Ritratto di Carlo Rotta di Giovanni Segantini

Il Ritratto di Carlo Rotta di Giovanni Segantini raffigura il padre di Giuseppe Rotta, l’imprenditore che lasciò un importante legato all’Ospedale Maggiore di Milano.

Giovanni Segantini, Ritratto di Carlo Rotta, post 1897, olio e tempera su tela, 121 x 201 cm. Milano, Raccolte d’Arte dell’Ospedale Maggiore

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Indice

Descrizione del Ritratto di Carlo Rotta di Giovanni Segantini

Carlo Rotta è seduto al suo scrittoio all’interno di una stanza buia. Solo una lampada poggiata sul piano accanto a lui illumina il viso del protagonista. Alle spalle del padre del benefattore Giuseppe Rotta è posta una finestra di legno dalla quale si intravede una veduta notturna della città.

Interpretazioni e simbologia del Ritratto di Carlo Rotta di Giovanni Segantini

Come in altri suoi ritratti, Segantini partì dal dato biografico per illustrare la condizione umana. Carlo Rotta è rappresentato come un intellettuale in pensiero. L’artista, dipinse alle spalle del protagonista una barella per il trasporto degli ammalati in uso all’Ospedale Maggiore a quell’epoca, chiusa da un baldacchino e sormontata dalla colomba, simbolo del nosocomio. La scena che si intravede dalla finestra ricorda quindi la destinazione della beneficenza a favore dei poveri assistiti.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Giuseppe Rotta fu un imprenditore proprietario di una fabbrica di saponi. Alla sua morte, il 30 luglio 1888, destinò un cospicuo legato all’Ospedale Maggiore di Milano. Tra le condizioni testamentarie vi erano anche la realizzazione del proprio ritratto, quello del padre Carlo e della moglie di Giuseppe, Angela Rotta Maccia.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Giovanni Segantini ottenne la commissione per il Ritratto di Carlo Rotta quando il protagonista era già defunto da tempo. Così gli amministratori spedirono una sua immagine e alcuni abiti a Soglio presso lo studio dell’artista. Segantini all’epoca aveva circa 39 anni ed era quindi già affermato presso la committenza lombarda. Inoltre morirà tragicamente dopo due anni, nel 1899 a Pontresina in Svizzera.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del Ritratto di Carlo Rotta di Giovanni Segantini

Segantini realizzò il Ritratto di Carlo Rotta utilizzando lo stile divisionista ormai pienamente elaborato e portato ad eccezionali risultati. Infatti dopo lunghe ricerche dipingendo all’aperto l’artista giunse alla divisione dei toni sulla tela. Il Divisionismo in Italia esordì ufficialmente alla Triennale di Milano nel 1891. Tuttavia i protagonisti di tale ricerca non riuscirono a riunirsi in un movimento. Infatti le carriere di Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati e altri di loro rimasero separate. Da segnalare infine che nella promozione del Divisionismo ebbe una grande parte il gallerista Vittore Grubicy de Dragon.

La tecnica

L’artista nel dipinto utilizzò olio e tempera su tela. Inoltre per ottenere un effetto particolarmente evocativo unì polvere colorata all’impasto. Segantini utilizzò infatti tale tecnica soprattutto nei ritratti per diffondere la luce e creare un’atmosfera sospesa.

Il colore e l’illuminazione

L’opera presenta una dominante cromatica scura e calda. Infatti, la luce artificiale prodotta dalla lampada colpisce direttamente il viso di Carlo Rotta mettendolo in evidenza contro lo scuro della stanza. Tale illuminazione inoltre crea un’atmosfera sospesa e intima che sottolinea il carattere del protagonista. Infine la scena che si svolge in esterno è sottolineata da una debole luce fredda che contrasta con l’interno.

Lo spazio

Carlo Rotta è ritratto all’interno di uno spazio chiuso e buio. Lo spazio è quindi descritto dalle fughe prospettiche degli arredi. Anche l’illuminazione contribuisce a concentrare lo spazio attivo nella zona del viso e dello scrittoio.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto è rettangolare. L’inquadratura verticale permette inoltre di rappresentare l’intera figura di Rotta e di una ampia porzione di ambiente.

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Bibliografia

  • Annie-Paule Quinsac, Giovanni Segantini – Disegni, 1978, Compagnia del Disegno, EAN: 5000000284781
  • A. P. Quinsac, Giovanni Segantini. Luce e simbolo 1884-1899. Ediz. italiana e inglese, 2000; 1 maggio 2002, Skira, Arte moderna Cataloghi, EAN: 9788881188178
  • Annie-Paule Quinsac, Segantini, 2002, Giunti, ISBN 88-09-02631-4
  • Asta Scheib, Segantini, 3 maggio 2010, Brioschi, EAN: 9788895399430
  • A. P. Quinsac, D. Segantini, Segantini. Il ritorno a Milano, 1 ottobre 2014, Skira, Arte moderna. Cataloghi, EAN: 9788857222127
  • L. Giudici, Giovanni Segantini, Lettere e scritti sull’arte, 11 novembre 2014, Abscondita, Miniature, EAN: 9788884164810
  • Segantini, 5 novembre 2014, Skira Collana: Skira Masters, Ediz. illustrata, EAN: 9788857225272
  • D. Magnetti, F. Timo, Giovanni Segantini e i pittori della montagna-Et les peinters de la montagne., 11 maggio 2017, Skira Ediz. a colori, EAN: 9788857235653
  • Laura D’Agostino, Stefania Frezzotti, Luce d’autunno. «Alla stanga» di Giovanni Segantini, un restauro. Ediz. illustrata, Gangemi, EPUB con DRM, EAN: 9788849298222
  • E. Pajer, E. Romanelli, Giovanni Segantini. Magia della luce, 30 marzo 2017, Marsilio Collana: Gli specchi, Con DVD video, EAN: 9788831726863

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 24 settembre 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giovanni Segantini intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giovanni Segantini, Ritratto di Carlo Rotta, sul sito dei Beni Culturali della Lombardia.

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