L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro

L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro fu realizzato dal pittore francese in occasione dei soggiorni in questa località tra il 1866 e il 1882.

Camille Pissarro, L’eremo di Pontoise, 1867, olio su tela, 150,3 x 200 cm. New York, Guggenheim Museum

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Indice

Descrizione de L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro

Il paesaggio dipinto da Camille Pissarro ritrae un piccolo borgo di case visibili a destra dell’opera, sulla collina. Sulla sinistra invece si vede un altro gruppo di case isolate a due piani. In corrispondenza del bordo inferiore del dipinto la via sterrata sale e serpeggia verso l’alto a destra mentre un altro sentiero, coperto dai cespugli, segue le case a sinistra. Due figure umane sono sedute sull’erba verde del prato, dipinto in primo piano, a lato della strada. Invece, a sinistra, alcuni alberi da frutto crescono su un leggero pendio.

Due donne in abiti contadini discorrono sulla strada accompagnate da una bambina vestita di bianco mentre un’altra contadina sale lungo la strada, reggendo un ombrellino per proteggersi dal sole. Infine si vedono altre persone ferme di fronte allo steccato di un orto. La collina coperta dalla vegetazione confina in alto con il cielo azzurro attraversato da nuvole bianche.

Interpretazioni e simbologia de L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro

Les coteaux de l’Hermitage, Pontoise è il titolo originale, in lingua francese, del dipinto di Camille Pissarro. The Hermitage at Pontoise è il titolo con il quale l’opera è indicata presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. In italia invece è nota come L’eremo di Pontoise.

La veduta dipinta da Pissarro ritrae un sentiero tortuoso che sale verso un gruppo di case del villaggio Pontoise, in Francia, noto come l’Hermitage. La curatrice del museo di New York indica che il taglio compositivo, il linguaggio e il soggetto usati da Pissarro per dipingere The Hermitage deriva dalla pittura di Gustave Courbet, di Edouard Manet e dai pittori della scuola di Barbizon. Oltre a queste influenze, Cornelia Lauf, la redattrice della scheda museale, considera il dipinto come un prodotto del suo momento storico e dei dibattiti politico-filisofici.

Forse si tratta di una coincidenza ma l’opera risale allo stesso anno in cui Marx pubblicò Das Kapital, il testo fondamentale per critica alla civiltà capitalista. Pissarro, inoltre, mostrando un’analoga sensibilità, decise di raffigurare dei popolani, individui appartenenti a una classe sociale umile. Molti critici ufficiali e accademici considerarono così questa scelta una volgarità, non degna di un’opera d’arte. Pissarro, imboccò quindi la via del realismo rifiutando la pittura accademica caratterizzata da temi irreali e celebrativi delle classi elevatete. L’intenzione di Pissarro fu quindi quella di dipingere scene realistiche ma presto lasciò il posto alla ricerca di effetti atmosferici, tipici dell’opera matura del pittore.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro si trova a New York conservato presso il Guggenheim Museum con numero d’inventario 78.2514.67. L’opera di Pissarro faceva parte, in precedenza, della Thannhauser Collection. Giunse quindi al museo di New York grazie alla donazione di Justin K. Thannhauser nel 1978.

L’artista e la società. La storia dell’opera L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro

Camille Pissarro nacque nel 1830, Saint Thomas, nelle Indie occidentali danesi, e morì nel 1903 a Parigi. L’eremo di Pontoise risale al 1867 circa. Il pittore impressionista dipinse quindi l’opera intorno all’età di 37 anni.

Camille Pissarro abitò saltuariamente a Pontoise tra il 1866 e il 1882, visitando i dintorni rurali per realizzare una serie di paesaggi di grandi dimensioni che sono stati definiti dagli storici dell’arte i suoi primi capolavori.

L’opinione della critica

A conferma che l’opera di Camille Pissarro si inserisce nella tradizione paesaggistica accademica francese, i curatori del museo di New York riportano un commento dell’epoca. Charles Blanc, un teorico dell’arte di metà Ottocento, scrisse che l’operazione compiuta da Pissarro “non dà semplicemente rilievo alle forme, ma corrisponde al sentimento che il pittore desidera esprimere, conforme alle convenzioni di una bellezza morale tanto quanto alle leggi della verità naturale”.

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Lo stile de L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro

La veduta realizzata da Pissarro, popolata da abitanti del luogo, giardini ben curati e abitazioni tipiche, non è solamente un esercizio naturalistico. Infatti, i curatori del museo di New York fanno notare come la scena va oltre la semplice osservazione della realtà. Individuano, invece, in quest’opera l’intenzione di Pissarro di portare avanti la tradizione paesaggistica accademica francese. Quindi, i curatori tracciano una linea temporale che parte dalle allegorie di Poussin ai paesaggi proto-cubisti di Paul Cézanne, che studiò e lavorò con Pissarro.

Pissarro così portò avanti questa ricerca ma eliminò dalla sua pittura le connotazioni storiche o emozionali che caratterizzavano i paesaggi dei suoi immediati predecessori. La sua interpretazione del paesaggio accademico di tradizione si concentra invece sui contrasti tra luce e ombra.

La tecnica

L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro è un dipinto realizzato con colori ad olio applicati su una tela di 150,3 centimetri di altezza e 200 cm. di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Nel paesaggio di campagna realizzato da Pissarro il colore più utilizzato è il verde brillante della vegetazione. In alto invece si colgono i toni di terra bruna dei campi coltivati. Sul pendio della collina si evidenziano, contro il verde, l’ocra delle mura delle case coloniche e l’ocra rosso dei tetti. La luce naturale che illumina il paesaggio proviene da destra e crea le ombre sulla strada in primo piano, proiettate dagli alberi e dalle contadine. Le facciate delle case di destra, quindi, sono in ombra e di colore più freddo mentre quelle a sinistra riflettono la calda luce solare.

Lo spazio

L’eremo di Pontoise offre l’ampia visione di una collina e del piccolo borgo costruito sul pendio lungo la strada sterrata che sale verso destra. L’ambiente è descritto attraverso le distanze suggerite dalle grandezze relative tra le figure e gli elementi del paesaggio. Il punto di vista è rialzato e pone l’osservatore in alto rispetto alle figure umane dipinte in primo piano. La profondità della scena è indicata dalle diverse dimensioni dei popolani e dalla dimensioni relative delle abitazioni.

Il primo piano quindi è occupato dal prato di destra, dalla strada, dalle donne che conversano e dal frutteto. Nel secondo piano, invece, si trovano gli edifici immersi nel verde. La strada serpeggiante crea poi un raccordo tra il primo piano e gli altri in profondità. Infine il profilo lontano della collina confina, in alto, con il cielo. La prospettiva aerea non è percepibile, così, quella di altezza rispetto al bordo superiore assume una grande importanza nel costruire lo spazio.

La composizione e l’inquadratura

L’eremo di Pontoise di Camille Pissarro ha forma rettangolare. L’inquadratura orizzontale permette un’ampia veduta della collina e del borgo. La struttura compositiva è sostenuta dalla strada che sale serpeggiando e sorregge come un asse portante le parti del paesaggio. Le direttrici visive sono curve e sinuose in primo piano. Prevalgono le verticali e le orizzontali al centro sugli edifici mentre in alto è in forte evidenza la linea discendente verso destra del profilo del colle.

Inoltre, la struttura è sostenuta da tre assi obliqui che si incrociano verso l’alto a partire dal basso. Iniziano così dalla strada che sale verso sinistra, procedono poi con il tratto che sale verso destra, che continua con le chiome rossastre degli alberelli, e infine con il profilo della collina che scende verso destra. Infine, l’equilibrio tra le masse formali e le masse cromatiche è ottenuto grazie alla distribuzione, nei due lati della strada, di edifici e vegetazione. La progressione della strada verso l’alto e la successione degli assi obliqui crea un forte movimento dal basso verso l’alto del piano figurativo.

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Bibliografia

  • Ludovico Rodo Pissarro, Lionello Venturi, Camille Pissarro, son art, son oeuvre, Paris, P. Rosenberg, 1939, n° 1516
  • Ludovico Rodo Pissarro, Lionello Venturi, Catalogue de l’exposition Pissarro, Paris, Réunion des musées nationaux, 1980, n°53
  • Maria Teresa Benedetti, Pissarro, Giunti, Collana: Dossier d’art, 2000, ISBN: 9788809762596
  • Isabelle Compin, Anne Roquebert, Catalogue sommaire illustré des peintures du Musée du Louvre et du Musée d’Orsay, Paris, Réunion des musées nationaux, 1986
  • Isabelle Compin, [coordination], Geneviève, Lacambre, [coordination], AnneRoquebert, Musée d’Orsay. Catalogue sommaire illustré des peintures, Paris, Réunion des musées nationaux, 1990
  • (dir.) Guy Cogeval, Le Musée d’Orsay à 360 degrés, Paris, Skira ; Flammarion ; Musée d’Orsay, 2013

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 9 febbraio 2023.

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