Il concerto campestre di Tiziano Vecellio

Manet, durante le sue visite al museo del Louvre di Parigi, fu molto colpito da Il concerto campestre di Tiziano Vecellio e si ispirò al dipinto per la sua celebre Colazione sull’erba.

Tiziano Vecellio, Il concerto campestre, 1510-1511, olio su tavola, 118 x 138 cm. Parigi Musée du Louvre

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione de Il concerto campestre di Tiziano Vecellio

Il concerto campestre è un dipinto di non certa attribuzione a Tiziano. Altri storici lo attribuiscono, invece, a Giorgione. Una donna di schiena, a destra, suona un flauto. Davanti a lei vi sono due uomini, vestiti in abiti rinascimentali, quello di destra suona mentre un’altra donna svestita, a sinistra versa dell’acqua all’interno di una vasca di marmo. Le due donne sono, parzialmente, velate da un tessuto che avvolge loro le gambe.

Il profilo della donna di sinistra è un riferimento ai volti classici. A destra, in basso, un gruppo di pecore è accompagnato da un pastore. Il prato nel quale si trova è chiuso da un ampio bosco di alberi che creano lo sfondo per figura della donna di destra. Al centro, in alto, si sviluppa e si approfondisce un paesaggio con alcune abitazioni. Il cielo è pesantemente ricco di nubi è scuro verso la parte alta. Sul prato nel quale sono sedute le figure dei protagonisti si notano, poi, molte specie di erbe raffigurate con grande dettaglio.

L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!

Scuola 2023-2024

Storia dell’arte. A breve troverai approfondimenti sulle principali epoche della Storia dell’Arte

Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de Il concerto campestre di Tiziano

Le figure sono state inserite con notevole equilibrio all’interno del paesaggio, abilità comunemente diffusa nella cultura figurativa dell’inizio del Cinquecento veneziano. Diversamente dallo stile di Giorgione le figure sono costruite in modo più robusto e con un modellato più evidente. Le interpretazioni più recenti attribuiscono a Giorgione i temi del concerto in natura e di una certa interpretazione della lirica pastorale.

La vegetazione dipinta in modo attento e particolareggiato del primo piano sono, forse, di derivazione leonardesca. Edouard Manet vide il Concerto campestre di Tiziano durante le sue visite al museo del Louvre. Per omaggiare questo dipinto che dichiarò di apprezzare molto in serie alcuni riferimenti nella sua tela intitolata Colazione sull’erba del 1863. In questo dipinto è evidente l’utilizzo del tonalismo unito ad una linea di contorno sfumata che crea forme incerte e chiamate con lo sfondo.

Il colore e l’illuminazione

La luce mette in risalto i corpi nudi delle due ragazze a destra come a sinistra. Al centro, illumina l’abito elegante del musico con il liuto. Il sole colpisce direttamente a destra il prato sul quale pascola il gruppo di pecore e a sinistra il paesaggio di sfondo. Il colore più evidente in tutto il dipinto è l’abito rosso del musicante. Invece, il colore più diffuso è il verde scuro, tendente al grigio, della natura.

Emergono per contrasto di chiarezza i corpi delle ragazze con i loro teli bianchi. Il volto del protagonista centrale e quello del suo compagno di destra sono posti in ombra e non si legge alcuna fisionomia. Anche il volto della ragazza di destra è nascosto dalla sua posizione. Nel dipinto si equilibrano le masse a destra e, a sinistra, per contrasti di chiarezza. Poi, il bosco e il paesaggio in alto e, quindi, in primo piano, l’alternanza delle figure chiare con quelle in ombra.

Lo spazio

Non vi sono elementi sui quali può agire la prospettiva geometrica se non la vasca marmorea di sinistra che è descritta con una leggera fuga prospettica e punta verso l’orizzonte. Lo spazio è, quindi, articolato nella sovrapposizione dei piani. Le figure, soprattutto nel gruppo seduto, descrivono lo spazio attraverso la loro sovrapposizione e il gioco di luci e ombre. Il paesaggio corre in profondità grazie allo stesso meccanismo percettivo, poi, grazie alla prospettiva aerea e alla rappresentazione dell’orizzonte nella parte alta del dipinto. La grandezza degli alberi e delle abitazioni da l’idea della distanza presente tra il primo piano e la sommità della collina. La distanza del paesaggio è leggibile attraverso la prospettiva aerea e Il dimensionamento delle montagne.

La composizione e l’inquadratura

Il primo piano è occupato interamente dal gruppo di figure dipinte verso la parte sinistra. Lontano, a destra in basso si trova il gruppo di pecore con il pastore. Da qui chiude la prima parte del dipinto una quinta naturale rappresentata dal bosco di destra e dall’albero di cui si vede solo il tronco che nasce da un leggero pendio, a sinistra. Quindi si sviluppa il paesaggio con le abitazioni costruite al sommo di una collina verso il centro. Infine lo sfondo che si amalgama con il cielo nuvoloso. Se si considerano gli sguardi e i volti dei personaggi il movimento è contratto verso il centro del gruppo seduto. I due musicisti si osservano e vengono osservati dalla donna di schiena. È quindi un movimento chiuso verso il buio e l’ombra senza che si possano individuare i particolari dei volti.

Articolo correlato

I tre filosofi di Giorgione da Castelfranco

© 2017-2024 ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci

Bibliografia

  • Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263

La scheda è quasi completa. Ancora qualche giorno di pazienza, grazie per la tua visita!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 3 marzo 2020.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Tiziano intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Tiziano, Il concerto campestre, sul sito del Musée du Louvre di Parigi.

Grazie per aver consultato ADO

Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.

ADO content