Pala Pesaro di Tiziano Vecellio

Il grande dipinto noto come Pala Pesaro fu realizzato da Tiziano Vecellio in seguito alla commissione di Jacopo Pesaro, comandante e vescovo. La Madonna di Ca’ Pesaro era il voto di ringraziamento per la vittoria contro i turchi del 1503 a Santa Maura.

Tiziano Vecellio, Pala Pesaro, 1519-1526, olio su tela, 485 x 270 cm. Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari

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Indice

Descrizione della Pala Pesaro di Tiziano Vecellio

Nel dipinto si trova Jacopo Pesaro il vincitore dei Turchi a Santa Maura nel 1502 e la sua famiglia. Al sommo di una scalinata, sulla destra è seduta su un trono la Vergine con in braccio il Bambino. Davanti a lei San Pietro interrompe la lettura per presentare il committente il vescovo Jacopo Pesaro. Alla sua sinistra un alfiere sventola il vessillo di Alessandro VI e trattiene un turco prigioniero. A destra il Bambino sorride a San Francesco mentre Sant’Antonio osserva i familiari di Jacopo Pesaro. Francesco, cavaliere, è inginocchiato e indossa un prezioso abito rosso. Sono poi raffigurati Antonio, Fantino e Giovanni. Il bambino che guarda verso lo spettatore è Leonardo, figlio di Antonio. I due angeli sopra la nuvoletta rimettono a posto la croce che si era inclinata.

Interpretazioni e simbologia della Pala Pesaro di Tiziano Vecellio

La veste azzurra e il mantello giallo indossati da San Pietro sono i colori araldici dei Pesaro. Invece la piccola frasca di alloro disposta sulla bandiera e il turco prigioniero con il turbante bianco rappresentano la vittoria contro i turchi. Jacopo Pesaro, il committente presente nel dipinto, era infatti il vescovo e comandante che guidò venti galee papali nella battaglia di Santa Maura del 1503.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

La Pala Pesaro fu realizzata da Tiziano in seguito alla commissione di Jacopo Pesaro, vescovo di Pafo nell’isola di Cipro, il 24 aprile 1519. L’opera rappresenta un ringraziamento per la vittoria ottenuta a Santa Maura contro i turchi il il 28 giugno 1502. Nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari si trova anche la Pala intitolata Assunta del 1518.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Pala Pesaro di Tiziano Vecellio

La Madonna di Ca’ Pesaro, nota come Pala Pesaro è un capolavoro ci composizione, originalità e disegno.

Il colore e l’illuminazione

I colori sono disposti sulla tela da creare un crescendo di saturazione verso la Madonna e il Bambino. Infatti le architetture sono dipinte con un grigio caldo. Così gli abiti dei personaggi dipinti a destra con San Francesco e Sant’Antonio e di quelli nel gruppo di sinistra. Solo San Pietro indossa una veste azzurra e un mantello giallo. Accanto a lui spicca l’arancio del vessillo di Alessandro VI. Infine il colore si accentua nella veste rossa della Madonna e nel suo mantello azzurro. Il velo bianco rende molto luminoso il suo ritratto e quello di Gesù Bambino.

Lo spazio

Otre lo spazio del colonnato si apre il cielo attraversato da grandi nuvole bianche.

La composizione e l’inquadratura

Nel 1522 Tiziano per la chiesa dei Frari realizzò la grande pala d’altare chiamata Pala Pesaro. La composizione è nuova rispetto alle opere precedenti. Infatti la figura della Vergine è posta in modo decentrato, a destra. Tradizionalmente la figura della Madonna trovava sempre spazio al centro. Ora invece nella Pala Pesaro al suo posto si trova la figura di San Pietro. Inquadra la scena una grande quinta architettonica e, in alto a destra, si trova la Madonna. I personaggi sono distribuiti sulla scena in modo molto originale. Maria si trova al vertice di una piramide compositiva che comprende gli altri personaggi in basso.

Approfondimenti

Nato verso il 1488 Tiziano Vecellio fu allievo del Bellini e in seguito di Giorgione da Castelfanco incontrato poco prima del 1508. Di questo periodo sono noti alcuni ritratti incertamente attribuiti. Si tratta del Ritratto di Ariosto o di giovane uomo e la Schiavona. Una delle prime opere commissionate a Tiziano è il San Marco in trono dipinto per la chiesa di Santo Spirito in Isola del 1510. In seguito alla peste che colpì Venezia nel 1511 il giovane maestro rifugiò a Padova. Nel 1516 alla morte del Bellini lo sostituì nella carica di pittore ufficiale della Serenissima.

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Bibliografia

  • Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 3 marzo 2020.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Tiziano Vecellio, Pala Pesaro, sul sito della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia.

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