Santa Cristina di Ardengo Soffici

Il dipinto intitolato Santa Cristina di Ardengo Soffici rivela le influenze che l’artista portò da Parigi nei primi anni del Novecento. Tornato in Italia il maestro diede vita a una vivace attività intellettuale intorno alla rivista intitolata La Voce.

Ardengo Soffici, Santa Cristina, 1908, olio su cartone telato, 64 x 49,5 cm. Milano, Pinacoteca di Brera

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione di Santa Cristina di Ardengo Soffici

Sul prato in discesa si ergono due grandi covoni di fieno dorato. A sinistra, in primo piano, sono posati due tronchi tagliati mentre in centro pascola un cavallo nero. Dietro il frutteto si trova il piccolo centro abitato che si staglia contro le colline dai profili ondulati.

L’analisi dell’opera continua dopo questo avviso!

Scuola 2022-2023

Storia dell’arte. A breve troverai approfondimenti sulle principali epoche della Storia dell’Arte

Inoltre nuovi materiali per aiutarti nel lavoro: La descrizione del ritratto, La descrizione del paesaggio

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Santa Cristina di Ardengo Soffici

Nel dipinto Santa Cristina di Ardengo Soffici si colgono influenze delle avanguardie francesi. L’artista tornò in Italia nel 1907 e nello stesso anno si tenne a Firenze la prima grande esposizione di pittura impressionista. La semplificazione delle forme del paesaggio rimanda a Cézanne. Il colore ricorda le esperienze Fauves elaborate proprio in quegli anni. Il modo di trattare le superfici invece ricorda le sperimentazioni macchiaiole.

Il colore e l’illuminazione

Il colore del paesaggio raffigurato in Santa Cristina di Ardengo Soffici è caldo e solare. I covoni sono ocra e arancio mentre i prati verde chiaro. Tra gli alberi spiccano per complementarietà le case rosse. L’illuminazione è diffusa e riflessa dal cielo lattiginoso.

Lo spazio

La distanza dal primo piano alle colline di fondo è suggerita dalla prospettiva di grandezza. Infatti la grande mole dei covoni fa dal misuratore allo sguardo che cerca riferimenti visivi per cogliere le distanze verso l’orizzonte. La prospettiva di sovrapposizione poi è protagonista nel creare piani sovrapposti di figure ambientali che stratificano lo spazio. Infine la prospettiva che determina l’innalzamento dell’orizzonte dal bordo inferiore del dipinto crea una lontananza efficace. Infatti la fila di colline è molto alta e il paesaggio sale disteso di fronte all’osservatore.

La composizione e l’inquadratura

Il formato dell’opera è verticale e risulta una scelta inconsueta per un paesaggio che solitamente viene dipinto in formato panoramico. Il punto di vista è alto e si percepisce dalla posizione in vetta alla collina dalla quale l’artista ha raffigurato la scena. I tronchi a sinistra con la loro posizione obliqua, rivolta verso il centro, innescano la fuga dello sguardo verso le colline di fondo. Proprio i tronchi si poggiano lungo la diagonale che sale da sinistra in basso. La diagonale opposta invece coincide con la parte triangolare del covone di sinistra. Lo spazio del paesaggio tra i covoni è quasi simmetrico. Si formano infatti due triangoli rovesciati orientati in modo opposto. In alto il triangolo ha il vertice in basso ed è occupato dal paesaggio. Il triangolo inferiore invece è interamente riempito con il prato in primo piano.

Approfondimenti. Ardengo Soffici a Parigi nel primo Novecento

Ardengo Soffici si formò inizialmente presso la Scuola del Nudo dell’Accademia di Firenze. Soggiornò poi a Parigi dal 1900 al 1907 dove ebbe modo di approfondire la conoscenza delle avanguardie artistiche. Inoltre frequentò i protagonisti della vita culturale e artistica parigina essendo egli stesso un intellettuale con apprezzare doti letterarie. Grazie a questa sua propensione collaborò anche alla rivista francese «Mercure de France» insieme ai più importanti intellettuali francesi. Tornato in Italia nel 1907 sull’esempio dell’esperienza francese fondò la rivista “La Voce” insieme a Papini e Prezzolini. Questo ritorno segnò l’inizio dell’attività di animatore culturale dell’artista che coincise anche con la prima mostra impressionista a Firenze. Soffici e i suoi amici si concentrarono sull’evento e la sua pittura ne fu molto influenzata.

Articolo correlato

Scheda

© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci

Bibliografia

  • Testo in preparazione

Scheda in aggiornamento. Torna fra qualche giorno e troverai ulteriori approfondimenti!

La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: giorno mese 2023.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Artista intitolate:

  • Testo in preparazione

Leggi La vita e tutte le opere di Artista

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Ardengo Soffici, Santa Cristina, sul sito della Pinacoteca di Brera di Milano.

Grazie per aver consultato ADO

Le immagini pubblicate su ADO sono state prodotte in proprio e quindi sono di proprietà dell’autore.

ADO content