Appennino di Giambologna

Appennino di Giambologna è una statua colossale in stile manierista che si trova nel parco della villa di Pratolino in Toscana.

Giambologna, Appennino, 1579-1580, muratura, pietra e intonaco, altezza 14 metri. Firenze, parco della villa di Pratolino

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione di Appennino di Giambologna

La scultura del Giambologna rappresenta un colosso con le sembianze di un uomo anziano. Il suo corpo inoltre si fonde con la roccia di un monte rappresentato dal terreno del parco. In basso poi si trova un laghetto e l’uomo sembra seduto sulla riva tra le piante acquatiche e la natura umida.

Il gigante è nudo e porta una foltissima barba e capelli lunghi. Inoltre il corpo è coperto da licheni e muschi riprodotti con intonaco e popolati da erba reale. L’uomo infine è accovacciato e con la mano sinistra tiene ferma la testa di serpente mostruoso che si affaccia sul laghetto.

Interpretazioni e simbologia di Appennino di Giambologna

La grande scultura intitolata Appennino del Giambologna è la personificazione di una località geografica italiana.

L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!

Scuola 2023-2024

Storia dell’arte. A breve troverai approfondimenti sulle principali epoche della Storia dell’Arte

Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio

I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’opera di Giambologna fu realizzata per decorare il parco della villa di Pratolino voluta da Francesco I e di proprietà della famiglia de’Medici. In seguito, nel 1872, la proprietà passò a una famiglia di industriali russi e prese così il nome di villa Demidoff.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Francesco I de’ Medici acquistò il terreno sul quale sorge Villa di Pratolino da Benedetto Uguccioni nel 1568. La grande opera Appennino fu poi realizzata negli anni 1579-1580. Il parco nel quale si trova la scultura è anche parte del patrimonio Unesco dal 2013.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile della scultura Appennino di Giambologna

Il vero nome del fiammingo Giambologna, era Jean de Boulogne. Fu uno dei più importanti manieristi operanti a Firenze nella seconda metà del XVI secolo. La tendenza a creare opere dalle strutture articolate e spettacolari si manifesta anche in Appennino. Infatti Giambologna ambientò ad arte la sua creazione immergendola nella natura come la parte bassa che sembra sorgere da uno specchio d’acqua. Inoltre la grande figura di uomo è estremamente realistica nel modellato e nella postura del personaggio.

La tecnica

La grande struttura del Giambologna è in muratura e contiene stanze e grotte. Invece esternamente le forme del gigante e della montagna sono realizzate con rocce vere e intonaco.

Appennino di Giambologna, il colosso
Appennino di Giambologna, il colosso

La luce sulla scultura

La luce solare crea intensi chiaroscuri sul corpo del gigante. Soprattutto in giornate serene, la luce diretta del sole mette in evidenza le asperità create dalla vegetazione sul corpo del gigante. Inoltre si formano profonde zone d’ombra che creano le intensità spettacolari alla scena. Infatti il volto, chinato è oscuro come gli spazi tra le gambe e ai lati della lunghissima barba.

Rapporto con lo spazio

La scultura si trova al centro del parco mediceo di Pratolino nei dintorni di Firenze. È posta all’interno di uno spazio aperto ma protetto da alti e secolari alberi. Ai piedi del colosso si estende inoltre un laghetto popolato da vegetazione acquatica.

La struttura

Appennino è un colosso alto quasi quattordici metri. La sua struttura è in muratura al fine di permettere alla statua una statica sicura. Inoltre al suo interno, secondo la tradizione, si trovano diverse camere e grotte. Forse all’interno della testa prendeva posto un camino che conduceva il fumo emesso dalle narici del gigante.

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci

Bibliografia

  • Charles Avery, Giambologna, 1 gennaio 2002, Phaidon, EAN: 9780714829531
  • Donatella Pegazzano, Giambologna. Ediz. illustrata, 11 aprile 2007, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809045293

La scheda è quasi completa. Ancora qualche giorno di pazienza, grazie per la tua visita!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 28 giugno 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Giambologna intitolate:

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giambologna, Appennino, sul sito dei Beni Culturali.

Grazie per aver consultato ADO

Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.

ADO content