K = Trio di Josef Albers

K = Trio di Josef Albers è una grafica che risale al 1932 realizzata un anno prima dalla chiusura dell’Istituto Bauhaus a causa delle politiche naziste.

Josef Albers, K = Trio, 1932, grafite e gouache su carta Schoellers, 45,7 x 44 cm. Parigi, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

K = Trio di Josef Albers

Josef Albers, K = Trio, 1932, grafite e gouache su carta Schoellers, 45,7 x 44 cm. Parigi, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne

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Indice

Descrizione di K = Trio di Josef Albers

Il progetto grafico di Josef Albers è una composizione astratta nella quale si coglie le lettera K fortemente stilizzata. La lettera è inoltrw ripetuta per tre volte attraverso la sovrapposizione di figure dal diverso tono di chiarezza e tessitura. In basso, poi un rettangolo grigio occupa circa un terzo dell’altezza del dipinto.

Interpretazioni e simbologia di K = Trio di Josef Albers

Questo disegno di Josef Albers è uno studio preparatorio per un dipinto su vetro custodito presso la Josef and Anni Albers Foundation di Betania nel Connecticut. USA.

Presso il Musée national d’art moderne di Parigi è custodito un altro disegno preparatorio per una vetrata, Fabrik un gouache del 1926.

I disegni di Josef Albers, conservati presso i vari musei, sono legati soprattutto alla sua progettazione di vetrate. In questi elaborati grafici sono infatti presenti effetti di trasparenza e opacità finalizzati alla realizzazione delle composizioni su vetro. I curatori del Musée National d’Art Moderne di Parigi hanno riscontrato inoltre una certa affinità dei progetti con gli studi per la luce di László Moholy-Nagy, che allora dirigeva il laboratorio di metallo del Bauhaus.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

K = Trio di Josef Albers si trova a Parigi al Centre Pompidou, Musée national d’art moderne custodito presso il Cabinet d’art graphique con numero d’inventario AM 81-65-887. Josef Albers donò questo progetto al suo maestro, il pttore Vasilij Kandinskij, anche lui insegnante presso il Bauhaus. Nina Kandinsky, nel 1981, lasciò questa e altre opere al museo di Parigi attraverso legato testamentario.

L’artista e la società. La storia dell’opera K = Trio di Josef Albers

Josef Albers dipinse K = Trio nel 1932. L’artista nacque nel 1888 nell’attuale Germania e realizzò, quindi il progetto grafico all’età di circa 44 anni.

Il disegno intitolato K = Trio risale al 1932, un anno prima della chiusura del Bauhaus di Dessau da parte delle autorità naziste. Albers entrò a far parte del prestigioso Istituto di Arte e Design nel 1920, all’età di 32 anni. Dal 1923 diresse poi lo studio di pittura su vetro.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di K = Trio di Josef Albers

Albers creò campiture geometriche contrastanti e utilizzò diversi valori del nero per realizzare le zone piatte, trasparenti e organizzate in un motivo a righe nella seconda K. Questo pattern è già presente in Glove Stretchers III del 1928, conservato anch’esso presso il MNAM.

La particolare composizione con le lettere K sovrapposte ricorda le sperimentazioni tipografiche sviluppate al Bauhaus. Inoltre, secondo i curatori del Musée national d’art moderne di Parigi rappresenta un amichevole omaggio al maestro di Josef Albers, Vasilij Kandinsky.

Gli esperti del MNAM di Parigi sottolineano il valore del pattern compositivo elaborato da Albers in questo progetto. Infatti il disegno rivela il carattere formale delle ricerche condotte da Albers all’interno del Bauhaus.

Il progetto grafico tiene conto dei vincoli prodotti dalla tecnica del vetro sabbiato che non permette di realizzare immagini complesse. Infatti, il disegno prevede l’utilizzo di un numero limitato di colori, forme sintetiche e contorni netti. Per ottenere un’immagine più complessa, Albers applicò così le sue conoscenze della teoria della Gestalt (teoria della forma).

Le ricerche sulla teoria della forma

In questo modo il maestro del Bauhaus seppe utilizzare gli effetti ottici per articolare ritmicamente le forme e ottenere una composizione più dinamica. In particolare, Albers elaborò la ripetizione diagonale della lettera K. La composizione, come sottolineano i curatori del museo di Parigi, segue inoltre il modello musicale dell’accordo. Infatti, uno dei principi teorici del Bauhaus du quello della corrispondenza delle arti. Nei suoi corsi Albers propose ai suoi studenti esercizi finalizzati a tenere conto di altre discipline artistiche durante il processo creativo. Lo stesso maestro di Josef Albers, Kandinskij, elaborò un linguaggio indicato astrattismo lirico nel quale le forme e i colori seguono le regole della composizione musicale.

In K = Trio le lettere triplicate sono disposte secondo i principi delle ricerche condotte da Albers sull’instabilità della forma e l’ambiguità della superficie, nell’ambito della teoria della Gestalt. Grazie all’applicazione di tali principi, che rivelano come l’occhio umano organizza la visione, il disegno statico assume così l’illusione del movimento. Una delle possibilità offerte da questi studi fu l’utilizzo “un’asimmetria più dinamica”, che ricorda il principio di dissonanza teorizzato dal maestro Kandinsky negli anni Dieci del Novecento.

La tecnica

Josef Albers realizzò il progetto di K = Trio in grafite e gouache su un foglio di carta Schoellers di 45,7 per 44 cm.

Il colore e l’illuminazione

K = Trio è un progetto grafico realizzato con toni di grigio e nero applicati a forme geometriche regolari. L’immagine sfrutta quindi i contrasti di luminosità tra i diversi le diverse gradazioni di grigio.

Lo spazio

Nel titolo dell’opera compare la lettera K che si ritrova nel progetto grafico, ripetuta infatti tre volte. La ripetizione e la sovrapposizione delle tre lettere di diversa tonità crea una sensazione di profondità. Inoltre suggerisce una componente sonora che si avvicina ad un eco ambientale.

La composizione e l’inquadratura

La lettera K, nel progetto realizzato da Josef Albers subisce una traslazione spaziale dal basso verso l’alto, e una rotazione. Le tre figure delle lettere occupano quindi gran parte dell’inquadratura. In basso, un rettangolo orizzontale si colloca in prossimità del bordo inferiore e crea una base visiva per le lettere.

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Bibliografia

  • Josef Albers, Interazione del colore. Esercizi per imparare a vedere, Il Saggiatore, Collana: Saggi. Tascabili, 2009, EAN: 9788856501322
  • M. Pierini (a cura di) Joseph Albers. Catalogo della mostra (Modena, 8 ottobre 2011-8 gennaio 2012), Silvana, Collana: Cataloghi di mostre, 2011, EAN: 9788836621415
  • Josef Albers. Anatomia dell’omaggio al quadrato. Catalogo della mostra (Bellinzona, 28 settembre 2019-2 febbraio 2020), Magonza, 2019, EAN: 9788898756940

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 11 maggio 2022.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Josef Albers intitolate:

Leggi La vita e tutte le opere di Josef Albers

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Josef Albers, K = Trio, sul sito del Centre Pompidou, Musée national d’art moderne di Parigi.

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