo presenta una certa somiglianza con un dipinto di Umberto Boccioni intitolato Testa femminile o Ritratto di una futurista. Questa affinità testimonia la relazione d’amicizia esistente tra i due pittori. Inoltre, stilisticamente, rivela l’influenza che il divisionismo di Gaetano Previati esercitò sui due colleghi.

Luigi Russolo si dedicò ad una personale ricerca di arte polisensoriale per elaborare una sinestesia tra forme, colori, suoni, profumi. Inoltre, Russolo fu il principale sperimentatore del futurismo musicale.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Profumo di Luigi Russolo

Profumo di Luigi Russolo è un dipinto che gli storici considerano di ispirazione divisionista e simbolista come altre opere del primo Futurismo. Infatti i giovani artisti, tra i quali Boccioni e Giacomo Balla, dimostrarono espressamente la loro ammirazione nei confronti delle opere del divisionista Gaetano Previati. Inoltre i curatori del Mart di Rovereto indicano questo dipinto di Luigi Russolo come un importante esempio delle ricerche sinestetiche futuriste.

Nel dipinto di Russolo si riscontra l’uso di una pennellata filamentosa che ricorda infatti il modo di lavorare di Previati. I contorni della protagonista si dissolvono grazie alle pennellate filiformi che amalgamano la figura e lo spazio che la circonda. Questa scelta formale rappresenta visivamente l’effetto del profumo diffuso nell’aria che provoca una perdita di sensi alla donna e che, quindi, ha la sensazione di inebriamento.

La tecnica di Profumo di Luigi Russolo

Profumo di Luigi Russolo è un dipinto realizzato con l’uso di colore olio applicato su una tela di 65,5 per 67,5 centimetri.

Il colore e l’illuminazione

Russolo utilizzò i colori in senso anti-naturalistico. Infatti le pennellate di colori accesi frammentano la superficie in tanti filamenti colorati. Nello spazio che circonda la donna serpeggiano aloni di celeste e viola. Si colgono poi colori caldi quali rosa e arancio. Tali toni accesi evocano sinestesicamente le intense note olfattive sprigionate dal profumo

Lo spazio

L’immagine dipinta da Russolo non descrive uno spazio tridimensionale. Infatti il profilo della donna è avvolto da spirali di colore.

La composizione e l’inquadratura

Profumo di Luigi Russolo è un dipinto rettangolare la cui inquadratura verticale offre molto spazio allo sfondo. Infatti gli aloni ondeggianti colorati simboleggiano gli effluvi del profumo che si liberano nell’aria.

Approfondimento. L’incontro tra Luigi Russolo e Umberto Boccioni

Quando Luigi Russolo e Umberto Boccioni si conobbero si trovarono subito d’accordo nel voler rinnovare l’arte in Italia. L’incontro tra Russolo e Boccioni, avvenuto nel dicembre del 1909, a Milano, è raccontato in un manoscritto conservato al Mart di Rovereto. Dalla descrizione, scritta da Luigi Russolo si può avere una impressione diretta dell’incontro.

Ho conosciuto Boccioni una sera a Milano, alla Famiglia Artistica. Eravamo nel 1909.
Portava un berretto di rosso pelo, dei [sic] stivali fino al ginocchio, un corto soprabito con un grande collo di pelo. Lo si sarebbe preso per un russo. Era infatti arrivato da poco dalla Russia ove era andato da Parigi […] Il suo abbigliamento attirava l’attenzione, i suoi occhi e la sua espressione attiravano la simpatia. Ci presentammo reciprocamente. Le nostre idee si trovarono affini, i nostri ideali artistici vicinissimi, un uguale odio per il già fatto, il rifritto, i luoghi comuni nell’arte ci mise subito in contatto intimo. Diventammo amici
”.

Approfondimento. Il Manifesto dei pittori futuristi.

Luigi Russolo, insieme a Filippo Tommaso Marinetti, Balla, Carrà e Severini, l’11 febbraio 1910, firmò il Manifesto dei pittori futuristi. Nel testo scritto e pubblicato si coglie l’intento avanguardistico di demolire l’estetica corrente per rinnovare il linguaggio dell’arte in Italia. Le frasi dei pittori futuristi evidenziano il loro disprezzo verso le accademie d’arte, i docenti, i musei, il classicismo e l’arte ufficiale. La pittura futurista, invece, deve celebrare la vita moderna, la tecnologia e il futuro.

Per gli altri popoli, l’Italia è ancora una terra di morti, un’immensa Pompei biancheggiante di sepolcri”. “Dichiariamo guerra, risolutamente, a tutti quegli artisti e a tutte quelle istituzioni che, pur camuffandosi d’una veste di falsa modernità, rimangono invischiati nella tradizione, nell’accademismo, e soprattutto in una ripugnante pigrizia cerebrale”.

“Noi denunciamo al disprezzo dei giovani tutta quella canaglia incosciente che a Roma applaude a una stomachevole rifioritura di classicismo rammollito, che a Firenze esalta dei nevrotici cultori d’un arcaismo ermafrodito, che a Milano enumera una pedestre e cieca manualità quarantottesca, che a Torino inensa una pittura da funzionari governativi in pensione, e a Venezia glorifica un farraginoso patinume da alchimisti fossilizzati”.

“È vitale soltanto quell’arte che trova i proprî elementi nell’ambiente che la circonda”.

Approfondimento. Spirali di rumori e intonarumori di Luigi Russolo

Luigi Russolo, il 21 aprile del 1914, organizzò a Milano un concerto intitolato Spirali di rumori. Il pittore futurista nel concerto utilizzò gli “intonarumori”, strumenti musicali inventati da lui che generavano suoni e rumori. Gli strumenti erano costituiti da una cassa di legno e da un altoparlante in cartone o in metallo. Questi dispositivi sonori avevano l’obiettivo di riprodurre i suoni metropolitani e quelli prodotti da una battaglia. Inoltre simulavano i rumori di un’automobile in corsa per celebrare la tecnologia e la velocità.

Cosi nell’evento si diffusero rombi, tuoni, ronzii, scoppi e altri suoni della modernità vorticosa delle grandi città. Ogni intonarumore produceva un suono diverso, e quindi aveva un nome appropriato quale rombatore o ronzatorie. Russolo firmò anche suo manifesto L’arte dei rumori nel quale dichiarò di voler fondare una poetica multisensoriale. Scrisse: “Il nostro orecchio reclama sempre più ampie emozioni acustiche”.

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Bibliografia

  • G. Bellorini, A. Gasparotto, F. Tagliapietra (curatori), Luigi Russolo. La musica, la pittura, il pensiero. Nuove ricerche sugli scritti, Olschki, 2011, EAN: 9788822260529
  • C. Chianura, L’ arte dei rumori. Luigi Russolo. La musica futurista, Auditorium, 2016, EAN: 9788898599257
  • Mattia Lapperier, Luigi Russolo incisore. Catalogo generale delle acqueforti, Vanillaedizioni, 2020, EAN: 9788860574701
  • Eleonora Fiorani (Curatore), Apparizioni e bagliori metropolitani in Luigi Russolo, Catalogo della mostra, Mimesis, Collana: Mimesis, 2021, EAN: 9788857579399

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 14 maggio 2022.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Luigi Russolo, Profumo, sul sito del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart).

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