L’Apparizione di Gustave Moreau

L’Apparizione di Gustave Moreau è un’opera esposta al Musée d’Orsay di Parigi nella quale l’artista interpreta la figura biblica di Salomè.

Gustave Moreau, L’Apparizione (L’Apparition), 1875, acquerello, 106 x 72,2 cm, Parigi, Musée d’Orsay

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Indice

Descrizione de L’apparizione di Gustave Moreau

Gli uomini di Erode su richiesta di Salomè hanno decapitato Giovanni Battista. Infatti dal capo mozzato del Santo sgorga ancora un fiotto di sangue. Anche la barba del predicatore è incrostata di rosso come i lunghi capelli. Il capo di San Giovanni Battista si libra nell’aria contro un disco metallico ed emana raggi dorati che illuminano il buio dell’ambiente. La scena è ambientata nelle stanze di un palazzo reale. Si notano infatti imponenti colonne, capitelli decorati, arredi e decorazioni dal gusto orientale. Tra le colonne si intravede anche un tempietto orientale.

Salomè è in piedi a sinistra di fronte al re Erode e stringe nella mano destra un fiore di loto. La giovane indossa solamente veli e gioielli e guarda in alto, verso la testa del Battista. I raggi emanati dalla testa decapitata la investono e la giovane reagisce puntando la mano sinistra verso l’apparizione.

Salomè è ritratta con il corpo seminudo protetto da un corpetto, e in atteggiamento provocante. La giovane indossa molti gioielli che illuminano il suo corpo come quello che si trova tra i seni. Sulla scena compaiono gli altri protagonisti della narrazione. Erode Antipa è seduto sul trono a sinistra e sul fondo si trova Erodiade, la madre di Salomè, avvolta dall’ombra. Un soldato è fermo in piedi sulla destra.

Nella dipinto si coglie ancora l’atmosfera eccitante della danza di Salomè nel movimento aereo dei veli indossati dalla giovane.

Interpretazioni e simbologia de L’apparizione di Gustave Moreau

La vicenda rappresentata nel dipinto di Gustave Moreau è narrata nei Vangeli di Marco e Matteo (Marco 6,21-29 – Matteo 14,6-11). Salomè figliastra del re danzò in occasione del compleanno di Erode Antipa che fu ammaliato dalla sua bellezza e dalla sua esibizione. Per ringraziare la giovane le promise di soddisfare ogni suo desiderio. La madre di Salomè, Erodiade suggerì alla figlia di chiedere al re la testa di San Giovanni Battista che si trovava nelle prigioni del palazzo. Salomè era figlia di Erode Filippo e di Erodiade che sposò in seconde nozze Erode Antipa. La condotta di Erode era motivo di riprovazione da parte dei giudei più osservanti e Giovanni Battista condannò pubblicamente il matrimonio. Per questo la madre di Salomè colse l’occasione per liberarsi del Precursore, così era detto San Giovanni Battista.

L’ambiente descritto con precisione da Gustave Moreau ricorda l’Oriente arcaico. L’artista infatti rappresentò un tempietto nell’ombra tra le colonne, idoli pagani e statuette egizie a forma di animali. L’ambiente è poi decorato con fiori e ricchi tessuti. Moreau creò un insieme di citazioni storiche di vari periodi per suggerire un’atmosfera antica, orientaleggiante, mistica e decadente. La presenza poi di Salomè e del capo mozzato di Giovanni introducono una componente morbosamente erotica che associa amore e morte violenta. Il fiore di loto, stretto da Salomè, anticamente si pensava che provocasse l’oblio della mente umana.

Il tono teatrale e drammatico della scena dipinta da Moreau si ritrova nella postura coreografica di Salomè. Infatti il gesto di indicare l’apparizione sottolinea il dramma che si è consumato a causa della vanità della giovane danzatrice.

Il simbolismo de L’Apparizione di Gustave Moreau

Moreau, pittore simbolista, diede una interpretazione personale dell’evento caricandolo di simbolismi privati. Il pittore infatti non descrisse filologicamente la realtà dell’epoca e dei personaggi. Il suo intento era piuttosto quello di mitizzare la figura della giovane e spettacolarizzare l’evento suscitando corrispondenze emotive ed estetiche nell’osservatore. La figura di Salomè in questo dipinto assume così una valenza moderna che si concretizzerà nella Femme fatale nel Novecento.

Le fonti artistiche e letterarie

Gustave Moreau attinse a diverse fonti artistiche del passato per dipingere la sua versione dell’episodio. Una di queste è la statua di Perseo di Benvenuto Cellini che si ritrova nella testa di Giovanni Battista. Per disegnare l’ambiente del Palazzo Reale fece poi riferimento all’interno dell’Alhambra di Granada. Gli esperti indicano come un’altra possibile fonte per la testa di San Giovanni una stampa giapponese che Moreau vide probabilmente al Salon di Parigi del 1869 presso il Palais de l’Industrie.

La figura di Salomè ha ispirato molti artisti nel corso della storia dell’arte. Ne interpretarono la vicenda Masolino da Panicale, Filippo Lippi, Lucas Cranach il Vecchio, Tiziano, Caravaggio e Guido Reni. Anche nella seconda metà dell’Ottocento la drammatica vicenda ispirò molti artisti. Infatti il soggetto si prestava ad interpretazioni storico-orientaliste, simboliste e soprattutto decadenti.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il dipinto di Gustave Moreau si trova a Parigi esposto presso il Musée d’Orsay. Gustave Moreau propose la Salomè al Salon del 1876. In seguito alla sua esposizione, il mercante d’arte belga Léon Gauchez la acquistò e l’anno successivo, il 1877, la prestò alla Grosvenor Gallery, di Londra per una seconda esposizione pubblica.

L’artista e la società. La storia dell’opera L’Apparizione di Gustave Moreau

Gustave Moreau dipinse L’apparizione nel 1875 all’età di 49 anni. L’artista infatti era nato nel 1826 a Parigi, in Francia.

Moreau dipinse più volte il tema della danzatrice fatale e per questo fu definito pittore delle Salomè. Il pittore dedicò alla figura di Salomè 19 dipinti e 6 acquerelli. Inoltre realizzò più di 150 disegni. Tra queste opere gli storici dell’arte hanno individuato quelle che rappresentano al meglio lo stile di Moreau e del Simbolismo in Europa.

L’apprezzamento dell’ambiente letterario

La richiesta dell’opera da parte di Istituzioni artistiche prestigiose, immediatamente dopo la sua esposizione al Salon del 1876, testimonia la grande notorietà che raggiunse il dipinto. Anche nell’ambiente letterario raccolse molti ammiratori. Joris-Karl Huysmans, scrittore simbolista, ne fece una descrizione dettagliata nella sua opera intitolata À rebours. Marcel Proust fece poi paragonare a Swann, un personaggio della Recherche, Odette de Crécy alla giovane danzatrice.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile

Il dipinto di Moreau rappresenta bene lo stile dell’artista che alle descrizioni precise dell’arte accademica preferiva una resa atmosferica. Infatti la scena propone una lettura d’insieme piuttosto che l’osservazione dei singoli particolari raffigurati. Il pittore utilizzò una trama di pennellate più sottili sui personaggi mentre nello sfondo sono presenti pennellate più veloci.

La tecnica

L’Apparizione è un acquerello di 106 centimetri di altezza e 72,2 cm. di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Il fondo scuro e dai toni caldi permette di esaltare le parti più chiare che sembrano emettere luce propria come la testa del Battista. Tra l’ombra delle arcate compaiono poi colori profondi e lacche che impreziosiscono la scena e la caricano di evocazioni magiche.

Le fonti luminose che rivelano la scena derivano dall’alone che avvolge la testa mozzata di Giovanni. L’illuminazione è funzionale inoltre alla resa drammatica e scenografica della scena concepita da Gustave Moreau. Una diversa fonte luminosa è collocata in alto a sinistra, oltre le architetture.

Lo spazio

Le figure della giovane danzatrice e della testa mozzata del Battista sono collocate sul primo piano e sono fortemente evidenziate dai toni scuri dell’interno. La profondità della scena si coglie inoltre dalle quinte spaziali, che si sovrappongono verso il fondo, rappresentate dai diversi personaggi. Infatti è la loro progressiva diminuzione di grandezza che permette di misurare lo spazio e cogliere la profondità dell’ambiente.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di Mareau è di forma rettangolare e l’inquadratura verticale permette di rappresentare una gran parte dell’architettura interna. La direttrice compositiva principale è quella obliqua che unisce la figura di Salomè con la testa del Battista e corre l’ungo il braccio teso della danzatrice. La sua figura inoltre crea una decisa linea obliqua, inclinata verso sinistra, che permette di equilibrare la composizione.

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Bibliografia

  • Stefano Fugazza, Simbolismo, Arnoldo Mondadori arte, 1991, ISBN 88-242-0042-7.
  • Geneviève Lacambre, Moreau, Giunti, Collana Art e Dossier, 1996, ISBN 88-09-76213-4.
  • Geneviève Lacambre, Luisa Capodieci, Dominique Lobstein, Il simbolismo da Moreau a Gauguin a Klimt (Catalogo della mostra Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 18 febbraio – 20 maggio 2007), Ferrara, Ferrara Arte, 2007, ISBN 88-89793-06-6.

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 14 gennaio 2022.

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