San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba è una tavola esposta alla Galleria Sabauda che faceva parte di un polittico ora smembrato.

Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba, San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa, ca. 1506, tempera su tavola, 159 x 78 cm. Torino, Galleria Sabauda

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione di San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

Due Santi sono in posizione stante e vicini. Il Vescovo indossa i paramenti liturgici mentre San Paolo solleva una spada con la mano destra. Inoltre stringe nella mano sinistra un rotolo sul quale è scritto: « MACRINUS DE ALLADIO C. ALBEN . FACIEBAT . 1506. ». Invece sul lembo inferiore del mantello si ritrova la scritta: «MACRINUS ALBEN . FACIEBAT. San Luigi invece regge la pastorale con la sinistra e con la destra sostiene un libro dal quale legge. Ai suoi piedi è posata infine una corona.

Interpretazioni e simbologia di San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

San Luigi di Tolosa è anche conosciuto come Ludovico d’Angiò. La corona dipinta ai suoi piedi quindi è un attributo iconografico che si riferisce alla sua nobile nascita. Infatti era il secondogenito di Carlo II d’Angiò, re di Sicilia. La madre invece era Maria d’Ungheria. Il Santo nacque a Brignoles nel febbraio del 1274 e morì nella stessa località nel 1297.

L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!

Scuola 2022-2023

Storia dell’arte. A breve troverai approfondimenti sulle principali epoche della Storia dell’Arte

Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio

I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Questa tavola con altre di Macrino d’Alba fu ceduta nel 1840 alla Reale Pinacoteca da Monsignor Fea, allora vescovo d’Alba. L’opera è così parte della collezione della Galleria Sabauda di Torino.

L’artista e la società. La storia dell’opera San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

La tavola raffigurante i due Santi in origine era parte di un Polittico della Chiesa di San Francesco in Alba ed è firmata e datata 1506. La parte destra comprendeva San Paolo e San Luigi e S. Antonio da Padova, S. Caterina e S. Giovanni Evangelista. San Pietro e San Bonaventura e S. Giovanni Battista, S. Lorenzo e S. Rosa erano invece a sinistra. Secondo la documentazione riportata da Monsignor Vernazza al centro si trovavano poi due scomparti. Quello inferiore che ora è perduto riproduceva La Vergine in trono con il Bambino sulle ginocchia. Erano quindi raffigurati angioletti musicanti con il violino e la tomba. Quello superiore invece nel tempo è stato identificato con il San Francesco che riceve le stimmate ma senza accordo tra gli storici. Quest’opera come le altre si trova alla Galleria Sabauda di Torino.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

Macrino d’Alba una volta giunto a Roma dal 1490 si formò osservando le opere di Luca Signorelli e del Perugino. Secondo gli storici frequentò anche lo studio del Pinturicchio poiché vi sono affinità stilistiche tra le loro opere. Alcuni inoltre hanno sottolineato una certa affinità con le opere di Leonardo de Vinci anche se non è possibile affermare che Macrino ne sia stato un seguace.

La tecnica

L’opera di Macrino è una tavola in legno di 159 x 78 cm dipinta con pittura a tempera.

Il colore e l’illuminazione

I personaggi si stagliano contro un fondo caldo e dorato. Invece le vesti sono verdi e solo in mantello di Paolo è colorato con un brillante colore rosso.

Lo spazio

I due santi poggiano su un piano indefinito ma dall’apparenza consistente. Infatti si osserva in primo piano la sottile ombra del bordo che aiuta a definire lo spazio tridimensionale.

La composizione e l’inquadratura

La tavola è rettangolare e sviluppata in altezza. L’inquadratura racchiude infine al vivo i due Santi protagonisti del dipinto.

Articolo correlato

Sant’Antonio Abate e San Francesco di Mariotto di Nardo

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci

Bibliografia

  • Edoardo Villata, Macrino d’Alba, L’Artistica Editrice, Collana: Prometeo, 2000, EAN: 9788873200277
  • Giovanni Romano (a cura di), Macrino d’Alba; protagonista del Rinascimento piemontese (catalogo della mostra tenuta presso la Fondazione Ferrero), ed. Artistica Piemontese, 2001

La scheda è completa. Periodicamente troverai ulteriori approfondimenti, a presto!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 giugno 2020.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba intitolate:

  • San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa

Leggi La vita e tutte le opere di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giovanni Giacomo De Alladio detto Macrino d’Alba, San Paolo e San Luigi vescovo di Tolosa, sul sito del Galleria Sabauda di Torino.

Grazie per aver consultato ADO

Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.

ADO content