San Gregorio Magno di Antonello da Messina

San Gregorio Magno di Antonello da Messina, insieme ad altri due dipinti conservati a Palermo, era posto nella parte alta del Polittico dei dottori della Chiesa.

Antonello da Messina, San Gregorio Magno, 1473-1475, olio su tavola di pioppo, 45,5 x 35,5 cm. Palermo, Palazzo Abatellis

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Indice

Descrizione dell’opera San Gregorio Magno di Antonello da Messina

San Gregorio Magno è raffigurato a mezzo busto, in piedi e rivolto a destra. Il suo volto, privo di barba, presenta una fisionomia giovanile. Tra le mani tiene un pesante volume aperto. Sul capo indossa la tiara papale detta anche triregno, caratterizzata da tre diademi sovrapposti. Sulle spalle poi, porta un piviale rosso decorato in oro che copre la veste bianca. Infine, una sottile aureola tonda incornicia il capo.

Interpretazioni e simbologia di San Gregorio Magno di Antonello da Messina

San Gregorio Magno fu Papa e dottore della Chiesa. Nacque nel 540 circa dall’antica famiglia senatoriale degli Anicii e morì il 12 marzo 604 a Roma. Il Santo rinnovò la liturgia romana. Inoltre, promosse il canto liturgico noto come gregoriano, in latino.

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La storia dell’opera

L’effige del Santo fu dipinta da Antonello da Messina, forse come cuspide per il Polittico dei Dottori della Chiesa le cui parti principali si trovano a Firenze presso la Galleria degli Uffizi e la Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano. Sempre a Palazzo Abatellis di Palermo sono conservati Sant’Agostino e San Girolamo. Inoltre, gli storici ipotizzano l’esistenza di un quarto dipinto dedicato a Sant’Ambrogio.

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Lo stile del dipinto San Gregorio Magno di Antonello da Messina

Il dipinto di Antonello da Messina era destinato alla devozione dei fedeli. L’immagine del Santo, è del 1473-1475. Si riscontrano, così, influenze dell’arte provenzale o catalana e l’unità dello spazio pittorico tipica della pittura italiana. Questi tratti stilistici si colgono in tutte le parti smembrate del polittico. San Gregorio Magno è caratterizzato da una efficace descrizione psicologica. Questa fu, infatti, una delle abilità del maestro siciliano.

La tecnica

Il dipinto intitolato San Gregorio Magno di Antonello da Messina fu dipinto ad olio su tavola di pioppo, riportato su tela. L’artista seppe cogliere aspetti stilistici e tecniche innovative nel lavoro di altri maestri. I pittori fiamminghi elaborarono la pittura ad olio che Antonello da Messina utilizzò, così, per i suoi lavori. Inoltre, le velature di colore trasparente gli permisero di ottenere effetti di chiaroscuro, luminosità e precisione nei dettagli impossibili da realizzare con la pittura a tempera.

Il colore e l’illuminazione

San Gregorio Magno è raffigurato con tonalità calde. Il mantello del Santo è poi decorato con rosso brillante e oro. Inoltre, il viso presenta toni caldi. Infine, lo sfondo è dipinto con giallo oro. Solo la copertina verde del pesante volume, la tiara metallica e l’abito possiedono tonalità fredde. L’effige del Santo è ritagliata dal colore oro del fondo e illuminata con una luce ideale da destra che mette in evidenza l’intera figura del Santo.

Lo spazio

L’immagine di San Gregorio Magno si staglia contro lo sfondo decorato. La prospettiva e gli altri indicatori di profondità sono, così, assenti. Il Santo, infatti, è l’unica figura che suggerisce la profondità della scena.

La composizione e l’inquadratura

La probabile funzione di cuspide è testimoniata dalla forma a triangolo del dipinto. Inoltre, l’unico piano rappresentato è quello del Santo. Infine, sono prevalenti linee di costruzione verticali.

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Scheda

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Bibliografia

  • Eugenio Battisti, Antonello, il teatro sacro, gli spazi, la donna (Il labirinto), Editrice Novecento Palermo. ISBN 88-373-0021-2
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Mondadori 1998. ISBN 88-04-45057-6
  • Simonetta Nava, La pittura del Rinascimento, Rizzoli 1999. ISBN 88-17-86148-0
  • Antonello da Messina, 2019, Skira, Arte antica. Cataloghi, ISBN: 885723927

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