Dante incontra Matelda di Nicolò Barabino illustra un episodio della Divina Commedia ambientato nel Purgatorio nel quale compare la protagonista.
Nicolò Barabino, Dante incontra Matelda, 1876-1877, olio su tela, 32,5 x 50,3 cm . Genova, Galleria d’Arte Moderna
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Indice
Descrizione di Dante incontra Matelda di Nicolò Barabino
Dante giunge da sinistra accompagnato da due figure maschili avvolte da una tunica. Matelda invece è raffigurata di profilo a destra avvolta in un abito bianco molto luminoso. I suoi lunghi capelli biondi sono avvolti da un velo trasparente mentre tra le mani porta dei fiori che sparge al suolo. La scena si svolge in un sottobosco nel quale crescono alti alberi che coprono interamente la superficie dipinta.
Interpretazioni e simbologia di Dante incontra Matelda di Nicolò Barabino
Matelda è un personaggio della Divina Commedia che compare nel Paradiso Terrestre (Canto XXVIII del Purgatorio). Dante incontra la donna poco dopo il suo ingresso nel giardino, oltre il fiume Lete. Matelda inoltre passeggia nel giardino canta e raccoglie dei fiori.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
La Galleria d’Arte Moderna di Genova acquistò da Mary Serra vedova Barabino il dipinto il 5 aprile 1932. L’opera è inserita nella raccolta intitolata “Pittura di storia e collezioni aristocratiche”.
L’artista e la società. La storia dell’opera Dante incontra Matelda di Nicolò Barabino
Dante incontra Matelda è un’opera realizzata tra il 1876 e il 1887 quando l’artista aveva superato ormai i 40 anni.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile del dipinto Dante incontra Matelda di Nicolò Barabino
Nicolò Barabino si formò a Genova ma si trasferì presto a Firenze. Fu autore di opere religiose, a tema letterario e storiche.
La tecnica
L’opera di Nicolò Barabino è dipinta con tecnica di impasto ad olio su una tela di 32,5 x 50,3 cm.
Il colore e l’illuminazione
Il dipinto presenta la quasi totalità della superficie dipinta di verde. Infatti la scena avviene nel giardino nei pressi del fiume Lete. Abbondano così tonalità diverse di verde che si scuriscono tra gli alberi dello sfondo. In primo piano invece il prato è risolto con pennellate di ocra e giallo tra l’erba. Il fiume è rappresentato da uno specchio d’acqua lento e molto scuro. Infine le tuniche e l’abito chiari dei personaggi creano macchie fortemente contrastate contro il colore ambientale. La figura di Dante Alighieri invece emerge per via del contrasto di complementarietà che si crea tra il rosso e il verde.
Lo spazio
La scena si svolge in un ampio spazio naturale tra alberi e prati coperti da erbe e fiori. La profondità non è molto accentuata. Infatti Matelda è dipinta in un primo piano però molto distante dall’osservatore. Oltre il fiume poi si notano a sinistra le tre figure maschili e quindi la quinta degli alberi che chiude la rappresentazione.
Approfondimento. La bella donna che si scalda ai raggi del sole
La salita lungo le pendici del Purgatorio è stata faticosissima: semplice scendere nell’abisso, faticoso riemergere ad una vita piena… Dante e Virgilio son giunti perciò sulla sommità della montagna, dove è collocato (in palese antitesi con la selva del peccato, in cui ha avuto inizio il viaggio del poeta) il Paradiso terrestre, l’Eden, il luogo in cui tutti noi avremmo potuto vivere, se Adamo ed Eva non avessero peccato, dando inizio alle nostre tribolazioni.
E finalmente i nostri eroi si trovano immersi in un paesaggio naturale dolcissimo, fiorito, allietato dal canto degli uccellini e da un’aria dolce “senza mutamento avere in sé ”: il cosiddetto locus amoenus. Al di là del fiume Letè, ecco che appare dinnanzi agli occhi di Dante una fanciulla bellissima, che avanza cantando , cogliendo fiori e poggiando i piedi a terra come se danzasse: insomma, la prima creatura incontrata fuori dal Purgatorio è una bella ragazza, la cui vista rasserena subito Dante, che , incantato, le rivolge la parola, paragonandola al personaggio mitologico di Proserpina:
«Deh, bella donna, che a’ raggi d’amore ti scaldi, s’i’ vo’ credere a’ sembianti che soglion esser testimon del core, vegnati in voglia di trarreti avanti», diss’io a lei, «verso questa rivera, tanto ch’io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar dove e qual era Proserpina nel tempo che perdette la madre lei, ed ella primavera».
La donna angelo
Che questa fanciulla sia una donna-angelo, appare chiaro al lettore: difficile invece sapere realmente chi sia questa Matelda (anche se, perché lei riveli il suo nome, dovremo attendere altri cinque canti). Alcuni ritengono si tratti di Matilde di Canossa, grande protagonista della scena politica europea tra l’XI e il XII secolo ; altri propendono per Mechthild von Hackeborn o per la nobildonna Matelda Nazarei di Matelica, che si fece suora di clausura e che Dante avrebbe potuto conoscere durante i suoi viaggi .
Quello che importa però è la sua forte valenza simbolica: se il Paradiso terrestre rappresenta la felicità umana, Matelda è la felicità stessa, quella che l’uomo possedeva prima del peccato. Ella, permettendo a Dante di immergersi nell’acqua del fiume, battezza Dante con l’acqua della verità, completa la sapienza della Ragione umana (Virgilio) e anticipa la Rivelazione e la Teologia (Beatrice)
Alcuni critici hanno poi fatto notare che invertendo la lettura del nome Matelda si ottiene così “adletam” e da qui “ad–letam” i cui significati sono vari: colei che conduce alle acque del Leté, ma anche colei che conduce alla beatitudine.
Anche questa donna ha ispirato numerosi artisti, attraverso i secoli: mi piace qui ricordare Dante’s Vision of Matilda di Dante Gabriel Rossetti o la Proserpina, dello stesso autore, entrambe di chiarissima derivazione dantesca.
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Bibliografia
- Davide Roscelli, Nicolò Barabino Maestro Dei Maestri, 1982, EAN: 2560827065678
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 5 agosto 2021.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Nicolò Barabino, Dante incontra Matelda, sul sito della Galleria d’Arte Moderna di Genova.
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