Madonna con Bambino di Antonello da Messina è la tavola centrale di un polittico conservata presso il Museo degli Uffizi di Firenze.
Antonello da Messina, Madonna con il Bambino e due angeli reggicorona, 1471-1472, olio su tavola di pioppo, 114,3 x 54,7 cm. Firenze, Museo degli Uffizi
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Indice
Descrizione del dipinto Madonna con Bambino di Antonello da Messina
La Vergine è posta al centro della tavola seduta su un trono ligneo e rivolta a destra. Indossa un ampio mantello che la avvolge completamente. Sotto il mantello si intravede la veste rossa. Con un panno dallo stesso colore avvolge Gesù Bambino, vestito con un abito chiaro stretto da un nastro sulla vita. Il Bambino avvicina il suo volto a quello della Madre stringendo il velo trasparente. La Vergine presenta una fisionomia giovane e un’espressione serena. I capelli sono scriminati al centro e nascosti dal velo sottile. A sinistra e a destra poi due piccoli angeli sorreggono una corona di fiori poggiata sul capo di Maria. Indossano una lunga veste e portano ali sottili e lineari. Infine, dietro l’alto schienale del trono è visibile un altare con un dipinto coperto da un telo. Il fondo è dorato e privo di dettagli ambientali.
Interpretazioni e simbologia della Madonna con Bambino di Antonello da Messina
La Vergine presenta una fisionomia mediterranea tipica delle Madonne dipinte da Antonello da Messina. I due piccoli angeli rappresentati ai lati della Madonna sono detti “reggicorona”. Reggono, infatti, la corona di rose sul capo di Maria. Si tratta di un modello iconografico di derivazione fiamminga. Il maestro siciliano assimilò alcuni caratteri delle esperienze fiamminghe e le diffuse presso le scuole regionali. In particolare influenzò la scuola veneta e artisti quali quali Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Alvise Vivarini. Inoltre, gli angeli sono rappresentati con l’uso della prospettiva gerarchica che assegna dimensioni minori ai personaggi secondari.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Nel 1996 Antonio Paolucci, Ministro dei Beni Culturali italiano, acquistò la tavola di Antonello da Messina intitolata Madonna col Bambino e angeli reggicorona. La decisione maturò in seguito al restauro dell’opera che rivelò la mano del maestro. Il museo acquisì anche il San Giovanni Evangelista. L’opera è esposta nella sala dei fiamminghi.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Gli storici mettono in relazione le due opere conservate agli Uffizi con il San Benedetto del Castello Sforzesco di Milano ipotizzando l’esistenza di un polittico, ora smembrato. Aggiunsero, infine anche le cuspidi con le figure di Sant’Agostino, San Girolamo e San Gregorio Magno conservate a Palermo. La destinazione originaria del polittico rimane però sconosciuta.
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Lo stile
La tavola raffigurante la Madonna col Bambino e angeli reggicorona è un dipinto devozionale che faceva parte di un polittico. Lo stile del dipinto spinse gli storici a datare la sua esecuzione tra il 1470 e il 1475. In ogni caso non vi è assoluta certezza rispetto a tale datazione. Alcuni particolari dell’opera, come il trono intagliato, la avvicinano al gusto catalano. Antonello da Messina rivela le influenze derivanti dalla pittura fiamminga nella propensione a raffigurare attentamente i dettagli. Il maestro, però, concepì una monumentalità delle figure di tipo italiano e una razionale descrizione dello spazio. Infine, i personaggi di Antonello da Messina si caratterizzano per una maggiore profondità psicologica.
La tecnica
Antonello da Messina utilizzò una tecnica molto simile al colore ad olio. Infatti, fu uno dei primi artisti del territorio italico a sperimentare la pittura grassa che già i fiamminghi utilizzavano. Grazie alle caratteristiche di tali mestiche, Antonello dipinse l’opera utilizzando sottili velature di colore trasparente. In tal modo, riuscì a creare una maggiore definizione dei dettagli. Inoltre, la pellicola pittorica risulta, oggi, ancora resistente ai distacchi.
Il colore e l’illuminazione
Madonna col Bambino e angeli reggicorona è un dipinto dai toni caldi. Infatti, il fondo oro condiziona molto la tonalità dell’intera opera. Inoltre, è molto intenso il rosso utilizzato per la veste della Vergine e per il panno che avvolge il Bambino. Anche i capelli dei due personaggi e gli angeli presentano toni caldi tendenti all’ocra arancione. Il contrasto più evidente è quello tra la figura in primo piano e il fondo dorato. Inoltre l’incarnato chiaro della Vergine e del Bambino entra in contrasto con il colore scuro dello schienale ligneo. Infine, anche l’abito della Vergine dai toni accesi e saturi si stacca di netto dal mantello scuro. La luce ideale che illumina la scena giunge da destra e dal centro. Tutti i personaggi risultano illuminati e le ombre sugli abiti sono poco profonde.
Lo spazio
Il dipinto rappresenta la scena divina all’interno di uno spazio chiuso. La prospettiva geometrica è riscontrabile nella costruzione del trono e dell’altare. Invece, indicatori di profondità quali la sovrapposizione permettono di comprendere la disposizione delle figure nello spazio e di valutare la profondità. La Madonna è rappresentata frontalmente e nel dipinto sono presenti due piani di rappresentazione. In primo piano Antonello da Messina dispose le figure sacre. In secondo piano, invece, dipinse l’altare con il dipinto velato.
La composizione e l’inquadratura
La tavola ha forma rettangolare e sviluppo verticale. L’inquadratura è molto stretta e lascia poco spazio a sinistra e a destra della Vergine. La Madonna, inoltre, occupa la maggior parte della superficie dipinta. La sua figura è posta al centro mentre ai lati, in posizione simmetrica vi sono gli angeli reggicorona. Anche i colori sono bilanciati rispetto all’asse centrale, con il rosso al centro, in prossimità della verticale centrale. Dietro la Vergine, poi, la composizione è ordinata da una griglia ortogonale creata dal trono e dall’altare. Il corpo della Vergine e quello del Bambino, invece, sono posti in leggera obliquità, da destra verso sinistra. La superficie è suddivisa in tre fasce verticali costituite dallo schienale del trono e dalle porzioni simmetriche del fondo oro. Inoltre, la figura della Vergine è inscritta all’interno di un triangolo allungato verso l’alto.
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