L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst (The Physical Impossibility of Death in the Mind of the Living)

L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst è l’opera dell’artista più conosciuta e riflette sul tema costantemente presente nei suoi lavori.

Damien Hirst, L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo (The Physical Impossibility of Death in the Mind of the Living), 1991, squalo tigre, vetro, ferro dipinto, soluzione di formaldeide, 217 x 542 x 180 cm. Londra, Saatchi Collection

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Indice

Descrizione de L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst

La grande opera di Damien Hirst si può considerare una installazione che racchiude uno squalo tigre morto. Il corpo dell’animale è sezionato e cotenuto all’interno di una grande teca riempita con formaldeide al fine di conservare le parti organiche. Lo squalo è disposto al centro dello spazio della teca e pare galleggiare nel liquido che lo conserva.

Interpretazioni e simbologia de L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst

The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living è il titolo originale in inglese dell’opera di Damien Hirst. In italiano è l’installazione è indicata come L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo.

Già la lettura del titolo assegnato all’opera dall’autore indica il carattere concettuale dell’operazione artistica elaborata da Damien Hirst. Infatti, l’artista inglese è noto per aver prodotto opere di grande impatto visivo e comunicativo con messaggi spesso criptici. Nel caso di questa importante opera, Hirst curò in particolare l’impatto emotivo diretto all’osservatore. Infatti, chiese al pescatore incaricato di catturare lo squalo, di trovare un esemplare in grado di divorare un essere umano.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il gallerista Charles Saatchi finanziò l’opera nel 1991 e la vendette a Steven A. Cohen nel 2004. L’importo della vendita non fu reso noto ma secondo alcuni esperti fu di 8 milioni di dollari. Invece, secondo Don Thompson la cifra fu di 12 milioni di dollari.

Rispetto ai costi di produzione in altre fonti si legge che il primo squalo costò 6000 sterline, circa 10.000 dollari al cambio del 1991. Invece il costo totale dell’opera arrivò a 50.000 sterline, circa 82.000 dollari del tempo.

Charles Saatchi espose per la prima volta la grande teca con lo squalo tigre di Damien Hirst nel 1992. L’opera comparve infatti mella mostra che inaugurò una serie di esposizioni dedicate al gruppo Young British Artists presso Saatchi Gallery. In seguito il gallerista propose il lavoro di Hirst nei suoi locali a St John’s Wood, a nord di Londra.

La grande opere di Damien Hirst è stata esposta al Metropolitan Museum of Art di New York City dal 2007 al 2010.

L’artista e la società. La storia dell’opera de L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst

The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living risale al 1991. Damien Hirst è nato nel 1965 e all’epoca della progettazione di questo lavoro era un giovane artista di circa 26 anni. Hirst fu membro dei “Young British Artists” (o YBA) e promettente esponente della galleria del pubblicitario Charles Saatchi.

L’imprenditore iracheno naturalizzato britannico, Charles Saatchi fondò insieme al fratello Maurice dell’agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi che fu considerata la più grande agenzia pubblicitaria del mondo negli anni Ottanta del Novecento. I due fratelli chiusero l’attività nel 1995 e fondarono la nuova agenzia M&C Saatchi. Charles Saatchi aprì nel 1985 a Londra la propria galleria d’arte per mostrare la propria collezione. Inizialmente il gallerista si occupò di arte americana e minimalismo. In seguito lanciò le opere dei giovani artisti del gruppo Young British Artists.

Il primo squalo tigre utilizzato per l’opera misurava 4,3 m. Hirst commissionò la cattura dello squalo a un pescatore che lo pescò al largo di Hervey Bay nel Queensland, in Australia. L’artista diede precise informazioni sulla grandezza dell’animale che doveva dare l’impressione di poter divorare una persona.

Dopo pochi anni la soluzione di formaldeide al 5% che proteggeva lo squalo tigre iniziò a intorbidirsi. Così. Nel 1993, la galleria ha commissionato lo scuoiamento della carcassa interna che è stata sostituita da una forma in fibra di vetro.

La sostituzione dello squalo

In occasione della vendita dell’opera a Steven A. Cohen, Damien Hirst propose di sostituire lo squalo. Così, Coen finanziò l’operazione per un costo superiore ai 100.000 dollari, circa 82.000 euro al campio del 2004. Fu quindi catturato uno squalo tigre femmina di circa 25-30 anni al largo della costa del Queensland. Dopo due mesi, il corpo dello squalo giunse a Londra e nel 2006 fu preso in carico da Oliver Crimmen, curatore ittico al Natural History Museum di Londra. Nel corpo dello squalo fu iniettata della formaldeide e fu immerso in un bagno di soluzione di formalina al 7% per due settimane. La teca rimase quella originale del 1991.

Questa operazione ha suscitato un dibattito tra i critici di peso internazionale. Infatti, è stata sollevata la questione sulla possibilità o meno di considerare questa sostituzione come un’operazione artistica. Si sono così definiti due indirizzi di pensiero. Alcuni hanno sottolineato che rispetto alla materialità dell’opera, in seguito al lavoro di sostituzione l’opera di Hirst non è più originale. Secondo altri, invece, e lo stesso artista, avendo l’opera una forte componente concettuale, è sufficiente mantenere l’intenzione originale per preservare l’integrità dell’operazione.

Le altre versioni dell’opera

Esistono altre varianti di questa famosa opera di Damien Hirst. In una di queste, del 2007, il corpo dello squalo è diviso in due, longitudinalmente. Un’altra, del 2008, si intitola Death Denied. Sempre del 2008 è The Kingdom. Leviathan, allestita invece con uno squalo elefante, è del 2010.

L’artista ha prodotto una versione in miniatura dello squalo nella teca specificatamente per il Museo delle miniature che si trova nei Paesi Bassi. Hirst ha predisposto un piccolissimo parallelepipedo trasparente di 10 x 3,5 x 5 centimetri pieno di soluzione di formaldeide con all’interno un esemplare di guppy in sospensione.

Hirst ha realizzato poi altre opere con corpi morti di diversi animali immersi nel liquido conservante. Tra questi vi sono una vacca e un vitello intitolata Madre e bambino (Divided). Lontano dal gregge è il titolo di una teca che espone una una pecora. The Golden Calf è un vitello di 18 mesi con il disco d’oro a 18 carati della dea egizia Hathor tra le corna. The Incomplete Truth è invece una colomba in volo.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo di Damien Hirst

Damien Hirst fu uno dei giovani artisti riuniti intorno alla Saatchi Gallery intorno alla fine degli anni Ottanta del Novecento. Il gruppo rappresentativo della Britart prese il nome di Young British Artists YBAs. Hirst ha urilizzato, nel tempo, linguaggi diversi, tecniche tradizionali e ready-made. La sua cifra creativa è quella di opere di grandi dimensioni e installazioni a volte interattive nelle quali si coglie una componente performativa e situazionista.

La tecnica

L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo (The Physical Impossibility of Death in the Mind of the Living) comprende la carcassa di uno squalo tigre, vetro, ferro dipinto, soluzione di formaldeide. La dimensionedella teca è di 217 x 542 x 180 centimetri.

La luce sulla scultura

La teca è illuminata e permette la visione dello squalo tigre al suo interno anche in assenza di luce ambientale. Il colore corpo dell’animale risente della luce riflessa e filtrata dai vetri e dal liquido nel quale è immerso. Lo spazio interno assume così un colore azzurro che ricorda l’ambiente marino nel quale vive lo squalo.

L’ingabbiatura metallica, invece, è di colore bianco che crea un notevole contrasto con la finestra che incornicia. In questo modo viene sottolineata l’artificiosità dell’operazione attraverso la struttura metallica grazie al suo aspetto minimale e tecnico. Invece la parte del vetro incorniciata assume un aspetto più naturalistico e rappresenta l’aspetto organico dell’operazione creativa.

Lo spazio

L’opera di Hirst è osservabile da ogni angolazione. Inoltre il rapporto proporzionale reale tra il soggetto e l’osservatore crea un forte impatto per via della dimensione dello squalo. Infine, il risultato di grande realismo ottenuto dalla modalità di conservazione crea un effetto spettacolare unito alla sospensione dell’animale nel liquido.

La composizione e l’inquadratura

La teca è un parallelepipedo i cui lati sono incorniciati dalla struttura metallica esterna. Si formano così tre finestre che racchiudono una porzione di vetro.

Il corpo dello squalo tigre è sospeso orizzontalmente nella posizione di naturale galleggiamento. Le finestre laterali della teca sono di forma quadrata e creano una scansione modulare della larghezza che contribuisce alla resa monumentale dell’opera. Infatti, il quadrato è una figura geometrica che, otticamente, presuppone una composizione centrale. Quindi, suggerisce una stasi della visione e una concezione atemporale invece che narrativa.

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Bibliografia

  • Damien Hirst, The Complete Spot Paintings: 1986-2011, Other Criteria; Signed, edizione 1 febbraio 2012, ISBN-10 ‏ : ‎ 1906967490 ISBN-13 ‏ : ‎ 978-1906967499
  • Don Thompson, The $12 Million Stuffed Shark: The Curious Economics of Contemporary Art

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 2 settembre 2022.

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  • L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo (The Physical Impossibility of Death in the Mind of the Living)
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Damien Hirst, L’impossibilità fisica della morte nella mente del vivo, sul sito della Saatchi Collection di Londra.

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