Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano Vecellio

Amor Sacro e Amor Profano è un dipinto molto celebre di Tiziano Vecellio. Il suo mito risiede nelle interpretazioni date dagli storici per tentare di svelare l’enigmaticità dell’opera.

Tiziano Vecellio, Amor Sacro e Amor Profano, 1515, olio su tela, 118 x 279 cm. Roma, Galleria Borghese

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Indice

Descrizione di Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano Vecellio

Due giovani donne sono sedute sul bordo di un antico sarcofago trasformato in una vasca. L’acqua chiara e limpida riempe infatti interamente il monumento funerario. La giovane di sinistra indossa un ampio abito bianco stretto in vita da una cintura dorata. Le maniche molto ampie avvolgono le sue braccia creando elaborati panneggi. Le maniche, all’altezza degli avambracci sono più strette. Quella destra è rossa mentre quella sinistra è bianca. La giovane indossa dei guanti. La scollatura dell’abito è molto ampia e lascia intravedere le spalle nude sulle quali ricadono i capelli dorati.

L’acconciatura infatti e molto semplice e le lunghe ciocche sono semplicemente raccolte verso la schiena della giovane. La posizione del suo corpo è frontale. La gamba destra è allungata verso sinistra mentre sulla destra poggia la mano opposta che stringe dei fiori. Il suo volto è leggermente girato verso sinistra ma lo sguardo è frontale. Lo sguardo rivela un carattere deciso e sicuro della propria avvenenza. Accanto alla sposa il piccolo cupido gioca con l’acqua della fonte.

La figura femminile dipinta a destra è nuda e solo parzialmente coperta da un panno stretto intorno ai fianchi. Un mantello rosso ricade fino a terra dalla spalla sinistra. La giovane è seduta sul sarcofago sul lato opposto alla sposa. Le sue gambe sono incrociate e tra i piedi è posto un lembo del mantello. Il corpo è posizionato frontalmente mentre il volto è di profilo. Lo sguardo pare rivolto verso la giovane di sinistra. La sua espressione è amorevole e partecipe. I tratti del suo volto sono somiglianti a quelli della giovane. La mano destra si appoggia con il palmo sul bordo del sarcofago mentre la sinistra è in alto e sorregge una lampada accesa.

Amor Sacro e Amor Profano circondate da un paesaggio bucolico

Il sarcofago trasformato in vasca di raccolta per l’acqua è decorato sul fronte con un bassorilievo di stile classico. In basso, in prossimità di un giovane alberello da uno scarico fuoriesce l’acqua che si versa sul prato antistante. Gli alberi dipinti dietro alle due giovani sono in controluce e le loro sagome paiono grandi macchie scure. Infatti il cielo che sovrasta il paesaggio rioroduce l’alba a sinistra e il tramonto a destra.

A sinistra, in alto, è rappresentato un castello con un grande torrione cilindrico. Sulla strada che porta all’ingresso cavalca un cavaliere mentre alcune persone sono ferme di fronte alla porta. In basso, all’interno della collina in ombra in secondo piano, sono raffigurati due conigli bianchi. A destra si trova un centro abitato immerso in un paesaggio fluviale. Due cavalieri sono impegnati nella caccia alla lepre mentre un pastore sorveglia il suo gregge. I due luoghi nonostante molte ipotesi avanzate non sono stati identificati con sicurezza.

Interpretazioni e simbologia di Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano Vecellio

Il titolo dato all’opera Amor Sacro e Amor Profano non è quello originario. Infatti negli anni i curatori assegnarono diversi nomi al dipinto fino ad arrivare a quello attribuito oggi che risale all’inizio dell’Ottocento. Tra i titoli più noti vi sono Beltà disornata e beltà ornata del 1613, Tre Amori del 1650, Amor profano e Amor divino del 1693, Donna divina e donna profana del 1700. In ogni caso i titoli sono un tentativo di esprimere il dualismo rappresentato nel dipinto e la comunione delle due giovani. Infatti la somiglianza dei visi fa pensare ad una stessa modella e quindi alla duplicità di caratteristiche psicologiche di una sola persona.

Secondo l’interpretazioni ad oggi più accreditata (Rona Goffen, 1993), il dipinto Amor Sacro e Amor Porfano rappresenta le due realtà del matrimonio. A sinistra è rappresentata la sposa in procinto di diventare moglie. I due conigli bianchi rappresentati dietro la donna indicano appunto la promessa di una numerosa discendenza. La giovane indossa infatti una abito matrimoniale e sul capo una corona di foglie di mirto che simboleggiavano l’unione coniugale. Il significato del dipinto fa quindi riferimento all’amore privato e sensuale e all’apparenza pudica e casta della sposa in società. Le due figure sono unite dall’acqua della vasca elemento simbolico mescolato da amore.

La citazione dei miti classici

In Amor Sacro e Amor Profano è possibile identificare almeno due figure come personaggi classici. Il bambino come cupido e la giovane nuda. Nel caso della figura femminile sono state avanzate le identificazioni di Venere che convince Medea. Nel bassorilievo scolpito sul sarcofago è possibile concepire la scena di destra come Venere che si punge un piede per salvare Adone assalito da Marte.  A sinistra invece si tratterebbe di una scena raffigurante il ratto di Proserpina.

Simbologie filosofiche del dipinto di tiziano noto come Amor Sacro e Amor Profano

Molti autori, negli anni, affascinati dal dipinto enigmatico di Tiziano hanno pubblicato le loro interpretazioni. Alcuni hanno cercato riferimenti nella letteratura, altri nella filosofia. Sono state accolte soprattutto interpretazioni legate alla filosofia neoplatonica molto seguita a Firenze. Attraverso le idee dell’Accademia di Marsilio Ficino furono identificate le due giovani come Venere terrena e Venere Celeste. La prima, rappresentata dalla giovane vestita di bianco rappresenta l’amore carnale. La seconda a destra invece l’amore spirituale ed eterno.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il famoso dipinto di Tiziano intitolato Amor Sacro e Amor Profano fu commissionato in occasione delle nozze di Niccolò Aurelio con Laura Bagarotto nel maggio del 1514. Infatti lo stemma del segretario del Consiglio dei dieci compare nei bassorilievi del sarcofago e sul bacile d’argento insieme a quello della moglie. Fu acquisito nelle collezioni Borghese attraverso un acquisto di sessantun opere del cardinal Paolo Emilio Sfondrato operato dal cardinal Pallavicini per conto di Scipione Borghese nel 1608. Il dipinto vanta una grande fama e nel 1899 i banchieri Rotschild tentarono di acquistarlo. La loro offerta fu di 4.000.000 lire rispetto a 3.600.000 lire che corrispondeva al valore di villa Borghese e delle opere conservate nella collezione.

I committenti e la storia espositiva

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Lo stile del dipinto Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano Vecellio

Tiziano è tradizionalmente considerato allievo di Giorgione da Castelfranco.  Il maestro realizzò l’opera a 25 anni nel periodo di confronto con Giorgione e di formazione personale. Nel tempo però si è ridimensionato tale rapporto ad uno scambio di idee teorico filosofiche. Quindi ad un confronto alla pari tra due maestri. Il tonalismo nell’opera Amor Sacro e Amor Profano è poco influente. Infatti le figure sono modellate con deciso senso plastico e diventano quasi monumentali. Da considerare anche il classicismo con il quale Tiziano compone e colora il dipinto. Il clima che emerge dall’immagine è sereno e misurato. L’atmosfera è cristallina e i colori molto brillanti.

Il colore e l’illuminazione

Tiziano nel dipingere Amor Sacro e Amor Profano si allontana dal tonalismo che aveva condiviso con Giorgione. Infatti i colori sono brillanti, utilizzati per descrivere le figure in modo dettagliato e preciso. Si è parlato di classicismo cromatico. I colori sono saturi, come si nota nel rosso acceso del mantello e della manica.  I chiaroscuri contrastati e molto solidi come nelle pieghe dell’abito e nel bassorilievo. Gli incarnati morbidi e levigati. Il colore del paesaggio è steso con un disegno chiaro degli edifici e della natura. Il cielo di destra, al tramonto, si ritrova inoltre in altre opere di Tiziano e costituisce un modello utilizzato in seguito più volte. Si può osservare nei dipinti intitolati Baccanale degli Andrii, Bacco e Arianna e Madonna del coniglio.

Lo spazio

Il sarcofago con la sua monumentale massa centrale crea immediatamente una identità geometrica del primo piano. La sua presenza condiziona l’intera scena. Infatti le due figure femminili sono ancorate alla vasca e condividono la sua presenza spaziale. La loro immagine si unifica in un insieme che assume quasi l’aspetto di gruppo statuario. Intorno alle figure il paesaggio e descritto da contrasti di luminosità. La profondità è così determinata dall’alternanza di quinte in ombra e parti in luce. Lo sguardo è bloccato nel primo piano dallo sfondo molto scuro degli alberi. Si approfondisce invece ai lati verso i due paesaggi dipinti nello sfondo.

La composizione e l’inquadratura

La struttura del dipinto è centrale e simmetrica. Il sarcofago infatti crea una potente àncora formale con la quale entrano in relazione le altre figure dell’immagine. Sono posti in rapporto di specularità i paesaggi e le figure femminili inclinate verso il centro.

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Bibliografia

  • Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 3 marzo 2020.

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