Visione di San Girolamo di Pierre Subleyras

Pierre Subleyras dipinse la pala d’altare Visione di San Girolamo per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Milano, distrutta nel 1798.

Pierre Subleyras, Visione di San Girolamo, 1739, olio su tela, 408 x 232 cm. Milano, Pinacoteca di Brera

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Indice

Descrizione della Visione di San Girolamo di Pierre Subleyras

San Girolamo è in piedi, a destra del dipinto, rivolto verso il fronte del quadro. Il suo corpo è nudo, coperto, in parte, da un telo bianco che avvolge il braccio destro e il bacino. Con la mano sinistra, l’anziano padre della Chiesa, si appoggia ad alcuni massi sovrapposti sui quali sono disposti i testi sacri. La barba e i capelli bianchi rivelano la sua anzianità. Il corpo, sebbene ancora forte, mostra i segni della fatica e del sacrificio. In basso, a destra, una semplice croce in legno è infissa nel terreno.

San Girolamo si volta di scatto verso la visione celestiale mantenendo il ginocchio sinistro sulla pietra, coperta da un telo rosso. A sinistra del dipinto si intravede, nell’ombra, il leone che accompagna il Santo. In alto, i cherubini, poggiati su una grande nuvola, suonano le trombe in direzione di San Girolamo. La presenza divina è rappresentata da un fulmine che colpisce il Santo alla fronte. Il paesaggio che si sviluppa alle sue spalle è desertico e cupo.

Interpretazioni e simbologia della Visione di San Girolamo di Pierre Subleyras

Il nome completo di San Girolamo era Sofronius Eusebius Hieronymus (Sofronio Eusebio Girolamo). Il Santo nacque a Stridone (attuale Croazia), nel 347 e morì a Betlemme nel 419/420. È considerato uno dei padre e dottori della Chiesa. Tradusse una parte dell’Antico Testamento in latino dal greco. Inoltre, tradusse, in seguito, l’Antico Testamento dall’ebraico. Studiò a Roma e si trasferì a Treviri. Quindi, si stabilì ad Aquileia dove aderì alla comunità di asceti patrocinata dell’arcivescovo Valeriano.

Deluso da alcuni dissapori interni, San Girolamo si trasferì, poi, in Oriente, nel deserto della Calcide, dal 375 al 376. Qui visse come anacoreta. Durante questo periodo di eremitaggio incontrò il fedele leone al quale estrasse una spina dalla zampa. San Girolamo condusse una vita di faticosi studi teologici. La sua fatica venne, inoltre, aggravata dalle tentazioni indotte dal demonio. Il Santo resisteva con la preghiera e il digiuno che mettevano a dura prova il suo corpo ormai stanco. Il Signore, per alleviare la pena di San Girolamo, tra una tentazione e l’altra, lo consolava con visioni angeliche.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Nel 1738 l’abate Paolo Alessandro Serponti dei Girolamini promosse il rinnovamento della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Milano. L’abate decise di affidare l’esecuzione delle pale degli altari laterali, agli artisti, operanti a Roma, Subleyras, Batoni e Bottani. Tali artisti operavano, infatti, nella sfera dell’ordine.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Le pale d’altare, tra le quali la Visione di San Girolamo di Pierre Subleyras giunsero, a Milano, tra il 1739 e il 1745. La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano era costruita all’angolo delle presenti vie Filodrammatici e via San Dalmazio. Il governo napoleonico la sconsacrò nel 1796. L’edificio venne, così, distrutto e i materiali vennero utilizzati per costruire il Teatro dei Filodrammatici dal 1798.

Pierre Subleyras giunse a Roma, da Parigi, nel 1728 grazie al prestigioso Prix de Rome. Fu ammesso così all’Accademia di Francia. Si stabilì in Italia dove dipinse opere su commissioni provenienti dalla Francia e da diverse località italiane.

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Lo stile del dipinto Visione di San Girolamo di Pierre Subleyras

Lo stile della pala d’altare di Pierre Subleyras intitolata Visione di San Girolamo rivela influenze provenienti dalla pittura del Seicento italiano. Infatti, le superfici dei corpi sono realizzate con passaggi di chiaroscuro fusi morbidamente. Anche il paesaggio e le nubi sono resi con morbidezza di volumi e graduali passaggi di chiaroscuro. Inoltre, il corpo di San Girolamo è costruito con una dettagliata resa anatomica. Infine, la disposizione e la postura dei personaggi è simile ad una scena di teatro.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto di Pierre Subleyras, intitolato Visione di San Girolamo ha una generale tonalità calda. Il colore dominante, sul quale sono armonizzati i diversi toni della composizione, è il rosso. Infatti, sono colorati son tale colore il tessuto posto sotto il corpo di San Girolamo, il telo di un angelo e il bagliore divino. Il paesaggio che fa da ambientazione è poi colorato con bruni molto scuri mentre la nube è resa con una gamma di grigi di tonalità calda. Infine, l’unico elemento di colore freddo è il tessuto che ricopre il cherubino di sinistra.

Lo spazio

Lo spazio della scena è privo di arredi o architetture, quindi, la profondità è resa grazie al contrasto di luminosità. Infatti, la figura di San Girolamo è fortemente illuminata. Una luce divina e ambientale mette anche in risalto il gruppo di angeli sulla nube. Questa disposizione crea una separazione tra lo spazio divino, in alto, e quello umano, in basso. Il paesaggio che si intravede sullo sfondo, così, è scuro e indistinto. In tal modo, si percepisce una certa profondità della scena.

La composizione e l’inquadratura

Il formato dell’opera è rettangolare, con il bordo superiore sormontato da un arco a tutto sesto. L’impianto compositivo è laterale poichè San Girolamo è dipinto nella metà destra dell’opera. L’inquadratura della Visione di San Girolamo è classica e incornicia completamente il soggetto della pala. La composizione è suddivisa in due spazi sovrapposti. La scena angelica è compresa all’interno del semicerchio in alto. Al di sotto della nube, invece, si trova il il paesaggio con San Girolamo e il leone.

Gli equilibri compositivi

Il movimento suggerito da sguardi e gesti indicanti mette in relazione i due piani attraverso lo sguardo del Santo e le trombe degli angeli a lui rivolte. La figura di San Girolamo crea una direttrice obliqua che sale verso destra. All’altezza del suo sguardo, invece, la direzione si inverte e sale verso sinistra, lungo la gamba distesa dell’angelo. Questo struttura triangolare crea un equilibrio, rispetto alla verticale centrale.

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