Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino

Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino è un dipinto custodito in Francia dal 1797 in seguito alle spoliazioni di Napoleone.

Pietro Perugino, Sposalizio della Vergine, 1501-1504, olio su tavola, 234 x 186 cm. Caen, Musée des Beaux-Arts

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Indice

Descrizione dello Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino

San Giuseppe si trova a sinistra del sacerdote. Il Santo indossa un abito giallo e guida il corteo nuziale maschile. Maria invece si trova a destra e alcune giovani la accompagnano.

L’edificio che fa da sfondo alla scena ricorda il tempio di Gerusalemme. Una gradinata eleva quindi il tempio che presenta protiri su quattro lati costruiti con archi a tutto sesto e sormontati da piccole cupole. In corrispondenza dei protiri sono collocati poi quattro portali caratterizzati che timpani identici. Sui lati privi di portale sono presenti inoltre arcate cieche.

Il tempietto a pianta centrale è strutturato su due piani separati da una cornice marcapiano. Il secondo piano è decorato quindi con lesene, marcadavanzale e cornicione. Sulle pareti sono aperte alcune finestre di forma rettangolare sormontate da un timpano ad arco. Al di sopra delle pareti si trova un elemento architettonico detto coronamento. Questa parte del tempio è la sua copertura ed è costituita dalla cupola di tegole in laterizio e da un camminamento protetto da una balaustra.

Interpretazioni e simbologia dello Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino

Il tempio nelle sue forme architettoniche rappresenta un ideale classico del Rinascimento e non un modello fedele dell’antichità.

Maria trascorse la sua adolescenza nel tempio di Gerusalemme. Terminato il periodo monacale fu destinata al matrimonio. Il predestinato sarebbe stato indicato da un segno divino. I giovani pretendenti si presentarono al tempio con un ramoscello e solo quello di Giuseppe fiorì.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

La sede originaria dello Sposalizio della Vergine del Perugino fu la Cappella del Santo Anello nel Duomo di Perugia. Il nome del luogo sacro deriva dalla reliquia dell’anello nuziale di Maria conservata al suo interno. Nel 1489 la cappella fu ristrutturata e inizialmente la commissione era destinata al Pinturicchio. Il Perugino la ottenne in seguito e lavorò al dipinto dal 1501 al 1504.

Lo Sposalizio della Vergine del Perugino fu prelevato dall’esercito di Napoleone nel 1797. Il cardinale Joseph Fesch fu poi il proprietario della Pala d’altare. Bernard Mancel, un libraio di Caen in Normandia acquistò nel 1845 una parte della collezione di Mancel e nel 1872 donò le opere al Museo di Belle Arti di Caen diretto allora dal pittore Alfred Guillard.

Lo Sposalizio della Vergine di Pietro Vannucci detto il Perugino si trova al Musée des Beaux-Arts di Caen, in Francia.

L’artista e la società. La storia dell’opera Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino

L’opera del Perugino risale al periodo compreso fra gli anni 1501 e 1504.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile dello Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino

I panneggi delle figure dipinte dal Perugino presentano un aspetto pesante e il tessuto pare bagnato. L’artista aveva appreso questo effetto nella bottega del suo maestro Verrocchio.

La tecnica

Lo Sposalizio della Vergine è un’opera del Perugino dipinta con velature di colore ad olio su una tavola in legno di 234 di altezza e 186 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto presenta colori in gran parte chiari e caldi come l’ocra che colora la piazza e le architetture. In primo piano gli abiti dei personaggi sono poi colorati con toni accesi. Predominano colori freddi come il blu e il verde alternati a rossi e gialli.

Lo sfondo del paesaggio è dipinto con una tonalità azzurra che suggerisce la lontananza. La luce è diffusa ma proviene da sinistra come si nota dalla proiezione delle ombre che si formano ai piedi dei personaggi.

Lo spazio

La griglia prospettica creata dalla decorazione della piazza condiziona razionalmente lo spazio della scena. Inoltre contribuisce a dilatare il primo piano e a enfatizzare la profondità grazie alle linee di fuga che convergono verso il tempio. Una simile costruzione della scena si trova nello Sposalizio della Vergine di Raffaello del 1504 esposto alla Pinacoteca di Brera.

La composizione e l’inquadratura

La struttura compositiva del dipinto è simmetrica e ruota intorno al tempio centrale. Per rendere meno rigida la composizione Perugino dipinse figure dalle pose movimentate. I personaggi infatti nella loro alternanza creano un ritmo dinamico in primo piano. Inoltre le due ali laterali dei personaggi si dispongono dal centro intorno alla figura del sacerdote che si trova sulla verticale centrale come il tempio.

Il dipinto presenta una impostazione compositiva che ricorda l’altra celebre opera del Perugino intitolata La Consegna delle chiavi. Le due opere infatti condividono la presenza di un grande edificio ottagonale a pianta centrale dipinto al centro e sul fondo.

Il taglio della cupola in prossimità del bordo superiore è uno stratagemma compositivo per renderla ancora più grande. Infine il paesaggio di fondo con le colline dai profili morbidi che sfumano in lontananza crea l’impressione di uno spazio infinito.

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Bibliografia

  • Vittoria Garibaldi, Perugino, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2005, EAN: 9788809035447
  • Perugino mai visto. Catalogo della mostra (Perugia, 3 luglio-12 settembre 2010) Volumnia Editrice, 2010, EAN: 9788889024454

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 26 aprile 2021.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Pietro Perugino, Sposalizio della Vergine, sulrinasci sito del Musée des Beaux-Arts di Caen.

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