Satiro a riposo di Prassitele

Il Satiro a riposo è una scultura romana realizzata da un originale in bronzo di Prassitele che raffigura la divinità in forma di giovane uomo.

Prassitele, Satiro a riposo, Copia originale in bronzo del 440 a.C. ca., marmo, altezza 202 cm. Roma, Musei Capitolini

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Indice

Descrizione del Satiro a riposo di Prassitele

Il giovane uomo rappresentato nella statua di Prassitele è appoggiato con una posa elegante ad un tronco. Il braccio destro è posato su di un ramo mentre la mano sinistra scosta la pelle di pantera all’altezza del fianco. La pelle dell’animale circonda il corpo del satiro dalla spalla destra al fianco sinistro. Inoltre il muso dell’animale copre parzialmente il torace superiore. La posizione del corpo è di abbandono mentre il viso è reclinato leggermente verso la destra dell’osservatore. Il volto mostra poi un’espressione serena e compiaciuta e il giovane sembra rivolgere lo sguardo verso un interlocutore frontale. Inoltre le labbra accennano ad un leggero sorriso. I capelli infine sono riuniti in folte ciocche e tenuti da un cordoncino.

Il fauno è una divinità fluviale appartemente alla mitologia classica. La scultura rappresenta una tipologia replicata più volte e sono note ad oggi 115 copie. In molte di queste repliche però il protagonista è accompagnato da un flauto di Pan. È anche conosciuta come Satiro anapauomenos dal greco ἀναπαυόμενος (ἀναπαύω-a riposo). Il giovane rappresentato nella scultura si può identificare come un satiro grazie ad alcuni attributi iconografici. Intanto presenta le orecchie a punta, capelli folti e naso leggermente ferino. Indossa poi una pelle di pantera detta “pardalide”.

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L’artista e la società. La storia dell’opera

La copia in marmo della statua di Prassitele si trova ai Musei Capitolini di Roma.

L’originale in bronzo realizzato da Prassitele risale al 440 a.C. circa. La copia in marmo invece fu realizzata in epoca imperiale nel 130 d.C. Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis fece riferimento al “satiro periboêtos” testimoniando la creazione di Prassitele che si riferiva ad una divinità ebbra chiamata Liber.

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Lo stile

Prassitele fu uno scultore di epoca tardo classica noto per i suoi bronzi e alcune sculture in marmo. Scolpì divinità spesso in posizione di abbandono, dall’espressione languida e con atteggiamenti aggraziati ed eleganti. Il pittore Nicia era solito ricoprire la superficie dei marmi con cere colorate per donare maggiore morbidezza e calore alla scultura e una patina lucente definita “gànosis” da Plinio il Vecchio (Nat. hist., XXXV, 133). I personaggi mitologici raffigurati da Prassitele infine sono spesso adolescenti dal corpo modellato morbidamente e privo di evidenti masse muscolari in tensione.

La struttura

La posizione del Satiro a riposo è piuttosto instabile e suggerisce un’elegante postura che arricchisce la rappresentazione di grazia ed eleganza. Infatti il corpo è totalmente sbilanciato verso la sinistra dell’osservatore. La gamba sinistra del giovane satiro è in tensione e sostiene il corpo appoggiato al tronco. La gamba destra invece è leggermente flessa posteriormente e il piede piegato in una posizione inusuale ma molto realistica che ancora l’arto alla verticale. La struttura compositiva disegna una “S” che corre lungo la mediana del corpo e termina in alto con il capo reclinato.

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Bibliografia

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  • Antonietta Viacava. L’atleta di Fano, Roma, Edizioni L’Erma di Bretschneider, 1994. ISBN 88-7062-868-X.
  • George M. A. Hanfmann, Dizionario delle antichità classiche, Cinisello Balsamo, Paoline, 1995, p. 849
  • Paolo Moreno (a cura di), Lisippo : l’arte e la fortuna, Catalogo della mostra tenuta a Roma, Milano, Fabbri, 1995, ISBN 88-450-5738-0.
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 25 dicembre 2019.

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