Gli alberi rossi di Maurice de Vlaminck

Il paesaggio dipinto da Maurice de Vlaminck è un esempio di tecnica Fauves. Ne Gli alberi rossi, però, i colori non perdono la loro valenza naturalistica, piuttosto si avvicinano alla drammaticità di certe nature di van Gogh.

Maurice de Vlaminck, Gli alberi rossi, 1905, olio su tela, 65 x 81 cm. Parigi, Musée National d’Art Modern, Centre Pompidou

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Indice

Descrizione de Gli alberi rossi di Maurice de Vlaminck

Il colore utilizzato in chiave personale ed espressiva rendono, in qualche dipinto Fauves, difficoltoso riconoscere le forme naturali dei paesaggi. Nel dipinto Gli alberi rossi di Maurice de Vlaminck, immediatamente, lungo il bordo inferiore del dipinto si coglie la superficie di una strada o di un canale. Sul bordo sottile si erge una fila di alberi alti dei quali si vede solo il tronco. Dietro di essi, poi, altra natura, alberi e cespugli. Infine, in centro si intravede, dietro ai tronchi, un piccolo nucleo di abitazioni e, poi, il cielo.

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Lo stile de Gli alberi rossi di Maurice de Vlaminck

L’ammirazione che Vlaminck nutriva verso le opere di Vincent van Gogh condizionò la sua scelta cromatica. Fu nel 1901 che l’artista, durante la visita ad mostra, ebbe modo di vedere le opere di van Gogh e fu colpito dall’uso drammatico del colore. Forse, grazie a questo, i dipinti di Maurice de Vlaminck sono caratterizzati da un uso del colore meno gioioso rispetto alle opere di Henri Matisse e a quelle di André Derain.

Le forme vengono sottolineate da una spessa linea di contorno che permette di metterle in evidenza. Infatti, l’uso arbitrario del colore, l’assenza di prospettiva geometrica e chiaroscuro rende, talvolta, difficile la lettura di un’opera Fauves. È, soprattutto, nel paesaggio che le forme si confondono per via della mancanza di una forte caratterizzazione delle figure. Gli alberi, tronchi e chiome, le abitazioni e il cielo vengono definiti attraverso l’accostamento di campiture, più o meno uniformi, e in contrasto di luminosità, temperatura e complementarità.

Il colore e l’illuminazione

I colori che descrivono il paesaggio di Maurice de Vlaminck sono accesi e puri. La natura, le chiome degli alberi e i cespugli, rimane fedelmente verde, con variazioni su chiari tendenti al giallo e scuri, confinanti con il blu. Se si adotta la chiave di lettura di un uso cromatico più fedele alla realtà, la struttura in primo piano è, probabilmente, un corso d’acqua. La superficie, riflettente, è rappresentata da un contrasto di complementari, con blu e rosso arancio, che permette di creare i riflessi luminosi.

Le zone centrali, più in profondità, sono colorate in verde scuro declinato con diverse gradazioni di blu. I tronchi spiccano e si accendono con l’arancione mentre il giallo chiaro torna ad illuminare il centro abitato sullo sfondo. Il cielo si distacca dal resto del paesaggio attraverso toni di rosa, in basso, e di azzurro, in alto. Diversamente da Maurice de Vlaminck, André Derain dipinse le sue vedute di Londra con colori antinaturalistici. I dipinti Il Porto di Londra e Big Ben, London rappresentano bene l’uso del colore in senso espressivo di Derain.

Lo spazio

La descrizione dello spazio è delegata alla sovrapposizione delle forme e alla prospettiva di grandezza. Maurice de Vlaminck non utilizzò una particolare deformazione delle figure, quindi, è ben visibile la progressiva diminuzione delle dimensioni in profondità. Sono paragonabili le grandezze dei tronchi, delle chiome e degli edifici con i tronchi in primo piano. I contrasti tra i colori, il dialogo tra toni chiari e toni scuri, permette, quindi, di identificare i diversi piani, in progressione, verso lo sfondo.

La composizione e l’inquadratura

Compositivamente, l’aspetto più evidente è la successione, in orizzontale, dei tronchi che crea un certo ritmo compositivo. Non si tratta di una scansione ordinata dello spazio, nonostante ciò, questa successione crea un potente effetto ordinativo della superficie dipinta. I tronchi si appoggiano alla linea obliqua in basso e, dietro di essi, si sviluppa la griglia ortogonale delle linee architettoniche. Questa ossatura determina una composizione articolata ed equilibrata armonicamente. L’intero impianto compositivo è ancorato alla successione dei tronchi che attraversano, verticalmente, il piano dipinto dal bordo superiore a quello inferiore.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Maurice de Vlaminck, Gli alberi rossi, sul sito del Musée National d’Art Modern, Centre Pompidou di Parigi.

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