Pala di Giobbe (Trionfo di san Giobbe) di Guido Reni della cattedrale di Notre-Dame di Parigi

La Pala di Giobbe (Trionfo di san Giobbe) di Guido Reni è un capolavoro del maestro esposto nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Guido Reni, Pala di Giobbe (Trionfo di san Giobbe), 1636, olio su tela, 415 x 265 cm. Parigi, Cattedrale di Notre-Dame

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Indice

Descrizione del dipinto Pala di Giobbe di Guido Reni

Giobbe si trova in alto, a destra seduto su un alto trono. Il Patriarca indossa una candida veste e un mantello rosso. Inoltre il suo capo è avvolto da un’aureola dorata. Nella mano destra regge un’asta simbolo di governo. In basso sono invece rappresentate le genti che accorrono per porgere doni ed onori.

Uomini e donne portano infatti vasellame prezioso e gioielli. Inoltre due ignudi conducono un vitello. In basso poi un montone è legato e appoggiato al suolo. In primo piano, a destra, un paggio adolescente vestito in abiti seicenteschi porge un vaso dorato. Dall’alto, dietro la figura di Giobbe, scende un ampio telone. In centro, infine, altri personaggi si affacciano dal colonnato che si apre sul paesaggio lontano.

Interpretazioni e simbologia della pala di Giobbe

La corporazione scelse Giobbe per rappresentare l’arte della seta perché protettore dei setaioli. La rappresentazione di Guido Reni si ispira quindi alle sue sofferenze. Giobbe era un uomo ricco ma retto e molto paziente. Sopportò così le prove volute da Dio per provare la sua fede. Per questo è il protettore della corporazione ed è inserito nello stemma che la identifica. Guido Reni si ispirò al testo presente nel Libro di Giobbe dell’Antico testamento. Giobbe finalmente torna a sedere sul trono e gli vengono offerti onori e doni. Inoltre è visibile la figura di un montone legato dipinta in ultimo. Secondo gli storici rappresenta la corporazione vinta nella trattativa dall’artista.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Fu la corporazione dei mercanti della seta a commissionare l’opera a Guido Reni nel 1622. La storia della commissione durò 15 anni, dal 21 aprile 1622 al 25 gennaio 1637. Sul libro dei conti della fabbrica della cappella sono redatti 35 fogli di accordo tra l’artista e i proprietari. Guido Reni impose una lunga ed estenuante trattativa motivata da suoi continui rilanci. Anche dopo la consegna, nel 1636, le parti non trovarono un accordo di soddisfazione e rimasero ostili.

La corporazione della seta aveva la propria cappella presso la chiesa di Santa Maria dei Mendicanti di Bologna. Questa sede religiosa rappresentava infatti la vetrina delle potenze economiche della Bologna del Seicento. Avevano la propria cappella le compagnie dei Salaroli, dei Ferraioli e degli Speziali sul lato destro. Sul lato sinistro, dopo il presbiterio, invece trovavano posto le compagnie degli Orefici, dei Falegnami, dei Mercanti della Seta. Erano presenti anche cappelle di importanti famiglie bolognesi.

Nel 1988 la Pinacoteca di Bologna ospitò la Pala di San Giobbe in occasione di una mostra su Guido Reni. Nella stessa occasione Otorino Nonfarmale sotto la direzione di Andrea Emiliani restaurò l’opera. Anche la sua attribuzione è particolarmente recente e vicina alla data della mostra di Bologna. Sir Denis Mahon, per primo riconobbe la mano di Guido Reni osservando la tela all’interno della cattedrale. La prima prima scheda scientifica che descrive La pala di Giobbe è di Cesare Gnudi e fu pubblicata nella monografia del 1955.

L’artista e la società. La storia dell’opera della Pala di Giobbe di Guido Reni

Guido Reni dipinse la Pala di San Giobbe per la chiesa di Santa Maria dei Mendicanti di Bologna. Prima di verniciare l’opera, già esposta all’interno della Chiesa, Guido Reni ritoccò il volto di Giobbe. La Pala era esposta all’interno della terza cappella sinistra. L’opera fu trasferita in Francia in seguito all’occupazione delle truppe di Napoleone intorno al 1796. Fu destinata così alla cattedrale di cattedrale di Notre-Dame a Parigi e posta il 25 febbraio 1811 nel transetto sinistro.

Negli anni successivi alla sua realizzazione l’opera fu molto apprezzata, soprattutto nel Settecento. Nell’Ottocento, invece, fu quasi dimenticata. Infine, nel Novecento gli storici si interessarono nuovamente al dipinto. Esiste una gran quantità di copie dipinte, disegni e stampe che riproducono Il Trionfo di Giobbe. Lo stato del dipinto è stato oggetto di preoccupazione in seguito all’incendio scoppiato nella cattedrale di Notre-Dame alle 18.20 del 15 aprile 2019. Nella stessa cattedrale si trovava anche il dipinto San Bernardino da Siena che salva la città di Carpi di Ludovico Carracci.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

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Bibliografia

  • Raffaella Morselli, La Pala di San Giobbe di Guido Reni: Commissione, cronologia, fortuna, Settembre – Novembre 2016, Paragone, Mandragora, Firenze, Anno LXVII – Terza serie – Numero 129-130 (799-801)

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 14 marzo 2021.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Guido Reni, Pala di Giobbe (Trionfo di san Giobbe), sul sito della cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

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