Barche a Collioure di André Derain

La vista dall’alto della marina francese di Collioure permise ad André Derain di dipingere una veduta Fauves brillante, gioiosa e piena di vita nel dipinto Barche a Collioure.

André Derain, Barche a Collioure, 1905, olio su tela. Düsseldorf, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen

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Indice

Descrizione di Barche a Collioure di André Derain

Sul molo che si protende curvo sul mare si muovono veloci alcune figure umane. Sono, forse, bagnanti, proprietari delle piccole imbarcazioni, turisti o abitanti di Collioure. Ancorate alla banchina vi sono le imbarcazioni con le vele abbassate e ripiegate mentre altre hanno conquistato il largo. Sullo sfondo, infatti, molte vele riempiono l’orizzonte e raccontano di una intensa attività marina durante le belle giornate dell’estate 1905 a Collioure. Nel soggiorno anche Henri Matisse, che sperimentava il nuovo linguaggio insieme al collega, dipinse marine come la Veduta di Collioure. Dello stesso anno sono famosi i due ritratti raffiguranti Henri Matisse e André Derain.

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L’opinione della critica

Al Salon D’Automne di Parigi del 1905 il gruppo degli artisti rivoluzionari venne invitato direttamente dal vice direttore Georges Desvallières ad esporre i risultati delle sperimentazioni estive. Henri Matisse, Albert Marquet, André Derain, Maurice de Vlaminck, Henry Manguin e Charles Camoin furono, cosi, riuniti nella medesima sala. Visitando la mostra il critico George Vauxcelles fu talmente infastidito dai colori accesi e dal nuovo linguaggio utilizzato che li definì Fauves, cioè belve.

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Lo stile di Barche a Collioure di André Derain

Il soggiorno presso Collioure, località del sud della Francia, fu determinante per Henri Matisse e per Andrè Derain. Durante l’estate del 1905 i due artisti portarono avanti una ricerca linguistica volta a trovare un’alternativa al linguaggio obiettivo degli impressionisti. Matisse, fondatore del gruppo insieme ad Albert Marquet, propose,infatti, una pittura del proprio sentire, piuttosto che una pittura del vedere. Obiettivo dell’artista diventò, quindi, esprimere una propria visione della realtà e non tentare di riprodurla nel modo più reale possibile. In questo modo la visione estetica di Matisse, Derain e de Vlaminck si allontanò dalla linea analitica della storia dell’arte a favore di una visione espressiva.

Il colore ad olio venne, così, steso in modo veloce e quasi materico sulla tela con pennellate veloci, la cui larghezza è determinata dalle superfici da rappresentare. Derain utilizzò delle pennellate brevi e materiche, ravvicinate a formare mosaici colorati come nel ritratto di Henri Matisse che realizzò durante il soggiorno a Collioure. Lo stesso stile fu usato dall’artista per dipingere le vedute di Londra come Il porto di Londra e Big Ben, London.

Il colore e l’illuminazione

Il linguaggio cromatico elaborato dai Fauves prevedeva l’utilizzo di colori accesi, non alterati da nero o bianco, stesi in campiture bidimensionali. Nel caso delle sperimentazioni di André Derain, come in questo caso, Barche a Collioure, le pennellate, molto vicine a spatolate materiche, creano superfici brillanti e vibranti di vita. Il molo è dipinto di ocra, con lumeggiature più chiare, sul quale spiccano i colori accesi, blu, rosso e arancione dei passanti. L’acqua del mare, vicino al porto, è blu oltremare con riflessi rosso-arancio, in contrasto di complementarità.

La fascia centrale del bacino è più calma, in blu chiaro su fondo verde mentre il colore si intensifica verso l’orizzonte. Le imbarcazioni, in primo piano, sono messe in evidenza da colori chiari quali ocra e giallo. Infine, la sottile fascia di cielo è un mosaico di bianco e azzurro. La luminosità di Barche a Collioure si sprigiona grazie a contrasti di luminosità e tra complementari. La imponente massa scura del mare è racchiusa tra il giallo del molo, in primo piano, e della banchina sullo sfondo.

Lo spazio

La vista dall’alto della scena marina permette di costruire uno spazio con la stessa tecnica utilizzata da Matisse per Veduta di Collioure. L’orizzonte è posto in alto e coincide, quasi, con il bordo superiore del dipinto. Le figure lontane sono, così, posizionate verso l’alto del piano pittorico e dichiararono, quindi, la propria lontananza. Contribuisce, anche, la prospettiva di grandezza delle barche che permette al nostro sguardo di stabilire le distanze tra le imbarcazioni in primo piano e quelle dello sfondo.

La composizione e l’inquadratura

La linea compositiva più evidente è quella curva del fronte del porto, in primo piano. Seguono questa disposizione anche le barche ancorate che si distribuiscono in modo ritmico orizzontalmente. La curva del molo, se prolungata verso l’alto a destra, prosegue con la piccola punta ocra, poi, la barca con la vela spiegata e, infine, la banchina ocra sul fondo.

Si crea, così, un ovale che racchiude il bacino centrale e struttura l’intera composizione intorno ad esso. La progettazione compositiva, per i Fauves, costituì un’importante risorsa che gli artististi usarono sapientemente. Secondo Matisse, Derain e gli altri del gruppo era necessario che il dipinto risultasse equilibrato indipendentemente dal soggetto ritratto.

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