San Pietro e donatore di Gaudenzio Ferrari

San Pietro e donatore di Gaudenzio Ferrari è una tavola che fa parte di un polittico disperso in vari musei del mondo.

Gaudenzio Ferrari, San Pietro e donatore, 1515-1520, olio su tavola, 70 x 160 cm. Torino, Galleria Sabauda

Qui trovi l’immagine dell’opera, vai al sito della del Museo

Indice

Descrizione del San Pietro e donatore di Gaudenzio Ferrari

San Pietro è raffigurato mentre con la mano sinistra abbraccia il donatore inginocchiato di fronte a lui.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’opera di Gaudenzio Ferrari era lo scomparto laterale di un polittico realizzato negli anni giovanili dell’artista. Il Polittico di Gaudenzio Ferrari al quale appartengono quindi i due scomparti affiancati fu realizzato probabilmente per la cattedrale di Sant’Eusebio di Vercelli. Il Polittico è ora disperso i vari musei tra i quali la pinacoteca di Brera, il Palazzo Madama di Torino e la Gemäldegalerie di Berlino. Il Polittico della Galleria Sabauda si trova attualmente al piano terra. Le altre tavole sono esposte presso diversi musei.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Gaudenzio Ferrari nella sua vita di artista seppe cogliere influenze da molteplici maestri. Nacque a Valduggia in una data imprecisata tra il 1475 e 1480. La sua formazione avvenne già partire da Varallo, presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie e il Sacro Monte. Qui Ferrari studiò le opere di alcuni artisti della scuola dello Spanzotti. Compì anche un viaggio di formazione a Roma dove conobbe le opere di Pietro Perugino e Raffaello. A Milano invece entrò in contatto con alcuni maestri del Quattrocento quali Leonardo Da Vinci, Donato bramante, Vincenzo Foppa e Bernardino Zenale. Ebbe modo di conoscere anche il lavoro dei nordici della scuola danubiana e di Albrecht Dürer attraverso le loro incisioni.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile

Secondo gli storici in questi due dipinti si colgono delle influenze provenienti dal Bramantino e dalla scuola di Pietro Perugino. Gaudenzio Ferrari intorno al 1515 – 1520 era impegnato nei territori della Valsesia, del vercellese e del novarese.

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Scheda

  • Santa Caterina di Alessandria e Santa Apollonia, olio su tavola, 88,5 x 61,3 cm, 1530 circa, Museo Civico d’Arte Antica, Torino
  • Santa Cecilia e donatore, Santa Margherita, due tavole, rispettivamente 121 x 52 and 120 x 49 cm. Museo Puškin delle belle arti, Mosca;

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Bibliografia

  • Edoardo Villata, Simone Baiocco, Gaudenzio Ferrari, Gerolamo Giovenone: un avvio e un percorso, Allemandi, Torino, 2004.
  • Simone Baiocco, Paola Manchinu, Arte in Piemonte, il Rinascimento, Priuli Verlucca Editori, Ivrea, 2004.
  • Rossana Sacchi, Gaudenzio a Milano, Officina Libraria, Milano, 2015
  • Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari, catalogo della mostra (Varallo, Vercelli, Novara), a cura di G. Agosti, J. Stoppa, Officina Libraria, Milano, 2018

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 27 dicembre 2019.

Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Gaudenzio Ferrari intitolate:

  • Madonna con il bambino tra i santi Bobone ed Eligio
  • Polittico di Sant’Anna
  • San Giovanni Battista, San Pietro e donatore
  • Compianto sul Cristo morto

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Gaudenzio Ferrari, San Giovanni Battista, San Pietro e donatore, sul sito della Galleria Sabauda di Torino.

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