Testa di Sargon I di Akkad

La Testa di Sargon I di Akkad ritrae il potente e mitico sovrano mesopotamico fondatore della dinastia di Akkad che riunì i territori sumeri dopo Lugalannemundu e Lugalzaggesi.

Testa di Sargon I di Akkad, 2350 a.C. circa, bronzo e rame, altezza 30 cm. , Museo dell’Iran

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Indice

Descrizione della Testa di Sargon I di Akkad

La testa in bronzo ritenuta da alcuni storici il ritratto di Sargon ritrae il viso di un giovane uomo. Gli occhi sono allungati mentre le arcate sopracciliari sono molto arcuate e folte. Il naso aquilino presenta poi una base molto allargata e la bocca è serrata con le labbra carnose e ben disegnate. Inoltre, una folta e lunga barba raccolta in treccine incornicia il viso, scende in basso e si divide in due capi. I capelli compaiono infine sulla fronte da sotto il bordo del copricapo

Interpretazioni e simbologia della Testa di Sargon I di Akkad

Sargon I di Akkad fondò un grande regno e impose un diverso ruolo del sovrano. Il suo nome in sumero è Sharru-kin, cioè “il re vero, legittimo”. Dominò l’Impero accadico dal 2335 a.C. al 2279 a.C. e fondò la dinastia di Akka, da cui il termine Accadia, che si tramandò fino al 2154 a.C. Stabilì la sua capitale ad Akkad la cui posizione geografica ad oggi rimane sconosciuta. Il sovrano di origini semite pose così temine all’età protodinastica in Mesopotamia, detta anche periodo presargonico.

Sargon I si propose al suo popolo come un sovrano a diretta investitura divina. La sua persona diventò quindi l’unico tramite con gli dei che nella cultura sumera erano invece invocati nel tempio dalla casta sacerdotale.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

La scultura in bronzo è custodita presso il museo dell’Iran di Bagdad. Per quasi 1600 anni la testa rimase nel tempio di Isthar finchè forse i babilonesi la profanarono nel saccheggio del 612 a.C.

La storia dell’opera Testa di Sargon I di Akkad

Gli archeologi rinvennero la testa in bronzo presso Ninive. Gli occhi che probabilmente erano realizzati con materiali preziosi sono ora vuoti e le cavità presentano segni di danneggiamento. Inoltre le orecchie sono tagliate, il naso è ammaccato e la barba lesionata. I danni non furono probabilmente dovuti alla semplice azione logorante del tempo. Infatti potrebbero essere stati inferti per motivi politici e di conquista.

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Lo stile della Testa di Sargon I di Akkad

La testa presenta una descrizione delle forme piuttosto sintetica ma articolata e di grande attenzione decorativa. Sui volumi prevale un intento grafico realizzato attraverso interventi lineari che separano e descrivono le diverse parti del viso. La barba sotto il naso e sotto il labbro inferiore è descritta con l’uso di tratti verticali e orientati verso l’esterno con disposizione simmetrica rispetto all’asse verticale del viso. Proprio l’accentuata simmetria caratterizza l’intera struttura compositiva.

Se confrontata con opere d’arte più antiche la scultura manifesta una concezione più realistica delle forme. Infatti nonostante la sintesi formale le palpebre sono ben rappresentate. Inoltre il viso manifesta un accenno di espressività.

La tecnica

La testa è una fusione in bronzo con inserti in rame.

La luce sulla scultura

La superficie della maschera che raffigura il sovrano accadico è scura. Si creano così ombre profonde che mettono in evidenza la fisionomia del volto.

Rapporto con lo spazio

La maschera di Sargon I è fruibile in ogni suo lato. Frontalmente però è apprezzabile la composizione simmetrica del volto.

La struttura

La testa è sviluppata in verticale e necessita di supporto per l’esposizione al pubblico.

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Bibliografia

  • G. LeickCittà perdute della Mesopotamia, Roma, 2006.
  • Paolo Brusasco, La Mesopotamia prima dell’Islam. Società e cultura tra Mesopotamia, Islam e Occidente, Mondadori Bruno, Collana: Sintesi, 2008 EAN: 9788861592131

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 6 marzo 2020.

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