Strada tra boscaglie (Strada fiancheggiata da boscaglie) di Ernesto Rayper

Strada tra boscaglie fu dipinto da Ernesto Rayper, considerato il caposcuola della pittura di paesaggio italiana di fine Ottocento.

Ernesto Rayper, Strada tra boscaglie (Strada fiancheggiata da boscaglie), 1868, olio su tela, 46,8×73 cm. Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione dii Strada tra boscaglie (Strada fiancheggiata da boscaglie) di Ernesto Rayper

Il carretto di un contadino percorre una strada di campagna. Il suolo è di semplice terra battuta e sul tracciato sono impressi due solchi profondi prodotti dal continuo passaggio dei carri agricoli. Il carretto è trainato da un asino che viene in avanti verso il fronte del quadro. Di lato, a destra, scorre un canale di irrigazione. Oltre il canale, la strada è costeggiata da alti alberi di varie specie. A sinistra, invece, oltre il bordo popolato da erbe pioniere si apre un prato. Sullo sfondo, l’orizzonte è rappresentato da una linea di montagne. Il cielo è grigio e ingombro di nubi.

Interpretazioni e simbologia di Strada tra boscaglie (Strada fiancheggiata da boscaglie) di Ernesto Rayper

Strada tra boscaglie è un dipinto di Ernesto Rayper che rappresenta la semplice e umile vita degli uomini delle campagne piemontesi.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Gli organizzatori della mostra per il centenario della promotrice di Belle Arti di Torino, del 1952, scelsero Strada tra boscaglie per rappresentare il lavoro di Ernesto Rayper. Di Alfredo D’Andrade fu esposto il dipinto Ritorno dal pascolo, Calcare. Strada tra boscaglie di Ernesto Rayper fu acquistato presso l’asta di opere d’arte della casa del Duca di Savoia, nel 1899.

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Lo stile del dipinto Strada tra boscaglie (Strada fiancheggiata da boscaglie) di Ernesto Rayper

Ernesto Rayper dipinse questo paesaggio di campagna con una tecnica veloce. Il paesaggio è risolto con pennellate evidenti. L’uomo che avanza con il carretto è dipinto con la stessa definizione del paesaggio. Infatti, la sua immagine è appena accennata come quella dell’animale che trascina il carro. Il maestro realizzò l’opera nel periodo in cui era molto vicino alla scuola di Rivara.

Alfredo D’Andrade, Carlo Pittara e altri artisti proposero il nuovo paesaggismo piemontese. Alla base della della loro pittura vi era lo studio del paesaggio dal vero. Rifacendosi agli esempi francesi, il gruppo rifiutò la pittura accademica del suo tempo. Nel dipinto non si trovano più influenze romantiche tipiche della prima produzione di Rayper. Il dipinto, inoltre, è più sobrio rispetto ad altri come Boscaglia a Rivara Canavese o Brughiera presso Volpiano. Questi due opere furono presentate alla promotrice di Belle Arti di Torino nel 1869 e nel 1871.

Il colore e l’illuminazione

Strada tra boscaglie di Ernesto Rayper, è un dipinto molto luminoso. Sulla tela prevalgono colori caldi. La natura di destra crea un triangolo con la punta verso il centro del dipinto con verdi di diversi toni. Anche a sinistra, una zona più limitata è riservata al verde del prato. La strada centrale è colorata in ocra e il carretto con toni più grigi. L’animale e il contadino sono risolti con bruni piuttosto scuri. Il cielo è grigio di nubi con tratti di un pallido azzurro.

Lo spazio

La prospettiva frontale, con la quale è realizzata la strada di campagna, permette di creare uno spazio in profondità molto efficace. Le linee oblique del canale a destra, e del prato, a sinistra, convergono verso lo stesso punto all’orizzonte accentuando il senso di profondità. Il confronto tra le dimensioni del carretto e quelle, a destra, della macchia di alberi permette di stabilire le grandezze. A sinistra, il paesaggio si approfondisce e le montagne lontane, appena tinte di indaco, creano una forte sensazione di lontananza se paragonata ai colori caldi e più definiti in primo piano. Nel dipinto è attiva, quindi, la prospettiva aerea che riserva i colori più caldi al primo piano e più freddi e meno saturi all’orizzonte

La composizione e l’inquadratura

Strada tra boscaglie di Ernesto Rayper è un dipinto con un formato molto accentuato in verticale. Si tratta di una dimensione poco usata per i paesaggi. In effetti, l’inquadratura permette di centrare e incorniciare la grande macchia di alberi sulla destra. Il carretto che avanza è quasi confuso con la macchia e la strada e sembra non essere il soggetto principale del dipinto. In primo piano, sono ben evidenti le asperità della carreggiata e l’acqua del canale, sporca di argilla, che scorre a destra. Il secondo piano, è riservato, invece, al carretto e ad alcuni alberi dipinti in modo più dettagliato. In secondo piano, inoltre, altri alberi fanno da sfondo al carrettiere. In profondità, scorre, infine, il prato e quindi la linea lontana di montagne.

Il dipinto è nettamente strutturato con ampie zone triangolari. Molto evidente è il triangolo, a destra, che comprende la vegetazione. A sinistra una zona più limitata, triangolare, è occupata dal prato e dalla linea di montagne. Anche la strada e il canale, creano un triangolo prospettico che converge verso un punto centrale situato sulla verticale. Il carrettiere che avanza con l’animale crea un apparente movimento verso il fronte del dipinto.

Approfondimenti

Ernesto Rayper nacque a Genova il 1 novembre 1840 ed è considerato il caposcuola della nuova pittura italiana di paesaggio di metà Ottocento. Inizialmente, fu allievo del pittore di Genova Tammar Luxoro, come Alfredo d’Andrade. Preferì la pittura di paesaggio trascurando la pittura accademica con soggetto storico. Sempre intorno agli anni di formazione, 1855 e 1856 frequentò i Macchiaioli del caffè Michelangelo. Nel 1860 Ernesto Rayper come altri paesaggisti frequentò lo studio dello svizzero Alexandre Calame, come anche altri artisti tra i quali Alfredo D’Andrade. Tornato a Genova Rayper abbandonò presto le influenze romantiche accademiche di Calame sperimentando un personale linguaggio paesaggistico. Fondò, nel 1863, la scuola Grigia ligure insieme a Tammar Luxoro che ne fu l’ispiratore. L’artista, inoltre, fece parte del gruppo dei Grigi fondato intorno il 1866. Parteciparono a questo gruppo Alfredo D’Andrade, Serafino De Avedaño e Alberto Issel.

In seguito farà parte della scuola di Rivara insieme al capogruppo Carlo Pittara. Conobbe i macchiaioli toscani della scuola piagentina soprattutto Telemaco Signorini del quale fu amico. I suoi lavori di incisione ispirarono anche il lavoro di Giovanni Fattori. Nel 1870 l’Accademia Ligustica di Belle Arti lo inserì nell’albo dei professori accademici di merito. Ottiene così una medaglia d’oro all’esposizione Nazionale di Parma . Morì nel 1873, a 33 anni, a Gameragna, in provincia di Savona.

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